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Cosenza, sequestrati quattordici veicoli intestati a condannato per ricettazione

sequestro gdfCOSENZA – I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza hanno posto sotto sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, 14 autoveicoli tutti intestati ad una persona condannata per ricettazione di oggetti in oro e preziosi. Le fiamme gialle cosentine, valorizzando i qualificati input operativi forniti dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza , hanno eseguito indagini economico – patrimoniali delegate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. Gli accertamenti si sono sviluppati a seguito di una precedente condanna irrevocabile emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro nei confronti del soggetto ricettatore che riceveva oggetti in oro pur conoscendone la provenienza furtiva. La dettagliata ricostruzione reddituale e patrimoniale svolta dai Finanzieri cosentini ha fatto emergere la sproporzione tra il patrimonio accumulato e la capacità reddituale del soggetto sottoposto alle indagini, con conseguente sequestro dei beni acquistati con proventi illeciti e successiva confisca a favore dello Stato. Ai fini dell’applicazione della normativa, oltre al valore sproporzionato di tale complesso patrimoniale rispetto al reddito “minimo” dichiarato, è stata dimostrata la mancata giustificazione della legittima provenienza dei beni in argomento. La ratio della norma è quella di aggredire posizioni economiche e patrimoniali illecitamente costituite anche in assenza di elementi che dimostrino la diretta derivazione causale tra il possesso dei beni e la condotta criminosa per cui è stata pronunciata la sentenza di condanna.

 

 

Rende, denunciate tre persone per ricettazione

RENDE (CS) – Nella giornata di oggi i militari dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende, al termine degli accertamenti, hanno deferito in stato di libertà un 35enne, un 54enne e una 40enne cosentini per ricettazione. I militari operanti, in Rende (CS), nel corso di servizio di controllo della circolazione stradale, effettuato nel pomeriggio dell’8 dicembre 2016, sorprendevano i predetti a montare una caldaia all’esterno dell’abitazione del 35enne, il quale, non forniva spiegazioni sulla provenienza della caldaia. I successivi accertamenti consentivano di verificare che la caldaia era stata asportata da una privata abitazione, sita in Rende (CS), il cui proprietario, il giorno prima, ne aveva denunciato il furto presso la Stazione Carabinieri di Rende. Il bene è stato restituito al legittimo proprietario.

Sempre nella giornata di oggi, i militari dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende, al termine degli accertamenti, deferivano in stato di libertà, un 18enne di nazionalità rumena, per furto. I militari operanti nella serata dell’8 dicembre 2016, intervenivano presso il parco “Metropolis” ove il giovane, poco prima, dopo aver rimosso la placca antitaccheggio, aveva asportato alcuni capi di vestiario da uno dei negozi di abbigliamento sito all’interno del centro commerciale. La refurtiva anche in questo caso è stata restituita agli aventi diritto.

Sorpresi a bruciare cavi di rame, due le denunce

RENDE (CS) –  I carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e della Compagnia Carabinieri di Rende, ieri pomeriggio hanno deferito in stato di libertà un 56enne di Catanzaro e un 44enne cosentino, per il reato di ricettazione aggravata e combustione illecita di rifiuti. In particolare i militari hanno sorpreso i due uomini mentre bruciavano cavi di rame nelle vicinanze di alcune abitazioni in località Santa Rosa. Inoltre, durante la perquisizione del furgone in loro uso, sono stati rinvenuti circa 80 kg di cavi di rame di provenienza illecita. Il mezzo e i cavi di rame sono stati sequestrati. (Foto di repertorio).

Coniugi arrestati per ricettazione

PAOLA – Due persone, Emilia Natalina Gallo di 55 anni ed il marito Giuseppe Romanò di 61, sono stati arrestati dagli agenti della Polizia di Stato per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, il personale del Commissariato di Paola, diretto dal Vice Questore Aggiunto De Marco, ha bloccato in prossimità di Amantea, sulla statale 18, l’auto dei due coniugi ai quali nel 2014 il personale di polizia aveva revocato la licenza di gioielleria e compro oro, poiché la titolare si era resa responsabile del reato di ricettazione. A seguito di una perquisizione personale Giuseppe Romanò è stato trovato in possesso di un sacchettino nel quale, all’interno di tre ulteriori confezioni erano custoditi diversi preziosi in oro per un peso complessivo di 103,17 grammi, mentre la moglie veniva trovata in possesso di un borsello contenente la somma contanti di 2280 euro. I due coniugi all’atto del rinvenimento dei preziosi, reagivano con violenza tentando di sottrarre i sacchetti di plastica  dalle mani degli operatori di polizia. Sono stati entrambi arrestati, mentre i preziosi sono stati sottoposti a sequestro penale. Già nello scorso mese di marzo venne avviata un’indagine a carico degli arrestati. Le forze dell’ordine, avendo il fondato sospetto che all’interno dell’esercizio commerciale “Gioielli Diffusion” sito in Paola,  si svolgesse un’attività non autorizzata di vendita di preziosi e oro in genere, nonché di ricettazione di preziosi proventi di furto, a seguito di un accurato controllo del negozio, all’interno  di una cassaforte furono trovati oltre 600 oggetti in oro e preziosi, per un valore di circa 150.000 euro. Di tali preziosi, Emilia Gallo non aveva alcun documento fiscale  o di altra natura tali da giustificarne il legittimo possesso. Molti di quei preziosi risultarono essere provento di furto. In quella circostanza, durante il controllo della polizia, Emilia Gallo tentò di disfarsi di un altro sacchettino contenente preziosi consegnandolo alla figlia Simona Romanò, che tentava di liberarsene riponendolo nel bancone dell’esercizio commerciale attiguo. Per questo entrambe le donne sono state denunciate a piede libero. Le indagini sono condotte dal sostituto procuratore della repubblica di Paola Chiara Fasano.

 

Borgia, sequestrati quattro quadri

Uno dei quadri rinvenuti dalla Polizia
Uno dei quadri rinvenuti dalla Polizia

BORGIA (CZ) – La Squadra mobile di Catanzaro, ha effettuato un controllo in uno studio d’arte a Roccelletta di Borgia, di proprietà di F.L., di 68 anni. Nel corso del controllo, sono stati trovati quattro quadri di dubbia provenienza dei pittori Turrà, Trapasso, Panesi e Folchi. Dagli accertamenti eseguiti é emerso che i dipinti di Turrà e di Trapasso erano stati rubati, nel dicembre del 2015, nella villetta di una coppia di professionisti di Vallefiorita. Effettuato il sequestro anche degli altri due quadri,  sono state avviate indagini per accertare la loro provenienza.Il titolare dello studio è  stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di ricettazione.

Vendita di gioielli preziosi non autorizzata, due denunce a Paola

Cosenza ( CS) – Nella giornata di ieri personale della Polizia di Stato, in servizio presso il Commissariato di Paola, nel corso di specifici servizi mirati alla prevenzione e repressione di reati contro il patrimonio disposti dal Questore di Cosenza Luigi Liguori ha denunciato per i reati di ricettazione e resistenza a P.U., G.E.N. di anni 55 e R.S.S. di anni 24. In particolare nel corso dei citati controlli specifica attenzione è stata diretta ad un esercizio commerciale per la vendita di bigiotteria, situato nel centro di Paola, in quanto esistevano fondati sospetti che nel suo interno si effettuasse la vendita di preziosi, attività non autorizzata. Gli agenti di polizia riscontravano  nel locale in argomento la presenza di G.E.N., nei cui confronti in passato era  stato emesso provvedimento di revoca della licenza per il commercio di oggetti preziosi in quanto resasi responsabile del reato di ricettazione. Considerati i citati precedenti la medesima veniva quindi sottoposta a perquisizione personale. Nonostante la stessa cercasse inutilmente di impedire agli operatori di Polizia di procedere, gli agenti trovavano all’interno della borsa di sua proprietà un sacchetto contenente diversi  oggetti preziosi in oro, dei quali la predetta G.E.N. non sapeva fornire spiegazioni circa la provenienza. Inutili erano i tentativi, sia da parte della persona perquisita che della titolare dell’attività commerciale, di sottrarre agli agenti il sacchetto in questione attraverso goffe manovre per liberarsene. Gli operatori della Polizia di Stato procedevano perciò ad un’accurata ispezione del locale in argomento. All’interno di una cassaforte vi erano riposti numerosi oggetti preziosi ed in oro dei quali la titolare non era in grado di produrre alcun documento idoneo ad  attestarne la proprietà. Si procedeva pertanto alla denuncia delle citate persone per i reati di ricettazione e resistenza a P.U. Tutto il materiale rinvenuto veniva posto sotto sequestro.

Deteneva armi e proiettili clandestini, un arresto a Locri

Locri ( Rc) – I carabinieri hanno arrestato a Locri un uomo di 45 anni, Antonio Parisi, con l’accusa di detenzione di armi clandestine e ricettazione. L’arresto é scattato dopo che i militari della Compagnia di Locri hanno trovato alcune armi nelle vicinanze dell’abitazione di Parisi. In particolare, sono stati rinvenuti un fucile artigianale modificato e senza matricola, una pistola con matricola punzonata e relativo serbatoio, un revolver giocattolo privo del tappo rosso e con la canna otturata e numerosi proiettili calibro 36/65. Armi e proiettili erano stati nascosti nella vegetazione in un terreno adiacente l’abitazione di Parisi.

In manette una ventina di persone per associazione a delinquere

REGGIO CALABRIA  – Una ventina di persone sono state arrestate questa notte per ordine della Dda di Reggio Calabria nella Piana di Gioia Tauro fra Cinquefrondi, Anoia e altri centri del comprensorio.

Nella medesima zona, il 15 dicembre, 36 persone, considerate tutte espressione della locale di Cinquefrondi, erano state fermate per ordine della Dda di Reggio Calabria. I principali indagati – si e’ scoperto con quella prima tranche di indagine – gestivano un vero e proprio “supermarket delle armi” in cui si rifornivano pregiudicati della zona e non solo.

I reati contestati sono associazione per delinquere di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, ricettazione, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, furto, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate, danneggiamento seguito da incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Tra Cosenza e Rende arresti per “cavallo di ritorno”

COSENZA – “Acquistavano” auto rubate per poi contattare i Arresto carabinieriproprietari e offrire la restituzione del mezzo in cambio di denaro. Sette persone sono state arrestate (due ai domiciliari) dai carabinieri del Reparto operativo di Cosenza e un’altra ha avuto un obbligo di presentazione alla pg, con le accuse, a vario titolo, di estorsione, ricettazione, false dichiarazioni o attestazioni in atti per l’ag e favoreggiamento.
I casi di “cavallo di ritorno” si verificavano tra Cosenza e Rende.

24enne denunciato per ricettazione: 30mila € di gioielli

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Gli agenti della Polfer e del Commissariato di Polizia di Villa San Giovanni hanno denunciato un giovane, M.Z., in stato di libertà, con l’accusa di ricettazione: il 24enne era in possesso di gioielli, dal valore di circa 30 mila €, provento di una rapina compiuta in un’abitazione di Grosseto. Il giovane è stato controllato dagli agenti nell’ambito dei servizi svolti nella stazione ferroviaria di Villa San Giovanni.