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Parenti primo comune in Italia ad attivare lo sportello creditori Pa

PARENTI (CS) – L’amministrazione comunale di Parenti ha attivato il nuovo servizio lo “Sportello creditori Pa” a favore dei creditori delle pubbliche amministrazioni.

Parenti sarà il primo Comune in Italia a fornire ai propri creditori un servizio di assistenza per la certificazione dei crediti sulla piattaforma Pcc gestita dal Mef, al fine di smobilizzare i crediti vantati verso le Pa.

L’obiettivo è quello di evitare che i ritardi nei pagamenti possano determinare un impatto fortemente negativo sul tessuto economico e sociale del territorio. Il servizio è rivolto a tutte le aziende, ai professionisti che vantano crediti verso il nostro ente e più in generale verso le Pa.

Certificare i crediti commerciali consente quindi ai creditori di trasformare le fatture Pa in un titolo di credito “certo, liquido ed esigibile” e permette agli imprenditori di lavorare e contribuire allo sviluppo dell’economia.

La presentazione del servizio avverrà giorno mercoledì 10 luglio alle ore 17.30 presso l’aula consiliare del palazzo comunale di Parenti. Interverranno il sindaco Donatella Deposito; Peppino Bonanno amministratore della società Sportello attività produttive; Francesco Rosa vicepresidente della Cciaa di Cosenza e Gianluca Callipo, presidente Anci Calabria.

«Questo sportello nasce Perché, purtroppo le rigide norme di finanza pubblica per il contenimento del deficit, il Patto di stabilità e dal 2017 anche il vincolo del pareggio di bilancio imposto agli Enti Locali ed i ritardi nei trasferimenti finanziari da parte degli Organi sovracomunali, non ci consentono, in alcuni casi, di rispettare i tempi di pagamento per le transazioni commerciali, legittimamente assunte, di 30 giorni». A dirlo è il sindaco di Parenti Donatella Deposito.

«Il nostro Comune – spiega il primo cittadino – è da sempre impegnato nel mettere in atto azioni volte a favorire lo sviluppo locale e vogliamo evitare che gli eventuali ritardi nei pagamenti verso i nostri fornitori possano generare una crisi di liquidità delle aziende determinando un potenziale impatto negativo sul tessuto economico e sociale del nostro territorio, quindi, abbiamo deciso di supportare i nostri creditori nello smobilizzo delle fatture scadute e, purtroppo, non pagate dal nostro Comune tramite la Certificazione dei Crediti sulla Piattaforma Pcc del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze)».

Il creditore potrà utilizzarla, in base ai propri obiettivi e/o esigenze, in uno dei seguenti modi:

  • Attendere la data riportata nella Certificazione ed incassare la fattura direttamente;
  • Cedere le Certificazioni alle Banche e/o Intermediari Finanziari per ottenere nuova liquidità, oppure, rientrare da esposizioni finanziarie;
  • Cedere le Certificazioni ai propri fornitori per il pagamento dei propri debiti;
  • Compensare le Certificazioni con le cartelle esattoriali iscritte a ruolo e notificate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione;
  • Cedere le Certificazioni all’Inps, Inail o Cassa Edile ed ottenere il Durc valido per tutti gli usi consentiti dalla legge anche in presenza di oneri contributivi non versati, a condizione che i il totale dei Crediti Certificati sia pari o superiore al totale dei debiti contributivi.

Spiega ancora il sindaco Deposito: «Il servizio viene erogato, in nome e per conto, del nostro Comune dalla società Sportello Attività Produttive Srl, azienda specializzata nel settore e leader a livello Nazionale con la quale il nostro Comune collabora già da circa 4 anni, quindi, ne riconosciamo la professionalità ed affidabilità. Per quelle che sono le mie conoscenze, mi risulta che molti miei colleghi Sindaci, soprattutto del nord Italia, in passato si siano attivati per sottoscrivere protocolli d’intesa con le Banche e società di Factoring per supportare i loro creditori nella cessione dei crediti certificati, ma che nessun Comune, soprattutto al sud Italia, abbia attivato un vero e proprio sportello per fornire una consulenza ed assistenza globale ai creditori e non solo finalizzata alla cessione del credito. Il servizio di registrazione sulla piattaforma Pcc, l’inoltro dell’istanza fino ad ottenere la Certificazione per i nostri creditori è gratuito».

 

 

 

Pagare i debiti delle PA, domani una giornata studio

COSENZA – “I pagamenti dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche: quali opportunità per imprese, professionisti e amministrazioni pubbliche”. E’ questo il titolo della Giornata di studio in programma domani – giovedì 11 gennaio a partire dalle 9,45 – nella sala Petraglia della Camera di Commercio di Cosenza.  Dopo i saluti istituzionali e l’introduzione del presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algieri, interverrà Marco Lembo (Ministero dell’Economia e delle Finanze) che presenterà la Piattaforma dei crediti commerciali. Al termine degli interventi inizierà il forum con le imprese e i professionisti. Modera Erminia Giorno, segretario generale della Camera di Commercio di Cosenza.

 

PA, Enza Bruno Bossio sulla necessità di una classe dirigente con innovative competenze digitali

ROMA – La Commissione parlamentare di inchiesta presieduta dall’on. Paolo Coppola (PD) ha approvato unanimemente, questa mattina, la relazione finale contenente le attività svolte.

«La Commissione si è concentrata su una serie di filoni di inchiesta specifici, anche se avrebbe potuto approfondirne degli altri – afferma la deputata Enza Bruno Bossio, capogruppo (PD) della Commissione parlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni, relatrice del documento finale – il tema centrale ha riguardato come migliorare il processo di acquisto in Ict nella Pubblica Amministrazione, per ottenere un rapporto più efficace tra gli investimenti effettuati e risultati realmente ottenuti. Tra le conclusioni più rilevanti a cui siamo giunti, è emersa la necessità di far crescere una classe dirigente all’interno della PA con innovative competenze digitali, che non siano utili solo per meglio valutare la qualità del software, ma si riveli efficace soprattutto dentro un processo di trasformazione culturale, economico e sociale che quarta rivoluzione industriale impone al modello di sviluppo dei Paesi più avanzati».

PA e Mercato Elettronico, nuove opportunità e vantaggi

COSENZA – Il prossimo 26 settembre si terrà presso la Camera di Commercio di Cosenza il seminario “Il Mercato Elettronico della PA: un obbligo per le Amministrazioni, un’opportunità per le imprese, un vantaggio per tutti”. Il Seminario è stato organizzato insieme alla Consip per illustrare le recenti novità, i vantaggi e le modalità di funzionamento del Mercato Elettronico, il cui utilizzo è divenuto ormai obbligatorio per tutte le Pubbliche Amministrazioni. L’iniziativa è rivolta sia alle PA che alle imprese del territorio, essendo il Mercato Elettronico della P.A. un mercato virtuale per gli acquisti della Pubblica Amministrazione, realizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite Consip nell’ambito del Programma per la Razionalizzazione degli Acquisti nella P.A..

Il Mercato Elettronico garantisce alle Amministrazioni acquisti di beni e servizi di qualità, semplificando e standardizzando le procedure, riducendo i costi e assicurando la massima trasparenza e concorrenzialità. Si tratta di un’opportunità ormai consolidata anche per le imprese, che possono offrire i propri prodotti e servizi e negoziare le proprie offerte con la Pubblica Amministrazione aggiungendo un canale complementare rispetto a quelli già attivati per gestire le relazioni commerciali, e beneficiando in tal modo dell’ampliamento del bacino della clientela grazie ad una maggiore visibilità. Un incontro ricco di spunti di riflessione, in linea con il potenziamento dell’Impresa 4.0 che per raggiungere il livello di competitività digitale richiesto necessita di iniziative di accompagnamento da parte della Pubblica Amministrazione. Ne parleranno: il Presidente, Klaus Algieri; il Segretario Generale e Conservatore del Registro Imprese della Camera di Commercio di Cosenza, avv. Erminia Giorno, mentre per Consip interverranno Cristiana Livignani – Direzione Programma Razionalizzazione Acquisti P.A. Area Promozione e Sviluppo del Territorio. Responsabile Relazioni Amministrazioni Territoriali Calabria e Francesca Rinaldi Pasquali – Direzione Programma Razionalizzazione Acquisti P.A. Area Promozione e Sviluppo del Territorio. Progetto Sportelli in Rete.

Digitalizzazione PA, «Eseguita poco e male». L’indagine Unical e CNR

RENDE (CS) -Le amministrazioni pubbliche conservano poco e male i documenti digitali. E’ quanto emerge dalle prime analisi di un sondaggio predisposto dall’Università della Calabria in collaborazione con l’Istituto di Informatica e Telematica del CNR, sede di Rende, diretto dal professor Roberto Guarasci. L’indagine esplorativa è stata predisposta per rilevare – a soli fini scientifici – il livello di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, con particolare attenzione ai sistemi di conservazione dei documenti digitali. Il questionario risulta ancora più interessante in considerazione della rilevanza del tema e dell’assenza di una mappatura nazionale, tenendo in considerazione che l’effettiva realizzazione di tutti gli interventi previsti dalla normativa vigente, indurrebbe una maggiore efficienza nell’operato delle amministrazioni, oltre che ad un riavvicinamento tra enti pubblici, cittadini e Imprese.

L’indagine è stata strutturata in 33 domande divise in tre sezioni: informazioni generali ICT, la conservazione dei documenti e la digitalizzazione della PA. In totale sono stati inviati 22.799 questionari e sono prevenute 3.378 risposte, delle quali 129 dalle Aziende sanitarie.

Da una prima analisi dei dati (i definitivi saranno resi noti a settembre), emerge uno scenario certamente disomogeneo e poco incoraggiante soprattutto per quel che riguarda la conservazione dei documenti informatici: meno del 40% delle pubbliche amministrazioni ha attivato protocolli informatici che consentono un sistema di conservazione a norma di legge, mentre il restante 60% decide di non rispondere alle domande specifiche sull’argomento.

Rispondono in positivo le Regioni Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Umbria e la Provincia Autonoma di Trento, mentre gli altri enti pubblici preferiscono non dare alcuna risposta. Nessuna delle pubbliche amministrazioni interpellate, tuttavia, ammette di non avere attivato alcun protocollo di conservazione informatica.

Entrando nello specifico della domanda, se per i documenti digitali prodotti dall’Amministrazione di appartenenza sia stato predisposto un sistema di conservazione e a chi sia stato affidato, gli enti che hanno risposto positivamente hanno scelto, in maggioranza, di affidarsi a conservatori esterni, non essendo, evidentemente, dotate le pubbliche amministrazioni, di risorse interne specializzate in materia. Un vuoto professionale che potrebbe essere associato ad una mancanza di percorsi di studio specializzati. A tale scopo, all’Università della Calabria è attivo, da due anni, un Corso di laurea magistrale specifico e un Master di II livello in “Conservatore dei documenti digitali”, diretto dalla prof. Anna Rovella, riconosciuto dalla Scuola nazionale dell’amministrazione, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale unico master in Calabria accreditato e finalizzato a garantire l’alta formazione di dirigenti e funzionari di ruolo in servizio presso le Amministrazioni pubbliche.

«Il Paese sta ormai, da più anni, spingendo le amministrazioni pubbliche verso una digitalizzazione crescente – spiega il professor Guarasci – senza preoccuparsi sufficientemente della conservazione dei documenti digitali che, in molti casi, costituiscono ormai l’originale dell’atto amministrativo, rischiando così di disperdere non solo la memoria e la storia ma, prima di tutto, la base per il regolare funzionamento dell’attività amministrativa».

 

Confindustria Cosenza, Strategie per la crescita digitale

COSENZA – Dal 12 agosto 2016 tutti i documenti della PA dovranno essere prodotti e gestiti in modalità esclusivamente digitale, mediante un sistema di gestione documentale conforme alla normativa vigente. Come organizzarsi per affrontare le nuove sfide e gestire i processi in modalità completamente digitale a norma?
Se ne discuterà venerdì 15 luglio alle 10 in Confindustria Cosenza in occasione del seminario “Strategie per la crescita digitale”.

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Dedicato alle aziende pubbliche e private, l’incontro programmato dalla sezione Terziario Innovativo e Ict di Unindustria Calabria, approfondisce i temi dell’organizzazione legata alla gestione dei processi in modalità completamente digitale a norma: fatturazione elettronica, comunicazioni digitali, documenti digitali, fascicoli virtuali, processi digitali, conservazione a norma, identità digitale, pagamenti on-line, certificazione on-line.
Le nuove Regole Tecniche ed il Regolamento Europeo “eIDAS” in materia di gestione, trattamento e conservazione a norma dei documenti informatici definiscono un vero e proprio calendario della digitalizzazione per la pubblica amministrazione, per le imprese e per i professionisti.
Dal 1 luglio 2016 sono entrate in vigore le regole comuni europee (eIDAS) per il riconoscimento reciproco in ambito di identificazione elettronica, firme elettroniche, autenticazione web e transazioni elettroniche e dal 12 agosto 2016 dovrà registrarsi l’adeguamento dei sistemi di gestione informatica dei documenti (DPCM 14 novembre 2014).
L’appuntamento ha carattere formativo ed aiuterà a capire qual è il percorso organizzativo da intraprendere per arrivare alla completa digitalizzazione a norma dei propri processi, partendo dalla formazione del documento informatico, fino alla sua conservazione a norma.
Interverranno il presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca, il presidente del Terziario  di Unindustria Calabria, Renato Pastore, l’esperto con ruolo di Conservatore, Silvestro Ricciardi, i referenti delle sezioni Terziario di Confindustria Vibo Valentia, Antonio Gagliardi, di Confindustria Catanzaro, Fortunato Lodari, di Confindustria Reggio Calabria, Angelo Marra, di Confindustria Crotone, Mario Spanò.

Lamezia Terme, importante incontro sull’anti-corruzione nella PA

LAMEZIA (CZ)- Dopo la prima edizione del 2015, anche quest’anno si è tenuto a Lamezia Terme il corso di formazione sulla disciplina per la prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, che ha impegnato per due giorni i dirigenti e i responsabili amministrativi e sanitari delle varie strutture dell’ASP di Catanzaro coinvolte.

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L’iniziativa, che ha consentito di approfondire ulteriormente un argomento di grande attualità, è stata fortemente voluta dal direttore generale, dott. Giuseppe Perri ed è stata pianificata e organizzata dall’unità operativa Formazione e Qualità diretta dalla dott.ssa Clementina Fittante. L’obiettivo è di favorire il percorso intrapreso dall’ASP, che ha recentemente riorganizzato l’unità operativa Prevenzione della corruzione, dando rilievo alle attività finalizzate all’adozione di corretti comportamenti, nonché alla diffusione e affermazione della cultura della legalità, per lottare e prevenire i fenomeni corruttivi.
Prezioso il contributo del magistrato Stefano Toschei, del TAR di Roma, già intervenuto nella precedente edizione, che ha offerto ai presenti l’opportunità di acquisire adeguate conoscenze culturali, economiche e giuridiche ai fini di un efficace controllo dei rischi e contrasto al fenomeno della corruzione, ma anche di confrontarsi sulle tematiche sia di carattere generale (contratti pubblici; incarichi e nomine; gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; controlli; verifiche; ispezioni) che più specifiche (attività libero professionale e liste di attesa; rapporti contrattuali con privati accreditati; farmaceutica e altro ancora).
Sul medesimo tema, di grande rilievo e riconducibile al percorso più complessivo che la Nazione ha avviato nella lotta concreta al fenomeno della corruzione, sono state programmate altre due giornate formative che si terranno tra settembre e dicembre prossimi.

Coldiretti Calabria chiede alla Regione di riorganizzare Arcea

coldiretti calabriaDopo diverse sollecitazioni la Coldiretti Calabria insiste con una lettera al Presidente Oliverio e ai Dirigenti Nicolai (ARCEA) , Salvino (Dipartimento Agricoltura ), Zanfino (Autorità gestione PSR Calabria), Coldiretti riferisce che sono o stanno per partire numerose istanze in “carta bollata” per le trascuratezze che si continuano a sommare sul mancato pagamento degli aiuti delle annualità pregresse:“la Regione e Arcea  devono azzerare i gravi ritardi nella gestione dei pagamenti degli aiuti agli agricoltori e le inadempienze accumulatesi che impediscono il corretto svolgimento dell’utilizzo dei servizi del Sistema Informativo Agricolo Nazionale, a supporto degli adempimenti gestionali dei Fondi Comunitari nonché delle funzioni degli Organismi Pagatori, che è quello di pagare i contributi europei agli agricoltori con puntualità ed efficienza e senza ricorso ad azioni straordinarie di fine anno”. “Gravi inadempienze – si legge nella lettera a firma del presidente Molinaro – che non escludono le responsabilità della Regione riguardo gli impegni che deve garantire e che stanno impedendo la messa in linea e la piena operatività della macchina strumentale nazionale dei servizi gestionali e operativi, accompagnata per tutte le regioni dalla SIN srl, che deve assicurare la corretta funzionalità ordinaria del sistema e il relativo sviluppo dei processi attuativi delle regole comunitarie di riferimento rispetto agli adempimenti amministrativi legati alle erogazioni delle risorse della PAC e del PSR. Tale stato di “stallo, – continua – se non affrontato con urgenza ed in via definitiva, mette in ballo anche le future risorse della PAC. La Riforma della PAC ha determinato un notevole processo di rinnovamento amministrativo e organizzativo a cominciare dal livello nazionale con le diverse norme ministeriali che esplicitano,anche, un nuovo approccio della Pubblica Amministrazione verso il settore agricolo, liberandolo da lacci burocratici. Un processo che deve essere fatto anche in Calabria, riorganizzando Arcea e il Dipartimento Agricoltura. Ulteriori rinvii non sono più accettabili e l’attesa è stata fin troppo paziente – rimarca Coldiretti – Non è più tempo di altri rinvii, subito vanno pagati i saldi alle aziende. Le aziende agricole – continua la lettera – hanno bisogno di tempi certi e la Regione e ARCEA li devono assicurare, perché gestiscono importantissime risorse che devono essere date agli agricoltori. Occorre pensare al presente e al futuro prossimo e metterci al passo con i tempi – chiede Coldiretti – attraverso una un’imponente riorganizzazione di Arcea e del Dipartimento Agricoltura per una dematerializzazione dei documenti e la conseguente digitalizzazione delle procedure, in particolare quelle riferite alla gestione della risorse ordinarie, nonchè una forte spinta improntata sulla semplificazione e sulla sussidiarietà quali fattori che contribuiscono ad essere competitivi ed efficienti.”