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Rivive a Montalto il mito di Ruggiero Leoncavallo

MONTALTO UFFUGO (CS) – Nel dolce peregrinare da un luogo storico all’altro cui ci ha piacevolmente abituati la rassegna concertistica “I luoghi, la storia, la musica”, promossa dall’Associazione culturale “Polimnia”, la tappa di Montalto Uffugo per un omaggio a Ruggiero Leoncavallo, concepito dalla Presidente di “Polimnia”, Luigia Pastore, in previsione, il prossimo 9 agosto, del centenario della morte del celebre compositore e autore di pagine liriche indimenticabili, è sicuramente tra quelle da ricordare a futura memoria, non solo e non tanto per il tentativo, ampiamente riuscito, di riaccendere l’interesse attorno alla figura di Leoncavallo, quanto per per aver saputo organizzare una serata dalle mille emozioni che ha sapientemente coniugato musica, storia, architettura e buon cibo.
Si comincia da una visita al Museo Leoncavallo di cui è direttore Franco Pascale, un salernitano, ormai montaltese di adozione, che riversa nel museo dedicato all’autore de “I Pagliacci” passione, arte affabulatoria e capacità uniche di intrattenere i visitatori, ancorandoli alla sua brillante aneddotica nel descrivere documenti, cimeli e memorabilia legati al compositore: dalla bacchetta appartenuta a Leoncavallo, alla minuziosa descrizione del fatto di sangue accaduto a Montalto e che ispirò l’opera “I Pagliacci”, alle foto di scena scattate sul set montaltese del film omonimo di Giuseppe Fatigati, dal fotografo cosentino Giuseppe Malito e che meriterebbero un approfondimento a parte.
L’omaggio a Ruggiero Leoncavallo prosegue poi all’interno del chiostro di San Domenico con un concerto il cui humus è dato dalle romanze a arie leoncavalliane, anche se il programma è integrato da un repertorio coevo e che diventa ancora più accattivante quando spinge nella direzione di canzoni molto celebri ed inclini a strappare l’applauso. Il vero valore aggiunto diventano le esecuzioni, affidate all’esperienza di una maestra di canto come il soprano Maria Carmela Conti (per lei il tempo sembra essersi fermato) e alla verve giovanile di due autentici talenti del belcanto, i tenori Stefano e Andrea Tanzillo, non nuovi ai seguaci di “Polimnia”, ma in un crescendo artistico che merita più di una sottolineatura. E non solo per l’espressività e l’estensione vocale e per una timbrica che rivela apprezzabilissimi slanci di maturità, ma anche per un saper coniugare il gesto alla voce, tanto per ribadire che la presenza scenica nell’opera non può essere considerata un optional.
L’intesa tra il soprano Maria Carmela Conti e i due Tanzillo è sperimentata da tempo e in alcuni frangenti del concerto di Montalto fa affiorare punte di gradimento in chi ascolta, complice l’atmosfera unica di una serata da incorniciare. Segno che il percorso di valorizzazione dei giovani talenti del belcanto avviato da “Polimnia” sta dando i suoi frutti. E ad accorgersene sono anche le Amministrazioni comunali di volta in volta coinvolte da Polimnia: dal comune di Cosenza che ha patrocinato l’intera rassegna a quello di Montalto che ha accolto l’omaggio a Leoncavallo (alle diverse fasi della serata era presente il Sindaco Pietro Caracciolo). Nella serata montaltese era coinvolta anche la Camera di Commercio.


Nel corso del concerto al Chiostro di San Domenico, presentato da Rosa Cardillo, i cantanti sono stati accompagnati dall’ottimo pianista Giovanni Marsico le cui doti sono apparse subito in evidenza sin dall’apertura del concerto, affidata a “La meditation de thais” di Jules Massenet, divenuto ormai l’inno ufficiale di Polimnia.
Di Leoncavallo sono state eseguite: la romanza “Lasciati amar” (da Maria Carmela Conti e Andrea Tanzillo), la celeberrima “Mattinata”, con Stefano Tanzillo a strappare applausi a scena aperta, l’aria di Mimì “Musette svaria sulla bocca viva” da “La Bohème” (protagonista la Conti, eccellente il suo contributo), “O Colombina”, l’aria di Arlecchino da “I Pagliacci” (eseguita dal solo Andrea Tanzillo) e l’Intermezzo, sempre da “I Pagliacci”, eseguito al pianoforte, con tocco rigoroso e delicato, dal maestro Marsico.
Ancora applausi quando i due Tanzillo intonano “Ti voglio tanto bene” di Ernesto De Curtis e Domenico Furno. Il proscenio è poi ancora per Maria Carmela Conti che esegue “Tace il labbro” da “La vedova allegra” di Franz Lehàr.
Le richieste di bis si sprecano e a soddisfarle ci pensa una versione di “O surdato nnammurato” che tra i ritmati battimani del pubblico riporta sul palco i tre cantanti della serata che si congedano sorridenti e consapevoli di aver ben figurato. Ma non è finita qui.
Se il connubio musica e cibo ha un che di alchemico, lo ha ampiamente dimostrato il dopo concerto, nella magnifica dimora storica di Donna Letizia Chimenti, a Vaccarizzo di Montalto dove, complice il fiuto del Touring club di Cosenza, guidato dall’ottimo Raffaele Riga, il pubblico della serata si è radunato per una cena estiva magistralmente preparata dalle donne del borgo. Il trionfo di sapori ha contemplato i maccarruni di una volta, rigorosamente lavorati a mano e conditi con una salsa delicata, frutto delle conserve fatte in casa, cui hanno fatto da speciale seguito, una parmigiana bianca di zucchine di rara delicatezza, più altri prodotti dell’orto declinati nelle più diverse varianti. Compagni ideali, il vino di “Genuzzu” e la fisarmonica di padre Eraldo che ha deliziato i presenti per il resto della serata. Deliziose Anfitrioni, donna Letizia e Rosina Chimenti, perfette padrone di casa e guide insostituibili, quando, poco dopo la mezzanotte, hanno condotto gli ospiti alla scoperta, al piano terra della loro dimora storica, di una sorta di museo della civiltà contadina dove fanno ancora bella mostra di sé alcune antiche confezioni di miele, prodotto da Casa Chimenti per la celebre azienda Ambrosoli.

Presentata al BoCS Museum la rassegna concertistica “I luoghi, la storia, la musica”

COSENZA – Una rassegna concertistica che dal prossimo 28 febbraio proseguirà fino alla fine dell’anno, toccando alcuni tra i luoghi e le dimore storiche della città e dell’area urbana come il Teatro Rendano, Villa Rendano, il Duomo, il Museo dei Brettii e degli Enotri, il Parco del Merone, il Museo Civico di Rende. Leit-motiv della rassegna sarà proprio quello di legare gli incontri musicali ai luoghi storici dove si svolgeranno per conoscere o riscoprire il patrimonio artistico e culturale della nostra terra e farne uno strumento di attrattività turistica. A questo obiettivo, inoltre, si aggiunge la valorizzazione dei giovani talenti, nel settore del belcanto e dell’arte scenica, di cui Cosenza e la provincia sono particolarmente ricche.

La rassegna, dal titolo “I luoghi, la storia, la musica”, è promossa dall’Associazione culturale “Polimnia” e patrocinata dal Comune di Cosenza e può contare su un partenariato diffuso che include, tra gli altri, i Comuni di Rende e di San Vincenzo La Costa e diverse altre associazioni culturali che operano sul territorio.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina al BoCS Museum che aveva tenuto a battesimo il 6 gennaio scorso l’anteprima della rassegna  (il titolo era “Il fascino delle epifanie-I Re Magi e la stella di Bethlem” e la serata si concluse con un apprezzatissimo concerto lirico del tenore Andrea Tanzillo e del soprano Silia Valente, accompagnati al pianoforte da Andrea Bauleo). Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato l’Assessore alla comunicazione, turismo e marketing territoriale Rosaria Succurro, la Presidente  dell’Associazione “Polimnia” e direttore artistico della rassegna musicale Luigia Pastore e l’Assessore alla cultura del Comune di Rende Marta Petrusewicz.

L’INTRODUZIONE  DI ROSARIA SUCCURRO

L’Assessore Succurro ha, nel suo intervento, riconosciuto la forte potenzialità del turismo musicale spiegando le ragioni per le quali il Comune di Cosenza ha inteso sposare questa importante iniziativa «perché – ha detto – la filosofia che la anima riflette perfettamente il percorso disegnato dall’Amministrazione comunale, in quanto in grado di coniugare i luoghi storici destinati al turismo con la musica. Infatti – ha aggiunto Succurro – la rassegna avrà un tassello importante proprio nel legame con i luoghi e i territori, attraverso la conoscenza o riscoperta di quei bellissimi palazzi storici e dimore nei quali si svolgerà. Chi è appassionato di musica – ha detto ancora l’Assessore al turismo – finirà con l’apprezzarla ancora di più in un luogo che profuma di storia. Per riconnettersi ancora meglio con le location dove si terranno i concerti sono state previste delle apposite visite guidate che ne racconteranno la storia”. A proposito del partenariato con gli altri Comuni e con le altre associazioni che operano sul territorio Rosaria Succurro ha, infine, concluso affermando che “la divulgazione del turismo culturale si fa anche e soprattutto con un’attività
condivisa”.

Domani presentazione della rassegna “I luoghi, la storia, la musica”

COSENZA – Conferenza stampa di presentazione domani, mercoledì 20 febbraio, alle ore 11,30, nella sala del BoCS Museum di Piazza Tommaso Campanella, della rassegna concertistica “I luoghi, la storia, la musica”, promossa dall’Associazione “Polimnia” e patrocinata dal Comune di Cosenza.

La rassegna si propone, attraverso una serie di incontri musicali che si articoleranno lungo tutto il corso dell’anno in luoghi storici ed antiche dimore del territorio della città e dell’area urbana, di contribuire alla divulgazione della musica classica e, in particolare, del melodramma italiano e, al contempo, conoscere o riscoprire il patrimonio storico-artistico facendone uno strumento di attrattività turistica.

Accanto a questo obiettivo, l’iniziativa intende anche contribuire alla valorizzazione di quei  giovani talenti artistici di cui Cosenza e la provincia sono particolarmente ricche.

Alla conferenza stampa parteciperanno l’Assessore alla comunicazione, turismo e marketing territoriale del Comune di Cosenza Rosaria Succurro e il Presidente  dell’Associazione “Polimnia” e direttore artistico della rassegna musicale Luigia Pastore.

Immagine di repertorio

Il sipario del Rendano presto restaurato grazie a Polimnia

Il prossimo 29 dicembre al teatro Rendano è in programma una serata in musica tra lirica, operetta e melodie napoletane. La manifestazione curata dall’Associazione culturale “Polimnia”, nasce nell’ambito delle iniziative di supporto alle attività del Teatro Rendano, per la Regia di Vincenzo Grisostomi Travaglini e la direzione artistica di Luigia Pastore. In scena artisti del panorama nazionale e locale tra cui i Soprani Sarah Baratta, Maria Carmela Conti, Silia Valente, i Tenori Andrea Tanzillo, Stefano Tanzillo e Federico Veltri, il Baritono Luca Bruno, il Basso brillante Alessandro Calamai, al pianoforte Andrea Bauleo e Luca Bruno.

Presente anche il Coro di Clarinetti del Conservatorio “S. Giacomantonio” diretto dal M° Giorgio Feroleto, il Coro Sol Vox Cantori diretto dal M° Antonio Fratto e i Danzatori del Teatro della Ginestra/ADAC. Voci recitanti Rino Amato, Rosa Cardillo e Felicita Cinnante.

L’evento nasce dalla volontà dell’Associazione Polimnia, che ha proposto al Sindaco, arch. Mario Occhiuto, di patrocinare il restauro completo del Sipario storico conservato nel Teatro Rendano, pregevole tela disegnata da Domenico Morelli ed eseguita da Paolo Vetri nel 1901, che illustra il festoso arrivo in Cosenza nel 1433 di Luigi III d’Angiò, Duca di Calabria, e della sua giovane sposa Margherita di Savoia. Il restauro verrà eseguito sotto l’egida della Soprintendenza, che ne curerà le varie fasi, secondo quanto previsto dalla normativa per i beni patrimonio della Città e sarà finanziato grazie alle attività proposte da Polimnia e previste per il 2016 /2017.

Un “Pastiche” che spazia nel tempo e nei luoghi a dimostrazione della universalità della cultura, da Mozart a Lehár, da Paisiello a Satie e senza dimenticare illustri compositori calabresi come Cilea: il teatro nel teatro come per il primo atto di “Adriana Lecouvreur”. Previsti anche un narratore e un attore per unire insieme l’aggraziata, piacevole vicenda di una “folle serata” per il diletto di un pubblico che sarà stupito dalla sorpresa di trovarsi non solo ad un intrattenimento musicale, ma partecipe nello svolgersi di amori, passioni e infine tutti insieme nel lieto finale con l’immancabile brindisi in un elegante salotto. I costumi di scena sono stati curati da Otello Camponeschi e Fabrizio Onali, Coordinamento scenico Glenda Pirandello Sevald, consulenza Sisowath Ravivaddhana Monipong, Lighting designer Giovanni Pirandello, Aiuto regia Francesco Liuzzi.