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[#NewTech] Il VR made in Sony e le novità a riguardo

La guerra alla realtà virtuale sta ormai dividendo il mondo in diverse fazioni: PSVR, Oculus Rift, HTC Vive sono solo alcuni degli esempi, ma tante altre realtà stanno nascendo e costruendo il loro prototipo. Di qualche giorno addietro è infatti la notizia che anche AMD, con il suo Sulon Q, ha iniziato la sua avventura VR implementando nel suo visore anche la Realtà Aumentata. Dopo questa premessa, vi rassicuro sul fatto che non sarà un lunghissimo articolo su pro e i contro di tutti i VR, ma sarà un pezzo dedicato alle ultime novità annunciate al GDC riguardanti Mamma PlayStation.

Quando Sony decise d’immergersi nel mondo della realtà virtuale, dichiarò che il suo progetto doveva chiamarsi Project Morpheus. Lo ricordate? Era molto simile alla versione odierna. A settembre del 2015 cambiarono il suo nome in PlayStation VR forse seguendo la moda o forse per restringere il campo al solo uso per gaming. Grazie al Game Developers Conference (GDC) degli ultimi giorni, siamo venuti a sapere molte delle succulente novità che la Sony teneva nascoste al pubblico. Ad esempio il quanto e il quando.

visore 1

 

Il prezzo è stato fissato a 399€ per l’Europa, confermando questo VR come il più economico del mercato. Se pensiamo infatti ai 742€ (per l’Europa) dell’Oculus Rift e i 699 dell’HTC Vive, molti di noi ricordano la rassegnazione che li ha colpiti nel pensare ad una vita, almeno inizialmente, senza realtà virtuale. Ma cosa nasconde in realtà questo prezzo così basso?

Il “tranello” della Sony sta nel dover associare insieme al Visore e la Processing Unit (di cui parleremo a breve), anche altre due periferiche per il corretto funzionamento: il PlayStation Move e la Camera. Il loro prezzo è di rispettivamente 40 e 60 euro, ma è possibile, con qualche ricerca, trovarli di seconda mano. Questo stratagemma, tuttavia, ha portato un picco di vendite delle due periferiche che in pochi giorni hanno raggiunto il 975% per la Camera e il 305% per il controller Move, facendoli schizzare in cima alle classifiche di vendita di Amazon.

visore 2

Insieme al Visore, però, era stato associato un misterioso dispositivo chiamato Processing Unit, che fino ad oggi non aveva una funzione chiara. Si pensava infatti che la PS4 non avesse le capacità necessarie a sostenere la realtà virtuale e invece, attraverso le varie rivelazioni, è stata fatta luce anche su questo punto. L’unità di processione, a detta di Chris Norden, ha lo scopo di gestire il reparto audio degli oggetti 3D durante il gaming e di trasmettere in maniera fluida quello che la Sony chiama “schermo sociale”. Altro non è che il televisore da cui le persone possono osservare ciò che sta accadendo nel visore e al giocatore con il casco.

All’apertura dei preordini da Sony, Amazon ha registrato già in Francia, Inghilterra e Germania il sold out. Tranquilli però, tutti gli italiani hanno ancora la possibilità di pre-acquistarlo comodamente da casa poiché sono ampiamente disponibili.

Detto ciò, vi ringrazio per la lettura e ancora una volta vi spingo alla riflessione sul fenomeno che potrebbe stravolgere completamente il mondo videoludico. Siamo davvero pronti alla Realtà Virtuale?

gattino

Fonte:Polygon, Eurogamer

Daniele Ferullo

Nex gen della guerra fra console Caratteristiche e dettagli delle nuove nate di casa Microsoft e Sony

  Xbox One PlayStation 4
Processore CPU AMD 8-core x64 CPU 8-core AMD x86-64
GPU Chip D3D 11.1
32 MB memoria embedded
AMD Radeon
Memoria 8GB DDR3 8GB GDDR5
Archiviazione 500GB Sconosciuta
Drive ottico Blu-ray/DVD Blu-ray/DVD
I/O USB 3.0 USB 3.0
Connettività Wireless Ethernet, tre moduli 802.11n WiFi,
WiFi Direct
Ethernet, 802.11 b/g/n WiFi,
Bluetooth 2.1
A/V HDMI in e out,
1080p e supporto 4K
HDMI, Composito, Optical out
Rilevamento dei movimenti Kinect 2.0, sensore profondità a infrarossi 250,000 pixel,
sensore RGB 1080p
PlayStation Eye,
sensore dual lens 1280 x 800 pixel

 

 

Sebbene per la vera battaglia bisognerà attendere il periodo natalizio, Microsoft e Sony hanno già presentato le rispettive “armi”: Ps4 e Xbox One. Come potete vedere dalla tabella sovrastante (fonte: www.tomshw.it ) entrambe le console presentano componenti molto simili ma le differenze principali sono sostanzialmente due: gli 8 GB di memoria RAM: DDR3 nel caso di Xbox One e GDDR5 per PS4, poi, il fatto che Microsoft  sia salita sul palco presentando il design della console, a differenza di Sony. Altra somiglianza sarà nella gestione della multimedialità, entrambe (le console) saranno capaci  di registrare video e catturare immagini mentre ci si diverte con i videogiochi attraverso le due periferiche PsEye(Ps4) e Kinect 2.0(Xbox One) quest’ultimo sarà incluso nell’acquisto di ogni nuova Xbox e sarà una parte cruciale per il funzionamento della stessa.  Nella sua conferenza di presentazione Sony ha annunciato molti più giochi attraverso la visione di gameplay spettacolari mentre l’azienda di Redmond(Microsoft) si è concentrata  sull’interfaccia, sul controllo vocale, sui servizi televisivi e le potenzialità multimediali della nuova Xbox One. L’unico componente “fisico” presentato da Sony nella conferenza di NY è stato il nuovo controller, il dual shock 4.

Gli ingegneri Sony hanno cercato di renderlo più ergonomico, modificandone la forma, persino quella dei tasti dorsali per facilitarne la giocabilità. Gli storici pulsanti “Select” e “Start” sono stati uniti insieme nel tasto “Options” mentre una delle novità più importanti riguarda l’inserimento del nuovo pulsante “Share” Grazie a quest’ultimo i giocatori potranno condividere in tempo reale foto, immagini e video del gioco, in streaming, sia sulle piattaforme di condivisione video che nei vari social network. Altra novità è il touchpad inserito sulla parte frontale del DualShock 4, presente inoltre una barra luminosa a LED per riconoscere il profilo dell’utente in uso associato al singolo controller. Il Dual shock 4 è inoltre associato a un’altra periferica, la fotocamera Dual, che riesce a “localizzare” la posizione nello spazio del controller. Funzioni ampliamente sfruttabili da parte degli sviluppatori dei videogiochi che andranno a girare sulla piattaforma Sony.

Parliamo ora delle periferiche Xbox One, ossia Kinect 2.0 e il nuovo joypad. Qui le promesse si fanno alte infatti vengono presentate delle funzioni che assicurano un’esperienza, non solo videoludica ma multimediale, sbalorditiva. Come abbiamo già specificato ogni Xbox One sarà dotata di un Kinect 2.0, infatti il funzionamento della console sarà impossibile se non vi sarà attaccata la periferica (e se dovesse rompersi?). il nuovo Kinect permetterà di registrare video con qualità Full HD 1080p a 30 frame al secondo,  può contare su una velocità di elaborazione dati di 2 gigabits al secondo e permette di gestire fino a 6 persone contemporaneamente. Un deciso passo avanti rispetto ai 2 utenti gestiti dalla versione attuale. Microsoft ha specificato che la precisione è aumentata al punto tale da permettere di monitorare perfino i dati biometrici come il battito cardiaco e i muscoli facciali, per capire lo stato d’animo di un giocatore magari mentre è impegnato a cimentarsi in una prova particolarmente difficile. Comandi spaziali e vocali si sprecano su Xbox One, infatti per accedere alla console basterà pronunciare l’apposito comando per ritrovarsi nella schermata principale dove si possono impartire ulteriori ordini per avviare giochi, cercare programmi TV, far partire applicazioni, brani in MP3, filmati archiviati sull’hard disk e così via. Microsoft nella sua presentazione ha enfatizzato la possibilità di dialogare con la console il che dovrebbe aumentarne la facilità di utilizzo e l’integrazione con le varie app scaricabili (avendo un sistema operativo basato su Windows8). Il controller sarà molto simile a quello dell’Xbox 360 (sebbene porti ben 40 diverse modifiche interne). Ottimizzato in maniera analoga al Dual Shock di Ps4 presenta però una grande novità ossia l’effetto Force Feedback, cioè una forza contraria che permette di resistere alla pressione del grilletto da parte dell’utente. Grazie a questa soluzione gli sviluppatori potranno simulare numerose situazioni, come il battito cardiaco del proprio alter ego virtuale, le differenti tipologie del manto stradale percorso, l’effetto ABS in un gioco di guida e molto altro. Forse la peculiarità più sbalorditiva è la presenza di un “triplice” sistema operativo. Il “primo” quello principale è basato su un Kernel di Windows 8 appositamente adattato per la console, il secondo entrerà in funzione quando si accederà alla sezione videoludica, il terzo permette una comunicazione fra i primi due. Il triplo sistema operativo consentirà di produrre diversi pannelli visivi, cioè vari strati di contenuti con risoluzione 1080p che potranno essere gestiti e visualizzati indipendentemente. Grazie a questa tecnologia sarà possibile, per esempio, giocare mentre si gestisce un’applicazione basata su “Windows OS”, come una chat di Skype, su un pannello in sovrimpressione. Oppure guardare un programma televisivo o un evento sportivo mentre si gioca o si usa un’altra applicazione. Per gestire tutto questo si potrà fare affidamento al joypad, ai controlli vocali e ai gesti riconosciuti da Kinect. Microsoft ha mostrato che per ridimensionare i pannelli e ancorarli alla schermata home basta far finta di prendere i bordi dello schermo e “rimpicciolirlo”.

Come già annunciato in precedenza le due conferenze di presentazione sono state molto diverse, Sony ha preferito lasciare (molte?) cose nel mistero mentre Microsoft ha annunciato sia il design della console che numerose sbalorditive funzioni. Entrambi i prodotti in ogni caso si focalizzano su una marcata integrazione “social” che di sociale ha davvero poco. I ricordi della prima generazione di console sono abbinati ad immagini di amici impegnati in epiche sfide tra loro su giochi come Tekken o soltanto al piacere di andare a trovare un amico per poter vedere quei poligoni tridimensionali così primitivi, muoversi, che all’epoca sembravamo un sogno avverato. Si rimaneva terrorizzati dalle immagini del primo Resident Evil, seppur prive di ogni dettaglio grafico ma completamente coinvolti in un insieme di emozioni condivisibili realmente col compagno che ti stava vicino. La “next-gen” di console ha spostato tutto ciò nel mondo virutale, addirittura si vocifera di una futura scomparsa dei giochi usati, infatti ogni gioco sarà abbinato ad un account che poi verrà spostato nel cloud, un archivio on line. Il disco servirà solo per la prima installazione poi avremo a disposizione la nostra collezione completa in rete. Si perderà il piacere di incontrarsi per aiutarsi a vicenda nella risoluzione di un particolare “enigma” in quanto basterà condividere su un social network ogni difficoltà. Alcuni rumors ipotizzano che tra anni dovremo comprare i giochi direttamente da un market in internet ed in nome della più totale pigrizia (ed alienazione) non bisognerà allontanarsi dal divano per accedere ad ogni contenuto multimediale presente in casa (mp3, tv, decoder ecc…). E pensare che trent’anni fa per poter chiamare un amico eri costretto ad uscire da casa! Con questa piccola riflessione non si vuole condannare le possibilità offerte dalla tecnologia, bensì un suo futuro, possibile, abuso. Dopo tutto sta a noi consumatori saper utilizzare i prodotti che ci offrono.

La conclusione è semplice e si racchiude in una domanda: le paure sono legittime o siamo noi troppo legati alla sicurezza di un passato arretrato da avere così tanto terrore delle novità ?

Oscar Mari