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Lettera al Presidente Mattarella: 112 insegnanti diffidano il DDl Renzi sulla Buona scuola

Flashmob degli insegnanti in sciopero contro la riforma della scuolaÈ stato inoltrata questa notte un lettera di diffida indirizzata al Presidente Mattarella da parte di 112 docenti che in questi ultimi mesi hanno portato avanti ogni forma possibile di azione di contrasto al DDL Renzi sulla Buona Scuola dal non firmare.

Pertanto dopo gli scioperi, i sit-in, i flash-mob, il blocco degli scrutini, i presidi a Montecitorio, gli appelli e le innumerevoli azioni inascoltate dal nostro governo, esasperati perla mancata considerazione delle nostre proteste, abbiamo deciso di osare un al tro metodo.

Prendendo spunto dalla lettera inviata al presidente Mattarella dal giudeice Ferdinando Imposimato, Presidente Emerito della Suprema Corte di Cassazione, il quale ha individuato almeno 10 punti di incostituzioalità nel DDL, abbiamo realizzato che firmare quella legge equivale a commettere un crimine contro la Costituzione, del quale il nostro Presidente non può essere artefice.

Sottolineando come uno dei compiti fondamentali del Presidente della Repubblica è quello di “vigilare sul rispetto della Costituzione” come previsto dall’articolo 68[1] del Regolamento dei compiti del Presidente della Repubblica e che “il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione”, come previsto dall’articolo 90 della Costituzione, abbiamo voluto ricordare e rimarcare che questa firma comporterebbe la sottoscrizione di qualcosa di altamente incostituzionale e che  affiancherebbe nella storia, come segno indelebile, il nome del Presidente della Repubblica a un evento criminale per la sua genesi, la sua evoluzione, il suo tragico e arrogante epilogo; e altresi’ di avvertire che, a cura della Bella Scuola, non sarà risparmiata alcuna forma di lotta contro tale becero esercizio di un potere nobilissimo, che, inevitabilmente, Lo travolgera’. Sovvegono le vibranti parole del Suo illuminato e passionale predecessore che non ebbe remore nell’affermare che “Quando il governo non ascolta il suo popolo merita di essere cacciato a mazze e pietre”.

 

ANCHE A LAMEZIA, LA USB A SOSTEGNO DEI LAVORATORI CONTRO L’ATTACCO ALLA SCUOLA PUBBLICA

LAMEZIA (CZ) L’attacco alla scuola pubblica statale da parte del governo Renzi (ultimo, in ordine dei comparizione), continua senza sosta.

La USB P.I. è da tempo impegnata nella difficile battaglia di contrastare questo disegno di legge, con l’obiettivo non di modificarlo, come propongono alcuni sindacati, ma di farlo ritirare e di cancellarlo completamente, poiché inemendabile.

In questi giorni in tutta Italia, gli insegnanti ed il personale della scuola, è in piazza a protestare contro il disegno di legge, cosiddetto della “Buona Scuola”.

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Buste paga e pensioni ai limiti della povertà, precarietà per tutti, demansionamento e dequalificazione professionale, mobilità coatta dell’organico funzionale fino al licenziamento, accentuazione di poteri con derive autoritarie, mancanza assoluta di interventi con soldi veri, per la scuola: questa è la loro “Buona Scuola”!

Per questo motivo anche a Lamezia USB P.I. è pienamente al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola e solidarizza con loro che, in questi giorni, contro questa riforma, stanno protestando in piazza della Repubblica attuando uno sciopero della fame.

La USB P.I., unitamente ai lavoratori in piazza, ritiene che non si possa e non si debba cedere al ricatto messo in campo da Renzi, attraverso il messaggio che queste proteste, assolutamente legittime ed a favore della scuola pubblica statale, possano bloccare le promesse assunzioni dei precari.

Noi non ci renderemo complici dello sfascio della scuola pubblica e continueremo, invece, a sostenere le lotte dei lavoratori della scuola per la difesa dei loro diritti e di quelli della scuola pubblica in generale.