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Nasce all’Unical “Barbiana 2040” nuova alternativa educativa e culturale

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Nasce all’Università della Calabria, dall’esperienza del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia diretto da Giancarlo Costabile, il progetto Barbiana 2040 che ha il suo focus nella costruzione di un’alternativa culturale e educativa alla pedagogia neoliberista.

L’idea è nata durante il Laboratorio sulla Scrittura collettiva e la didattica milaniana nell’epoca della tecnica tenuto ad Arcavacata nei giorni scorsi da Edoardo Martinelli, allievo di don Lorenzo Milani e coautore di Lettera a una professoressa, al quale hanno partecipato 10 tesisti del Corso di studi in Scienze dell’Educazione che stanno approfondendo il pensiero e il metodo del Priore di Barbiana.

Barbiana 2040 sarà presentata all’Unical l’8 maggio con un seminario di studio dedicato al concetto di Ultimità in don Tonino Bello, Vescovo pugliese che ha dedicato la sua vita ai poveri e agli Ultimi, che vedrà la partecipazione di accademici e studiosi del sacerdote salentino.

«L’obiettivo del progetto, dichiara Giancarlo Costabile, è mettere radicalmente in discussione la pedagogia del profitto e la società del turbocapitalismo che hanno ridotto la scuola a un’azienda funzionale esclusivamente alla riproduzione dei codici linguistici e comportamentali dell’ideologia neoliberista. Il mondo accademico, in larga parte, si è adeguato a questo verbo dominante, legittimando sul piano scolastico, e più in generale nelle politiche dell’istruzione pubblica, una grammatica scientifica che istituzionalizza paradigmi teorici e modelli educativi che hanno nell’idea di competizione selvaggia (tra studenti, famiglie, istituzioni) il proprio carburante ideologico. La scuola è diventata uno scandaloso “progettificio”, schiacciato sull’autoritarismo dei dirigenti scolastici, che ne ha completamente snaturato il ruolo di formazione civile delle coscienze».

«Barbiana 2040, chiude Giancarlo Costabile, è un tentativo di attualizzare la didattica di don Milani, costruendo una pedagogia in situazione, slegata dall’aziendalismo e dalla spasmodica esigenza di drenare in modo lobbistico e affaristico risorse pubbliche, in grado di farsi sul piano teorico ontologia dialettica della società e sul piano educativo didattica del cambiamento sociale. L’attacco che intendiamo muovere alla cultura liberista deve portarci a costruire un’altra narrazione per una nuova società che abbia nel concetto chiave di Ultimità il proprio metro di giudizio sociale e di organizzazione delle relazioni umane. Non intendiamo, infatti, rassegnarci a vivere come servi delle oligarchie finanziare e non ambiamo a ingrossare le file delle locali borghesie mafiose, che hanno più di un frequentatore nel mondo accademico. Riprendere Lorenzo Milani e proiettarlo nel futuro dei prossimi vent’anni significa assumere come compito strategico l’affermazione di una nuova sovranità popolare: quella che si fa grammatica del We Care». 

Pedagogia dell’Antimafia, all’Unical la Lectio Magistralis di Facciolla

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà martedì 6 novembre alle ore 14.45 presso l’aula Solano (cubo 19/B, ponte carrabile) dell’Università della Calabria la Lectio Magistralis del Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla su borghesia mafiosa e poteri deviati nell’ambito del corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia. Il Dott. Facciolla parlerà ai 250 studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione delle strategie più idonee per contrastare la cultura delle mafie e della corruzione.

«Il Procuratore Facciolla – afferma Giancarlo Costabile del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’Unical – è un Magistrato esemplare da sempre impegnato nel contrasto del potere mafioso e del malaffare, con un rigore etico e una pratica comportamentale di assoluto pregio istituzionale e di grande valore professionale. Discutere apertamente di borghesia mafiosa e poteri deviati nelle Università significa andare alla radice del problema mafioso e del suo sviluppo, al di là di stantie retoriche sulla legalità. Iniziative come questa –  conclude Costabile – servono per riflettere concretamente sulla frattura storica che attraversa la nostra storia nazionale fin dalla sua genesi: quella tra Stato e società. Frattura che si può e deve ricomporre attraverso un’azione sinergica che veda coinvolte tutte le forze sane del Paese».

Unical, studenti di Pedagogia dell’Antimafia dalla Guardia di Finanza di Gioia Tauro per studiare la ‘ndrangheta

GIOIA TAURO (RC) – Costruire una rete permanente di prevenzione alla cultura mafiosa, creando operativamente sinergie istituzionali tra apparati dello Stato e lavorando in modo sistemico sulla formazione alla legalità dei giovani, è stato il focus della giornata di studio che si è svolta nei giorni scorsi presso il Gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro, alla quale hanno partecipato 52 studenti universitari che stanno frequentando il Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’Università della Calabria.

Ospiti della Caserma Umberto Sorrentino con Inserra e Ruotolo

Gli studenti, accompagnati da Giancarlo Costabile, docente di Storia dell’educazione alla democrazia e alla legalità presso l’UniCal e responsabile didattico del progetto, hanno visitato la Caserma Umberto Sorrentino, incontrando il Comandante Ten. Col. Giampiero Carrieri e i militari in servizio presso il locale Reparto della GdF. Nella discussione, che ha registrato anche i contributi dei giornalisti Michele Inserra e Sandro Ruotolo, si è più volte posto l’accento sulla necessità di sensibilizzare la coscienza civile dei giovani e del territorio, in modo da stimolare il più possibile la denuncia verso il sistema di potere mafioso e le sue infiltrazioni nella pubblica amministrazione. Inserra e Ruotolo hanno evidenziato, poi, le caratteristiche del fenomeno mafioso di matrice ‘ndranghetista (la sua struttura familistica, nello specifico), comparandole con quelle delle altre mafie italiane e straniere.

Studiare il business per contrastare il fenomeno

Il Comandante Carrieri ha, inoltre, spiegato agli alunni del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia il business della droga e le strategie di contrasto della GdF al narcotraffico mondiale, senza dimenticare l’azione repressiva nei confronti dell’economia illegale. Particolare attenzione è stata, infine, posta sull’analisi della condizione del Porto di Gioia Tauro — che i ragazzi hanno visitato nel pomeriggio accompagnati dai finanzieri — oggetto delle rotte internazionali del traffico di stupefacenti e di significativi successi dello Stato con ingenti sequestri di droga, come recentemente accaduto con i 2mila chili di cocaina recuperati proprio al Porto di Gioia nel 2017.

Gli studenti poi ricevuti al tribunale di Palmi

Dopo il seminario svolto in Caserma, gli universitari, accompagnati dal Comandante Carrieri, si sono spostati presso il Tribunale di Palmi dove hanno avuto modo di incontrare e dibattere il tema dell’educazione alla giustizia e alla cittadinanza attiva con il Presidente Concettina Epifanio, il Procuratore Aggiunto della Città Giuseppe Salvatore Casciaro, Don Giovanni Tillieci, Parroco di San Gaetano Catanoso di Gioia Tauro, e i giornalisti Michele Inserra e Sandro Ruotolo. A conclusione della manifestazione, il Comandante Ten. Col. Giampiero Carrieri è stato premiato dal Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’UniCal per la sua attività di contrasto alle mafie e all’illegalità, a difesa dei valori della Repubblica. La giornata si è conclusa con la visita alla Chiesa di San Gaetano Catanoso, che sorge, come la Caserma Sorrentino, sui beni confiscati alle locali famiglie di ‘ndrangheta.

Lectio magistralis di Silvio Gambino per il 90° seminario di Pedagogia della R-Esistenza

RENDE (CS) – Il professor Silvio Gambino, già preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Unical, terrà, in occasione del 90° seminario del corso di Pedagogia della R-Esistenza, una Lectio Magistralis dal titolo: I diritti sociali fra costituzioni nazionali, costituzionalismo europeo e crisi economica, lunedì 21 maggio alle 14.45 presso l’University club dell’Università della Calabria.

Gambino parlerà ai 250 studenti del corso di diritti sociali nell’esperienza costituzionale e legislativa italiana ed europea, alla luce della crisi economica.

Gambino
Lectio magistralis

Pino Masciari all’Unical, «La disoccupazione calabrese una vergogna di Stato»

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – «La lotta alla mafie passa dal contrasto alla precarietà: la disoccupazione calabrese è una vergogna di Stato». Così Pino Masciari ha concluso il suo intervento ai 300 studenti di Pedagogia della R-Esistenza che hanno gremito l’University club dell’ateneo di Arcavacata. L’imprenditore calabrese e Testimone di Giustizia ha duramente attaccato il sistema di potere ‘ndranghetista: «La società mafiosa in Calabria rischia di diventare maggioranza se non interveniamo nella struttura sociale della regione.» Masciari ha parlato apertamente di dovere morale alla ribellione.

«UN DOVERE MORALE LA RIBELLIONE»

«Non possiamo accettare che nella nostra terra comandino 160 cosche di mafie, secondo il modello della San Luca di Giuseppe Pelle. Non è tollerabile che l’ordine pubblico sia condiviso tra Stato e mafie. Adesso basta. Questa è l’ora della disobbedienza alla ‘ndrangheta». Un’analisi impietosa quella che Masciari ha fatto ai giovani del Corso di laurea in Scienze dell’Educazione: «La nostra terra sta morendo nell’indifferenza del Paese. In Calabria la mafia gestisce segmenti importanti dell’economia. C’è una borghesia fortemente collusa con le famiglie di ‘ndrangheta, a tutti i livelli. La partita del riscatto dobbiamo giocarla dal basso, tutti noi». L’incontro è stato aperto dal docente Unical Giancarlo Costabile, Responsabile del Laboratorio di Pedagogia della R-Esistenza, che ha teorizzato la necessità di un ’68 contro le mafie: «Gli accademici smettano di fare come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia. La nostra funzione a queste latitudini è preparare i giovani alla ribellione morale e civile, e non all’accettazione passiva di tutto questo.

«E’ NECESSARIO COLPIRE LA PEDAGOGIA COMPLICE DELLE MAFIE»

Dobbiamo colpire duramente questa pedagogia complice delle mafie, che vive di corruzione, inginocchiatoi, omertà. L’Università torni allo spirito della Rivoluzione sessantottina: dobbiamo servire il Paese e non essere serviti». Il seminario è stato chiuso dagli interventi di Michele Inserra de Il Quotidiano del Sud e Chantal Castiglione dell’Officina della Disobbedienza Lorenzo Milani. Inserra ha insistito sul valore pedagogico della denuncia: «Dobbiamo prendere nettamente le distanze dai comportamenti opachi. Non possiamo più vivere nella zona grigia e accettare la collusione con le mafie come metodo esistenziale. Stiamo desertificando le nostre terre. Non possiamo più accettare di essere governati da questa minoranza di criminali». Chantal Castiglione ha concluso l’iniziativa incentrando la sua riflessione sulla centralità del messaggio costituzionale nella costruzione di una pedagogia dei diritti e delle libertà.

Lectio sulla Costituzione italiana del Prof. Silvio Gambino

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Il Prof. Silvio Gambino, già Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Unical, terrà domani, lunedì 12 marzo alle 14.45 presso l’University club dell’Università della Calabria nell’ambito del Seminario permanente di Pedagogia della R-Esistenza, una Lectio Magistralis dal titolo: Diritti, cittadinanza, democrazia. La Costituzione italiana dopo un settantennio. Gambino parlerà, ai 250 studenti del corso, di giustizia sociale, tutela dei diritti e difesa della Carta Costituzionale.

«Il Prof. Silvio Gambino – dichiara Giancarlo Costabile – è tra i massimi costituzionalisti del nostro Paese. Intellettuale di alto profilo etico e scientifico, Gambino è un punto di riferimento per tutti gli studiosi delle scienze umane e sociali impegnati nell’analisi dei diritti sociali e di cittadinanza, al fine di rendere effettiva la costruzione di una società compiutamente democratica».

“Dialoghi sulla Democrazia”, domani all’Unical Violante e Mandoi

RENDE (CS)- Partono domani all’Università della Calabria i ‘Dialoghi sulla democrazia’. Il programma prevede alle ore 9.00, presso l’Aula Umberto Caldora, l’intervento del Presidente Emerito della Camera dei deputati Luciano Violante che incontrerà gli studenti del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione. All’iniziativa offrirà il suo contributo anche il giornalista Filippo Veltri. Alle 14.45, presso l’Aula Solano, interverrà poi Francesco Mandoi, Procuratore Nazionale Aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, sul tema: “La legislazione dell’emergenza. Il diritto penale del nemico”. Alla giornata di studio e discussione, porteranno il loro saluto: Gino Crisci, Rettore dell’Unical, e Franco Altimari, Direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione. Francesco Mandoi
Il progetto didattico-scientifico di Pedagogia della R-Esistenza – che ha toccato lo scorso 23 maggio il suo 5° anno di attività con il seminario Comunicare il Sud, organizzato insieme al Movimento dei Giornalisti d’Azione – lancia un nuovo percorso sperimentale denominato: Agorà, democrazia bene comune.
«Il tentativo – spiega Giancarlo Costabile, responsabile del Laboratorio di Pedagogia della R-Esistenza e docente di storia dell’educazione alla democrazia – è quello di costruire un percorso permanente di confronto tra Università e territorio sul problema della democrazia, e dei suoi modelli. Non è più pensabile, continua Costabile, affrontare il problema mafioso in Calabria e nel Mezzogiorno senza riflettere organicamente sulla condizione della democrazia nel Paese e a Sud di Roma. La Calabria non è una terra libera per via della vocazione padronale delle sue relazioni sociali, che hanno legittimato una pedagogia servile dell’inginocchiatoio non più tollerabile. Il compito dell’Università, conclude Costabile, è di mettere radicalmente in discussione questo quadro ideologico per rendere effettiva, nei diritti e nei doveri, la nostra Carta Costituzionale anche nel Meridione».

Studenti Unical a Scampia con il Procuratore capo della Direzione Nazionale Antimafia Franco Roberti

13214933_573011812858785_482556454_oRENDE (CS) – Si terrà dal 20 al 22 maggio presso l’Officina delle Culture Gelsomina Verde di Scampia, alla presenza del Procuratore Capo della Direzione Nazionale Antimafia Franco Roberti, la IV edizione del Forum su Mezzogiorno, mafie e pratiche di resistenza civile organizzato dall’Associazione Resistenza Anticamorra presieduta da Ciro Corona e dal progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza dell’Università della Calabria diretto dal docente Giancarlo Costabile. Al Forum parteciperanno i docenti Crisci e Paolisso, rispettivamente Rettori dell’Università della Calabria e della Seconda Università di Napoli; Presenti anche il Direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria Prof. Franco Altimari, la docente della SUN, la professoressa Raffaella Parrella, il professore Giuseppe Ferraro dell’Università Federico II di Napoli, e il docente dell’Università Suor Orsola Benincasa Isaia Sales. Sono 50 gli universitari che muoveranno dall’Università della Calabria verso Scampia, ai quali si aggiungeranno circa 100 universitari della SUN e 35 studenti da Bolzano. Il mondo accademico italiano sceglie d’incontrarsi a Scampia per farne un laboratorio sperimentale di nuove pratiche di cittadinanza attiva. L’università che esce dalle aule per incontrare il mondo della militanza antimafia che gestisce beni confiscati e beni comuni, portando avanti progetti di inserimento lavorativo per minori e maggiorenni in misure alternative al carcere. L’incontro sarà impreziosito dal contributo di giornalisti come Pino Aprile e Sandro Ruotolo, dal Direttore del Centro Giustizia Minorile di Napoli, il dott. Centomani, dal prete Don Aniello Manganiello, e dai saluti del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris. La tre giorni, che mira a raccontare una “Scampia capitale morale dell’antimafia”, sarà articolata in due giornate di confronto e dibattito, visite alle associazioni del quartiere Scampia, visita al bene confiscato Amato Lamberti di Chiaiano, partita di calcio finale tra napoletani e calabresi sul campo di calcio dell’ASD Don Guanella, presieduta da Don Aniello Manganiello. L’obiettivo sarà quello di promuovere una rete militante, costante e concreta delle Resistenze Meridionali. Per l’occasione sarà aperta al pubblico, all’interno dell”‘Officina delle Culture”, la nuova sede del Centro Insieme, dove quotidianamente si svolge doposcuola per 55 ragazzi del Quartiere.

 

Il procuratore Roberti agli studenti Unical: “La vera forza delle mafie sta fuori le mafie”

IMG_20150521_100851RENDE (CS) – Sì è concluso ieri, giovedi 21, il quarto ciclo di Pedagogia della R-Esistenza con il suo nuovo modo di fare Pedagogia, il suo nuovo modo di fare educazione alla cittadinanza e, perchè no, il suo nuovo modo di fare Universita’. Dopo il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, l’ultima lectio magistralis, frequentata dagli studenti di scienze dell’educazione e non solo, ha avuto come come protagonista il procuratore capo della Direzione Nazionale Antimafia Franco Roberti. IMG_20150521_143305

Dopo i saluti del rettore Crisci e del direttore del dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione (Lise) Franco Altimari, introdotto dal prof. G. Costabile, quale ideatore e anima del progetto, Roberti ha dato ai ragazzi la sua concezione di educazione alla cittadinanza, alla democrazia e di difesa della Costituzione. Fra i passaggi più significativi del discorso del capo dell’Antimafia nazionale, significativa la sua analisi dei punti forti della mafia: “La vera forza delle mafie sta fuori le mafie, la vera forza delle mafie sono i rapporti con le persone che fanno affari con esse”. Roberti ha poi indicato una possibile medicina: “Bisogna auspicare una maggior cooperazione internazionale”.

La parte finale del seminario è stata affidata al giornalista Arcangelo Badolati che ha insistito ancora una volta sulla fallace negazione dell’esistenza delle mafie in alcune realtà, quando in realtà le mafie e in special modo la ‘ndrangheta sono ormai radicate nel mondo, a diverse latitudini. Pietro Dalena, ordinario di storia all’Unical, ha sottolineato l’importanza per i giovani della conoscenza delle varie forme di illegalità per evitare di farsi affascinare da esse. IMG_20150521_143323

Al termine dell’incontro – cui hanno presenziato anche il vice direttore del dipartimento Lise, Angela Costabile, il presidente della commissione didattica dello stesso dipartimento, Luciano Romito, e di altre rappresentanze dell’ Unical e dell’Arma dei Carabinieri – è stata consegnata dai ragazzi al magistrato Roberti una targa di ringraziamento per il lavoro svolto. Poi un congedo emozionante per Roberti e tutti gli altri magistrati italiani: “Difendere la speranza”, Pedagogia della R-Esistenza torna il prossimo anno.

Andreina Morrone

Rosy Bindi all’Unical: “‘Ndranghetisti fuori dalla comunità”

IMG_20150516_113242RENDE (CS) – L’ Aula Magna dell’Unical Beniamino Andreatta, gremita da centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi del progetto “Pedagogia della R-Esistenza” del professor Giancarlo Costabile, ha accolto con applausi e ha ascoltato con attenzione la lectio magistralis dell’ On. Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare Antimafia.

“Difendere la democrazia. La resistenza antimafia tra problemi e prospettive”: questo il titolo dell’incontro aperto sulle note di “Bella Ciao” e poi dal discorso di saluti del Rettore Gino M. Crisci, la cui presenza ribadisce la posizione dell’Ateneo nella lotta antimafia, e dal prof. Franco Altimari, direttore del Dipartimento di Lingue e Scienzedell’Educazione.

Ad introdurre il seminario le parole del prof. G. Costabile, anima indiscutibile da quattro anni di Pedagogia della R-Esistenza, che spiegano il senso profondo dell’incontro e della presenza del presidente Bindi: “Occorre costruire un senso diffuso dello Stato, che si traduce nell’appartenenza ad uno schema collettivo non clanico, non familiaristico”. Costabile si è poi soffermato sula definizione di “cittadini sovrani”  invitando tutti i presenti ad essere difensori della democrazia, indicando nel far in modo che le responsabilità individuali, le passioni di ognuno diventino comportamenti collettivi e condivisi, il significato profondo del termine. IMG_20150516_113405 Poi la lectio dell’illustre ospite, intervallata da numerosi e scroscianti applausi degli studenti di Pedagogia della Resistenza, sempre attenti e appassionati come negli altri incontri cui hanno presenziato, solo per citare alcuni ospiti, Pino Aprile, Lirio Abbate, Pif, Marisa Garofalo. “Sono onorata di partecipare a questo vostro incontro, trovo che Pedagogia della Resistenza un’esperienza quasi unica. La vostra terra è ricca di potenzialità ed intelligenze che non riescono ad esprimere il loro valore se non altrove”, bloccati anche dagli effetti della criminalità organizzata qui radicata. La Bindi ha poi proseguito con un’amara considerazione che sa di innegabile verità: “La ‘Ndrangheta non ci sarebbe se ci fosse anche qui la presenza dello Stato – o meglio della politica – o se non ci collaborasse. (…) La lotta alle mafie dev’essere semplice applicazione e “funzionamento costituzionale delle nostre istituzioni” e in questo senso “Pedagogia della Resistenza è esercizio corretto della cittadinanza”. Infine il mònito finale: “Se papa Francesco a Cassano ha detto che gli <<‘ndranghetisti sono scomunicati>>, io aggiungo che sono fuori dalla comunità”.

Apprezzato e condiviso anche  l’intervento del giornalista e scrittore calabrese Arcangelo Badolati sulla tragedia delle infiltrazioni e delle connivenze che la ‘ndrangheta ha tessuto in tutti gli ambiti della società civile, anche in quelle realtà dove essere è sempre stata “colpevolmente negata” . Infine a chiudere i lavori del seminario l’appassionata testimonianza di Adriana Musella presidente di “Riferimenti – Coordinamento nazionale Antimafia”, sul compito a volte non incolpevole della politica, che dovrebbe invece avere “un ruolo etico”, e di quello della magistratura. La Musella ha poi concluso: “L’Antimafia è una seconda Resistenza e noi siamo i nuovi partigiani”.

Andreina Morrone