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Il tempo delle attese, Oped Day della Psico-Oncologia domani all’Annunziata

COSENZA – Domani, venerdì 28 settembre 2018 dalle ore 10:00 alle ore 12:30, contestualmente nei reparti di Oncologia, Radioterapia ed Ematologia dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e nei reparti di Oncologia dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, i soci di SIPO Cosenza e provincia organizzano l’OPEN DAY della PSICO-ONCOLOGIA.

I lavori verranno avviati dai Direttori Generali dell’Azienda Ospedaliera e dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Dott. Achille Gentile e Dr. Raffaele Mauro, alla presenza dei Direttori Responsabili dei rispettivi reparti: Oncologia medica, dr. Serafino Conforti, Radioterapia, dr. Luigi Marafioti, Ematologia dr. Massimo Gentile e dr. Ernesto Vigna, Oncologia di Paola, dr. Gianfranco Filippelli,  Oncologia di Rossano, dr. Franco Iuliano, e Oncologia di Castrovillari dr. Giancarlo Dipinto e dr. Ivano Schito.

La dr.ssa Angela Piattelli, Psico-oncologa dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e coordinatore di SIPO Calabria, il dr. Ferruccio De Rose, segretario regionale, il dr. Fabrizio Piro, consigliere SIPO, insieme alle Psico-Oncologhe Maria Domenica Iuvaro, Eleonora Colistra, Adele Massenzo, Sabina Turone, Giada Alessandro, Michela Loiacono erogheranno, a chi ne farà richiesta, colloqui informativi sugli scopi e sull’efficacia degli interventi Psico-Oncologici per i pazienti e le loro famiglie.

Il tema su cui SIPO Nazionale invita tutti a riflettere in questa giornata è: “Il tempo delle attese in Oncologia”.

Il tempo dell’attesa che vive chi sa di avvicinarsi ad un evento carico d’ansia e dolore è un tempo non sempre uguale a se stesso: dipende, infatti, dal punto di vista che si assume per osservarlo e descriverlo. Dipende dall’orizzonte temporale che prendiamo in considerazione. Può essere, dunque, concepito in maniera differente da persone diverse, ma anche dalla stessa persona in momenti diversi della propria vita.Esiste il tempo delle istituzioni sanitarie con procedure e protocolli, esiste il tempo del medico e della strumentazione tecnica, ma esiste anche il tempo della solitudine del paziente, carico di paura e angoscia che riesce a trasformare anche un periodo oggettivamente breve, in un’attesa soggettivamente infinita.

Quando si affronta la malattia oncologica le persone sono costrette a confrontarsi col significato del loro essere e con quel preciso destino.

Il tempo rivela, in sintesi, il dramma del dare senso al tempo della malattia che coinvolge corpo e mente. Osservare/accogliere salute residua, ricerca di senso e di nuova progettualità è tutto ciò che paziente e famiglia possono fare.Ed è in questo ambito che si inserisce a pieno titolo la Psico-Oncologia, con i suoi professionisti.Gli Psico-Oncologi di SIPO della provincia di Cosenza ringraziano i volontari di Salute Donna, sezione Cosenza, tutti i volontari, le scuole, i cittadini, i pazienti ed i familiari che vorranno prendere parte a tale importante iniziativa.

 

ONCOrosa, una cuffia speciale contro la caduta dei capelli

COSENZA- L’Azienda Ospedaliera di Cosenza è lieta di comunicare che martedì 8 maggio, alle ore 11.30, presso il reparto di Oncologia, sarà presentata “La cuffia contro la caduta dei capelli” donata dall’Associazione ONCOrosa di Cosenza.

Un regalo importante per la sanità cosentina, reso possibile dalla sensibilità e dalla generosità di Enti, Associazioni e privati cittadini, che consentirà, alle donne affette da patologie oncologiche, di curare uno degli effetti psicologicamente più destabilizzanti delle cure chemioterapiche, quale la caduta dei capelli.

La testa calva, infatti, è la cicatrice visibile di un tumore, attira gli sguardi, ricorda ad ogni donna il dolore di ogni giorno nella lotta al tumore, levando l’elemento distintivo della femminilità di ognuna. La caduta dei capelli è la conseguenza della cura oncologica più difficile da sopportare e preservarla può essere un grandissimo supporto durante il percorso terapeutico.

«La speciale Cuffia, come illustrato dalla dr.ssa Virginia Liguori, presidente dell’Associazione ONCOrosa e Dirigente Medico presso l’UOC Oncologia di Cosenza, –  è un sistema costituito da un’unità di raffreddamento e controllo, collegata a un casco in silicone e un corrispondente casco in neoprene. Il sistema, grazie a un sofisticato meccanismo refrigerante monitorato da sensori, mantiene una temperatura bassa per tutta la seduta della chemioterapia. Il raffreddamento del cuoio capelluto, infatti, durante il ciclo chemioterapico, previene e riduce notevolmente la perdita dei capelli. La macchina, appena arrivata e già in uso presso il Day Hospital Oncologico dell’Annunziata di Cosenza, è, al momento, unica in Calabria e trentesima in tutta Italia. Siamo fieri – conclude la dr.ssa Liguori –  di aver potuto dimostrare ai nostri pazienti che per noi la loro qualità di vita è importante quanto la cura ».

La biologia molecolare, una nuova frontiera contro il cancro?

CATANZARO –  Si parlerà di immuno-oncologia nel corso di un congresso che si terrà a Lamezia Terme il 20 e il 21 aprile, nella sala congressi del T-Hotel dove numerosi esperti si confronteranno sul ruolo dei nuovi farmaci nei percorsi  diagnostico-terapeutici in oncologia.

Il ruolo dell’immunoterapia e lo stato dell’arte dei nuovi trattamenti in oncologia

Il responsabile scientifico dell’evento è il dott. Ettore Greco, Primario del Reparto di Oncologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. II congresso si pone l’obiettivo in modo critico di affrontare il ruolo dell’immunoterapia e lo stato dell’arte dei nuovi trattamenti in oncologia. La ricerca, grazie alla conoscenza sempre più specifica di pathways molecolari implicati nei processi di cancerogenesi, ha permesso l’ideazione di nuovi farmaci immunologici, che, allo stato attuale, hanno rivoluzionato la storia del paziente oncologico. L’Immunoterapia, negli ultimi tempi, ha pertanto determinato un miglioramento non solo della prognosi e sopravvivenza, ma anche della qualità di vita di pazienti affetti da tumori quali: il tumore del polmone, della mammella, del colon-retto, urologici, melanoma. Tutti i pazienti, indipendentemente dallo status genetico o metabolico possono beneficiare di tali trattamenti, in quanto il target non è più solo la cellula tumorale, ma la difesa immunitaria. L’immuno-oncologia ha permesso pertanto l’avvio dì una nuova “era” nel trattamento dei tumori, affiancando alla terapia tradizionale il potenziamento del sistema immunitario. Pur coinvolgendo settori non solo interessati alle problematiche strettamente sanitarie, ma che riguardano per la loro ricaduta ambiti sociali ed economici. Nel corso del congresso saranno approfonditi gli aspetti relativi al carcinoma della mammella, del polmone, del colon-retto, alle neoplasie urologiche, alla gestione del paziente oncologico.

“Oncologia ed Endocrinologia, una relazione pericolosa”, il 9 marzo un convegno

COSENZA – Presso la sala UOC dell’oncologia dell’Annunziata dalle 13,30 si terrà un convegno dal titolo “Oncologia ed Endocrinologia: una relazione pericolosa” a cura del dott. Serafino Conforti. «I tumori endocrini e neuroendocrini, così come i  disordini endocrinologici e metabolici nel paziente oncologico hanno registrato notevoli progressi nella conoscenza della biologia tumorale e si sono registrate importanti novità nel trattamento di queste neoplasie. Tuttavia, per potere agire al meglio verso il paziente un approccio multidisciplinare è fondamentale. Dalla ricerca endocrinologica applicata all’oncologia sono emerse diverse possibilità di approccio con diversi agenti antitumorali che rientrano nel campo delle bioterapie» La  giornata scientifica sarà particolarmente ricca di interventi e di spunti da parte di esperti del settore. In particolar modo verranno approfonditi i temi delle relazioni tra diabete e cancro, iperglicemia iatrogena e la sindrome metabolica nei survivors ma anche la gestione domiciliare del paziente oncologico affetto da diabete. Il corso sarà accreditato su agenas, ha ottenuto n. 5,2 crediti formativi ed è rivolto a 15 medici specialisti in urologia, oncologia, radioterapia, medicina nucleare e fisica sanitaria, infermieri e farmacisti.

L’iscrizione può essere effettuata in e-mail all’indirizzo xeniaeventi@gmail.com allegando i dati anagrafici, oppure telefonando al numero 0984.444890.

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I bambini dell’Annunziata a San Pietro per l’accensione de “L’Albero dei Desideri”

COSENZA – Anche quest’anno Piazza San Pietro si illumina con l’Albero di Natale decorato da decine di bambini che negli ospedali di tutta Italia hanno modellato gli addobbi in argilla per esprimere i propri desideri, grazie all’iniziativa promossa dalla Fondazione Lene Thun, Onlus bolzanina che promuove e gestisce laboratori di terapia ricreativa attraverso la modellazione ceramica in contesti di malattia e disagio. “L’Albero dei Desideri” è il simbolo della speranza, del coraggio e della voglia di vivere di tanti piccoli che ogni giorno si trovano ad affrontare le difficoltà nel percorso della malattia e la sfida più grande, quella per la vita. Attraverso la manipolazione dell’argilla, i bambini hanno ritrovato non solo il sorriso e la forza per guarire, ma anche la possibilità di manifestare liberamente la propria creatività.
I bambini dell’Ospedale Civile Annunziata di Cosenza, dei reparti di Pediatria e di Oncoematologia pediatrica, sono partiti ieri,  accompagnati dalle loro famiglie e dai volontari della Onlus, alla volta di Roma e assisteranno alla cerimonia di accensione dell’Albero in Piazza il giorno 7.
Per l’occasione Papa Francesco riceverà i bambini in udienza privata.
Il progetto è stato realizzato grazie alla preziosa collaborazione di tutta l’equipe sanitaria e il personale medico ospedaliero quotidianamente impegnati nella lotta alla malattia. Un ringraziamento particolare va al Dott. Achille Gentile, Direttore Generale e al Dott. Domenico Sperlì, Primario del Reparto di Pediatria che hanno supportato l’attività.

Ematologia e oncologia, si è concluso il decimo corso di formazione

CATANZARO – Si è concluso nei giorni scorsi il X corso di formazione in ematologia e oncologia, curato dal dottore Stefano Molica, direttore del dipartimento di Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Dopo le giornate dedicate all’innovazione farmaceutica in ematologia e oncologia, la terza ultima giornata è stata incentrata sugli aggiornamenti nelle patologie oncologiche.

<<Giornata ampiamente dedicata all’oncologia che rappresenta l’apoteosi di quello che da sempre in questi dieci anni di corso abbiamo perseguito – ha evidenziato il dottore Molica – affrontando ogni volta temi importanti da figure professionali che concorrono alla gestione ottimale e moderna del paziente oncologico>>.

Tra le tematiche affrontate nelle due sessioni da chirurghi con una visione evoluta e da biologi molecolari: la “multidisciplinarietà e centralità del paziente in oncologia”; “algoritmi terapeutici nel tumore metastatico della mammella”; “trattamento integrato dei tumori del colon retto”; “la terapia del melanoma metastatico 2017”. Temi, per i quali si sono alternati in qualità di moderatori, tra gli altri, il primario di Chirurgia epatobiliare all’ospedale San Raffaele di Milano, Luca Aldrighetti; il direttore del Centro di oncologia ed ematologia sperimentale dell’Università e Policlinico di Catania, Paolo Vigneri; il responsabile del Nucleo cure palliative dell’Azienda Ospedaliera n 4 Veneto Orientale, Luciano Lamarca; il dirigente di Oncologia medica presso il Polo Oncologico Aou di Pisa, Andrea Antonuzzo. Ognuno dei quali ha indicato come oggi sia sempre più importante prima di iniziare un trattamento avere un profilo biologico ben preciso della malattia.

<<Per la riuscita della terapia nel trattamento dei tumori del colon retto, ad esempio, molto dipende dal trattamento integrato. – ha precisato il professore Aldrighetti – Tradizionalmente chirurgia ed oncologia si sono tenute un po’ separate ma oggi fortunatamente la situazione è differente e l’evoluzione dell’oncologia ha fatto si che pazienti trattati con farmaci oncologici abbiano ottime prospettive. In tutto questo, la chirurgia si è ben inserita in maniera integrata con l’oncologia così da dare il massimo risultato>>.

Frontiere sempre nuove nel trattamento dei tumori, con terapie innovative biologiche e immunoterapeutiche, con minore impatto nei pazienti e maggiore efficacia delle cure. Come descritto dal professore Vigneri:<<Per il tumore polmonare, oggi, abbiamo nuove terapie con risultati fino ad ora senza precedenti nella medicina oncologica. Il quaranta per cento dei pazienti può avvalersi di terapie a bersaglio molecolare (perché veicolate contro i geni che causano lo sviluppo del cancro), o immunoterapia. Cioè una terapia che non aggredisce direttamente le cellule cancerogene ma risvegliando e riattivando il sistema immunitario demandano allo stesso la distruzione e l’eliminazione delle cellule cancerogene>>.

Tra le terapie anche quella antiemetica e le cure palliative. Quest’ultima quale approccio di cura che migliora la qualità della vita dei pazienti e delle famiglie che si confrontano con i problemi associati a malattie mortali.

<<La terapia antiemetica è diventata una tra le terapie cardine nell’ambito delle terapie di supporto nel paziente oncologico ed oncoematologico – ha specificato il dottore Antonuzzo – Una terapia che consente ai pazienti di usufruire di un tipo di farmaci che permettono una normale aderenza ai trattamenti oncologici programmati>>.

Mentre tra le cure palliative particolare attenzione, da parte del dottore Lamarca, è stata rivolta alla cura nei pazienti oncologici terminali e alle cure simultanee precoci:<<E’ importante far capire che le cure palliative non sono più destinate solo esclusivamente al fine vita, quindi alla terminalità, ma iniziano molto prima sotto forma di cure simultanee o ancora prima con cure precoci. Ciò significa coadiuvare l’azione dei colleghi oncologi nella gestione dei sintomi, tra i quali il dolore che è il sintomo prevalente o la costipazione da trattare con appositi farmaci, e che per il paziente rappresentano un problema pr la qualità della vita>>.

A conclusione, si è sottolineata l’importanza di una medicina della complessità che necessita, nelle sue innovative strategie, di più attori come anche l’importanza di un coordinamento unico nel percorso ciclico delle terapie del paziente.

Corso di formazione in ematologia e oncologia a Catanzaro, la sfida dei nuovi farmaci

CATANZARO – Presentato il corso di formazione in ematologia ed oncologia a cura del dottore Stefano Molica, direttore del dipartimento di Oncoematologia dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Siterrà il 23 e il 24 novembre e il 1 dicembre presso la Casa delle Culture. “Come dare più qualità alla vita: la sfida dei nuovi farmaci in ematologia e oncologia”, il tema della decima edizione, che vede relatori di fama nazionale e internazionale.

La conferenza stampa di presentazione si è tenuta ieri presso la sede della direzione generale dell’Asp di Catanzaro. Oltre al dottore Molica, vi hanno partecipato il direttore generale dell’ASP Giuseppe Perri, il direttore generale dell’AOPC, Giuseppe Panella, il direttore sanitario dell’AOPC Nicola Pelle e il coordinatore infermieristico AOPC Pietro Comi.

«Il corso è rivolto a tutte le figure professionali che concorrono alla gestione del paziente ematologico ed oncologico – spiega il comunicato stampa – e vedrà la partecipazione non solo di specialisti del settore fra medici e infermieri ma anche la partecipazione di farmacisti e biologi che ricoprono un ruolo ulteriormente importante nella gestione di questa tipologia di pazienti».

Per l’edizione 2017, l’appuntamento focalizza «l’attenzione sulla validità dei nuovi farmaci, prevalentemente biotecnologici, in grado di assicurare un’aspettativa di vita dei malati che negli ultimi anni è notevolmente migliorata». Quindi, offre «un ulteriore aggiornamento sulla gestione clinico-terapeutica delle principali patologie oncologiche ed ematologiche», in una regione caratterizzata da una realtà professionale «ancora vincolata a livello gestionale a un rigido piano di rientro regionale».

«I farmaci di nuova generazione, soprattutto biotecnologici, riescono a prolungare la quantità della vita dando un impatto positivo sulla qualità della stessa –  ha evidenziato il direttore dipartimentale – Sempre di più oggi i pazienti in oncoematologia e in oncologia chiedono di poter continuare la loro vita sociale, di restare integrati nel sistema lavorativo e di svolgere la loro vita con normalità. Da medico nell’ambito professionale ho assistito ai cambiamenti innovativi susseguitisi negli anni in questo particolare settore, soprattutto avvenuti nell’ambito dell’aspettativa e della qualità di vita del paziente. Naturalmente non verrà tralasciato l’aspetto economico legato al costo di questi farmaci, che è notevolmente elevato, e degli ultimi provvedimenti presi dal governo nazionale in merito a questo aspetto che sono relativi, ad esempio, a destinare una quota  dei tabacchi proprio all’acquisto dei farmaci oncologici ad elevato costo. Un segnale di particolare attenzione per questa tipologia di pazienti e per i costi che purtroppo aumentano sempre di più».

Terapia oncologica, alla Regione 9,5 milioni per ammodernamento tecnologico

CATANZARO – Alla Calabria sono stati destinati 9 milioni e mezzo di euro dal riparto dei fondi per l’ammodernamento tecnologico dei servizi di terapia oncologica nelle regioni del mezzogiorno. La seduta di mercoledì scorso della Commissione salute della Conferenza Stato-Regioni ha espresso definitivo parere sulla ripartizione delle risorse per l’ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica nelle  Regioni  del Sud, norma prevista dal cosiddetto “Decreto Mezzogiorno” convertito nella Legge n.18 del 2017.

«Il riparto approvato – ha affermato Franco Pacenza, che ha partecipato alla seduta della Commissione quale delegato del Presidente Oliverio alle Regioni del Mezzogiorno – consentirà di realizzare servizi di terapia oncologica avvalendosi delle tecnologie di ultima  generazione. Aldilà dei meri parametri numerici – ha aggiunto – ci siamo battuti perché la Calabria vedesse riconosciuto il deficit tecnologico accumulato nel corso degli anni in un settore davvero essenziale; il criterio che ha determinato il finanziamento di 9 milioni e mezzo di euro deliberato dalla Commissione salute, ha tenuto conto dei parametri legati alla popolazione, più vantaggiosi per la nostra regione e non di quelli derivanti dai servizi preesistenti, che ci avrebbe penalizzato. Finalmente – ha concluso Pacenza –  anche la sanità calabrese, malgrado le note difficoltà, avrà la possibilità di offrire a migliaia di nostri concittadini servizi terapie oncologiche d’avanguardia, evitando loro di sottoporsi all’ulteriore sacrificio di costosi ed estenuanti viaggi fuori regione».

Musica in ospedale, il “Cilea” in concerto nel reparto di Oncologia

REGGIO CALABRIA – La musica aiuta e umanizza i luoghi della sofferenza. Il Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, grazie all’altissima sensibilità del suo Presidente Daniela De Blasio e del Direttore Franco Barillà, ha organizzato, in collaborazione con il Direttore Dott. Pierpaolo Correale del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria un grande concerto per fisarmonica. Si svolgerà, infatti, mercoledi 26 luglio alle ore 12.30, presso il Reparto di Oncologia medica del Grande Ospedale Metropolitano il concerto per fisarmonica del M° Adolfo Zagari. Il momento musicale è dedicato ai degenti del reparto, del Day Hospital e a tutti i loro familiari.

Sorrisi, giochi e spettacoli con i dottori e i familiari per i bambini di pediatria e oncologia (FOTO)

sorrisi_pediatria_oncologia_2CATANZARO –  Sfide tra bambini e dottori, guerra tra colori seguita dalla pace, leggende sull’Albero di Natale e centralità della Natività e della speranza: si sono susseguiti nelle Case di Babbo Natale di pediatria (ospedale Pugliese) e oncologia pediatrica (ospedale Ciaccio) che resteranno attive fino al 6 gennaio. Giochi e spettacoli sono stati messi in campo per i piccoli pazienti dall’Associazione ‘Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore’ Onlus in sinergia con ‘Una Rete a Sostegno del Bambino Fragile’ con il supporto di Fondazione con il Sud. Hanno collaborato, inoltre, le insegnanti della scuola secondaria di primo grado ‘Alessandro Manzoni’ di Pontegrande e la bimboteca ‘Il Marmocchio’.

Ieri e lunedì, dopo i saluti di Giancarlo Rossi, esponente dell’associazione, le Case di Babbo Natale di pediatria e oncologia, aperte già agli inizi di dicembre, hanno ospitato danze, recite e giochi. Il laboratorio ‘Artisti in Pigiama’, che include volontari dell’associazione, insegnanti della scuola secondaria di primo grado ‘A.Manzoni’ e dottori, ha messo in scena ‘La Guerra dei colori’, uno scontro tra colori che poi si riappacificano per formare la bandiera della pace. Grazie a una filastrocca, i bambini hanno giocato con le palline che rallegrano Gesù, protagonista del Natale. I piccoli, ma anche i familiari e i dottori, hanno partecipato ad alcuni giochi, il divertimento è proseguito nel pomeriggio di ieri con la bimboteca ‘Il Marmocchio’.

 

Intanto in questi giorni, nell’atrio di pediatria è stato allestito uno stand, insieme alle altre associazioni che operano in ospedale, per raccogliere fondi per minori in difficoltà (anche oggi e il 23).

L’animazione natalizia in ospedale continuerà fino al 6 gennaio, ma la presenza dell’Associazione ‘Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore’ Onlus non si limita al solo periodo natalizio: l’intrattenimento e il sostegno psicologico a piccoli pazienti e familiari sono garantiti tutto l’anno dal 2001. Oltre alle attività ludiche e di affiancamento psicologico e morale che continua anche fuori dall’ospedale, è attivo uno sportello gestito in sinergia con ‘Una rete a sostegno del bambino fragile’ che, oltre all’Associazione, riunisce altre realtà di volontariato che operano all’interno della struttura ospedaliera.