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Controlli dei Nas sulle liste di attesa negli ospedali: prenotazioni ‘bloccate’. Denunce anche in Calabria

Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri dei NAS, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, al fine di verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico.

Le ispezioni sono state eseguite presso presidi ospedalieri e ambulatori delle aziende sanitarie, compresi gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, nonché presso le strutture private accreditate, con la finalità di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), stilati per assicurare un corretto accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario pubblico ed uniformare un’equa e tempestiva erogazione dei servizi sanitari a favore dei cittadini.

Sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il SSN, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici.

Gli accertamenti dei NAS hanno consentito di individuare condotte penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio.

Tra i casi più rilevanti, i NAS di Milano, Torino, Perugia e Catania hanno deferito 9 medici per aver favorito conoscenti e propri pazienti privati, stravolgendo le liste d’attesa, consentendo loro di essere sottoposti a prestazioni in data antecedente rispetto alla prenotazione ed eludendo le classi di priorità.

Il NAS di Reggio Calabria ha deferito, per l’ipotesi di peculato, 3 medici di Aziende Sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche.

Il NAS di Perugia ha invece individuato un medico radiologo svolgere attività privata presso un altro ospedale, pur trovandosi in malattia, nonché due infermieri che svolgevano esami ematici a favore di privati attestando falsi ricoveri.

L’attività ispettiva svolta sull’ingente mole di dati e di riscontri relativi a oltre 3 mila 800 agende ha consentito, inoltre, di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale, pari al 29% di quelle esaminate.

Tra le cause più frequenti degli sforamenti delle tempistiche sono state accertate, su 761 agende, carenze funzionali ed organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti ed attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione di prestazioni sanitarie.

Tale slittamento si ripercuote anche nel mancato rispetto delle classi di priorità (Urgente, Breve e Differibile) ricollocate, in 138 casi, in tempistiche entro i 120 gg (Programmabili), non compatibili con i criteri di precedenza ed urgenza.

In 195 situazioni i NAS hanno riscontrato la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, in parte condotte con procedure non consentite oppure determinate dalla carenza o assenza di operatori senza prevederne la sostituzione.

Proprio in tale contesto, gli accertamenti svolti dai Nuclei di Palermo, Reggio Calabria, Latina e Udine hanno consentito di rilevare vere e proprie condotte dolose, deferendo all’A.G., 14 dirigenti e medici ritenuti responsabili del reato di interruzione di pubblico servizio, per aver arbitrariamente chiuso in modo ingiustificato le agende di prenotazione a luglio / agosto, posticipando conseguentemente le prestazioni diagnostiche, al fine di consentire al personale di poter fruire delle ferie estive o svolgere indebitamente attività a pagamento.

Alle carenze di organico si integrano anche comportamenti non allineati ad una corretta deontologia professionale, come nel caso di un dirigente medico di una ASL della provincia di Roma che, sebbene responsabile degli ambulatori di gastroenterologia e colonscopia per cui vi fosse indisponibilità presso l’intera ASL, lo stesso esercitava le medesime prestazioni  in attività intramoenia extramuraria -regolarmente autorizzata- presso un poliambulatorio privato, con una programmazione fino ad 8 esami giornalieri. In tale contesto, sono state anche individuate 21 irregolarità nello svolgimento di attività intramoenia per esubero delle prestazioni concordate con le ASL e omesse comunicazioni sullo svolgimento delle attività esterne da parte dei medici pubblici.

Un ulteriore aspetto emerso dai controlli è la mancata adesione di cliniche e ambulatori privati, già convenzionati, nel sistema di prenotazione unico delle Aziende sanitarie o a livello regionale, aspetto che riduce la platea di strutture utili per l’erogazione delle prestazioni mediche specialistiche e diagnostiche.

L’intervento dei NAS ha consentito di segnalare ai rispettivi enti di riferimenti locali e regionali le problematiche riscontrate nel corso del monitoraggio, al fine di attuare adeguate misure correttive, permettendo in numerosi casi l’immediata riapertura delle agende di prenotazione che erano state chiuse o sospese, in particolare nel delicato periodo estivo, nonché il ripristino della funzionalità di alcuni sistemi informativi di prenotazione.

Come ulteriore aspetto di efficientamento è stata individuata l’estensione dell’obbligo di annullamento delle doppie prenotazioni effettuate dall’utente in più strutture, anche mediante il ricorso a sistemi informativi automatici nonché attraverso una campagna di sensibilizzazione civica.

Situazioni particolari:

Nas Reggio Calabria (pdc 06-59944336)

Presso due ospedali della provincia di Reggio Calabria è stata accertata, al fine di garantire le ferie estive ai dipendenti, la sospensione, per i mesi di luglio ed agosto 2023, delle agende di prenotazione relative agli esami di diagnostica, senza alcuna autorizzazione della Direzione Generale dell’ASP. In particolare, gli esami in argomento erano stati procrastinati dai 38 ai 95 giorni ben oltre i tempi previsti dalla normativa nazionale. L’intervento ha consentito di riaprire agli utenti le agende impropriamente bloccate.

Presso un altro ospedale del capoluogo calabrese, sono stati accertati l’impropria chiusura delle agende di prenotazione, l’assenza del servizio di recall e il mancato accordo con cliniche private accreditate al fine di ridurre le liste di attesa.

Ancora, sono stati deferiti in stato di libertà tre medici (uno pneumologo, un angiologo ed un cardiologo) per aver prestato servizio presso un poliambulatorio privato, sebbene contrattualizzati in impiego esclusivo con le Aziende Sanitarie di Reggio Calabria e provincia.

Nas Campobasso (pdc 06-59944331)

Nel corso degli accertamenti è stata riscontrata la diffusa mancata:

  • previsione, nelle agende giornaliere dei singoli medici specialisti, dei tempi riservati alle prestazioni con classi di priorità, facendole confluire tutte nella classe di prenotazione ordinaria;
  • pubblicazione dei criteri di formazione delle liste di attesa e dei tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata;
  • integrazione al sistema unico di prenotazione delle agende relative alle prestazioni specialistiche erogate da strutture sanitarie e studi (radiologici, odontoiatrici, fisioterapici e laboratori di analisi) privati accreditati.

Nas Cremona (pdc 06-59944328)

Segnalati alle competenti Autorità Sanitarie i dirigenti di 16 presidi ospedalieri, 2 cliniche e 4 strutture sanitarie private accreditate, dislocati tra le provincie di Mantova, Pavia e Cremona per accertate criticità nella gestione delle agende di prenotazione e nelle tempistiche di erogazione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali dispensate oltre i termini previsti dal Protocollo d’Intesa Stato – Regioni e dal “P.N.G.L.A.”, anche con l’ingiustificata chiusura delle agende.

Nas Salerno (pdc 06-59944308)

A seguito degli accertamenti svolti presso due distretti sanitari delle A.S.L. è stato riscontrato il mancato rispetto:

  • dei tempi di attesa, secondo la priorità assegnata dal medico di medicina generale;
  • della corretta procedura da adottare nel comunicare la sospensione delle agende, secondo le indicazioni regionali.

Nas Palermo (pdc 06-59944333)

A seguito delle verifiche presso 14 presidi ospedalieri e sanitari delle provincie di Palermo e Agrigento è stata riscontrata, in complessive 23 distinte unità operative/ambulatoriali, la sospensione delle prenotazioni per l’erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e strumentali (c.d. agende chiuse). Inoltre, è stato accertato che alcune prenotazioni non venivano fatte confluire nel sistema informatico del CUP, ma inserite in un registro cartaceo.

Nell’approfondimento investigativo relativo al blocco delle prenotazioni presso un ospedale palermitano sono stati deferiti all’A.G. 3 medici, ritenuti responsabili di interruzione di pubblico servizio, per aver sospeso le prestazioni di gastroenterologia, ma, contemporaneamente, aver svolto attività libero professionale (c.d. A.L.P.I.), determinando arbitrariamente volumi superiori a quelli consentiti transitandoli in prestazioni a pagamento a carico del paziente.

Nas Roma (pdc 06-599447111)

A seguito delle verifiche svolte presso un ospedale ed un centro diagnostico polispecialistico della provincia di Roma, sono state riscontrate incongruenze nella gestione dell’agenda degli appuntamenti relativi agli ambulatori di gastroenterologia e colonscopia. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che, sebbene per tali branche specialistiche vi fosse indisponibilità per l’intera ASL, il medico responsabile esercitava le medesime prestazioni in attività intramoenia extra muraria, regolarmente autorizzata, programmandone fino ad 8 in una giornata.

Nas Potenza (pdc 06-59944300)

Gli accertamenti condotti presso un poliambulatorio ed un distretto sanitario della provincia di Potenza, hanno consentito di appurare, in entrambi i casi, il mancato rispetto dei tempi di attesa secondo la priorità assegnata dal medico di medicina generale e delle corrette procedure nella comunicazione della sospensione delle agende.

Nas Cagliari (pdc 06-59944302)

In provincia di Cagliari, presso un poliambulatorio specialistico dell’ASL, è emerso che, per l’attività ambulatoriale riferita a specifiche branche, non veniva rispettata la programmazione determinata dalla direzione sanitaria a causa della dichiarata mancanza di medici specializzati, sia strutturati che convenzionati con il SSN. Per tale motivo sono state sospese svariate visite specialistiche e non sono rispettate le priorità assegnate dal medico curante all’atto della prescrizione.

Nas Torino (pdc 06-59944320)

Deferiti in stato di libertà due dirigenti medici impiegati presso il reparto di ortopedia e traumatologia di un ospedale pubblico, responsabili di aver indotto i pazienti a rivolgersi a loro privatamente e di aver utilizzato indebitamente le sale chirurgiche ospedaliere a seguito dell’inserimento dei citati pazienti in una lista d’attesa “non ufficiale”, elusiva delle classi di priorità. Presso una clinica convenzionata della provincia di Novara è stato rilevato che l’attesa per prestazioni, condotte nell’ambito del piano straordinario di recupero delle liste d’attesa della Regione Piemonte, superavano di 71/148 giorni i tempi previsti, accumulate per l’assenza per malattia dell’unico professionista contrattualizzato.

Nas Catania (pdc 06-59944345)

Deferito in stato di libertà un medico di ortopedia e traumatologia di un presidio ospedaliero che eseguiva visite ambulatoriali a vantaggio di pazienti privi della prescritta prenotazione al CUP, bypassando il sistema di “lista d’attesa” ed omettendo di richiedere il versamento del previsto ticket contributivo, in danno del SSR.

Nas Udine (pdc 06-59944323)

Segnalato un dirigente medico referente per la radiologia di 3 ospedali della provincia di Udine per aver disposto l’arbitraria sospensione delle agende di prenotazione delle prestazioni di mammografia, al fine di consentire la fruizione di periodi di ferie al personale dipendente.

Nas Perugia (pdc 06-59944347)

Deferito in stato di libertà un medico che, nello svolgimento dell’attività libero professionale intramuraria “allargata”, visitava i pazienti in studio privato stravolgendo le liste d’attesa in favore di amici e conoscenti, consentendo loro di essere sottoposti prestazioni sanitarie in data antecedente rispetto a quanto previsto dal sistema informatico aziendale di prenotazione.

Sempre le stesso NAS ha deferito un altro medico radiologo in servizio presso un ospedale della provincia di Perugia per aver svolto attività lavorativa, per conto di una cooperativa, presso un’altra struttura, pur trovandosi in malattia.

Madeo (Calabria in Azione) a Cancellieri: «Riaprite tutti gli ospedali che avete chiuso»

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – «Il sottosegretario Cancellieri ha detto che la Calabria è una priorità del Governo, allora aprite gli ospedali che avete chiuso. La chiusura degli ospedali più periferici in tutta la Regione Calabria, portata avanti dai vari Commissari Governativi nella convinzione di perseguire un risparmio economico che non c’è stato, visto che si sta provvedendo ad una seconda e più mortificante riorganizzazione, è stata una scelta sconfessata dalla storia. Il criterio scelto, basato sul numero degli abitanti che non ha tenuto in considerazione la distanza fisica tra gli abitanti e le strutture ospedaliere, non solo ha mortificato il diritto ai LEA della maggior parte dei cittadini calabresi, i quali vivono nei territori periferici, ma ha intasato ancora di più i pochi ospedali Hub e Spoke rimasti aperti». Francesco Madeo, coordinatore regionale di Calabria in Azione, non usa mezzi termini sulla grave situazione in cui versa la sanità regionale, non solo in epoca di pandemia.

«Abbiamo allontanato fisicamente la sanità dai cittadini – prosegue Madeo -, senza garantire un servizio di prima assistenza nelle zone più marginali, ma non abbiamo potenziato gli ospedali rimasti aperti a fronteggiare le ordinarie problematiche sanitarie, mortificando anche i diritti dei pazienti che vivono vicini agli ospedali hub. Più che una razionalizzazione degli ospedali abbiamo bisogno di una drastica riorganizzazione di tutto il sistema sanitario calabrese. La terapia d’urto serve principalmente alla nostra offerta sanitaria, arretrata rispetto al resto d’Italia. Con il Covid-19 la situazione si è ovviamente accentuata e tutti i pronto soccorso calabresi sono pieni di cittadini parcheggiati da giorni che pretendono le cure mediche necessarie, non solo collegate al covid-19. Su Cosenza, addirittura, non esiste più alcuna distinzione tra il normale pronto soccorso e il pronto soccorso covid-19».

«Siamo da anni in piena emergenza sanitaria e in questo periodo emergenziale per tutti, come Calabria in Azione, chiediamo un immediato intervento del Governo finalizzato alla riapertura di tutte le strutture ospedaliere chiuse. I posti letto non bastano in una situazione ordinaria, figuriamoci in una situazione pandemica», questo l’appello finale di Calabria in Azione lanciato da Madeo.

Nuovi ospedali in Calabria, domani conferenza stampa alla Cittadella

CATANZARO – Domani, giovedì 4 aprile, alle ore 11, nella sala oro della Cittadella regionale a Catanzaro, il presidente della Regione Mario Oliverio e il delegato alla sanità Franco Pacenza nel corso di una conferenza stampa illustreranno il nuovo Accordo di programma integrativo straordinario per il settore degli investimenti sanitari, approvato dalla Giunta nell’ultima riunione, riguardante gli obiettivi del Patto per la Calabria per i nuovi ospedali di Cosenza,  Catanzaro e Reggio Calabria e per la ristrutturazione dell’ospedale di Crotone e Lamezia Terme.

Si parlerà anche dello stato dell’arte degli ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro per i quali sono già in corso i lavori.

All’incontro con i giornalisti interverranno anche il dirigente generale del Dipartimento tutela della salute Antonio Belcastro, il dirigente generale del Dipartimento presidenza Domenico Pallaria e il dirigente del settore Pasquale Gidaro. f.d.

Guccione sulla realizzazione ospedali «Urge discuterne subito»

COSENZA – «La Giunta regionale riferisca con urgenza, già nel corso del Consiglio convocato lunedì 11 marzo, sulla vicenda della realizzazione dei nuovi ospedali della Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide». È quanto chiede il consigliere regionale Carlo Guccione dopo le ultime notizie arrivate dalla Società Tecnis.  Infatti, il commissario del Gruppo Tecnis in A.S. ha comunicato che «a seguito di interlocuzione svolta successivamente alla aggiudicazione provvisoria degli asset posti in vendita (realizzazione degli ospedali), l’aggiudicataria Pessina Costruzioni ha dichiarato di non essere in grado di accettare detta aggiudicazione a causa del mancato avveramento di una condizione da essa posta sull’offerta vincolante».

«Più volte avevo lanciato l’allarme e invitato la Regione – ha sottolineato Carlo Guccione – a pensare a un piano B proprio nel caso in cui non fossero andati a buon fine gli accordi presi con Tecnis. Il pericolo, come ho sottolineato nei mesi scorsi anche nel corso dell’ultima riunione della Terza Commissione, era quello di mettere a rischio un investimento di diverse centinaia di milioni di euro. Investimenti pronti, ma per colpa anche dell’inerzia e del pressapochismo della Regione, tutto è ancora fermo.

150 milioni di risorse pubbliche e 49 milioni di risorse private: questi sono i soldi già destinati alla costruzione dell’ospedale della Piana di Gioia Tauro per un totale di 352 posti letto.

143 milioni di fondi pubblici, 41 milioni di risorse private invece per l’ospedale della Sibaritide pensato per 376 posti letto.

«Oggi emergono con chiarezza – ha affermato il consigliere regionale Guccione – tutti gli errori commessi da questa Giunta regionale. E il rischio è che questi nuovi ospedali possano diventare delle vere e proprie incompiute Per tutte queste ragioni avevo proposto – anche alla luce dei sopralluoghi fatti in contrada Insiti a Corigliano Rossano dove dovrebbe sorgere il nuovo nosocomio – che la Regione Calabria venga commissariata dal Governo nazionale con la nomina di un soggetto attuatore per avviare celermente le procedure relative alla costruzione dei nuovi ospedali e per impedire il definanziamento delle tre opere. Ad oggi nulla è stato fatto. «Lunedì si affronti subito la questione nel corso del Consiglio regionale».

“Riuniti” di Reggio Calabria «Inutili allarmismi, solo strumentalizzazioni»

REGGIO CALABRIA – «Rimane l’amarezza di rispondere a quanti non si pongono alcuno scrupolo nell’arrecare danno all’immagine della Calabria, della sanità calabrese e del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria».

Lo afferma in una nota la Direzione generale del nosocomio reggino in relazione alla vicenda dei bendaggi di emergenza. «E tutto questo – si aggiunge – anche a costo di generare inutili allarmismi e senza alcun rispetto nei confronti di tutti gli operatori che svolgono, con diligenza, il loro lavoro nell’interesse esclusivo dei cittadini».

Nella nota la Direzione generale sostiene inoltre che «la notizia pubblicata da diverse testate giornalistiche nazionali e locali è stata fondamentalmente strumentalizzata»

Da una prima sommaria indagine esperita con i Direttori delle Unità operative interessate, «emerge una prima ‘verità’ che altro non è che l’esatto contrario di quanto riferito in perfetta malafede agli organi di stampa».

Fonte Ansa

Catanzaro, Sciopero nazionale e possibili disagi nelle strutture sanitarie

CATANZARO (CZ) Potrebbero verificarsi disagi per gli utenti delle strutture sanitarie dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, a causa dello Sciopero generale nazionale in tutti i settori pubblici, privati e cooperativi di tutti i lavoratori a tempo indeterminato, determinato, con contratti precari ed atipici per l’intera giornata dell’8 marzo 2016, indetto dal Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale  (SLAI Cobas).
Al fine di contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona costituzionalmente tutelati, nel corso dello sciopero saranno assicurati, dall’ASP di Catanzaro, adeguati livelli di funzionamento dei servizi pubblici essenziali di cui all’articolo 1 della Legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modificazione ed integrazioni, mediante l’erogazione delle prestazioni indispensabili individuate dai Contratti Collettivi di Lavoro, così come interpretati dalla Commissione di Garanzia in sede di valutazione ai sensi dell’articolo 13 della citata Legge n. 146/90 e successive modificazioni e integrazioni.

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Saranno comunque garantiti i servizi pubblici essenziali, quali l’assistenza di urgenza e il supporto attivo alle prestazioni specialistiche, diagnostiche e di laboratorio compresi i servizi trasfusionali.
Per coloro che avessero prenotato esami o visite specialistiche, si consiglia di contattare i singoli reparti interessati per verificare il funzionamento degli stessi. L’ASP di Catanzaro si scusa per gli eventuali disservizi causati, non imputabili alla volontà dell’Azienda stessa.

Sanità, incontro a Roma per ospedali Sibaritide e Gioia Tauro

Si è svolto oggi, a Roma, l’incontro programmato tra la Regione e la  “Tecnis S.p.A.”, principale socio delle Società di Progetto concessionarie della progettazione, realizzazione e gestione dei Nuovi Ospedali della Sibaritide e della Piana di Gioia Tauro. All’incontro – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale -erano presenti: per la Regione, Franco Pacenza, delegato del Presidente Oliverio, il Dirigente generale e Responsabile del Procedimento di realizzazione delle due strutture ospedaliere Domenico Pallaria ed il Dirigente del Dipartimento “Infrastrutture”  Pasquale Gidaro;  per la Tecnis, il  Commissario Straordinario nominato dalla Prefettura di Catania Saverio Ruperto, il  Direttore Generale della Società Guido Babini, ed il  Direttore Tecnico nella realizzazione dei due Ospedali Daniele Naty. Il Commissario Ruperto, docente di diritto civile presso l’Università di  “La Sapienza” di Roma, è impegnato, dal quindici dicembre scorso, nel duplice compito di amministrare della “Tecnis S.p.A.” nell’esecuzione dei contratti in corso e di svolgere funzioni di tutoraggio dell’azienda nel percorso di ristrutturazione del debito depositato presso il Tribunale di Catania nel novembre 2015. Il Commissario Ruperto ha dichiarato che la realizzazione dei due Ospedali della Sibaritide e della Piana di Gioia Tauro rappresenta un obiettivo strategico della “Tecnis” e che ha la ferma intenzione di riavviare al più presto le attività previste in contratto. Ha rassicurato, altresì, la Regione che, essendo i due interventi generatori di consistenti entrate per il bilancio della Società, gli istituti bancari finanziatori dei due interventi assicureranno i flussi previsti nei relativi piani economico-finanziari. Pacenza, dal canto suo, ha evidenziato al Commissario Ruperto come la Regione Calabria nutra grande interesse per la realizzazione dei Nuovi Ospedali, essendo essi  l’unica vera risposta per migliorare l’offerta sanitaria in due territori strategici della Calabria. “Negli anni, per mille ragioni, spesso esterne, si è accumulato un ritardo non più sopportabile. La Regione – ha detto Pacenza – è impegnata a far si che si possa operare, anche con strumenti innovativi e concertati, per poter recuperare, sia pure in parte, il tempo trascorso”. Da qui la richiesta di programmare frequenti incontri con il Commissario Ruperto, fino al superamento delle attuali criticità. Al fine di consentire l’immediato avvio delle attività progettuali, Pallaria ha comunicato l’intenzione, solo se condivisa, d’ inoltrare, domani stesso, alla Prefettura di Catania, la richiesta di rilascio dell’informativa antimafia per le due Società di Progetto dei Nuovi Ospedali, alla luce del nuovo assetto della Società “Tecnis”, al fine di procedere speditamente alla sottoscrizione dei protocolli di legalità con le Prefetture di Cosenza e Reggio Calabria. Ruperto, nel condividere l’iniziativa, volta a sgomberare il campo da dubbi sulla legittimità dei successivi atti da porre in essere,  ha assunto l’impegno di manifestare alla Prefettura di Catania, già venerdì prossimo,  l’urgenza di adottare le misure necessarie al riavvio delle attività progettuali. Il Direttore tecnico Naty ha assicurato che lo Studio Valle, incaricato dalla Tecnis della progettazione definitiva dei due Ospedali, è già molto avanti nelle elaborazioni e potrà quindi consegnare il progetto anche in anticipo rispetto ai termini contrattuali.

 

Chiesto Consiglio comunale aperto sulla situazione della sanità pubblica e privata a Cosenza

COSENZA – Della situazione della sanità pubblica e privata in città si occuperà un Consiglio comunale aperto, alla presenza del Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio che, nel frattempo, dovrebbe assumere anche l’incarico di commissario ad acta per la sanità in Calabria.

Si è conclusa così, con la formalizzazione della richiesta al Presidente della Commissione Sanità Francesco Cito, la seduta congiunta delle commissioni consiliari sanità e controllo e garanzia tenutasi questa mattina nel Chiostro di San Domenico e che era stata chiesta con urgenza da 15 consiglieri comunali per dibattere delle problematiche che stanno interessando alcune strutture sanitarie della città di Cosenza e dell’hinterland cosentino, accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale.

Al termine dei lavori, su specifica richiesta del Consigliere comunale Michelangelo Spataro, la cui proposta è stata subito sposata dall’Assessore alla sanità di Palazzo dei Bruzi Massimo Bozzo, si è deciso di demandare direttamente al Consiglio comunale ogni ulteriore trattazione ed approfondimento sulle diverse questioni aperte e sul tappeto e sulle altre state sollevate questa mattina. I lavori della seduta congiunta sono stati aperti dal Presidente della Commissione sanità Francesco Cito, presente anche il Presidente della Commissione controllo e garanzia Giuseppe Mazzuca. Ad inizio di seduta, Cito ha subito dato la parola a Giovanni Lopez, rappresentante della Cisl, unico sindacato presente alla riunione. Lopez ha evidenziato la difficile situazione nella quale si trovano numerosi lavoratori che operano nella sanità privata, originata dalla riduzione dei posti letto (passati da 1900 a 1000), dagli esuberi strutturali e dai licenziamenti.

Alla riunione di questa mattina ha partecipato anche il Sindaco Mario Occhiuto che ha ricordato i numerosi consigli comunali aperti in cui i temi della sanità sono stati ampiamente dibattuti.

Diversi i consiglieri comunali intervenuti durante i lavori della commissione congiunta. Roberto Bartolomeo ha lamentato l’assenza dal tavolo dei lavori dei rappresentanti dell’Asp e dell’AIOP, così come delle sigle sindacali invitate, ad eccezione della Cisl.

La discussione di questa mattina aveva fatto registrare, tra gli altri, anche l’intervento del dott.Rodolfo Gualtieri, del sindacato Cisl medici dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Per il dott.Gualtieri “bisogna ristabilire le regole che, allo stato, sono completamente saltate. La sanità deve partire dai fabbisogni e garantire realmente la salute dei cittadini. Come si può pretendere di far rispettare le regole nella sanità privata se in Ospedale non vengono rispettate le regole minime di sicurezza per i pazienti?”

Occhiuto su emergenza Sanità

COSENZA – Sanità, il sindaco Mario Occhiuto minaccia un’ordinanza contingibile e urgente nel caso non si garantiscano più i livelli di assistenza minimi essenziali.

“Ciò che purtroppo continuiamo a registrare nella Sanità calabrese, è una sempre più preoccupante incapacità di programmazione direttamente proporzionale all’aumento delle problematiche presenti nei nostri ospedali”.
Il sindaco Mario Occhiuto, che solo il 17 dicembre scorso era intervenuto sulle criticità della Sanità regionale, annunciando che avrebbe convocato a breve la conferenza dei Sindaci dell’Asp della quale è presidente, torna sull’argomento per anticipare un’eventuale conseguenza che si prospetta proprio dopo il prossimo tavolo.
“Se – sottolinea Occhiuto – nel corso della conferenza dei Sindaci che riunirò molto presto dovessero emergere irresponsabilità gestionali a danno dei cittadini e degli operatori che lavorano ormai al limite delle condizioni consentite, mi troverò costretto a emettere un’ordinanza cittadina contingibile e urgente per la tutela della salute pubblica, specie nel caso venissero chiusi quei reparti ospedalieri che ci garantiscono i livelli di assistenza minimi essenziali”.

“Almeno non toccate le Pediatrie”:Appello del presidente calabrese della Società Italiana Pediatria Ospedaliera Dottore Ernesto Saullo

“Almeno non toccate le Pediatrie”. L’appello, forte e chiaro, è lanciato dalla Società italiana Pediatria Ospedaliera (Sipo) al Garante dell’Infanzia, a tutti i politici calabresi, al presidente della Regione Calabria, ai direttori generali delle Aziende Sanitarie ed alla popolazione tutta.“I tagli alla spesa sanitaria con il blocco del turnover del personale medico – denuncia il presidente della Sipo calabrese dott. Ernesto Saullo, Direttore dell’Unità operativa di Pediatria di Lamezia Terme – stanno mettendo a rischio quel carattere di universalità e di specializzazione della Pediatria calabrese che rappresenta una grande conquista di questi ultimi anni. E i segnali di questo pericoloso arretramento sono sotto gli occhi di tutti: reparti che chiudono o che si trovano nelle condizioni di dover chiudere per la grave carenza di personale medico, in Calabria hanno già chiuso i battenti 5 reparti di pediatria, trasferimento di bambini e adolescenti con malattie acute e croniche nei reparti con adulti o fuori Regione ed andare così ad aumentare la famosa mobilità che tanto grava sul famoso Piano di rientro, incentivando sempre di più quell’emergente insicurezza di chi cura e di chi è curato”. “Ciò di cui ha urgente bisogno la Pediatria calabrese – evidenzia il presidente Saullo – è un profondo rinnovamento che assicuri una rete pediatrica in grado di garantire ai bambini e agli adolescenti un’assistenza ai massimi livelli di qualità possibile, a partire da una riorganizzazione della rete assistenziale ospedaliera che deve virare decisamente verso l’unificazione funzionale dei piccoli ospedali e la realizzazione di grandi unità di pediatria multidisciplinari e integrate. Così si mette in discussione il diritto dei bambini di essere assistiti da personale specializzato e curati in ambienti ‘a misura di bambino’. Promuovere la salute dei bambini di oggi significa anche ridurre il numero di adulti e anziani malati di domani”.Ed ecco dunque che va ripensato il sistema di cura per i più piccoli.