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Ancora conferme per l’ottava edizione del presepe vivente di Rende

IMG_2920RENDE (CS) – Il 6 gennaio con l’arrivo dei Re Magi si è conclusa l’ottava edizione della manifestazione del Presepe vivente della Parrocchia San Carlo Borromeo di Rende. Come ogni anno, la manifestazione ha avuto inizio nella notte di Natale con l’accompagnamento della Sacra Famiglia nella grotta prima della celebrazione della Santa Messa. I personaggi, circa un centinaio, nelle varie postazioni hanno animato le scene facendo rivivere sensazioni ed emozioni, molto intense e significative alla presenza di numerosi visitatori. Tutto questo grazie anche e soprattutto alla passione e alla bravura dei tanti partecipanti che hanno interpretato i diversi figuranti. “Quello che ci inorgoglisce di più – riferiscono Anna Maria e Virginia le organizzatrici – è l’essere riuscite a ricreare l’atmosfera del passato e far rivivere un po’ cosa accadeva in quel villaggio di 2000 anni fa quando veniva al mondo il Salvatore. L’orologio del tempo è tornato magicamente indietro e la parrocchia di San Carlo Borromeo si è trasformata in un ‘antica Palestina. Le tre rappresentazioni non sono state semplice ricorrenza ma anche occasione di riscoperta dei valori umani che riesce a combinare religiosità, sentimento, coinvolgimento ed aggregazione popolare, atmosfera e solidarietà. IMG_3131 Tre giornate vissute all’insegna dell’amicizia e della solidarietà e soprattutto della semplicità, per il gusto e la gioia di stare insieme. Pochi sanno che lavorare nel “cantiere del Presepe “ significa vivere un’autentica esperienza di condivisione, gratuità e fraternità, nella quale si chiede a Gesù Bambino la fede e la forza per andare avanti poichè le difficoltà non mancano e, senza una motivazione forte, è inevitabile mollare. Gli ultimi giorni soprattutto, richiedono una disponibilità totale, non ci sono orari, però è quell’attività febbrile che risiede la vera bellezza e il grande tesoro di questa manifestazione. La fatica delle relazioni diventa certamente superiore alla fatica fisica, ma non possiamo sottrarci. Un’esperienza – proseguono – come quella di organizzare un Presepe Vivente può essere una vera e propria sperimentazione di uno spaccato di vita quotidiana :la fatica del vivere insieme e la nostra capacità di ascoltare o vedere “l’altro”. IMG_2890 La nostra è una società che frammenta interiormente le persone creando solitudine,per questo è estremamente importante, vivere la fatica quotidiana dei rapporti interpersonali , cercando di aprire dialoghi e non innalzare barriere. Fare un evento insieme a persone che vivono situazioni problematiche e di disabilità significa essere alla pari, essere coinvolti in qualcosa di positivo e stabilire rapporti significativi che non si concludono con la fine della manifestazione ma che possano durare nel tempo.”