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Cosenza, controlli Polizia Municipale: otto denunce nel centro storico

COSENZA – Assidua attività di controllo della Polizia Municipale nel Centro storico Ancora questa mattina, facendo seguito alle operazioni di alcune settimane fa che avevano portato al sequestro di 5 contatori elettrici e a diverse denunce, su disposizione del comandante Gianpiero Scaramuzzo, gli uomini della Polizia Giudiziaria diretta da Luca Tricò, insieme al personale Enel, hanno effettuato una serie di accertamenti. Ben 10 allacci abusivi di energia elettrica sono stati individuati. Otto le persone denunciate, mentre due occupanti degli appartamenti abitati senza il rispetto delle norme sono riusciti a darsi alla fuga all’arrivo degli agenti. Il lavoro di monitoraggio sugli edifici e sui bassi nei vicoli della zona vecchia di Cosenza, inoltre, viene portato avanti dalla Polizia Municipale attraverso contestuali verifiche sulle proprietà dei magazzini e degli appartamenti. Vengono infatti denunciati all’Ufficio delle Entrate gli eventuali proprietari che, affittando senza regolari contratti di locazione, risultino evasori fiscali.

Operazione di polizia giudiziaria “Gemini”

Catanzaro – La Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Catanzaro, insieme alla Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Vibo Valentia ha denunciato 10 persone facenti parte di una consorteria criminale con sede operativa nell’hinterland vibonese, che si occupava di “ripulire” autovetture di gamma elevata di provenienza furtiva, corredandole di nuove targhe e documenti di circolazione per “piazzarle” a prezzi concorrenziali sul mercato ufficiale.

Il G.I.P. del Tribunale di Vibo Valentia Lupoli ha confermato i capi d’imputazione e la qualificazione giuridica delle condotte illecite e smascherato le attività di riciclaggio dei veicoli, sulla base degli indizi raccolti dalla Polizia Giudiziaria.

Le investigazioni, oltre ad identificare e sottoporre a sequestro nove autovetture di valore commerciale complessivo di circa 800.000 euro, hanno consentito di ricostruire un modus operandi posto in essere dagli esponenti dell’organizzazione quali Rafele Francesco, Sacchinelli Saverio, Sacchinelli Simone, Sessa Giuseppe, Tassone Giovanni Battista; con l’emersione di altri soggetti partecipi o compiacenti quali Corrado Giovanni, Fiorenza Adriano, Nisticò Giacomo, Monteleone Lorenzo e Mantello Ottavio, tutti procacciatori di clientela, intermediari nella trattativa, nella cessione e nella ricezione dei veicoli e dell’uso, nonché nella produzione di atti o certificazioni contraffatti.

Gli investigatori hanno accertato che, mediante la tecnica della “clonazione”, i dati identificativi di auto circolanti venivano utilizzati e replicati per ricostruire, in laboratorio, un’identità nuova alle auto rubate per aggirare i controlli delle Forze di Polizia. Ogni veicolo illecitamente commercializzato, veniva corredato da un certificato di proprietà o rubato in bianco e intestato ad uno degli attori principali del sodalizio o falsificate
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