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COPPA ITALIA DIL./ Domani il ritorno degli ottavi, una terna casertana per Sersale – Mazara

12729174_986083491440163_1069031230748890439_nROMA – Reduci entrambe da due vittorie in campionato, Sersale e Mazara sono da ieri, o forse prima, con la testa alla partita di mercoledì 24, valida per il ritorno degli ottavi della fase finale di Coppa Italia Dilettanti. In attesa che i tecnici sciolgano le riserve sulle migliori formazioni possibili, designata la terna arbitrale per la gara: Sersale – Mazara, in programma alle 14.30 allo stadio Ferrarizzi, sarà diretta dall’arbitro Nicola Di Giovanni, Emanuele Bocca e Emanuele Caputo (di Caserta) gli assistenti.

Intanto dopo la partita di andata, nuovo scambio di cortesie fra le due società. Il Sersale ha infatti comunicato che i tifosi del Mazara saranno ospiti del presidente Gallo. Per i tifosi locali si fa sapere che non saranno valide le tessere d’abbonamento, prezzo unico biglietto € 5,00. Donne e ragazzi fino ai 14 anni entreranno al Ferrarizzi gratis.

La capolista Scalea passa sull’Acri

ECCELLENZA,  Quarta giornata di ritorno:

SCALEA – ACRI 2 – 1

SCALEA: Tiesi, Oliva, Marsicano, Petrillo, Chemi, Maiello, Piccirillo, Cersosimo, Casella (1′ st Esposito), Perna (15′ st Mandarano), Altieri (30′ st Favieri). A disposiz.: Saccone, Liccardo, Grasso, Gazzaneo. All.: Carnevale

ACRI: Puterio, Mancino, Luzzi (22′ st Fanigliulo), Petrassi, Perri, Filippo, Viteritti O., Sposato (44′ st Giudice), Petrone, Visani (22′ st Siciliano), Pipieri. A disposiz.: Algieri, Viteritti F., Montalto, Cerasi. All.: Pascuzzo.

ARBITRO: Salvatore Carvelli di Crotone  (Assistenti: Cozza – Pate)

MARCATORI: 17′ st Piccirillo su rig. (S), 40′ st Mandarano (S.), 47′ st Petrassi (A)

NOTE: recuperi 4′ pt e 8′ st. Ammoniti: Casella, Petrillo, Mandarano, piccirillo, Favieri (S); Visani, Sposato e Mancino (A). Espulso: 38′ pt Filippo.

Lo Scalea non perde il suo ritmo e anche e con l’Acri mette a segno una vittoria importante per ribadire la sua leadership all’inseguitrice Castrovillari. L’avversario è di quelli ostici, ma dopo un primo tempo a reti inviolate, gli uomini di Carnevale si impongono nella ripresa. Certo l’Acri ha giocato dal 39′ del primo tempo in 10 uomini (e senza uomini importanti come Caputo, squalificato), per l’espulsione per fallo da ultimo uomo di Filippo, ma nel secondo tempo lo Scalea ha messo in mostra le proprie qualità grazie anche ai suoi uomini migliori. Al 17′ l’arbitro assegna alla capolista il penalty per fallo di mano di Viteritti dopo un stop di petto infelice, e dal dischetto non tradisce bomber Piccirillo. Il raddoppio è firmato da Mandarano che al 40′ pennella nella porta difesa da Puterio un gran tiro da punizione di prima. Nei minuti di recupero reazione Acri: Petrassi si invola di testa su punizione dei Mancino e porta i suoi sul definitivo 1-2.

Lo Scalea congela almeno per altri sei giorni (sabato 30 anticiperà a Cittanova) i due punti di vantaggio sul Castrovillari. L’Acri invece registra la terza sconfitta consecutiva lontana dalle mura amica. Domenica prossima arriva l’Isola: vietato non sbagliare.

Acri bella ma sfortunata

ACRI – CITTANOVESE  1 – 1

ACRI: Puterio 6, Mancino 7, Luzzi 6.5 (41′ st Visani sv), Petrassi 6, Perri 6, Filippo 6, Stilo 6, Caruso 6, Petrone 6, Levato 6.5 (23′ st Pipieri 6), Fanigliulo 6.5 (30′ st Cerasi sv). In panchina: Algieri, Viteritti F., Giudice, Siciliano. All.: Pascuzzo

CITTANOVESE: De Miere 7,  Calarco 5, Rizzo 5.5, Varrà 6, Lombardo 5.5, D’Ascoli 5.5, Caprìa 5.5, Cundari 5.5 (30′ st Trentinella sv), Angotti, Bruzzese (40′ st Mercuri sv), Saffioti 6.5 (44′ st Castellano sv). In panchina: Galluzzo, Aliberti, Giacco, Catanese. All.: Ferraro

ARBITRO: Antonio Monesi di Crotone (Assistenti: Isabella Greco e Pietro Madeo di Rossano)

MARCATORI: 11′ Saffioti (C), 35′ Mancino (A)

NOTE: Spettatori 300 circa, campo al limite della praticabilità. Ammoniti: Pipieri e Petrassi per l’Acri, Rizzo, Angotti, Varrà per la Cittanovese. Espulsi: Stilo (A) e Calarco (C) al 15′ pt per comportamento scorretto. Angoli: 12 a 1 per l’Acri.

Un pareggio con rammarico per la squadra di casa, servito su un campo ai limiti della praticabilità (e nemmeno ..). Cittanovese quasi mai pericolosa.IMG_20160106_173221

ACRI (CS) – Acri e Cittanovese salutano il 2016 con un pareggio che sta decisamente più stretto ai padroni di casa. Su di un campo ai limite della praticabilità, e quindi pesante e pericoloso per l’incolumità degli atleti in campo, è l’Acri a far principalmente la partita. La Cittanovese è propositiva solo nei minuti iniziali e all’11’ si porta in vantaggio con Saffioti che piazza alle spalle di Puterio un velenoso tiro dalla distanza. Dura solo 15′ la partita di Stilo e di Calarco, entrambi espulsi per eccesso di scorrettezza. Il campo, pesantissimo, non limita più di tanto gli attaccanti rossoneri che sfiorano in più occasioni la rete del pareggio. Al 29′ De Miere para su punizione di Fanigliulo, ma nulla può due minuti dopo sulla rete di Petrassi. Il pari rossonero è però vanificato dalla decisione del guardalinee Greco che annulla, non senza dubbi, una rete probabilmente macchiata, dal suo punto di vista, da un fallo in area. Gli uomini di Pascuzzo al 35′ pareggiano, e questa volta per davvero, grazie all’ottimo spunto del mai domo Mancino, abile a spezzare la difesa avversaria (assist dalla bandierina di Fanigliulo, oggi al debutto dal 1′).IMG_20160106_173156

Ancora occasioni per l’Acri nei minuti finali del primo tempo e ancor di più quasi solo Acri nella ripresa. Gli sopiti, guidati dall’ex Ferraro, sono costretti per lo più nella loro metà campo. Almeno tre le occasioni più pericolose degli uomini in divisa rossonera (seppur oggi senza gli squalificati Caputo e Sposato, e l’influenzato Viteritti). L’occasione più ghiotta al 28′: Pipieri su punizione impegna, e non poco, l’estremo difensore avversario, mischia in area e doppia ribattuta, con l’Acri che reclama il calcio di rigore per fallo di mani di Rizzo. Mancino, oggi capitano, e compagni non si arrendano e al 35′ sono ancora pericolosi con Luzzi: palla che attraversa tutta l’area piccola e si spegne di poco a lato. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro manda negli spogliatoi le due squadre e le speranze di una meritata vittoria per la squadra di casa.

A fine gara non usa mezzi termini il presidente dei rossoneri Angelo Ferraro: «Partita disputata in modo impeccabile, il risultato ci rammarica. Collaboratori dell’arbitro da bocciare. La signora Greco, dopo Roggiano, ci ha annullato ancora un gol. La Lega eviti di designarla ancora per l’Acri». Di diverso avviso il tecnico della Cittanovese Francesco Ferraro che non stigmatizza la prova dei suoi: «Difficile giocare su questo campo. L’espulsione di Calarco ha alterato i nostri equilibri. Ottenuto un buon punto contro un buon avversario per determinazione e qualità». Concordi entrambi i tecnici nel dire che non ci fossero le condizioni per disputare la partita.

Andreina Morrone

Coppa Italia Dilettanti. In semifinale i rigori premiano il Sambiase, l’Acri saluta il sogno Coppa

ACRI – SAMBIASE 1-4 dcr (0-0 dtr)

ACRI: Thiam, Mancino (43’st Pipieri), Luzzi, Filippo, Levato (37’st Cormaci), Sposato A. (C), Viteritti F., Caruso, Petrone (28’st Visani), Caputo, Stilo. A disp.: Algieri,  Viteritti F., Perri, Martorana. All.: M. Pascuzzo

SAMBIASE: Mercuri, Cristaudo, Cefalà, Cavatorti, Bria, Porpora, Crucitti, Calidonna (42’st Trinchi), Gallo, Curcio (C), Savasta (12′ st Diop). A disp.: Lanza, Trichilo, Sacco, Aiello, Gatto. All.: C. Morelli

ARBITRO: Domenico Massaria di Vibo Valentia (Guardalinee: Fabrizio Cozza e Giuseppe Pate di Paola)

SEQUENZA RIGORI: Curcio (S) gol, Pipieri (A) gol, Porpora (S) gol, Caputo (A) parato, Crucitti (S) gol, Viteritti (A) parato, Bria (S) gol.

NOTE: Circa 500 spettatori, una sessantina gli ospiti. Angoli:  5 a 1 per l’Acri. Recuperi: 2’pt e 4′ st. Ammoniti: Filippo e Luzzi (A), Porpora e Bria (S). Espulsi: al 32′ st Gallo (S) per doppio giallo.

LA GARA – Sfuma ai rigori il sogno rossonero di disputare la seconda finale di Coppa consecutiva. Dopo 90′ minuti di sostanziale equilibrio, decisivi dal dischetto gli errori di Caputo e Viteritti e prestazione esclamativa di Mercuri.IMG_20151202_174119

Parte meglio il Sambiase ma sono dell’Acri le azioni migliori del primo tempo. Al 9′ Petrone di tacco manda di poco fuori alla sinistra di Mercuri. Non va meglio a Caputo al 23′ su punizione, palla tesa che attraversa tutta l’area ma grande parata di Mercuri. Al 27′ Mancino, fra i migliori in campo, dalla destra apre per Petrone ma l’attaccante non trova il tempo. Le squadre si allungano, con l’Acri che prova ad alzare il baricentro e il Sambiase che controlla con il possesso palla. Passata da poco la mezz’ora i rossoneri si portano in vantaggio con Petrone ma l’arbitro annulla per sospetto fallo di Petrone in area.

Nella ripresa Morelli introduce Diop e richiama l’ultimo arrivato Savasta in panca. L’ingresso del centrocampista lametino dà più lucidita al reparto avanzato ospite e al 18’ il Sambiase sfiora il vantaggio con Cefalà. L’Acri non sta però a guardare e punge con le azioni dei singoli. Mancino è ancora protagonista al 30’: il terzino di Battipaglia si libera in area di un paio di avversari ma la sua velleità di rete è spenta però dal buon Mercuri. Dall’altra parte Thiam risponde al collega lametino parando al 38’ una conclusione di fuori area di Cavatorti. Nel frattempo il Sambiase è rimasto in 10 uomini per l’espulsione di Paolo Gallo )salterà la finale) per doppio giallo. Nei minuti finali l’Acri tenta il tutto per tutto per chiudere la gara ma dopo quattro minuti di recupero ogni sforzo risulta vano: saranno i rigori a decretare la finalista. Dal dischetto decisive le parate di Mercuri su Caputo e Viteritti, mentre vanno tutti a segno i rigoristi lametini. Il Sambiase accede così alla sua terza finale di Coppa, una finale ancora più dolce perché giocata davanti il pubblico di casa.IMG_20151202_174329

Nel post-gara il tecnico Morelli è obiettivo nel commentare il verdetto: «Vincere ai rigori è una lotteria. La gara è stata equilibrata, entrambe hanno meritato». Da parte Acri è sulla stessa lunghezza d’onda il team manager Falco: «Partita equilibrata, dal dischetto ha vinto chi ha avuto più freddezza. Purtroppo noi non siamo stati fortunati, i miracoli di Mercuri hanno determinato il passaggio del turno per loro». Infine il tecnico dei locali Pascuzzo esordisce facendo i complimenti agli avversari e sottolineando la sportività del pubblico di casa, poi guardando al futuro dichiara: «Ora penseremo al prossimo avversario di Campionato, ma stiamo sereni, la squadra gioca bene».

Andreina Morrone

Coppa Italia Regionale, domani il ritorno delle semifinali

Coppa Italia dilettantiSi conosceranno domani, al termine delle semifinali di ritorno, le due finaliste della Coppa Italia Dilettanti Regionale. Fra l’Acri e la sua seconda semifinale consecutiva c’è il Sambiase di mister Morelli Al “P. Castrovillari” si partirà dallo 0-0 dell’andata. La vittoria contro la Paolana in campionato ha dato una notevole iniezione di fiducia agli uomini di Pascuzzo, la voglia di affrontare per la seconda volta la storia, per un  obiettivo che ad Acri considerano fondamentale, farà il resto. Il tecnico dell’Acri dovrebbe schierare la formazione tipo inserendo in campo i recuperati Perri e Cormaci, non potrà invece esserci lo squalificato Petrassi. Tutti convocati invece in casa Sambiase ma il tecnico Morelli dovrà verificare domani le condizioni degli acciaccati Mercuri e Pepe; con molta probabilità sarà in campo il neo acquisto Luca Savasta.

Nell’altra semifinale si parte dal 3 a 1 dell’andata in favore del Sersale. La Cittanovese, che oggi ha ufficializzato gli arrivi di Calarco e Angotti, dovrà faticare non poco per ribaltare il risultato dell’andata, ma per sperare in una grande rimonta potrà sicuramente contare sul fattore campo.

Coppa Italia Dilettanti. Poker alla Brutium, Acri promossa ai quarti

ACRI – BRUTIUM  4 – 0

ACRI: Thiam “Sergio” 7, Viteritti F. 6, Luzzi U. 6(18′ st Mancino 6), Sposato 6(C), Levato 6.5, Perri 6, Viteritti O. 7 (24′ st Luzzi G. 6.5), Caruso 6, Petrone 7, Cormaci 7, Ferraro 6.5 (14′ st Caputo 6.5). A disposizione: Propato, Petrassi, Martorana, Visani. All.: Pascuzzo

BRUTIUM: Algieri 5, Viteritti M. 6, Cinelli 5.5(21′ st Scarlato G.), Trinni 5.5, Ponzio 5.5, Raso 5, Basta 6 (26′ st Giudice), Irace 5.5, Scarlato S. 5.5, Atanasio 6, Principato 6.A disposizione: Giudice. All.: Libero 5.5

ARBITRO: Innocente (Cs) – ASSISTENTI: Sicilia (Cs), Amedeo (Rossano)

MARCATORI: 15′ st Viteritti, 23′ st Cormaci, 27′ st Petrone (rig.) 46′ st Caputo.

NOTE: Spettori: trecento circa. Consegnata durante l’intervallo una maglietta alle due squadre da parte del papà di un tifoso speciale: Giuseppe Reale.  Ammoniti: Raso (S), Luzzi G. (A). Angoli: 5- o per l’Acri. Recupero: 1′ pt, 3′ stIMG_20151007_203018

ACRI (CS) – Come da pronostico l’Acri supera agilmente per 4-0 il Brutium anche nella gara di ritorno degli ottavi di Coppa Italia e si regala il passaggio ai quarti di finale nella competizione che l’ha vista trionfare nella scorsa edizione. Tutte nella ripresa le marcature rossonere.

Il tiro di Petrone al 1′ parato Algieri, lascia presagire sin da subito che la gara sarà congeniale agli uomini di Pascuzzo, reduci da un avvio di campionato al di sotto delle aspettative. Al 12′ Acri vicina al vantaggio ma Cormaci non regola al massimo il tiro. Il centravanti reggino ci prova ancora alla mezz’ora ribattendo in porta un tiro di petrone deviato a lato dal portiere.

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Ermanno reale (papà di Giuseppe, scomparso più di anno fa) consegna una maglia ad Alfonso Castrovillari (sx), segretario Acri, e a Stefano Canonaco (dx), presidente Brutium.

Rossoneri più pimpanti e senz’altro precisi nella ripresa; già al 12′ Viteritti spara di poco alto su punizione di Levato. Il risultato si sblocca cosi’ al 15′ Viteritti piazza di testa non spreca l’ottimo cross di caputo dalla bandierina. Al 23′ il raddoppio di Cormaci che si libera in area di due avversari e batte un impotente Algieri. Il 3-0 porta la firma di Petrone che al 27′ prima si procura un calcio di rigore, poi realizza dal dischetto. Nei minuti finali brivido in area avversaria l’esordiente portiere Thiam (buona prestazione per lui) blocca con decisione un tiro pericoloso di Atanasio. Allo scadere il 4-0 di Caputo placa le sofferenze della Brutium.

QUARTI – Rossoneri dunque promossi ai quarti: il 21 ottobre e il 4 novembre affronteranno un’altra squadra di Promozione, il Corigliano di mister Cipparrone che tanto bene sta facendo in Campionato e che nel doppio confronto ha eliminato i cugini del Trebisacce (oggi 2 – 0, in rete Casciaro e Sarli). Passano il turno anche il Scalea, Gallico Catona, Sersale, Sambiase e Cittanovese. Chiude il programma domani MKE-Isola Capo Rizzuto (0-5 l’andata).

Andreina Morrone

Cosenza, X e la testa al Como

Una partita blanda, con poche occasioni da gol e a reti inviolate, con i portieri (eccezion fatta per un’occasione) mai DSC_3292veramente impegnati: questo il riassunto di Cosenza – Martina Franca, il ritorno al San Vito di Biccio Arcidiacono come punto focale di un match che non ha davvero nulla da dire.

Roselli sceglie il turnover in vista dell’impegno di mercoledì e schiera Saracco tra i pali (Ravaglia, influenzato, non è neanche in tribuna), Blondett, Tedeschi, Magli e Zanini in difesa, Fornito, Corsi, Arrigoni e Tortolano a centrocampo, De Angelis e Cori in avanti.

Al 7′ occasione per il Cosenza: punizione di Arrigoni sulla quale stacca Tedeschi, Bleve non trattiene ma Blondett viene anticipato dal portiere classe ’95 per il tap – in vincente; gli ospiti rispondono al 17′ con un tentativo da fuori di De Giorgi che termina alto sulla traversa. Al 24′ salvataggio di Samnick che scivola su un tiro di Cori a pochi metri dalla porta, risponde la squadra ospite al 40′ con un tiro dalla distanza che Arcidiacono non riesce a deviare bene,
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consentendo l’intervento facile a Saracco; l’ultima occasione di un noioso (eufemisticamente parlando) primo tempo è un tiro dal limite di Tortolano che non inquadra la porta.

La ripresa inizia con uno scatenato Arcidiacono che mette in mezzo dal limite sinistro dell’area piccola, interviene Tedeschi che manda in angolo in scivolata; stesso esito per il traversone di De Giorgio che viene deviato da Blondett con Saracco che controlla benché sia fuori posizione; è lo stesso Saracco a salvare il risultato ad occhiali al 21′ quando spedisce in corner con un riflesso felino il colpo di testa di Patti. Il Cosenza avanti dorme, e allora risveglia la partita ancora il Martina con una botta di Memolla da dentro l’area che va a lambire l’incrocio dei pali, ma è l’ultima occasione di una sfida che si trascina stancamente sino al 48′: il Cosenza prende un altro punto e conserva il nono posto, in attesa della Vigor impegnata domani sul non facile campo di Barletta: mercoledì sta arrivando, lo spumante è in frigo e la testa, inutile dire bugie, è solo lì.

Francesco La Luna

Ph: Ludovica Scalzo

COSENZA – MARTINA FRANCA 0 – 0

COSENZA: Saracco; Ciancio, Magli (10′ st Ciancio), Tedeschi, Blondett; Fornito, Corsi, Arrigoni, Tortolano (34′ st Statella); De Angelis (8′ st Cesca), Cori. A disp: Puterio, Novello, Criaco, Chidichimo. All: Roselli.

MARTINA: Bleve; De Giorgi; Samnick (34′ st Pivkovski) Fabiano, Patti; De Giorgi, Tomi, Bucolo, De Lucia, Memolla (44′ st Kalombo); Pepe (38′ st Diop), Arcidiacono. A disp: Modesti, Brunetti, Caruso, Guadalupi. All: Imbimbo.

TERNA ARBITRALE: Arbitro: Sig. PietroPaolo di Modena; I Ass: Sig. Sbrescia di Castellamare di Stabia; II Ass: Sig. Vitello di Torre del Greco.

CALCI D’ANGOLO: 1 – 6

RECUPERO: 1′ pt; 3′ st.

Carmine Abate porta a New York la sua vita ‘per addizione’

In un periodo di globalizzazione culturale c’è chi ha fatto della 10428707_966735636679338_7289542583581455035_npropria esistenza una vita ‘per addizione’, una costante condivisione della propria multiculturalità. Carmine Abate, scrittore calabrese di origine arbëreshë, trapiantato in Trentino ed emigrato in gioventù in Germania, è una delle massime espressioni di questa vita da sradicati che si portano dietro la propria radice per trapiantarla in altri terreni, acquisendo nuovi nutrimenti non in sostituzione dei precedenti, ma quasi a completarli.

 

Lasciata la natia Carfizzi, in provincia di Crotone, alla volta di Bari e poi proseguendo per Amburgo, in terra teutonica, il nostro scrittore, premio Campiello nel 2012 per l’ancestrale romanzo ‘La collina del vento’, è tornato agli onori della cronaca letterindexaria con il suo ultimo lavoro, una più approfondita revisione di un’opera già pubblicata anni addietro: ‘La festa del ritorno’. E proprio con il nuovo lavoro sottobraccio, Abate ha rifatto i bagagli per affrontare un altro viaggio, questa volta attraversando l’oceano fino ad approdare in America dove, dal primo aprile scorso, ha avuto inizio il tour con l’incontro di tre classi di studenti del Mount Holyoke College South Hadley, l’istituto formativo che accolse la poetessa Emily Dickinson.

 

All’indomani della Pasqu21983_969621823057386_5361353093589730059_na, lo scrittore è giunto a New York, dove nel tardo pomeriggio di oggi 7 aprile terrà una conferenza al Calandra Italian American Institute con Amara Lakhous, scrittore algerino ‘cittadino della lingua italiana’, e Michael Reynolds, agente ed editore americano di entrambi gli autori.

 

Partire per tornare sui propri passi, partire perché si ha ‘una pistola puntata alla tempia’, per necessità, per fame, per desiderio di riscatto: questi saranno i temi intorno ai quali lo scrittore calabrese si soffermerà, mostrandosi nelle vesti del cittadino ‘global’ che acquisisce senza mai perdere nulla dal proprio bagaglio esistenziale.

 

Nel romanzo breve, aggiornato e ripubblicato lo scorso Natale, Abate si sofferma sulla partenza quale anello 11149555_969622059724029_8931653326585262487_ndi congiunzione di un rapporto difficile tra padre e figlio, una relazione costellata da incomprensioni, tra punti d’incontro e momenti di distacco, uniti insieme da quell’affetto quasi embrionale tanto profondo quanto sfuggente. Eppure la partenza è sempre ritorno, in un modo o in un altro. Si ritorna sui propri passi, su quella terra arsa e inaridita che è la Calabria senza lavoro per i propri figli, senza spazi, piena di rupi e di sterpaglie, di rughe e di sofferenze. Una terra vergine dalla quale per troppo tempo è stato difficile ma necessario fuggire.

 

Con uno stile veloce e meticoloso, dal tratto deciso, Carmine Abate rapisce il lettore alternando le voci dei protagonisti, mostrando i rispettivi punti di vista, i desideri, le frustrazioni e le gioie di due uomini che hanno costruito la propria storia ‘addizionando’ i terreni nei quali hanno messo radice. Prima il padre, poi il figlio, hanno entrambi percorso il cammino che li ha portati alla partenza agognando costantemente il momento del ritorno. Con quest’ultimo lavoro, lo scrittore si mostra ancora una volta come un porto sicuro nel quale s’incrociano esperienze e racconti, dal quale partono speranze e aspirazioni e dove finalmente si si approda in cerca della propria casa, ovunque essa sia.

 

Il futuro, per un bambino, è una parola. Io volevo stare accanto a mio padre ogni giorno della vita presente. Sempre”.

 

Daniela Lucia