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No al Rigassificatore: Svolta Riunione Parlamentari M5S al Ministero per lo Sviluppo Economico

COSENZA – Oggi si è svolta una riunione al Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) nella quale obiettivo del MoVimento 5 Stelle (rappresentato dai cittadini eletti Sebastiano Barbanti, Paolo Parentela, Federica Dieni e Dalila Nesci), a fianco della popolazione della Piana di Gioia Tauro, simbolicamente rappresentata dal Sindaco della città del Porto Renato Bellofiore, e dal Presidente dell’associazione dei Sindaci della Piana Città degli Ulivi, Emanuele Antonio Oliveri, Sindaco di Melicuccà, spenderanno solo una parte delle tante risorse – inesauribili come la passione di questo popolo calabrese – contro il rigassificatore di San Ferdinando, l’ultimo colpo di mano del passato Governo, ancora pericoloso come Sauron e potenziale esponente di antichi potentati economici, inclini più alla creazione di subordinazione sociale che al reale sviluppo economico.
Con la complicità di una classe politica locale che appoggia ogni iniziativa dedita allo stupro della Calabria, purché porti ai suoi componenti privilegi personali e/o di lobbies più o meno occulte (che hanno concretamente portato questa terra al disastro), certi boiardi di un’imprenditoria immota che senza risorse pubbliche (e senza amici che gliele concedano) nulla potrebbe – avendo riservato quelle proprie ai vizi privati ed alla finanza rapace – hanno ordito alle spalle della popolazione calabrese un futuro di morte costruito sull’abuso del diritto.

Tralasciando ogni considerazione sulla pochezza dell’ipocrita visione economica del Mezzogiorno dell’attuale Governo di ordinaria amministrazione (dalla quale si evince la marginalità delle popolazioni meridionali), emerge la violazione della partecipazione democratica alle iniziative ricadenti sul loro territorio, innanzitutto; basti pensare che la decisione della realizzazione del rigassificatore è stata presa non da parte dei rappresentanti popolari delle loro comunità locali ma dai Commissari di Governo all’uopo insediati quando i rispettivi comuni erano sciolti per infiltrazioni mafiose: una doppia beffa per i calabresi!

E ben più gravi si presentano dubbi e incertezze in un procedimento amministrativo che vede, per la valutazione del Progetto definitivo presentato dalla LNG MedGas, la competenza esclusiva del MISE e che, nonostante il favor rappresentato dalla sua estrema semplificazione, neanche riesce a soddisfare l’iter dal Governo medesimo predisposto.

Infatti, viene fatto obbligo alla società debenedettiana di presentare un Progetto preliminare dell’opera sulla scorta di un parere di fattibilità rilasciato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLLPP), il quale, per ben due volte (una prima con Voto n.33/2010 e l’ultima con Voto n.149/2012) ha rinviato la valutazione tecnica del Progetto – data l’estrema criticità del rischio sismico della zona – all’adozione di precise prescrizioni “all’interno di un dominio di fattibilità tecnica già riconosciuto a priori”  e non solo ; è stata, pur di fronte a tale grave manchevolezza (probabilmente nell’attesa che mani amiche cavassero le castagne dal fuoco), artificiosamente (grazie ad un provvidenziale art. 38, comma 1-bis del Decreto Sviluppo) divisa l’autorizzazione delle opere insistenti sul demanio marittimo – sottoposta il prossimo 20 marzo alla decisione dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro – dalla realizzazione del rigassificatore vero e proprio, realizzando un’ingiustificata parcellizzazione dell’opera costituente, invece, un unicum inscindibile e, comunque, non sostenuto dal conforto della specifica prescrizione tecnica del CSLLPP.

Ma il colmo è che nella concessione viene operata una mistificazione tra il disposto dell’art.7., comma 1, e quello dell’art.8, comma 3, del Decreto Interministeriale (Ministero dell’Ambiente oltre al MISE) del 14/2/2012 dove : il primo dispone l’ottemperanza alle prescrizioni espresse sul Progetto preliminare (comprese quelle eventuali dettate dal CSLLPP sul proprio parere sul progetto preliminare); il secondo subordina l’inizio dei lavori alla verifica dell’ottemperanza delle specifiche prescrizioni previste. Ora, è lapalissiano che se i due disposti prevedessero la stessa cosa uno dei due sarebbe inutile mentre è evidente, dal dettato normativo che siano diretti a regolare due fattispecie distinte e separate.

Ma poi, in quest’ecatombe della trasparenza amministrativa giocata ai massimi livelli, sulla base di cosa, ai sensi dell’art.7, comma 1, del citato Decreto, le Amministrazioni e/o enti interessati sono tenuti alla verifica diretta del puntuale adempimento delle prescrizioni stabilite in conferenza di servizi e sulla scorta di un parere del CSLLPP non rispettato?

Se si aggiunge che tra gli obblighi del Concessionario viene proprio richiamato il rispetto delle prescrizioni contenute nel Voto n.149 reso il 22/6/2012, prescrizioni delle quali la LNG MedGas non ha minimamente provato l’ottemperanza in sede preliminare (a meno che non sia stato presentato un progetto definitivo di cui le Amministrazioni ed Enti interessati nulla sanno) e che pure, a termini di norma, sono tenuti a verificare direttamente e distintamente, il complotto perpetrato ai danni delle comunità calabresi della Piana è servito!

Ed ora voglio riferirmi ai signori sindaci della Piana, responsabili delle amministrazioni delle comunità calabresi ivi residenti: ma veramente pensate che nelle stanze più buie della Regione Calabria ed in quelle altrettanto buie delle organizzazioni sindacali e datoriali locali nessuno sappia niente di certi disegni?

Veramente pensate che qualcuno, sul territorio, non abbia già venduto il popolo calabrese ai soliti colonizzatori economici traendone il consueto profitto?

Attendiamo tutti, davanti ai cittadini calabresi, la vostra risposta il 20 marzo all’Autorità Portuale di Gioia Tauro!

 

MoVimento 5 Stelle Calabria
www.calabria5stelle.it

Rigassificatore: Coldiretti è per uno sviluppo economico diverso

Riceviamo e pubblichiamo CATANZARO – La “febbre del cemento e degli investimenti industriali” ovvero la bramosia di continuare ad edificare, alimenta strane alleanze  variamente intese, il cui unico interesse sembrano essere, immensi e faraonici investimenti che hanno impoverito il territorio lasciando sacche di povertà sociale e degrado ambientale.  Così Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria commenta la vicenda del rigassificatore di Gioia Tauro che sta alimentando proprio in questi giorni, rabbia da parte delle popolazioni con incresciosi e comunque biasimevoli episodi che coldiretti  condanna senza appello.  Qualcuno, con varie argomentazioni si ostina –continua – a difendere solo il cemento e quindi gli interessi di pochi e non una pianificazione di più ampia portata. Non attingendo ai fallimenti del passato, sentendosi padrone del “vapore” crea illusioni occupazionali, di sviluppo  fantasticando come nella irrealtà del paese dei balocchi. Certo, quando le popolazioni, memori dei disastri del passato che sono stati solo speculativi, non sono protagoniste del proprio futuro, succede quello che in questi giorni sta accadendo. Nessuno su queste scelte fondamentali– accentua Molinaro – vuole essere etero diretto ma capire e contribuire a decidere per il meglio sia per il proprio presente che per il futuro dei propri figli. Le popolazioni si aspettano un tipo di sviluppo economico diverso  e aspettano risposte importanti sulla vocazionalità del territorio che è prevalentemente agricola, agroalimentare e turistica. Certo è – accentua Molinaro – che continuare a non rispettare le aspettative del territorio suona come una bestemmia  e continua a creare falsi miti lasciando, questo si, svettanti ciminiere che ci ricordano lo sviluppo che non vogliamo. Di sicuro però, – conclude – manca nella nostra regione una cultura e una programmazione energetica.

 

Proteste a Gioia Tauro per la realizzazione del rigassificatore

portoGIOIA TAURO (RC) – Momenti di tensione a Gioia Tauro per una protesta attuata da militanti di movimenti e partiti contro la progettata realizzazione del rigassificatore. Tra i partecipanti due parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle, Paolo Parentela e Nicola Morra. Durante il sit-in contestato il presidente della Camera di Commercio di Reggio, Lucio Dattola, che e’ stato strattonato e per questo e’ caduto. La riunione del Comitato portuale, alla fine, e’ stata rinviata.

 

M5S Calabria: il Rigassificatore a San Ferdinando è un Rischio per i Cittadini ed per il Territorio

SAN FERDINANDO (RC) – L’impianto di rigassificazione di GNL nell’area portuale di San Ferdinando e Gioia Tauro suscita molti interrogativi ai quali il Movimento 5 Stelle vuole dare risposte. I calabresi ne hanno diritto! Molte sono le incognite di carattere normativo e procedurale che sollevano dubbi sulla costruzione dell’impianto.
Ogni nave gasiera può trasportare fino a 200mila metri cubi di gas naturale liquefatto. Una quantità enorme che, a fronte del traffico previsto per l’area, vedrà attraccare una nave gasiera ogni tre giorni al porto di Gioia Tauro: più di 100 navi l’anno! Gli impianti di rigassificazione comportano un serio ed attento studio dell’impatto ambientale a causa della ricaduta negativa che possono avere sull’ambiente circostante, sulla sicurezza portuale (a causa dell’elevato volume di traffico previsto) e sulle attività ittiche locali.
Il rilascio in mare di acqua a temperatura di ben 7 gradi al di sotto di quella di presa provocherà un raffreddamento delle acque circostanti con gravi conseguenze sull’ecosistema marino che si ripercuoteranno negativamente sulla pesca locale. A tutto questo il M5S Calabria dice fermamente no!
SIA e VIA: lo Studio d’Impatto Ambientale, di cui non si conoscono gli intendimenti progettuali e le valutazioni globali legati all’elevata urbanizzazione dell’area circostante il sito, non tiene conto del centro abitato che si trova a meno di 500 metri dal sito e della scuola materna a meno di 100 metri dalle tubature. La Valutazione di Impatto Ambientale, pur avendo previsto il coinvolgimento della cittadinanza, tramite un referendum cittadino, in base al trattato di Aarhus del 25 giugno 1998, sottoscritto dall’Italia in sede di comunità europea, non ha dato seguito alla consultazione popolare chiedendo il parere dei cittadini che sono nettamente contro il rigassificatore. La raccolta delle firme di 671 cittadini del 21 dicembre 2009, consegnata alla terna commissariale è un atto senza precedenti a San Ferdinando, che viene palesemente ignorata. A tutto questo il M5S Calabria dice fermamente no!
Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha già espresso parere negativo alla scelta di realizzare il rigassificatore nell’area portuale a causa dell’elevato rischio sismico del territorio. I rigassificatori sono impianti a rischio di incidente rilevante, per cui è quanto mai urgente opporsi in ogni modo alla costruzione dell’impianto nella Piana, ponendo in essere tutte le iniziative politiche necessarie a scongiurare un pericolo che incomberebbe sulla piana di Gioia Tauro in cui già esiste un Termovalorizzatore. La necessità di manipolare grandi quantità di GNL impone standard di sicurezza elevati che però non potranno mai scongiurare del tutto gli effetti nefasti di un incidente.
Un serbatoio ha una capacità di 140mila metri cubi di Gnl che una volta rigassificato equivale a 84 milioni di metri cubi di gas. Una quantità spaventosa la cui fuoruscita può scatenare disastri di portata inimmaginabili: disperdendosi nell’ambiente a grandi distanze potrebbe trovare fonti di innesco per incendiare tutto quello che trova nel raggio di chilometri! È un rischio che non possiamo permetterci e anche per questo il M5S Calabria dice fermamente no!
Il MoVimento 5 Stelle invita i calabresi a diffidare di una classe politica locale che appoggia tali iniziative che minano la sicurezza dei calabresi e del territorio, e li esorta ad aderire all’iniziativa del 6 marzo contro l’autorizzazione della costruzione dell’impianto.

Per Maggiori Info www.calabria5stelle.it

Rigassificatore Gioia Tauro, affisso striscione alla Camera di Commercio

REGGIO CALABRIA  – Mercoledì 6 marzo , il Comitato Portuale di Gioia Tauro si dovrà pronunciare sulla concessione quarantennale di un’area demaniale alla LNG MedGas Terminal Srl per la realizzazione del più grande rigassificatore previsto in Italia. Un appuntamento importantissimo che potrebbe decidere le sorti di una regione intera, ma che non trova il giusto rilievo nella stampa regionale.
Si tratta di un’opera che terrebbe un’area vastissima di questo territorio sotto il costante rischio di una catastrofe: non sono le associazioni ambientaliste a dire questo, ma diversi istituti competenti, tra cui uno studio del 2003 citato dalla Commissione Energetica della California, ventilano l’ipotesi che, nel malaugurato caso di incidente in un impianto del genere, si genererebbe una nube incendiaria che distruggerebbe tutto nel raggio di 55km.

Per richiamare l’attenzione sull’appuntamento del 6 marzo e sui pericoli del progetto il Centro Sociale “Nuvola Rossa” di Villa San Giovanni, il “Centro Sociale Angelina Cartella” di Reggio Calabria e il “Collettivo Unirc – Atene in Rivolta”  hanno affisso uno striscione davanti alla Camera di Commercio di Reggio Calabria. “La scelta non è casuale, visto che la Camera di Commercio reggina è una delle istituzioni che compongono il Comitato portuale: al suo presidente Lucio Dattola, e agli altri componenti che dovranno pronunciarsi su questa concessione, rinnoviamo l’invito a tenere in considerazione le preoccupazioni delle popolazioni locali e a dire No a un’opera le cui scarse ricadute nel territorio non giustificano affatto un rischio così grande”.

Ai reggini e a tutti i calabresi, i i collettivi e i centri sociali contro il rigassificatore, chiedono di rendere evidente la loro preoccupazione partecipando alla manifestazione che si terrà davanti l’Autorità portuale mercoledì 6 marzo dalle ore 9.30, in occasione della riunione del Comitato Portuale.