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Peperoncino Jazz Festival, a Castrovillari Mario Panebianco e David Kikoski

CASTROVILLARI (CS) – Archiviate l’anteprima ospitata nell’elegante giardino del Deja Vù Club e affidata ai travolgenti Groovin’ High, la serata al Castello Aragonese all’insegna dei ritmi incalzanti del portentoso batterista Antonio Sanchez, quella in cui nel chiostro del Protoconvento è stata indiscussa protagonista Linda May An Oh con il suo basso e l’inaugurazione della nuova sede della Gas Pollino sulle note blues e swing del trombettista Michael Supnik. Domani sera, nell’ultima serata castrovillarese del Peperoncino Jazz Festival 2017, a partire dalle ore 21.30 lo splendido chiostro del Protoconvento sarà scenario di una intensa serata a doppio set (posto unico 5 €), che verrà aperta dall’esibizione in solo del pianista Mario Panebianco, che torna nel cartellone del festival, dopo cinque anni di assenza, a grande richiesta.

Dopo essersi cimentato, nelle scorse edizioni, nella titanica impresa di rileggere e interpretare la prima parte dello storico “The Koln Concert” e altri importanti dischi a firma del grandissimo Keith Jarrett, questa volta Panebianco si riaffaccia sul palcoscenico del festival organizzato dall’associazione culturale Picanto e diretto artisticamente daSergio Gimigliano alla “guida del suo pianoforte” spinto semplicemente dalla voglia di comunicare, attraverso il linguaggio universale della musica, le proprie emozioni, nella convinzione che l’empatia fatta volare a bordo delle note, possa affrancare la mente da ogni pregiudizio, consentendole di superare qualunque barriera.

A seguire, dopo l’improvvisazione libera del talentuoso musicista castrovillarese, sul palco dell’evento, a chiusura di una ricchissima “cinque giorni” itinerante nei più bei luoghi cittadini, fortemente voluta dall’amministrazione comunale guidata da Mimmo Lo Polito e dal presidente dell’Ente Parco del Pollino Mimmo Pappaterra, patrocinata dalConsolato Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli e realizzata anche grazie al prezioso supporto di aziende del territorio (Gas Pollino, Ottica Di Lernia, Pollino Gestione Impianti, Gelateria Capani, Alia Jazz Hotel Osteria La Torre Infame) e grazie alla promozione mediatica operata da importanti Media Partner qualiTelecastrovillari, abmreport e Kontatto Radio, salirà sul palco un vero e proprio talento del piano jazz internazionale: David Kikoski.

Considerato da molti anni come uno dei più completi ed efficaci pianisti presenti sulla scena mondiale, vanta un curriculum impressionante sia come leader (tra gli altri, nei suoi progetti figurano artisti del calibro di Al Foster, Eddie Gomez, Ed Howard e Billy Hart) che come sideman (si segnalano, in questo senso, le collaborazioni con musicisti quali John Scofield, Peter Erskine, Michael Brecker, Chris Potter, Joe Henderson, Dave Holland, Mike Stern, Chick Corea, John Patitucci, Toots Thielemans, Tom Harrell e Marcus Miller.

Tra le sue numerose collaborazioni illustri, inoltre, ce n’è una in particolare che spicca su tutte per longevità, ossia quella con il grande Roy Haynes, uno dei primi a scritturarlo dopo il suo arrivo a New York, che nutre per David una profonda stima musicale.

Indubbiamente dotato di un forte senso della narratività e dell’abilità ad individuare percorsi musicali inaspettati partendo da spunti che vengono colti e sviluppati dai musicisti attorno a lui con un grande senso di consapevolezza, nella tappa castrovillarese Kikoski sarà accompagnato dal TanoTrio, formazione nata lo scorso autunno a Boston dall’unione del giovanissimo sassofonista Daniele Germani, del contrabbassista Stefano Battaglia e del batterista argentino Juan Chiavassa.

Nel corso della serata, nel corso della quale sarà presente uno stand informativo delle bellezze naturalistiche del Parco Nazionale del Pollino gestito dalle Guide Ufficiali dell’ente e che si caratterizzerà anche nel segno dell’enogastronomia d’eccellenza grazie alla degustazione dei vini prodotti dalle Cantine Baroni Capoano e dei taralli del rinomatoPanificio di Cuti, il quartetto proporrà un repertorio vario, con brani originali e rivisitazioni di standard della tradizione jazzistica americana che spaziano da John Coltrane a Wayne Shorter, da Ornette Coleman al jazz dei giorni nostri.

A seguire, poi, la musica del Peperoncino Jazz Festival si sposterà nell’isola pedonale di Castrovillari, laddove, grazie al Pub “Officina del Gusto” la ricchissima “cinque giorni” del festival si concluderà con il “Dee Jazz Set” a cura vinyl selector reggino Alex Perdido, che proporrà una selezione di brani ad alto coinvolgimento ritmico  presentando il suo progetto “Funk Machine”.

Prima di approdare in Sila per una intensa “cinque giorni” all’insegna dei suoni nordeuropei in programma dal 26 al 30 luglio prossimi, il XVI PJF venerdì 21  farà tappa nellapiazzetta Rosa Dei Venti a Marina di Sibari con il concerto degli scatenatissimi The Hoppers, mentre sabato 22 sarà la volta della tappa nel centro storico di San Marco Argentano all’insegna della musica d’autore a firma di Roberto Musolino.

Domenica 23 luglio, poi, la graffiante chitarra di Andrea Braido infiammerà il Parco Ecolandia, mentre il 25, dopo l’esibizione del giorno prima (lunedì 24) del chitarrista di John Patitucci, Yotam Silberstein, nel suggestivo scenario del Belvedere Santa Barbaraa Torano Castello, il compito di emozionare con la sua tromba e la sua magnifica voce il pubblico accorso nel Parco Acquaviva alle Terme Luigiane, spetterà a Benny Benack III.

Il Peperoncino Jazz Festival torna a Scalea

SCALEA (CS) – A qualche anno di distanza dalle indimenticabili serate realizzate all’insegna del Laos Jazz Fest, domani sera il Peperoncino Jazz Festival ritornerà a far tappa a Scalea nella magnifica cornice architettonica del giardino dello storico Palazzo Spinelli, per una serata che sarà all’insegna di quelle emozioni che solo ascoltare della buona musica in un contesto architettonico d’eccellenza sanno regalare.

Per l’occasione, l’attento pubblico del festival musicale più Apiccante d’Italia avrà la possibilità di ascoltare, in anteprima nazionale, le composizioni contenute in “Music for Guitar & Trumpet”, lavoro di grande pregio sia a livello compositivo che esecutivo, che rappresenta il secondo progetto discografico a firma di Alex Guido – chitarrista, compositore e sound engineering di grande talento (tra le altre cose, fonico ufficiale del PJF da diversi anni) – ancora inedito, che verrà pubblicato in autunno dalla label nata dall’esperienza organizzativa del PJF, la Picanto Records, e distribuito a livello mondiale dalla Egea Distribution.

Nel corso della serata, in programma alle ore 22:00 e ad ingresso libero – in quanto realizzata con il contributo della Regione Calabria (con i fondi dell’assessorato alla Cultura stanziati nel bando relativo alle “Iniziative culturali 2016”) e con il supporto di Banca Carime e dell’assessorato al Turismo e Spettacolo del Comune di Scalea diretto da Eugenio Orrico – il talentuoso chitarrista amanteano si esibirà a capo del suo formidabile quartetto, composto dal trombettista Rocco Riccelli (senza dubbio il trombettista più attivo della scena jazzistica calabrese, ha suonato con Stefano Di Battista, Daniele Scannapieco, Salvatore Buonafede, Paolo Fresu, Mederic Collignon), dal poderoso contrabbassista Franco Marino (Joe Amoruso, Tullio De Piscopo) e dal fantasioso e giovanissimo batteristaEmanuele Fuduli.

Dopo aver girato in lungo e in largo tutto il Cosentino ed aver fatto tappa in alcune località fortemente rappresentative delle altre quattro province della regione (oltre a Taverna, splendida località silana del catanzarese, il PJF 2016 ha toccato i capoluoghi di provincia Vibo Valentia, Crotone e Reggio Calabria), il festival calabrese che anche quest’anno si è confermato tra i primi cinque eventi jazzistici d’Italia all’esito dei Jazzit Awards, prestigioso referendum (readers pool) indetto dall’autorevole  rivista specializzata a diffusione nazionale Jazzit, nella sua ormai consolidata formula di rassegna itinerante – che vede i concerti ambientati in location di grandissimo fascino caratterizzati anche da abbinamenti enogastronomici di grande qualità e arricchiti da altri eventi culturali correlati – prima del III Calabria Jazz Meeting terminerà quella che è stata una strepitosa XV edizione con l’ormai tradizionale e attesissima “cinque giorni” ospitata nel paese che gli ha dato i Natali: Diamante. Qui, dopo tre serate realizzate in joint-venture con il Mediterraneo Festival Corto, evento diretto artisticamente da Francesco Presta e Ferdinando Romito, nel suggestivo scenario della Piazzetta San Biagio saranno di scena, il 5 settembre, la talentuosa cantante friulana Angelica Lubian e il giorno seguente (6 settembre) il pianista (nonché regista e scenografo di grande fama) Stefano Reali.

Il Peperoncino Jazz Festival stasera a San Marco

SAN MARCO ARGENTANO (CS) – Si avvia verso la conclusione la 15.ma edizione del Peperoncino Jazz Festival, rassegna itinerante nelle più belle località calabresi, che dopo le riuscitissime anteprime svoltesi nei mesi di maggio e giugno a Diamante e Castrovillari è entrata nel vivo lo scorso 13 luglio e con 60 eventi in cartellone e il coinvolgimento di una trentina di comuni di tutte e cinque le province calabresi si sta confermando, tappa dopo tappa, come uno degli eventi culturali e turistici di maggior rilievo della nostra regione.

Dopo aver percorso in lungo e in largo tutto il Cosentino e aver inondato di note e sapori anche Taverna (località della Sila catanzarese), Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria, forte del successo conseguito lo scorso anno, questa sera il Peperoncino Jazz Festival tornerà a far tappa a San Marco Argentano e lo farà con una serata di grande qualità, nel corso della quale verrà presentato il nuovo progetto ispirato alla musica latina a firma del Jazz Three di Egidio Ventura e prodotto da Lamezia Jazz.

Pianista e compositore lametino, Ventura, dopo il successo del primo Tour nel 2013 in cui ha presentato il Progetto denominato “Egidio Ventura Latin Project”, ritorna al PJF per proporre “Latin Project 2#”, ossia un progetto straordinario, che sa dare alla musica latina la sua legittima dimensione sonora; con una notevole quantità di informazioni tecniche ed espressive, con un vocabolario timbrico esteso ed approfondito, che sicuramente non mancherà di trascinare il pubblico verso  quelle particolari scansioni ritmiche ed equilibrate coloriture che i territori ed i suoni brasiliani ancora mantengono sulla prima linea della scena musicale  contemporanea.  Leader dell’omonimo trio, Egidio Ventura negli anni ha distillato un proprio stile personale, sintetizzando compiutamente la sua originaria matrice culturale latino-americana con le influenze di pianisti come Michel Camilo, Chick Corea, Herbie Hancock e Gonzalo Rubalcaba e con questo nuovo progetto conferma di possedere un pianismo ritmicamente possente, secco nel tocco, perfetto nel, per così dire, “arrotolare” gli accordi e nello stesso tempo armonioso e sensibile nelle ballad.

Nel corso della serata, in programma in Largo Don G. Abraimi alle ore 22 e ad ingresso libero, nel grazioso centro storico del paese storicamente di forte emigrazione verso l’Argentina, la missione del talentuoso pianista calabrese, che per l’occasione sarà accompagnato dal portentoso bassista Frank Marino (con alle spalle studi al Conservatorio di Cosenza e master class con artisti del calibro di Marcus Miller, John Patitucci ed Alain Caron, la registrazione, come membro degli EOS, di due cd editi dalla YVP Music e collaborazioni con Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Cristiano Micalizzi, Robert Polito, Alexander Wood, Angelo Adamo, Serena Autieri e molti altri) e dal giovanissimo batterista Emanuele Fuduli, sarà, ancora una volta, quella di regalare gioia e felicità rinnovando la magia del Latin jazz.

Nei prossimi giorni, prima del gran finale in programma a fine mese a Cetraro, il PJF 2016 ha in serbo per i tanti appassionati e seguaci dell’evento altre tre attesissime tappe tirreniche: il concerto di Alex Guido a Scalea, che sabato 3 settembre sancirà il ritorno, dopo alcuni anni, della rassegna nello splendido Giardino di Palazzo Spinelli, e la doppia tappa in programma a Diamante il 5 e 6 settembre, che vedrà esibirsi nel caratteristico centro storico del paese in cui quindici anni fa il festival ha preso le mosse la talentuosa cantante friulana Angelica Lubian e il pianista (nonché regista e scenografo di grande fama) Stefano Reali.

 

La prima volta del Peperoncino Jazz Festival a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Prosegue a ritmo serrato la XV edizione del Peperoncino Jazz Festival, rassegna itinerante nelle più belle località calabresi che, con una sessantina di eventi in programma lungo tutta la stagione estiva 2016 in 30 diversi paesi delle cinque province della regione, si sta confermando, anche quest’anno, uno degli eventi turistico-culturali più importanti della Calabria. L’evento organizzato dall’Associazione culturale Picanto e diretto artisticamente da Sergio Gimigliano questa sera ha in programma una doppia tappa che interesserà, in contemporanea, l’alto Jonio cosentino e la città di Reggio Calabria.Roy Panebianco 2

 Da un lato, grazie all’ormai quasi decennale collaborazione con Saro Costa e alla joint-venture con il suo Villapiana Jazz Session (evento giunto alla sua IX edizione e dedicato quest’anno alla memoria di Domenico Pirillo, grande appassionato di jazz tragicamente scomparso la scorsa estate), dopo il concerto dello scorso 3 agosto – che ha avuto come protagonista il super trio capitanato dal crooner partenopeo Walter Ricci e composto, altresì, dal portentoso organista americano Ben Paterson e dal batterista Elio Coppola – in occasione della seconda tappa villapianese di quest’anno ospitata nell’esclusivo Lido “Blue Sky Beach” in Contrada Pezzo di Mazzullo, alle ore 22:00 salirà sul palco il giovane e talentuoso chitarrista calabrese Roy Panebianco.

Sempre questa sera, quasi in contemporanea alla tappa a Villapiana (con inizio previsto alle ore 21.30), nel suggestivo scenario di Ecolandia, Parco Ludico, Tecnologico e Ambientale, unico nel suo genere, posto in posizione panoramica sullo Stretto di Messina, in occasione della prima tappa reggina della storia del PJF, verrà presentato l’originalissimo progetto “Infinity”, nato nell’autunno del 2012 dall’incontro newyorkese del contrabbassista materano Giuseppe Venezia e del batterista napoletano Elio Coppola con il pianista americano Emmet Cohen.

Dopo questa intensa doppia tappa, il XV Peperoncino Jazz Festival continuerà con tappe in programma fino al 6 settembre prossimo a San Marco Argentano, Scalea e Diamante, per poi concludersi con l’ormai tradizionale e attesissima “cinque giorni” all’insegna del III Calabria Jazz Meeting, momento di incontro e di confronto tra tutti gli operatori del settore jazzistico calabrese, in programma a Cetraro dal 29 settembre al 2 ottobre prossimi.

Peperoncino Jazz Festival, ad Amantea il pianista Peter Martin

AMANTEA (CS) – Dopo il successo delle scorse edizioni anche quest’anno Amantea sarà teatro di una ricca “tre giorni” ad ingresso libero itinerante nelle location più rappresentative del suo territorio comunale.

Protagonista della serata, ambientata in quello che è un vero e proprio gioiello architettonico che impreziosisce il centro storico dell’importante cittadina tirrenica, l’acclamato pianista, compositore, arrangiatore ed educatore americano Peter Martin, già apprezzato in tour al fianco di artisti importanti come Christian McBride, Joshua Redman, Dianne Reeves e Wynton Marsalis, e per ben due volte selezionato alla Casa Bianca per una cena di stato che ospitava, tra gli altri, il presidente Obama in persona. Vincitore di un Grammy Awards con Dianne Reves con l’album “A little Moonlight”, da lui arrangiato e suonato, è apparso anche nel film di George Clooney “Good Night” la cui colonna sonora, sempre da lui composta e suonata, ha vinto a sua volta il Grammy.

Peter Martin 3

Ad accompagnare il grande pianista americano, una sezione ritmica d’eccellenza, composta dal contrabbassista Giuseppe Venezia (già al fianco di artisti importanti tra cui Greg Hutchinson, John Allred, Mike LeDonne, Jerry Bergonzi ecc.) e dal talentuoso batterista campano Elio Coppola, i cui “ritmi” hanno accompagnato artisti del calibro di Benny Golson, Joey De Francesco, Peter Bernstein, Dado Moroni, Ronnie Cuber, solo per citarne alcuni.

Durante il concerto il trio proporrà un repertorio godibilissimo, con una serie di brani originali e standard della tradizione americana riarrangiati in modo del tutto personale, per uno spettacolo che si preannuncia fortemente caratterizzato nel segno dello swing e molto coinvolgente. Nel corso della serata, ad ingresso libero, sarà dato spazio alla degustazione dei migliori vini calabresi a cura dei Sommelier professionisti dell’A.I.S. Calabria.

Il 28 agosto, invece, il festival musicale più piccante d’Italia proporrà una doppia tappa a Villapiana (con l’esibizione del trio del chitarrista Roy Panebianco con super ospite il trombettista Luca Aquino al Lido Blue Sky) e a Reggio Calabria (che nello splendido Parco Ecolandia ospiterà il concerto del pianista americano Emmet Cohen e del suo Trio Infinity).

Nel mese di settembre, poi, il festival calabrese, confermatosi anche quest’anno tra i primi festival jazz d’Italia nella classifica dei “Jazzit Awards”, farà tappa il 2 settembre a San Marco Argentano con la presentazione del nuovo progetto del pianista lametino Egidio Ventura, “Latin Three”, mentre sabato 3 riapproderà, dopo alcuni anni, in una delle location storiche dell’evento: il giardino di Palazzo dei Principi Spinelli a Scalea, che ospiterà il quartetto del chitarrista Alex Guido.

Bobby Watson chiude la tre giorni cosentina del Peperoncino Jazz Festival

COSENZA – Basterebbe ricordare una soltanto delle esperienze musicali vissute da Bobby Watson, sassofonista di Kansas City e tra le icone del jazz afroamericano, per capire quale altro “colpo” è riuscito a piazzare il “Peperoncino Jazz Festival” diretto da Sergio Gimigliano per la sua terza ed ultima serata cosentina al Castello Svevo prima di trasferirsi sull’Altopiano Silano.

La parabola di Watson conobbe uno dei suoi momenti più significativi tra il 1977 ed il 1981. Sono gli anni della sua collaborazione con la formazione dei “The Jazz Messangers” di Art Blakey da cui derivò una prolifica produzione discografica, ben 11 album, dal primo “Gypsy folk tales” (1977) a “Straight ahead” (1981).

Subito dopo la conclusione della sua esperienza nei “The jazz Messengers” Bobby Watson approda in Italia, a Milano, dove il suo percorso si intreccia con quello di Sergio Veschi della Red Records. Da questo sodalizio nascono due album: “Appointment in Milano” e “Round Trip”, quest’ultimo inciso con musicisti italiani come Attilio Zanchi e Piero Bassini. Da quel momento l’Italia entra nel cuore del sassofonista afroamericano. Il suo concerto al Castello Svevo di Cosenza, patrocinato dall’Amministrazione comunale, ne è stata un’ulteriore testimonianza, sia per il fatto di essersi esibito con tre delle nuove leve della scena jazzistica nazionale, il batterista Elio Coppola, Andrea Rea al piano e Daniele Sorrentino al basso (insieme formano una interessantissima formazione, il Dea trio, acronimo dei loro nomi di battesimo), sia per avere, in diverse occasioni, esaltato le virtù del nostro cibo e, a più riprese, la bontà del limoncello che ha ispirato un suo celebre brano dallo stesso titolo. Gran trascinatore, dal fortissimo carisma, Bobby Watson ha condotto per mano il Dea trio, azzerando ogni forma di divario anagrafico. Sicché il sassofonista è sembrato un eterno ragazzo e i giovani musicisti del DEA hanno rivelato, sotto la sua guida, una insospettata maturità. Alla fine il mix è perfettamente riuscito. D’altra parte anche chi lo ha accompagnato ha un buon background alle spalle. Se Andrea Rea e Daniele Sorrentino fanno quasi stabilmente parte del quartetto di Stefano Di Battista, Elio Coppola era stato già apprezzato alle nostre latitudini un po’ di tempo fa, sia per aver accompagnato il crooner Walter Ricci il primo gennaio di quest’anno al Teatro “Rendano”, sia per una precedente sortita accanto al pianista americano Emmet Cohen con il quale, dopo essersi incontrati in un jazz club di New York, ha collaborato all’incisione dell’album “Infinity”, pubblicato dalla Skidoo Records, coraggiosa etichetta lucana e nel quale curiosamente, probabilmente per le origini di Coppola, figura una rivisitazione del classico della canzone napoletana “Nun è peccato”, scritta da Carlo Alberto Rossi, ma poortata al successo da Peppino Di Capri.

Nel concerto del Castello Svevo di Cosenza l’interplay tra Bobby Watson e il Dea trio funziona senza un attimo di cedimento, In apertura di set, il trio si era presentato con un brano che porta lo stesso nome della formazione. Poi, da quando sullo sfondo del palco, quasi uscito dalla penombra, si materializza la sagoma imponente di Bobby Watson, l’ascolto del pubblico si fa più attento e quasi religioso, interrotto qui e là solo da qualche godibilissima battuta del sassofonista.

Le proposte musicali spaziano da riconoscibili standard a sue composizioni. Da applausi a scena aperta la personalissima versione di “In a sentimental mood” di Duke Ellington, cavallo di battaglia di “Colussus” Sonny Rollins. Poi è la volta di una sua composizione originale, “Sweet Dreams”. Si va avanti con “Blues for peace” e con la già citata “Lemoncello” che Watson apre quasi come un rap e che si chiude in maniera travolgente con il supporto di un ottimo sound scaturito dagli strumenti di Coppola, Rea e Sorrentino. Il pubblico si spella le mani, consapevole di aver assistito ad un altro concerto coi fiocchi ed è quasi incredulo quando, molto prima di mezzanotte, Bobby Watson fa cenno di salutare e andar via. Ma la chiamata al proscenio è dietro l’angolo e c’è ancora tempo per una splendida “Mr. P.C.” di John Coltrane, impreziosita da Andrea Rea che la mescola ad un accenno di “Autumn leaves”. Ora è mezzanotte circa e la serata può terminare. E ci si porta dietro il ricordo di un altro concerto memorabile.

I suoni della Norvegia arrivano in Sila con il Peperoncino Jazz Festival

COSENZA – Prosegue in grande stile, facendo registrare ovunque, come negli scorsi anni, un enorme successo di pubblico e critica, l’edizione 2016 del Peperoncino Jazz Festival, rassegna itinerante in ben 30 località calabresi organizzata dall’Associazione culturale Picanto con il contributo della Regione Calabria, degli Enti Parco Nazionale del Pollino e Parco Nazionale della Sila, di numerose amministrazioni comunali, di C.C.I.A.A. e Confindustria Cosenza, AGIS e ANEC Calabria e prestigiosi sponsor privati, che fino ai primi giorni di settembre continuerà a regalare grande musica e tanti eventi culturali correlati a tutti i calabresi e ai tanti turisti e appassionati giunti per l’occasione nella nostra regione da ogni parte d’Italia.

Dopo l’anteprima adamantina caratterizzata dall’importante collaborazione con Slow Food, la “cinque giorni castrovillarese” patrocinata dall’Ambasciata USA e le tappe cosentine all’insegna di star internazionali del calibro di John Patitucci, Kenny Barron, Robben Ford e Bobby Watson, la XV edizione del festival organizzato dall’associazione culturale Picanto da domani a martedì 26 luglio approderà, per il settimo anno consecutivo, nel cuore del Parco Nazionale della Sila, il cui splendido territorio ospiterà, oltre alle tappe nei caratteristici centri storici di San Giovanni in Fiore e Taverna, una intensa “tre giorni” ispirata dalle sonorità nordiche, fortemente voluta dal Direttore dell’Ente Parco, Michele Laudati e del Commissario Sonia Ferrari e realizzata, come quelle delle scorse edizioni, con l’Alto Patrocinio dalla Reale Ambasciata di Norvegia (terra con la quale si è inteso realizzare un ideale gemellaggio musicale e culturale).

Caratterizzata, ancora una volta, dal coinvolgimento, in esclusiva nazionale, delle maggiori personalità della scena jazzistica di Oslo e dintorni, la “tre giorni” silana verrà inaugurata domani pomeriggio alle ore 17 dall’esibizione del duo composto dal violoncellista Svante Henryson e da sua moglie Katarina, cantante di grande fama, membro, tra l’altro, di The Real Group, originale ensemble a cappella che riunisce cinque talentuosi cantanti svedesi attivo dal 1984.

Svante Henryson, compositore (di musica orchestrale, corale e da camera), violoncellista, bassista e contrabbassista attivo non solo nel jazz, ma anche nella musica classica e nell’hard rock, già membro e assistente bassista principale della Oslo Philharmonic Orchestra e Primo bassista della Norwegian Chamber Orchestra, è da anni un artista ECM (esibendosi in varie formazioni con Jon Balke , Ketil Bjørnstad , Arve Henriksen ecc.) ed ha lavorato, tra gli altri, oltre ché con il chitarrista rock Yngwie Malmsteen, con Stevie WonderRyan Adams , Elvis CostelloSteve Gadd.

I due, in un concerto davvero intimo e suggestivo presenteranno alcune composizioni contenute in “High, Low or in Between”, album pubblicato a loro nome nel 2015, dialogando, in acustico e all’ora del tramonto, con la natura incontaminata della Riserva Naturale dei Giganti di Fallistro, luogo di grandissimo fascino naturalistico la cui gestione è stata da poco affidata ai FAI (Fondo Ambiente Italiano).

Sabato 23, le sonorità nordiche invaderanno un’altra tradizionale location della “tre giorni silana” del PJF: la sede dell’Ente Parco Nazionale della Sila, in posizione panoramica con vista sul lago di Lorica (meta turistica fra le più frequentate della Calabria).

Qui, sempre in virtù del gemellaggio musicale, culturale e territoriale che l’evento musicale più piccante d’Italia ha di fatto instaurato tra la Calabria e la Norvegia, alle ore 17 sarà di scena quello che è ormai un vero e proprio un “amico” del festival e della Sila. Stiamo parlando di Trygve Seim, giovane sassofonista di Olso con un bel fardello di esperienze alle sue spalle (tre dischi da leader e una decina da co-leader, oltre ad un’inconfondibile presenza come sideman in diverse produzioni che lo hanno visto al fianco, tra gli altri, di Manu Katchè, Iro Haarla, Kenny Wheeler, Motorpsycho), senza dubbio, da anni, uno dei musicisti più rappresentativi della scuderia della prestigiosa casa discografica ECM.

Continuamente alla ricerca di sonorità misteriose e di atmosfere sempre nuove, suggestive e mai banali, Trygve, “il vichingo dal cuore tenero”, anche quest’anno ha scelto il PJF per presentare, in anteprima mondiale e in esclusiva nazionale, il suo nuovo progetto discografico “Rumi Songs” che uscirà proprio per la ECM alla fine di agosto.

Con lui, sul palco allestito in uno scenario mozzafiato, si esibiranno l’interessante cantante Tora Augestad, il violoncellista Svante Henryson e il fisarmonicista Frode Haltli.

L’antica segheria che si trova all’ingresso del Cupone, attrezzato Centro Visita del nei pressi del Lago Cecita, a dieci minuti da Camigliatello, infine, costituirà la suggestiva location dell’ultimo dei tre concerti del PJF ispirati ai suoni del Nord, in programma domenica 24 luglio sempre  in orario pomeridiano.

Protagonista del concerto, un musicista di straordinario talento: Jon Balke, uno dei più originali risultati di quella “new wave” creativa e swingante – nell’accezione certamente più filosofica che letterale – che caratterizza il Jazz proveniente da Oslo e dintorni.

Pianista poliedrico, Jon Balke, con la sua carismatica personalità e la sua grande musicalità colpisce anche come percussionista e improvvisatore (dopo il debutto, a soli 18 anni, nel quartetto di Arild Andersen, ha iniziato a dedicarsi alle percussioni africane di E’Olen e Batagraf, e alla composizione per grandi ensemble con Oslo13, Magnetic North Orchestra e Siwan).

In occasione del concerto del PJF, Balke si cimenterà con una performance in solo, presentando, in anteprima italiana, “Warp”, suo secondo lavoro discografico per solo piano (dopo “Book of Velocities” – ECM 2007), appena uscito per la prestigiosa etichetta tedesca diretta artisticamente da Manfred Eicher, in cui mette a confronto le sue diverse anime e in cui si lascia ispirare dalla contemporanea (con l’uso dell’elettronica) e dal folk, il tutto mediato dal background di grande improvvisatore jazz, quale è.

Si segnala che, come nella migliore tradizione del Peperoncino Jazz Festival, al termine di ciascuno dei tre spettacoli verrà dato spazio alla degustazione dei migliori vini calabresi a cura dei Sommelier professionisti dell’A.I.S. Calabria in accompagnamento a prodotti gastronomici silani offerti dall’Antica Filanda e dal Brillo Parlante.

Dopo questa intensa parentesi ispirata alle sonorità norvegesi (caratterizzata da concerti ad ingresso libero), in occasione della quale l’Ente Parco ha organizzato un Blog Tour – un viaggio per blogger che ha l’obiettivo di far conoscere al pubblico, attraverso un evento musicale di assoluta qualità, le bellezze che la destinazione Sila è in grado di offrire ai viaggiatori – il PJF continuerà in Sila anche ad inizio della prossima settimana,  con i concerti di The Hoppers Quintet, in programma lunedì 25 luglio alle ore 22 sul sagrato dell’Abbazia Florense a San Giovanni in Fiore e del quartetto capitanato dal chitarrista A.J. Infusino, che si esibirà martedì 26 nel chiostro del convento di San Domenico a Taverna, nella Sila catanzarese.

Robben Ford al Castello Svevo per il suo ultimo blues in Europa

COSENZA – Il castello Svevo ieri sera, sotto un cielo di stelle e blues, ha accolto il suo pubblico in un’atmosfera di musica di qualità con il live di Robben Ford, artista tra i più grandi bluesman internazionali di sempre.

Sul palco, al centro della location suggestiva del castello, Ford si è esibito assieme a Brian Allen al basso e Wes Little alla batteria, eccelsi musicisti che hanno completato una performance di altissimo livello.

Durante la serata sono stati eseguiti prevalentemente brani contenuti nell’ultimo album, Into the Sun (2015),  come Same train che ha dato il via al concerto, Howlin at the Moon, Rainbow, Rose of Sharon e altri provenienti da lavori recenti come Midnight Comes too Soon da A day in Nashville (2014).
Un tocco sempre preciso e pulito, un’esibizione degna delle aspettative di chi attendeva questo evento con grande impazienza. Il concerto è stato organizzato in occasione della tre giorni cosentina del Peperoncino Jazz Festival e patrocinato dall’ambasciata degli Stati Uniti d’America.

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Fotografie e riprese ridotte al minimo, il blues si è impossessato del palco, nessuna distrazione è prevista. Un momento musicale da godere fino all’ultima improvvisazione, che ha visto gli assoli emozionanti di Ford, del bassista Allen e del batterista Wes Little. E si è applaudito e urlato al bis quando, al termine dei 13 brani in scaletta, il trio si è allontanato dal palco, ritornando sotto le richieste del pubblico per l’ultimo pezzo, Thoughtless dall’album Soul on Ten (2009).

Il sound, con forti influenze dal blues della west coast californiana, si è alternato con pezzi dal chiaro sapore funk e jazz rock. Sul palco è emerso il talento improvvisativo di Ford e il forte interplay che da sempre lo contraddistingue nelle formazioni con cui ha calcato le scene di tutto il mondo. Ricordiamo alcune sue collaborazioni importanti con artisti del calibro di Miles Davis, George Harrison, Burt Bacharach, Muddy Waters e tanti altri.

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Verso la fine del concerto, in un’atmosfera di forte empatia col suo pubblico, Robben Ford ha dichiarato che quello di quest’anno sarà il suo ultimo tour europeo e che in un futuro prossimo si dedicherà a produzioni discografiche in Tennessee.

Ancora una volta Cosenza si fa teatro di un grande pezzo della storia della musica mondiale.

Miriam Caruso

Robben Ford in concerto domani sera al Castello Svevo di Cosenza

COSENZA – In esclusiva per il Centro/Sud Italia, domani sera alle 21,30 il Castello Svevo ospiterà la seconda data italiana di un grande musicista internazionale, nominato tra i “100 migliori chitarristi del ventesimo secolo” dalla rivista statunitense Musician. Stiamo parlando di Robben Ford, che dopo aver fatto tappa nei più importanti festival jazz d’Europa, sarà ospite della città Bruzia in occasione della “tre giorni” cosentina del PJF (Peperoncino Jazz Festival), patrocinata dall’Ambasciata degli Stati Uniti d’America,

Nominato ben cinque volte ai Grammy Awards, Robben Ford è un autentico talento della sei corde, capace di fondere stili diversi come il rock, il blues, il pop e folk. Nel corso della sua lunga carriera ha collaborato con diversi colleghi di alto rango, tra cui Miles Davis, George Harrison, Joni Mitchell, Burt Bacharach, Barbra Streisand, Bonnie Raitt, Randy Crawford, Jimmy Witherspoon, Rickie Lee Jones, Muddy Waters e perfino i Kiss e gli Yellowjackets, band di cui Ford fu tra i membri fondatori.

Accompagnato dagli affiatati Brian Allen (basso) e Wesley Little (batteria), il chitarrista californiano presenterà l’ultimo lavoro discografico, “Into the Sun”, che segue gli acclamati “A Day In Nashville” e “Bringing It Back Home” e che vede collaborazioni di primissimo livello, come quelle del chitarrista degli Allman Brothers e leader dei Gov’t Mule, Warren Haynes, della chitarra slide del bluesman Sonny Landreth e dell’icona blues americana Keb’Mo.

Peperoncino Jazz Festival:domani sera il trio “Infinity”

COHEN-VENEZIA-COPPOLA - 7 settembre Diamante 2DIAMANTE(CS)Approdato, dopo aver percorso in lungo e in largo tutta la regione, nel paese che lo ha “visto nascere” nella lontana estate del 2002 e che nelle prime edizioni, prima della sua trasformazione in rassegna itinerante nelle più belle località della Calabria, ha ospitato in modo praticamente esclusivo i suoi eventi, il XIV Peperoncino Jazz Festival prosegue con la “cinque giorni”, inaugurata con le due serate realizzate in collaborazione con il V Mediterraneo Festival Corto ed entrata nel vivo ieri nel segno della musica di Pat Metheny con il concerto dei 4Tunity trasmesso in diretta streaming sul sito www.calnews.it grazie all’agenzia telematica per l’informazione CalNews.Domani alle ore 22, presso la Piazzetta San Biagio, grazie alla collaborazione dell’attivissimo gruppo “Diamante la Grande Bellezza”, il festival musicale più piccante d’Italia vivrà un’intensa serata all’insegna del jazz made in USA, con la presentazione del progetto “Infinity”.Nato nell’autunno del 2012 dall’incontro newyorkese del contrabbassista materano Giuseppe Venezia e del batterista napoletano Elio Coppola,con il nuovo prodigio del jazz americano Emmet Cohen – “Infinity” è il frutto della perfetta intesa musicale tra i tre musicisti.Al termine della serata, ad ingresso libero in quanto fortemente voluta dall’assessore al turismo e spettacolo del Comune di Diamante, Franco Maiolino e da tutta l’amministrazione comunale guidata da Gaetano Sollazzo, e resa possibile anche grazie al fondamentale supporto logistico dell’Hotel Ristorante Riviera Bleu, il pubblico, guidato dai Sommelier professionisti dell’AIS Calabria,potrà degustare i migliori vini calabresi.La “cinque giorni” di concerti a ingresso libero ospitati negli scorci più belli del centro storico della Perla del Tirreno si concluderà, poi, martedì 8 settembre, con un’intensa serata all’insegna del connubio tra musica e letteratura in programma a partire dalle ore 21.00 in Via Galilei.Qui, dopo la presentazione di “Ti ho vista che ridevi”, importante libro sulla cosiddetta “emigrazione matrimoniale” delle donne calabresi negli anni ’60 e ’70 a firma del collettivo di scrittori Lou Palanca con prefazione del fondatore di Slow Food Carlo Petrini, che vedrà la partecipazione di uno degli autori – il catanzarese Nicola Fiorita, presidente di Slow Food Calabria e presidente del corso di laurea unificato di Scienze Politiche e relazioni internazionali dell’Unical – sarà di scena l’affiatato duo composto dalla talentuosa cantante Francesca Calabrò e dal chitarrista Giuseppe Viggiano.L’evento organizzato dall’associazione culturale Picanto sotto la direzione artistica di Sergio Gimigliano – con il contributo della Regione Calabria – Fondi Europei POR CALABRIA FESR 2007/2013 Asse V Linea di intervento 5.2.3.1. – degli Enti Parco Nazionale del Pollino e Parco Nazionale della Sila, di una trentina di amministrazioni comunali, di C.C.I.A.A. e Confindustria Cosenza, AGIS e ANEC Calabria e di importanti sponsor privati e con gli importanti patrocini istituzionali dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e della Reale Ambasciata di Norvegia – anche quest’anno piazzatosi sul podio del prestigioso Jazzit Award nella categoria “Festival Jazz – Italia, il 12 settembre ritornerà a Paola per il concerto del duo formato dal chitarrista Alessandro Guido e dal trombettista Rocco Riccelli.La XIV edizione di quello che, anche quest’anno, si è confermato come uno degli appuntamenti culturali e turistici più importanti dell’estate calabrese, consacrandosi come il Festival Jazz Internazionale della Calabria si concluderà, poi, nel mese di ottobre, con due attese “cinque giorni” – in programma dall’1 al 5 ottobre a Castrovillari  e dal 6 al 10 a Cetraro – e con la tappa dell’11 ottobre a Reggio Calabria.