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Cosenza, omicidio Giuseppe Ruffolo, arrestati autore e mandante. I nomi

COSENZA – La Polizia di Stato, a conclusione di complesse indagini, svolte dalle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, sotto la guida del Procuratore della Repubblica dott. Nicola Gratteri, nella tarda serata di ieri ha dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere a carico di due persone ritenute responsabili di omicidio, aggravato dal metodo e dall’agevolazione dell’associazione mafiosa, e porto illegale di armi. Si tratta di Roberto Porcaro, 35 anni di Cosenza e di Massimiliano D’Elia, 33 anni di Carolei, entrambi con numerosi precedenti di polizia.

L’indagine, suffragata dal contributo delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ha permesso di ricostruire le dinamiche, maturate in seno al clan mafioso LANZINO-PATITUCCI, che portarono all’omicidio di Ruffolo Giuseppe, deceduto il 22 settembre del 2011 dopo essere stato attinto da diversi colpi di arma da fuoco.

La vittima nella circostanza era stata attinta da diversi colpi di arma da fuoco esplosi, mentre percorreva, in auto, Via Degli Stadi a Cosenza, da un attentatore che viaggiava a bordo di uno scooter. Secondo le indagini, si è potuto documentare come l’azione omicidiaria fosse scaturita dall’attività usuraia di Ruffolo senza il preventivo assenso dei Lanzino-Patitucci, omettendo di far confluire parte dei proventi illeciti nella “bacinella dell’organizzazione criminale di appartenenza”. In tale contesto le indagini hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza a carico di Porcaro e D’Elia, quest’ultimo autore del delitto.

Dopo le formalità di rito i due sono stati tradotti nel carcere di Cosenza.

 

 

 

Deteneva arma clandestina, Patitucci condannato dal tribunale

COSENZA – Francesco Patitucci, ritenuto elemento di spicco della cosca Lanzino-Ruà è stato condannato dal Tribunale di Cosenza alla pena di 2 anni e 8 mesi per detenzione illegale di arma clandestina. L’uomo era stato trovato in possesso dell’arma nel corso di un controllo operato nello scorso mese di febbraio, nel momento in cui era sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora. La Procura aveva chiesto la condanna a 3 anni e 8 mesi.

Rende, arrestato sorvegliato speciale

RENDE (CS) – I carabinieri della Compagnia di Rende hanno arrestato stasera a Cosenza Francesco Patitucci, ritenuto un elemento di spicco della cosca Lanzino-Ruà. L’uomo, sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora, nel corso di un controllo è stato trovato in possesso di una pistola che sarà adesso sottoposta agli accertamenti tecnici per accertare se sia stata usata per commettere crimini. Patitucci è accusato di possesso illegale di arma.