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Peculato, abuso di ufficio e truffa, sospesa dirigente medico

REGGIO CALABRIA – Il Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di finanza ha eseguito un provvedimento emesso dal Gip con il quale è stata disposta la sospensione di un dirigente medico in servizio nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale cittadino.

Al dirigente, di cui sono state rese note soltanto le iniziali, F.S., di 60 anni, sono stati sequestrati inoltre 165 mila euro quale profitto dei reati di peculato, abuso d’ufficio e truffa aggravata ai danni dello Stato, reati commessi in violazione del regime di “intramoenia allargata”.

Secondo l’accusa, il dirigente avrebbe violato in diversi casi il rapporto di esclusività con l’ospedale, trattenendo per sé somme destinate all’Azienda, ed avrebbe anche attestato falsamente la sua presenza in servizio, mediante la timbratura del “badge”, mentre risultava impegnato in realtà nell’esercizio della sua attività privata.
L’inchiesta a carico di F.S. è stata condotta dal pm della Procura di Reggio Calabria Sara Amerio.

Fonte e Foto Ansa

Corruzione, peculato e falso ideologico, arrestate otto persone

MILANO – Una vasta operazione dei carabinieri sta interessando dalle prime ore dell’alba di oggi le province di Milano e Reggio Calabria.

Il blitz, scattato su richiesta della Procura di Monza, ha portato all’arresto di sette persone finite in carcere e una ai domiciliari, con l’accusa di peculato, corruzione, accesso abusivo ai sistemi informatici e rivelazioni del segreto d’ufficio.

Tra le persone coinvolte anche un pubblico ufficiale accusato del reato di falso ideologico per favoreggiamento dell’’immigrazione clandestina, ricettazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti

Dalle indagini condotte dai militari, emergerebbe anche la figura di un appartenente alle Forze dell’Ordine che è stato arrestato nell’autunno di due anni fa, nel 2017, dopo essere stato trovato con mezzo chilo di eroina.

Impiegato comunale arrestato per peculato

CINQUEFRONDI (RC) – Un impiegato del comune di Cinquefrondi, Salvatore Ientile, di 63 anni, é stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri con l’accusa di peculato e simulazione di reato.

L’arresto, che è sato effettuato dai militari della Compagnia di Taurianova su’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica, scaturisce da un’indagine avviata dai carabinieri di Cinquefrondi nel gennaio scorso dopo una denuncia presentata da un funzionario del Comune in relazione ad un ammanco per 24 mila euro frutto della riscossione dei canoni idrici comunali.

Secondo l’accusa, Ientile, incaricato di riscuotere i canoni idrici pagati dai cittadini, si sarebbe appropriato della somma risultata dall’ammanco, relativa ai versamenti del periodo settembre-ottobre 2017, omettendo di versarla nella Tesoreria comunale.

L’impiegato, nel gennaio scorso, aveva anche denunciato falsamente di avere subito una rapina.
   

Interdetto per bancarotta e peculato gestiva occultamente attività, arrestato imprenditore lametino

CATANZARO – I finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare personale  e ad un decreto di sequestro preventivo di sette società nei confronti di un noto imprenditore lametino.
Giuseppe Cristaudo, imprenditore lametino di 48 anni operante nel settore della gestione di sale gioco e biliardi, videogames e slot machine, era stato recentemente individuato come responsabile di bancarotta fraudolenta, omessa dichiarazione dei redditi e peculato nell’ambito dell’Operazione “Tyche 2” condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria – Gruppo Tutela Economia di Catanzaro culminata, nello scorso mese di giugno, con la notifica al Cristaudo e alla moglie Caruso Titina della
misura del divieto temporaneo di esercitare ogni attività di impresa e con l’ingente sequestro di immobili, apparecchi da gioco e di una sala bowling da 12 piste della “Casimò Entertainment S.r.l.”.
Le ulteriori indagini hanno consentito di accertare che l’indagato, nonostante il divieto impostogli dallo specifico provvedimento giudiziario, continuava a dirigere personalmente ed attivamente attività commerciali formalmente intestate alla moglie e al figlio. Il Cristaudo, anche dopo le esecuzioni della citata misura interdittiva, seguitava a recarsi presso i locali della “Casimò Entertainment S.r.l.” e della “Slot Village S.r.l.” dove contattava fornitori, impartiva quotidianamente direttive ai dipendenti, nonché assicurava una costante e scrupolosa presenza presso le attività commerciali.
Le indagini hanno permesso di accertare anche che il Cristaudo ha continuato ad occuparsi degli incassi delle predette due società, avendo accesso diretto alla cassa e alla cassaforte delle stesse.
Sulla base di quanto emerso, il GIP del  Tribunale di Lamezia Terme  ha disposto  il sequestro delle sette società attive riconducibili al predetto o ai suoi familiari. Le sette società sequestrate sono tutte con sede a Lamezia Terme, cinque sono attive nel complessivo settore delle sale gioco e biliardo, una è un bed and breakfast ed una si
occupa di noleggio di imbarcazioni da diporto.

Peculato e falsità in atti, sospeso un funzionario pubblico

CASSANO ALLO IONIO (CS) – La Guardia di Finanza di Sibari ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare e contestuale decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente, emessa dal Tribunale di Castrovillari nei confronti di V.A., di anni 66, quale incaricato di pubblico servizio in organico all’Ufficio Ragioneria del comune di Trebisacce (CS). L’attività eseguita oggi rappresenta l’epilogo di una complessa indagine espletata dalle Fiamme Gialle che si è conclusa con la segnalazione a piede libero del funzionario pubblico per i reati di peculato e falsità in atti. È stato acclarato, infatti, come il dipendente, sfruttando la sua carica presso il Comune, (con compiti di predisposizione ed elaborazione del bilancio, elaborazione delle retribuzioni del personale, emissione dei mandati di pagamento per l’accredito dei salari e per le società finanziarie relativamente al quinto dello stipendio), con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, abbia contratto dei finanziamenti personali con i medesimi Istituti e, pur operando sulla propria busta paga la corrispondente ritenuta mensile del quinto della retribuzione e indicando il versamento della rata alle società finanziarie, ha sfruttato il suo incarico per accreditare sul proprio conto corrente lo stipendio omettendo di decurtare il valore delle rate dovute. Conseguentemente dal mese di marzo 2013 al mese di agosto 2016, avendo per ragione del suo Ufficio la disponibilità di denaro dell’Ente, con tale stratagemma ha posto a carico del Comune di Trebisacce il costo relativo al versamento delle rate personalmente dovute, appropriandosi di un importo complessivo pari ad euro 14.541,11. I finanzieri, oltre a notificare all’uomo la misura cautelare, hanno posto sotto sequestro beni del dipendente infedele fino a concorrenza dell’importo pari alla quantità di denaro sottratta alle casse pubbliche

Catanzaro, interdetto un funzionario dell’agenzia delle entrate

CATANZARO – I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno eseguito una misura interdittiva nei confronti di un funzionario dell’agenzia  delle entrate per 1 anno, indagato per peculato, falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici ed uso abusivo di sigilli e strumenti vari. Il provvedimento riguarda un funzionario addetto allo sportello “Front Office” dell’agenzia delle entrate di Catanzaro il quale,  attraverso l’uso di copie di timbri cartacei di istituti bancari, faceva risultare come eseguiti pagamenti che in realtà non venivano mai effettuati, trattenendo per sé somme destinate all’erario per il pagamento delle relative imposte. Le indagini e gli esiti delle attività hanno consentito di riscontrare le ipotesi accusatorie permettendo altresì   di evitare l’ulteriore appropriazione programmata dal funzionario indagato che, intascando una somma  non dovuta, aveva assicurato ad un ignaro contribuente l’avvenuto pagamento di un modello F24.tali elementi probatori hanno permesso al  G.I.P.di emettere il provvedimento della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio con termine efficacia di 1 anno dal giorno di esecuzione ed il sequestro preventivo per equivalente  delle somme indebitamente corrisposte dagli ignari contribuenti.

 

Napoli su scandalo consiglieri regionali Calabria: “necessaria legge anticorruzione”

REGGIO CALABRIA –  ”E’ davvero umiliante, peraltro in un momento di grave crisi quale quello attraversato dal nostro Paese, apprendere che per il Consiglio regionale calabrese oltre 500 mila euro di rimborsi risultano privi di giustificativo e che tra le spese sostenute e giustificate per un altro milione di euro si riscontrano biglietti ‘gratta e vinci’, tasse sui rifiuti, scontrini per singoli caffè e molto altro ancora”. Questo il commento della presidente dell’Associazione ”Risveglio Ideale”, ed ex parlamentare, Angela Napoli a seguito della notizia delle indagini per accusa di peculato mossa a dieci consiglieri della Regione Calabria che avrebbero percepito in maniera illecita rimborsi spese per gli anni 2010 -12. Tra le spese rimborsate rientrerebbero, tra le altre cose, acquisti di biglietti “Gratta e vinci”, viaggi, detersivi e spettacoli di lap dance.
E’ necessario, continua la Napoli, che in una ”una nuova legge sull’anticorruzione venga prevista l’avocazione allo Stato dei profitti politici illegittimi, già da me proposta a suo tempo in Parlamento. Cosi’ come giustamente viene attivata la prevenzione nei confronti dei patrimoni illeciti dei mafiosi, considero necessaria analoga attività nei confronti di tutti quei politici che hanno impinguato illecitamente i loro patrimoni con i soldi pubblici”.

Arrestata direttrice ufficio Pt Calabria

Reggio Calabria – I carabinieri hanno arrestato per peculato la direttrice dell’Ufficio postale di Melicucca’, Rosa Pustorino, 42 anni. Si sarebbe appropriata di 700 mila euro prelevandoli dai conti correnti. L’inchiesta che ha portato all’arresto, condotta dalla Procura della Repubblica di Palmi, è partita dalla denuncia di un correntista che si era vista sparire dal conto circa 44 mila euro. I correntisti che hanno presentato denuncia contro Rosa Pustorino sono venti.

(ANSA)