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Consegnati a Paola i Paccheri d’Argento

PAOLA (CS) – Presentata dai giornalisti Fiorenza Gonzales e Salvatore Bruno, si è svolta ieri sera la VI edizione della cerimonia di consegna del Pacchero d’Argento.

Intervento introduttivo di Salvatore Magarò
L’ intervento introduttivo di Salvatore Magarò

La manifestazione per il secondo anno consecutivo è stata ospitata a Paola, nel suggestivo scenario del centro storico, con la partecipazione del Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, del questore Luigi Liguori, del comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe Brancati, del comandante provinciale della guardia di finanza Marco Grazioli. La serata è stata introdotta dai saluti di Salvatore Magarò, presidente dell’Associazione Più di Cento – Tana per la legalità e ideatore del premio, del sindaco della città del Santo Basilio Ferrari, del segretario territoriale Cisl Giovanni Marzullo, membro del comitato organizzatore.

Sollecitati dalle domande dei conduttori, sono intervenuti i premiati. Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio-Bova, ha sottolineato l’impegno della Chiesa calabrese nel sostegno ai giovani, alle famiglie e nel contrasto alla criminalità <che si nutre – ha aggiunto – nelle aree del disagio, dell’emarginazione, del bisogno, della disoccupazione>. Il Prefetto premia Fiorini Morosini Sulla proposta di sospendere per dieci anni la figura del padrino nel battesimo e nella cresima per scardinare quei rapporti tra le famiglie malavitose che spesso si irrobustiscono proprio attraverso il comparaggio, il presule reggino ha aggiunto: <Non era una provocazione, ma dobbiamo prendere atto che troppo spesso la scelta dei padrini è slegata dai principi della dottrina cristiana. Vedo padrini che cresimano senza confessarsi né comunicarsi, che addirittura non partecipano alla funzione. Non è così che ci si accosta ai sacramenti>.

Il questore premia Mimma Cacciatore
Dal questore il premio a Mimma Cacciatore

Della sua pluriennale esperienza da dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Corrado Alvaro di San Luca ha parlato Domenica Cacciatore, protagonista di una profonda riqualificazione dei percorsi formativi ed educativi dei giovani sanluchesi.  Con loro Domenica Cacciatore ha avviato un fecondo tragitto di legalità tra i banchi di una scuola che oggi rappresenta un valido punto di riferimento per tutta la comunità ed è un’esemplare testimonianza di efficienza istituzionale. <Ho avuto costantemente al mio fianco l’arma dei carabinieri> ha detto tra l’altro Domenica Cacciatore che ha chiuso il suo intervento leggendo una delle tante lettere di gratitudine ricevute dagli alunni di San Luca e dalle loro famiglie, che hanno amato ed apprezzato il suo lavoro.

Vincenzo Linarello ha illustrato l’attività condotta dal Consorzio sociale Goel, di cui è presidente. Nato nel 2003, Goel ha sviluppato progetti sostenibili, in particolare nel settore agricolo, creando economia e posti di lavoro in un territorio tradizionalmente depresso come quello della locride. <Andiamo particolarmente orgogliosi del marchio Cangiari – ha aggiunto Linarello – con il quale abbiamo recuperato l’antica tradizione della tessitura calabrese, tramandata di madre in figlia dai tempi della Magna Grecia. Siamo riusciti a farne un marchio internazionale che sfila sulle passerelle dell’alta moda di tutto il mondo>.

Infine Salvatore De Siena, leader del Parto delle Nuvole Pesanti, ha presentato il progetto musicale e culturale Terre di Musica, realizzato in collaborazione con Arci e con Libera per documentare le positive esperienze delle persone che lavorano per il recupero ed il riutilizzo dei beni confiscati.

In piedi Linarello. Alla sua dx Ferrari, Cacciatore, De Siena. Alla sua sx Grazioli, Brancati, Tomao, Liguori
In piedi Linarello. Alla sua dx Ferrari, Cacciatore, De Siena. Alla sua sx Grazioli, Brancati, Tomao, Liguori

 Si tratta di un libro e di un film documentario realizzato dalla band nel corso di un viaggio a tappe durato per circa due anni per raccontare le storie di coloro che lavorano sui beni confiscati, cercando di superare le mille difficoltà e le tante intimidazioni che quotidianamente devono affrontare. <Un’avventura che mi ha molto arricchito sotto il profilo umano – ha detto De Siena – e che ha consolidato la mia convinzione che dall’arte e dalla cultura può svilupparsi una formidabile azione di legalità, perché il cinema, la musica, la letteratura, adottano linguaggi capaci di arrivare immediatamente al cuore delle persone>.

Il premio Pacchero d’argento è realizzato ed offerto dalla gioielleria Carillon di Castiglione Cosentino.

 Una seconda cerimonia è in programma il 26 settembre a San Pietro in Guarano, con Simona Dalla Chiesa che riceverà il premio dal colonnello Francesco Ferace, comandante dell’antifalsificazione monetaria dei carabinieri.

Pacchero d’Argento: ecco i premiati

COSENZA (CS) Sono cinque i premiati che riceveranno il Pacchero d’Argento, il riconoscimento assegnato ogni anno in Calabria a coloro che si siano particolarmente distinti, anche nell’ambito della propria attività professionale, nel contrasto alla illegalità ed alla criminalità organizzata.

L’iniziativa, organizzata dall’Associazione culturale Più di Cento – tana per la legalità presieduta da Salvatore Magarò, è giunta alla sesta edizione e rappresenta un appuntamento consolidato che si rinnova annualmente dal 2010.

La scelta è stata ispirata dalla volontà di premiare le migliori e più sane energie di alcuni tra i settori nevralgici della società civile, quali la scuola, il welfare, la cultura, il mondo cattolico.

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A ricevere il Pacchero d’Argento 2015 saranno:

  • Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio-Bova, già presule della diocesi di Locri-Gerace, tenace sostenitore della linea dura contro i mafiosi. Tra le numerose iniziative messe in campo per ostacolare i fenomeni di condizionamento delle funzioni religiose da parte della ‘ndrangheta spicca la provocatoria proposta di sospendere per dieci anni la figura del padrino nel battesimo e nella cresima per scardinare quei rapporti tra le famiglie malavitose che spesso si irrobustiscono proprio attraverso il comparaggio;
  • Vincenzo Linarello, presidente del Consorzio sociale Goel, il gruppo cooperativo, oggetto di numerose intimidazioni, che offre una concreta ed etica opportunità occupazionale in un territorio ad alta densità mafiosa come la locride. Goel opera in particolare nel segmento biologico dell’agroalimentare, utilizzando i terreni confiscati alle cosche, ma ha raggiunto l’eccellenza anche in ambito sartoriale attraverso il brand “Cangiari”, noto a livello internazionale ed apprezzato nelle capitali della moda di tutto il mondo, da Milano, a Parigi, a New York;
  • Domenica Cacciatore, dirigente scolastico di San Luca, protagonista dal 2011 di una profonda riqualificazione dei percorsi formativi ed educativi dei giovani sanluchesi, consentendo di avviare un fecondo tragitto di legalità tra i banchi di una scuola che oggi rappresenta un valido punto di riferimento per tutta la comunità ed un’esemplare testimonianza di efficienza istituzionale;
  • Salvatore De Siena, leader del Parto delle Nuvole Pesanti, ideatore del progetto musicale e culturale Terre di Musica, realizzato in collaborazione con Arci e con Libera per documentare le positive esperienze delle persone che lavorano per il recupero ed il riutilizzo dei beni confiscati.
  • Simona Dalla Chiesa, figlia dell’indimenticato generale dei carabinieri e Prefetto di Palermo, assassinato il 3 settembre del 1982 insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro ed all’agente di scorta Domenico Russo.

Il pacchero d’argento è realizzato ed offerto dalla gioielleria Carillon di Castiglione Cosentino.

La cerimonia di premiazione si svolgerà nel mese di settembre.