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Summer Arena a suon di lirica, il 14 agosto di scena la “Tosca”

SOVERATO (CZ) – La grande lirica approda sul palco della Summer Arena. E lo farà il 14 agosto con un titolo di sicuro richiamo, la “Tosca” di Puccini, con uno dei fuori programma dell’edizione 2019 della rassegna di spettacoli musicali dal vivo della Esse Emme Musica di Maurizio Senese che gestisce l’area e ne cura il cartellone ufficiale.

Lo stesso Senese non ha mai nascosto di puntare a una programmazione che soddisfacesse un pubblico vasto con un’offerta il più varia possibile: ecco allora che per la prima volta in Calabria la grande lirica di qualità sarà presentata al pubblico estivo in un grande spazio come l’Arena di Soverato.

Non si tratta di una produzione estiva d’occasione ma dell’ennesima tappa di un grande progetto lirico promosso dall’associazione Traiectoriae in collaborazione con Orchestra e Coro Cilea, l’OperaMusica Festival che ha già visto nell’inverno scorso al teatro Cilea di Reggio Calabria andare in scena “La traviata”, “Norma” e “Don Giovanni” e nei prossimi mesi “Turandot”, “Elisir d’amore” e “Flauto Magico” con interpreti, direttori e registi di prestigio nazionale e internazionale. Non sarà da meno la Tosca di Soverato, uno spettacolo coprodotto con Publidema Agenzia di Comunicazione e promozione.

Nel ruolo del titolo un grande soprano con una straordinaria carriera internazionale: Paoletta Marrocu. L’artista è stata protagonista sui maggiori palcoscenici italiani ed esteri sotto la guida di direttori come Riccardo Muti, Zubin Metha, Riccardo Chailly, Daniel Oren, Daniel Harding. Memorabili le sue interpretazioni di Lady Macbeth nell’opera di Verdi, travolgente l’Abigaille in Nabucco e la sua Butterfly, personaggi che ha proposto in grandi teatri in Italia e nel mondo: Milano, Londra, Zurigo, Hannover, Monaco, Stoccolma ma anche in Nuova Zelanda e in Giappone. Come Tosca, il soprano Marrocu ha ricevuto critiche entusiastiche e ovazioni da parte del pubblico in una storica edizione della Staatsoper di Amburgo. Nel ruolo del pittore Cavaradossi un astro nascente della lirica internazionale, il tenore georgiano Mikheil Sheshaberidze, che canterà a Soverato dopo essersi esibito all’Arena di Verona come protagonista (Radamès) nell’Aida che ha inaugurato il Festival veronese. Nel ruolo del barone Scarpia un altro grande interprete della scena internazionale, il baritono bulgaro Ventseslav Anastasov. Il Coro Francesco Cilea sarà diretto da Bruno Tirotta. Sul podio, alla guida dell’Orchestra del Teatro Cilea  ci sarà il maestro Matteo Beltrami: uno dei più interessanti e apprezzati direttori d’orchestra dell’ultima generazione, un artista ormai di casa non solo nei teatri nazionali come Bologna, Firenze, Parma ma anche in Spagna, Giappone, Svezia, Germania. Le grandi scenografie multimediali saranno curate da Polina Gerasimova. Da segnalare, infine,  la presenza di un’altra grande star della lirica internazionale: il basso Orlin Anastassov in quest’occasione nel ruolo di regista.

“Il mio sol pensier sei tu” a Rossano sulle note di grandi musicisti

Rossano (Cs),  30 Marzo 2016 – Sarà la splendida cornice del palazzo gentilizio di Madre Isabella De Rosis, nel cuore del centro storico bizantino di Rossano, ad ospitare la manifestazione IL MIO SOL PENSIER SEI TU… Amore, morte, vita e fede tra melodramma e poesia.L’evento è organizzato dal  Centro Studi Musicali Giuseppe Verdi diretto dal M° Giuseppe Campana, in partnership con la Pro Loco Rossano “La Bizantina”.  Sulle note dei grandi musicisti e poeti, Cilea, Verdi, Mascagni, Puccini, Bertolucci, Shakespeare, Pavese, Trilussa, si esibiranno: Antonio Pistoia,dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Rossano 1, con note e commenti sull’iniziativa,  il soprano Maria Assunta Campana, il pianista Giovanni Romano. Letture affidate a Silvana Simone e Mario Gallina. Appuntamento previsto per  domenica 03 Aprile, alle ore 18.00,La partecipazione alla manifestazione è gratuita.  Per l’occasione, alle ore 17.45,  sarà possibile visitare il Palazzo di Madre Isabella De Rosis, con illustrazione guidata e gratuita. 

La pianista Kravtchenko per l’ultimo appuntamento della stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano”

Cosenza ( Cs) – Ultimo appuntamento, il prossimo 23 aprile, della stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano”. In programma (alle ore 20,15) il concerto per pianoforte e orchestra n.1 di Tchaikovsky (la pianista è l’eccellente Anna Kravtchenko) e, a seguire “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij/Ravel. Per l’occasione l’Orchestra del Teatro “Rendano” sarà diretta da Luca Ferrara, già sul podio del “Rendano” per “Tosca” di Giacomo Puccini. Nelle intenzioni del direttore artistico del “Rendano” Lorenzo Parisi il programma del concerto sinfonico del 23 aprile sottende un doppio omaggio. Con il concerto di  Tchaikovsky si vuole ricordare la figura di Alfonso Rendano (cui è intitolato il teatro di tradizione cosentino), compositore e pianista famoso in tutto il mondo non solo per le sue qualità di raffinato interprete, ma anche per aver inventato il “pedale  indipendente” che in seguito arricchirà la morfologia di tutti i pianoforti. Con “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij, suite tra le più famose del compositore russo e diventata col tempo oggetto di diverse strumentazioni, anche per orchestra, come quella di Maurice Ravel, si vuole evocare l’affinità dell’oggetto della composizione, scritta da  Musorgskij  per Victor Hartmann, suo amico pittore, scomparso giovanissimo, con il Museo all’aperto Bilotti (Mab) di Cosenza. Dopo la visita ad una mostra di Hartmann, infatti, Mussorgskij scrisse quest’opera nella quale i quadri musicali descritti sono intervallati da un tema, la promenade , una sorta di passeggiata tra i quadri musicali che descrivono i quadri veri di Hartmann. L’immaginazione di chi ha concepito la stagione del “Rendano” è corsa al Mab, il Museo all’aperto di Cosenza. Il concerto del 23 aprile sarà arricchito da alcune videoproiezioni che richiameranno sia le opere di Hartmann, sia la promenade attraverso le statue del MAB dislocate sul corso principale del capoluogo bruzio. Special guest del concerto del 23 aprile al “Rendano”, che avrà una prova generale aperta alle scuole di ogni ordine e grado, alle ore 10,30, sarà, nella prima parte dedicata a Tchaikovsky (per pianoforte e orchestra) la pianista ucraina Anna Kravtchenko, enfant prodige del pianismo classico internazionale per essersi aggiudicata, nel 1992, a soli sedici anni, il prestigioso concorso “Ferruccio Busoni” di Bolzano.
Un’esibizione la sua che le valse l’apprezzamento del critico del “New York Times Magazine” Harold C.Schonberg, in giuria in quell’edizione del “Busoni”. “Il suo suono radioso e le sue poetiche interpretazioni– così si espresse Schonberg nei confronti della  Kravtchenko – potevano a volte portare gli ascoltatori alle lacrime”.
Numerose le istituzioni musicali e sale europee che l’hanno ospitata: dalla Filarmonica di Berlino al “Musikverein” di Vienna, dal “Concertgebouw” di Amsterdam alla “Herkulessaal” di Monaco di Baviera.
Anna  Kravtchenko ha, inoltre suonato, tra le tante, con la BBC Philharmonic Orchestra, la Baltimora Symphony Orchestra, la London Royal Philharmonic e l’Orchestra Sinfonica della RAI.
Il 2006 è l’anno della pubblicazione del CD per la Decca del recital che la  Kravtchenko dedica a Chopin. Nello stesso anno la pianista ucraina si aggiudica negli Stati Uniti l’International Web Concert Hall Competition. Sempre con la Decca ha inciso un Cd dedicato interamente a Liszt che è stato recensito con molto favore dalla critica internazionale.
Quattro incisioni della  Kravtchenko sono state inserite nel 2010 dalla prestigiosissima etichetta Deutsche Grammophon nel cofanetto “Grande classica” e “Classic Gold”.

La Tosca di Puccini di scena al Rendano: tragedia ed eroismo, tra rinnovamento e storia

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Cosenza ( Cs) – Se non fosse stato per le musiche di un’orchestra magistrale e superlativa, diversi spettatori ( i più sfortunati relegati ai palchetti laterali, parte della stampa compresa), della Tosca, in scena ieri sera al Teatro di tradizione cosentino, si sarebbe potuto raccontare ben poco. Una Tosca a metà, la si potrebbe definire, che ha ricevuto il plauso di un Rendano, degli “ospiti in platea” in modo particolare, che non ha registrato il tutto esaurito, nonostante l’opera di Puccini,  con le due rappresentazioni in programma per la 55° stagione lirica di Cosenza, ( in replica domenica 24 alle ore 17.30) sia l’unica inserita nel cartellone 2015-2016 che ha come leitmotiv  L’Eroe e l’Identità. Una scelta poco azzeccata , forse,  quella di coniugare innovazione e tradizione. Difatti, solo parte del pubblico, la platea, appunto, e gli spettatori dei palchi centrali,  sono riusciti a giudicare le scelte della regia, firmata da Antonello Palombi, non promossa, però, a pieni voti.  Sullo sfondo, infatti, la raffigurazione di una Roma ottocentesca, proiettata con la tecnica del video mapping, a voler dare quella sensazione di profondità scenica che, probabilmente non è stata del tutto apprezzata e ammirata. Del resto è noto, il pubblico di Cosenza è avvezzo alla tradizione, si attende una riproduzione fedele e aderente all’originale, ( basti ricordare la messa in scena, sempre al Rendano, nel febbraio 2012, di una versione rivisitata , “in giacca e cravatta” del Rigoletto di Verdi, che ha ricevuto molte critiche da parte del pubblico).  E’ stata però, nel complesso una Tosca, approvata e gradita, grazie soprattutto ad un’orchestra straordinaria, quella del Teatro Rendano, diretta dal maestro Luca Ferrara, particolarmente applaudita durante le arie più note.  E lucevan le stelle, l’aria più famosa dell’opera pucciniana,  quella certamente più attesa dagli spettatori, non ha suscitato l’entusiasmo sperato.  Leonardo Caimi, nel ruolo di Mario Cavaradossi, si è lasciato sfuggire qualche stecca non del tutto lineare, ma , nell’insieme, la sua è stata una buona interpretazione. Così come apprezzati  sono stati anche alcuni tra gli altri interpreti:  da Francesco Landolfi nel ruolo del Barone Scarpia a Francesco Musino nei panni di Cesare Angelotti, da Alessandro Battiato ( Il Sagrestano) al cosentino Saverio Pugliese, che ha interpretato Spoletta. Bella e brava Daria Masiero, nel ruolo di Flora Tosca. Il soprano è una delle voci più acclamate del panorama lirico e, nel corso della sua carriera,  ha dato voce a grandi protagoniste.  E la sua Tosca, portata al Rendano, è stata elogiata,  così come l’intera vicenda narrata, un connubio perfetto tra tragedia ed eroismo, di cui i due sfortunati amanti, ne restano vittime.  Fedeli  alla tradizione invece gli ambienti, maestosi e cupi,  dove a fare da sfondo, grazie alle nuove tecnologie,  c’erano i luoghi in cui  realmente è stata ambientata l’opera di Giacomo Puccini: La chiesa di Sant’Andrea della Valle, Palazzo Farnese e Castel Sant’Angelo.  Promosse le scenografie e i costumi, curati con piglio ed eleganza da Rocco Pugliese Eerola, vecchia conoscenza del Teatro Rendano, presenza fortemente voluta dal direttore del teatro cosentino, Lorenzo Parisi. La Tosca in scena al Rendano non è stata soltanto una rappresentazione teatrale, che ha visto protagonisti, tra gli altri, sia il coro F. Cilea di Reggio Calabria che il Piccolo Coro dell’Alfonso Rendano, ma ha rappresentato per molti anche un’occasione di studio e apprendimento. Sono infatti stati creati dei veri e propri laboratori di sartoria, trucco e parrucco, che hanno visto coinvolti per diverse settimane giovani di tutta la provincia.  Il pubblico? Poco glamour, nessun effetto luminescente,  l’assenza di  paillettes e lustrini si è notata come quella del primo cittadino Mario Occhiuto, ma, ovviamente tanto sfoggio di pellicce, baci, abbracci e sorrisi, molti dei quali circostanziali, tipici di quella Cosenza borghese, che, tra serio e faceto, per nulla perderebbe un evento così mondano.

 

Raffaella Aquino