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Santuario di Polsi, «Sarà realizzata la strada di collegamento con la 106 jonica»

SAN LUCA (RC) – Un intervento di portata storica per rompere l’isolamento del santuario, proposto dal presidente Mario Oliverio nella seduta del 22 dicembre 2017, presso il CIPE, e finanziato con circa 20 milioni di euro.  Un luogo da restituire alla sacralità dei valori cristiani, lontano da volgari ambiguità e per il quale questa amministrazione regionale ha fortemente lavorato. Un gruppo di professionisti è già al lavoro per redigere, in tempi brevi, lo studio di fattibilità e, nelle more della realizzazione del progetto, saranno realizzati interventi di sistemazione e manutenzione della attuale strada di collegamento.

«Avevo assunto un impegno -ha detto Oliverio- con i fedeli e con il vescovo monsignor Francesco Oliva in occasione della mia visita al santuario, nei prossimi giorni tornerò ad illustrarne la pratica e concreta programmazione».

«Un impegno mantenuto» ha detto il governatore Oliverio

Come si ricorderà, in occasione della sua partecipazione ai festeggiamenti conclusivi al Santuario di Polsi in onore della Santa Vergine della Montagna, portando  il suo saluto alle autorità civili, politiche e religiose e ai tantissimi pellegrini provenienti da ogni parte della Calabria e oltre, il presidente della Giunta regionale disse, tra l’altro: “Il nostro impegno è quello di rendere accessibile questo luogo di fede perché, attraverso questa opera, lanceremo al mondo un segnale concreto, che è quello di una Calabria che vuole cambiare e sta cambiando e nella quale non ci sono più luoghi inaccessibili o difficilmente accessibili dove le organizzazioni ‘ndranghetistiche possano agire indisturbate. Lo vogliamo fare anche perché la bellezza di questo santuario e le bellezze che lo circondano possano essere pienamente godute e fruite da tutti”.

«Il santuario di Polsi, questo importante riferimento per i calabresi -concluse Oliverio- deve diventare il luogo da cui si sprigiona l’energia che deve spingerci a lavorare e ad impegnarci perchè gli obiettivi di riscatto e di crescita si realizzino. La Calabria è una terra che deve esprimere tutte le sue grandi potenzialità per consentire, innanzitutto, ai nostri giovani e alle nostre ragazze di costruire qui, nella loro terra, il loro futuro. Questo è l’impegno che oggi vogliamo assumere qui. Questa nostra terra ha urgente bisogno e necessità di lavorare in questa direzione. Noi ci impegniamo a farlo, senza risparmio di lavoro, sacrifici ed energie».

A quelle affermazioni, oggi seguono i fatti. Un altro impegno viene mantenuto.

Il ‘significato vero’ della Madonna della Montagna

Reggio Calabria – Polsi, piccola frazione del comune di San Luca, immersa nel cuore dell’Aspromonte con il suo antico santuario, è una località famosa oltre i confini nazionali. Purtroppo tale clamore è spesso derivato da faccende totalmente avulse al misticismo di questi luoghi, al pathos e alla devozione che sviluppano le folle di fedeli che accorrono qui ogni anno o all’affascinante storia di questo antico e raccolto luogo di culto mariano.

Chi dice Polsi spesso ricorda le faide tra le famiglie malavitose delle zone limitrofe, i summit della ‘ndrangheta che qui si terrebbero in gran segreto, la ‘consacrazione’da parte di varie magistrature di questo territorio a covo delle cosche, che attenderebbero proprio i giorni di intensi festeggiamenti, ovvero l’1 e il 2 settembre, per riunirsi e e decidere strategie e affari.

Ma Polsi, e il santuario della “Madonna della Montagna” , significano qualcosa di profondamente diverso e importante. Significano devozione, tradizione, affetti, ricordi e suggestione. Significano emozioni, calore ed energia: un’energia intensa che si avverte già varcando l’ingresso del santuario attraversando la navata, e che culmina in un senso di pace e tranquillità, giunti al cospetto della maestosa effige in tufo della Vergine Maria.

Suggestione poi, nel guardarsi intorno e scorgere le centinaia di fedeli in raccoglimento al cospetto dell’altare, intenti ad affidare le proprie speranze e necessità proprio a quell’effige, incuranti della stanchezza che pesa sulle loro spalle, spesso dopo ore e ore di viaggio e notti insonni.o la navata, e che culmina in un senso di pace e tranquillità giunti al cospetto della maestosa effige in tufo della Vergine Maria.

Allegria, vigore e serentità, nel suono dell’organetto e del tamburello che accompagnano i giorni dei festeggiamenti fin dietro alla solenne processione; i suoni, i balli e i canti in onore della Vergine Maria della Montagna che ogni anno, dopo il lungo inverno e la coltre di neve che impedisce l’accesso al Santuario per buona parte dell’anno, rifiorisce scaldata non dal sole, ma dal calore dei fedeli che giungono in pellegrinaggio da tutto il Meridione.

E’ in questi giorni che il santuario si riappropria della sua identità, scacciando l’ombra delle immagini negative che ruotano attorno ad esso: l’1 e il 2 settembre quando a migliaia accorrono a portare un saluto alla Beata vergine ed è un turbinio di ceri e fiori profumati.

Persino chi non è credente si troverà disarmato di fronte a questo scenario; non per via dei meravigliosi scorci affacciati sullo Jonio che si osservano lungo la risalita. Perché quella presente è un’atmosfera ‘travolge’ e difficilmente si scorda, al punto di decidere di affidarvisi totalmente, in maniera tacita e silenziosa, come tacita e silenziosa è la volontà di ritornarvi.

 

Giovanna M. Russo

 

 

VESCOVO DI LOCRI: “POLSI NON E’ NDRANGHETA MA FEDE SEMPLICE E VERA”

Giuseppe-Fiorini-MorosiniREGGIO CALABRIA – Il vescovo Giuseppe Fiorini Morosini, della diocesi di Locri – Gerace, ha registrato un video messaggio per i fedeli con cui vuole far dimenticare l’abbinamento fra Polsi e la criminalità:
“Contribuite tutti a ridare al santuario di Polsi questa dignità di luogo di fede, contribuite a dimenticare e far dimenticare questo abbinamento tra Polsi e ‘ndrangheta. Non c’è, non è dignitoso anche se sono successi degli episodi. Se la ‘ndrangheta può avere un secolo di storia, la fede di Polsi ha centinaia di anni. Noi a questa storia di fede dobbiamo guardare, questa storia di fede dobbiamo esaltare. Polsi non è ‘ndrangheta, Polsi è fede semplice e vera”

Un video dei carabinieri del 2009 ha indicato il Santuario di Polsi come luogo in cui si tenevano i summit dei capi cosca della ‘ndrangheta.
I prossimi 1 e 2 settembre si celebrerà la festa della Madonna e il 14 la festa della Croce.

“Non discuto che ci siano riunioni in zona ma il Santuario non è quel luogo”, continua mons. Morosini che racconta ” mi è capitato di accogliere pellegrini che chiedevano quale fosse il locale all’interno del Santuario dove si svolgevano le riunioni di ‘ndrangheta”.
Il video dei carabinieri, in realtà, mostra come luogo della riunione la stele nel piazzale esterno al Santuario, mai all’interno del luogo sacro.