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Francesco Maria Greco, a maggio la sua Beatificazione

ACRI (CS) Francesco Maria Greco, sacerdote di Acri, verrà beatificato, così come decretato da Papa Francesco. Una gioia per tutta la comunità cosentina, che potrà partecipare alla celebrazione il 21 maggio 2016 alle ore 16 presso lo stadio di San Vito a Cosenza. Il Cardinale Angelo Amato, in rappresentanza del Papa, presiederà la Cerimonia. Il giorno successivo, alle ore 11,30, vi sarà  la messa di ringraziamento. Essa verrà celebrata nella Basilica di Acri dall’Arcivescovo mons. Francesco Nolè.

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Fidelitas Rossano: Sergio Mattarella e Papa Francesco soci onorari

Il Presidente della Repubblica Sergio MattarellaROSSANO (CS) – L’associazione socio-culturale di promozione sociale e territoriale e di volontariato Fidelitas annovera da oggi due nuovi membri onorari: Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, e Papa Francesco. Queste due figure di grande rilievo si aggiungono ai novanta soci dell’associazione, che fa capo all’avvocato Giuseppe Vena.

La decisione di introdurre papa Bergoglio e Mattarella tra i membri onorari di Fidelitas è maturata nel corso dell’ultima assemblea sociale tenutasi a Rossano ed è stata votata all’unanimità da tutti i soci. Tale nomina, ha dichiarato il presidente Vena, “vuol rappresentare un segno di stima ma soprattutto di gratitudine dell’associazione Fidelitas circa l’operato istituzionale svolto da entrambe le figure pubbliche”. Entrambi, infatti, ha continuato lo stesso Vena, “si prodigano per il benessere sociale, quindi sposano a pieno la causa sostenuta dall’associazione Fidelitas di adoperarsi quotidianamente a far del bene verso gli altri, ad operare nel sociale al fine di consegnare alle future generazioni un mondo migliore”.

A San Sosti le verità raccontate dalla Chaouqui

evidenza ChaouquiSAN SOSTI (CS) – E’ arrivata a cavallo di una motocicletta. Francesca Chaouqui, ha percorso a bordo della due ruote, il breve tratto di strada che separa la sua abitazione di San Sosti dal luogo in cui ha convocato la stampa per fornire le sue verità sul caso Vatileaks. Accompagnata dalla mamma, la nonna, il marito Corrado Lanino, altri parenti e la migliore amica, la coetanea che era con lei a Roma nei giorni in cui l’hanno arrestata, e sulle note del brano di Fiorella Mannoia “Io non ho paura”, la pierre indagata per sottrazione e diffusione di carte riservate della Santa Sede è stata accolta dagli applausi dei compaesani. Poi un intervento di oltre un’ora a tratti inframezzato anche dai cronisti che non hanno mancato di porre domande scomode. Ma nessuna rivelazione scottante. Se la Chaouqui è a conoscenza di segreti inconfessabili, questi restano e resteranno tali. Del resto lo dice lei stessa quando afferma che da lei non si saprà  mai nulla delle conversazioni avute con il Papa o degli atti che le sono passati tra le mani. «Non tradirò mai il mio segreto di Stato – dice – anche se mio figlio dovesse nascere in carcere». La Chaouqui parla dei suoi rapporti con monsignor Balda: «Voleva aiutare Papa Francesco quando ha accettato l’incarico come segretario della commissione. La commissione esiste perché è lui che l’ha pensata, ha convinto lui il Papa a crearla per risanare la situazione finanziaria. Ho presentato io Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi a Balda – ha raccontato la Chaouqui aggiungendo che il prelato era rimasto colpito dal giornalista Nuzzi – per il suo coraggio di pubblicare notizie scomode». La consulente ha poi aggiunto: «Balda ha consegnato i documenti a Nuzzi non per distruggere la commissione ma per sostenere che è stata messa in pratica solo una parte della riforma. Non c’è stata alcuna vendetta, nessuna ripicca. La situazione generale era talmente grave da indurre un Papa alle dimissioni. Il mio problema – aggiunge – era aiutare il Santo Padre, non avere un posto in Curia. Quando dovevo scrivere i report della commissione per il Papa, per non rischiare che il contenuto venisse modificato li imparavo amemoria». E sulla sua nomina in Vaticano la pierre chiarisce. «Sono un’esperta in comunicazione. Il mio Chaouqui 1curriculum – dice – era idoneo, e nessun cardinale o intrigo di palazzo ha fatto sì che fossi nominata. Se tornassi indietro, anche se dovessi finire in carcere, riaccetterei senza dubbio l’incarico offertomi perché stavo contribuendo al rinnovamento del Vaticano». E mentre la Chaouqui ribadisce che in caso di condanna non chiederà la grazia al Papa, c’è chi dice che lo farà per lei: Carmela Martucci, consigliera comunale di San Sosti. 

Sulla vicenda del cardinal Bertone, la Chaouqui precisa: «E’ stata fatta una montatura giornalistica sull’attico del cardinale Bertone. Ha sempre avuto grande attenzione all’ospedale del Bambin Gesù e parlare di ruberie da parte sua è davvero eccessivo, le ruberie in Vaticano esistono ma non sono queste».

Infine la Chaouqui chiarisce i motivi che l’hanno spinta a incontrare la stampa proprio a San Sosti: «Non ho mai dimenticato il mio paese. Da qui parte tutto, la mia famiglia, le mie radici e soprattutto la mia fede grazie alla Madonna del Pettoruto. Sono stata accusata di rinnegare la mia terra, ma in realtà, seppur duramente, la mia volontà era di aprire un dibattito e questo mio pensiero, espresso in una lettera al Corriere della Sera dopo la morte di Fabiana Luzzi». La Chaouqui si riferisce alla nota che diffuse all’indomani dell’assassinio della sedicenne bruciata viva dal fidanzato nel 2013 a Corigliano Calabro. «Il contenuto di quella lettera è stato frainteso ed etichettato come volontà di non amare la mia terra. Questo era un punto che volevo chiarire: amo la mia terra e qui in futuro tornerò a vivere».

Papa Francesco telefona a casa di una famiglia cosentina

papa francescoMENDICINO (CS) – Scrive a Papa Francesco chiedendo preghiere per una persona molto cara, malata, e dopo qualche giorno riceve una telefonata dal Pontefice in persona. E’ accaduto a Mendicino, in provincia di Cosenza, come documenta la pagina Facebook della parrocchia di San Nicola di Bari del piccolo centro delle serre cosentine, alle porte del capoluogo bruzio. Preoccupato per le condizioni di salute precarie di una zia, uno dei bambini della parrocchia aveva inviato una lettera in Vaticano invocando le preghiere di Papa Francesco per la parente le cui condizioni di salute non sono buone. Così, a pochi giorni dal Natale, è stato lo stesso Pontefice a comporre il numero telefonico della famiglia per chiedere del ragazzo, in quel momento non in casa, e per parlare con la madre. Un colloquio che, dopo i primi attimi di comprensibile sorpresa e commozione, è andato avanti per diversi minuti. A rendere noto l’episodio, durante la messa di Natale, è stato il parroco di San Nicola di Bari, don Enzo Gabrieli. Una telefonata, ha spiegato il sacerdote autorizzato dalla famiglia sulla quale si mantiene il riserbo, «assolutamente non di circostanza» ma con un interlocutore «che ha voluto informarsi, sapere, quasi come se si trattasse di una persona di famiglia». «E’ stato il più bel dono natalizio che abbiamo ricevuto nella vita in un momento di prova», hanno detto i coniugi, che hanno voluto far sapere la notizia a don Gabrieli «come consolazione e speranza perché un dono troppo grande»per trattenerla solo per loro.

Inizio degli incontri “La cura della casa comune”

COSENZA (CS) Avrà inizio sabato 28 Novembre, il Programma Formativo “La cura della casa comune”, curato e promosso dal Centro Socio-Culturale “V. Bachelet” di Cosenza. Una serie di incontri, basati sull’approfondimento dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato Si”. Sette incontri, curati da illustri relatori, quali il rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci, i prof. Orazio Mainieri, Vincenzo Carbone, Antonino Oliva, mons. Vincenzo Filice, il prorettore dell’Unical Guerino D’Ignazio e l’Arcivescovo di Cosenza Bisignano, Monsignor Nolè.

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La prima lectio, sarà tenuta dal rettore Crisci ed avrà come tematica “Il Principio del bene comune matrice di un ecologia ambientale e culturale”. Il 12 Dicembre 2015, il secondo incontro, su “Il dissesto ecologico: minaccia presente e futura “ sarà curato dal prof. Orazio Mainieri. Tutti gli incontri si svolgeranno presso la sede del Centro Socio- Culturale “V. Bachelet” sita in via Gramsci n. 23, a partire dalle ore 19.

Pellegrini Fermi in Francia Stanno bene, Papa saluta i Fedeli durante l’Angelus

pellegrini fermi a toloneCATANZARO – Buone notizie dal treno fermo a Tolone, causa il mal tempo che ha colpito la Costa Azzurra, carico di pellegrini calabresi. Finalmente nel pomeriggio potrà proseguire il suo viaggio. Le persone a bordo del treno della Calabria stanno tutte bene, circa 450 tra cui malati e bambini, grazie anche all’ottima assistenza dei francesi. Lo ha dichiarato Amelia Mazzitelli, presidente dell’Unitalsi della Calabria.

Intanto da Roma arrivano i saluti del Papa. Durante l’Angelus nel giorno di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, il pontefice ha rivolto il suo affetto ai pellegrini italiani e in particolare a quelli di Reggio Calabria, Bollate, Mozzanica, Castano Primo, Nule e Parabita, i ragazzi di Belvedere di Spinello e l’Associazione dei diritti dei pedoni di Roma e del Lazio.

Dorina Bianchi si confronta con i vescovi calabresi

dorina_bianchiLamezia Terme(Cz)“E’ una battaglia che ci vede uniti e coinvolti insieme:  lo Stato rappresentato dalla Commissione Parlamentare antimafia e la Chiesa calabrese, con i vertici della Conferenza episcopale”. Così la componente della commissione parlamentare antimafia, Dorina Bianchi, a margine dell’incontro avuto oggi con i vescovi calabresi sui temi del comune impegno nella lotta alla criminalità organizzata. “Ad un anno dalla visita in Calabria di Papa Francesco che pronunciò parole di scomunica nei confronti degli esponenti della ‘ndrangheta – continua Dorina Bianchi – era doveroso ascoltare e confrontarsi con la  chiesa calabrese che ha raccolto le parole dure del pontefice, dotandosi di un regolamento per le processioni e rilanciando l’azione di quei sacerdoti che operano nelle periferie più isolate controllate dalla ndrangheta”.“E’ stato un confronto franco di una Chiesa consapevole di operare in una delle regioni più ricche di tradizioni culturali e religiose, ma anche tra le più complicate. A Monsingnor Salvatore Nunnari ed a tutti vescovi calabresi – conclude la componente della commissione antimafia – va il più sentito ringraziamento per questa giornata ricca di spunti con l’augurio di un confronto che possa continuare anche dopo questo momento istituzionale ”.

Celebrazione per i diseredati: Dedica a Papa Francesco

roma coro It. s. fr.Il coro “Italia senza frontiere” ha cantato nella Basilica di San Pietro durante la ‘Missa pro Terrae Humilibus’. La nuova realtà musicale nasce dall’unione del Coro dell’Istituto musicale “Donizetti” di Mirto e del Coro polifonico “Madonna del Rosario” di Acri. Un’interessante esperienza, che resterà nei cuori di ogni singolo partecipante, è stata vissuta con entusiasmo dal Coro “Italia  senza frontiere”. Il qualificato gruppo di cantori calabresi, nei giorni scorsi, ha animato nella Basilica di San Pietro, presso la Città del Vaticano, la “Missa pro Terrae Humilibus”, celebrata da Sua Eminenza Cardinale Angelo Comastri. La celebrazione religiosa, per i diseredati della terra, è stata dedicata a Sua Santità Papa Francesco. Nel suo discorso del 5 giugno 2013 il Santo Padre ha parlato del sottosuolo dell’esistenza, in condizione “al limite”, e a chi ha chiesto cosa si debba fare ha rispo­sto: quello che dice Gesù: pregare, pregare per loro. I diseredati della terra sono oltre un miliardo e trecento milioni, in gran parte in Africa, ma anche nel resto del mondo. Dall’alba della Creazione le donne hanno intonato inni sacri, cantato per le stagioni della vita e sono state responsabili della trasmissione della vita e della cultura alle successive generazioni. Oggi, come sottolinea Papa Francesco, la creatività e l’energia delle musiciste devono essere utilizzate più spesso per sollecitare riflessioni interiori e spirituali. Per questi motivi la Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica ha accolto l’invito del Papa e ha commissionato a dieci compositrici (cinque argentine e cinque italiane) e dedicato allo stesso Pontefice la Missa Pro Terrae Humilibus. ROMA Coro IsfCiò che rende particolare questo progetto è che mai prima nella storia della musica un gruppo di compositrici ha dato il suo contributo creativo nello scrivere le musiche per una messa dedicata al messaggio di un Pontefice vivente. Il Coro “Italia senza frontiere”, nato dall’unione del Coro Polifonico Madonna del Rosario della Città di Acri e del Coro dell’Istituto mu­sicale “Donizetti” di Mirto Crosia, diretto dalla maestra Antonella Barbarossa ha avuto l’arduo compito di eseguire gli importanti componimenti durante la ‘Missa’ celebrata da Sua eminenza Angelo Comastri. Per giungere all’Altare Maggiore della Basilica di San Pietro, il gruppo di cantori deve essere caratterizzato da ampia professionalità. Solo il merito e l’originalità della produzione consente di raggiungere risultati cosi elevati come quelli che la musicista Barbarossa (compositrice ed esecutrice) sta ottenendo in ambito nazionale ed europeo. Quella realizzata nella Basilica di San Pietro è stata una prima mondiale con un parterre di compositrici tutto al femminile. Alla celebrazione hanno preso parte circa due mila persone. Una messa scritta in latino. La direttrice Barbarossa è fortemente legata alla lingua latina: <<l’unica>>, ha commentato, <<che supera ogni confine>>. La Barbarossa è un direttore che guarda al futuro e che considera il presente già passato. Cerca di portare la Calabria in Europa. Una musicista che cerca di scuotere i giovani Per fare questo è necessario offrire qualità. Il Coro “Italia senza frontiere”, è una nuova e interessante realtà musicale calabrese che aspira a praticare l’insegnamento morale di Cristo per un’umanità solidale e il recupero di una vita fatta di bene e onestà nell’armonia della musica. Il Direttore del Coro, come anzidetto, è Antonella Barbarossa, didatta del pianoforte, organista, direttrice d’orchestra, compositrice, filosofa e missionaria in Calabria per scelta. Maestro Sostituto del Coro Giuseppe Fusaro, direttore del Coro Polifonico Madonna del Rosario di Acri, del Coro San Carlo Borromeo di Rende e del Coro dell’Istituto Musicale Donizetti di Mirto Crosia. Organista Gianluca Libertucci, già Organista del Vicariato per la Città del Vaticano nella Basilica di San Pietro, della Guardia Svizzera Pontificia, delle Udienze Generali del Santo Padre e della Chiesa di Santa Maria dell’Orto in Trastevere, Roma. Fra i coristi anche il direttore e il vicedirettore dell’Istituto musicale “Donizetti” di Mirto Crosia, rispettivamente, Giuseppe Greco e Salvatore Mazzei.

 

 

Delegazione calabrese de “I Borghi più belli d’Italia in Vaticano

542873_papa-francesco-61GERACE – Mercoledi 25 marzo ci sarà anche una delegazione calabrese de “I Borghi più belli d’Italia” in Vaticano per partecipare all’udienza settimanale con Papa Francesco.

A darne notizia è il sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, che il 20 febbraio scorso, durante un incontro tenutosi a Stilo alla presenza del presidente nazionale Fiorello Primi è stato nominato all’unanimità coordinatore regionale.

All’udienza ufficiale col Pontefice parteciperanno delegazioni di tutt’Italia in rappresentanza de “I Borghi più Belli d’Italia”, ovvero di quel Club nato 14 anni addietro su impulso dell’Anci per valorizzare il grande patrimonio presente nei piccoli ma preziosi centri italiani. Il sodalizio raggruppa, complessivamente, 217 Borghi, dieci dei quali calabresi (Aieta, Altomonte, Bova, Civita, Fiumefreddo Bruzio, Gerace, Morano Calabro, Santa Severina, Scilla e Stilo).

La riunione del scorso mese a Stilo è stata organizzata per stilare un bilancio delle attività singolarmente realizzate e di quelle da realizzare in occasione della partecipazione all’Expo 2015 a cui prenderanno parte i comuni di Aieta, Civita, Fiumefreddo, Gerace, Santa Severina e Stilo ( dal 7 al 13 settembre prossimi).

Ricordiamo inoltre che Gerace è in corsa per il titolo di “Borgo dei Borghi” al programma di Rai Tre “Alle falde del Kilimangiaro”, nella cui puntata finale del prossimo 5 aprile verrà resa pubblica la classifica finale e sarà eletta la città vincitrice.

 

On. Nicodemo Oliverio: le parole del Papa scuotono le nostre coscienze.

ROMA – L’On. Nicodemo Nazzareno Oliverio capogruppo del PD in commissione agricoltura della camera dei deputati, ha diffuso questo comunicato stampa, per smuovere alla riflessione sulle parole di Papa Francesco:

Quando il denaro diventa un idolo, comanda le scelte dell’uomo. E allora rovina l’uomo e lo condanna”. Le espressioni di Papa Francesco, rivolte ai settemila soci della cooperazione in udienza in Vaticano, rappresentano una forte denuncia contro il capitalismo e contro la schiavitù imposta dal denaro e dal suo uso distorto. E ci riportano ad una forte espressione di san Francesco d’Assisi: “il denaro è lo sterco del diavolo”.

Ci ritroviamo con convinzione con il Papa, quando afferma che “il denaro a servizio della vita può essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, se però é una cooperativa autentica, vera dove non comanda il capitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale”.

La Politica, le Istituzioni, l’associazionismo devono fare tesoro dell’insegnamento del Santo Padre, che chiede di lottare “contro lo sfruttamento del lavoro, contro le manipolazioni del mercato e contro gli scandalosi traffici di corruzione”, impegnandosi a pagare “più giusti salari” e operare per “far vivere con dignità le famiglie”.

Il ricco ed articolato mondo della cooperazione del nostro Paese dimostra che si può promuovere sviluppo e creare lavoro, anche nel comparto agroalimentare e in particolare nell’agricoltura sociale, a partire da una concezione economica basata sulla solidarietà e sulla sussidiarietà e che metta la persona centro della impresa economica.

Al Presidente della Confcooperative nazionale Maurizio Gardini, riconosciuto protagonista di un esemplare modello cooperativo e a tutti i soci presenti nell’Aula Paolo VI un forte incoraggiamento per il lavoro che quotidianamente svolgono e per i risultati conseguiti.