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La Regione Calabria protagonista alla Fiera del Libro di Bologna

BOLOGNA – Inaugurato lo stand della Regione Calabria con il ricco programma di eventi per l’atteso Bologna Children’s Book Fair, la più grande fiero del libro bologna regione calabriamanifestazione a livello mondiale per l’editoria rivolta ai bambini e ai ragazzi. Ha dato il via alle iniziative programmate – è scritto in una nota dell’Ufficio Stampa della Giunta – Salvatore Bullotta, responsabile della Vicepresidenza che ha portato i saluti del Presidente Mario Oliverio. Presente il dirigente del Settore Cultura, Armando Pagliaro, che ha sottolineato l’importanza della lettura per la crescita di consapevolezza e di cittadinanza delle giovani generazioni, in particolare in una regione come la Calabria. La discussione inaugurale si è incentrata sulle esigenze del settore, gli sforzi operati dall’amministrazione regionale, l’analisi di alcune fortunate esperienze calabresi tra cui il Progetto Gutenberg che da Catanzaro si è allargato in tutte le province calabresi quale buona pratica di condivisione della produzione editoriale.

“È necessario – ha dichiarato Bullotta – creare un momento di confronto e condivisione in Calabria, per essere consapevoli di cosa accade in questo settore trainante nel mercato del libro, cosa fanno gli autori e gli illustratori, come intervengono gli editori, facendo sistema delle esperienze che già esistono e che necessitano di maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale, perché la mole di possibilità dell’editoria per ragazzi possa coniugare tradizione e innovazione, dal libro di carta alle tecnologie più avanzate, nel segno della creatività”. Lo stand della Regione ospiterà dal 4 al 7 aprile presentazioni di libri, performance artistiche e reading, progetti e momenti di scambio tra gli editori calabresi e gli acquirenti internazionali.

1915-2015 Centenario I guerra mondiale, a Pentone (Cz) incontro con Salvatore Bullotta

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Un momento dell’incontro

Pentone (Cz) – Un incontro per ricostruire criticamente la Grande Guerra, ricordare le sofferenze di chi l’ha vissuta, ma anche avere occhi diversi sul presente per riconoscere le stesse sofferenze nelle guerre di oggi e le stesse logiche di conflitto anche nelle comunità e provare a superarle, si è tenuto nei giorni scorsi presso la sala consiliare del Comune di Pentone. L’incontro con lo storico Salvatore Bullotta è stato organizzato dal gruppo di minoranza Rinascita per Pentone. Il capogruppo, Vincenzo Marino, che ha fortemente voluto ‘1915-2015 A cento anni dalla I guerra mondiale’, ha introdotto e moderato la serata. Sono intervenuti anche Michele Merante, sindaco del Comune di Pentone, e Saverio Capicotto, cerimoniere. Al convegno che, per la ricorrenza del 4 Novembre, ha previsto un momento per i 90 anni dalla costruzione del Monumento ai Caduti di Pentone, hanno fatto da contrappunto le poesie di Ungaretti, lette da Rita Paonessa.

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Da sx Vincenzo Marino, Salvatore Bullotta e Saverio Capicotto

Vincenzo Marino ha dato alcuni spunti per ricordare e attualizzare il centenario della prima guerra mondiale: tra gli altri, il numero enorme, ancora non meglio precisato, di vittime, le armi di distruzione di massa, il ruolo delle avanguardie, la posizione dell’Italia e la fine della Bella Epoque. «Oggi qualcuno dice che a ogni angolo del mondo c’è una polveriera pronta ad esplodere – ha concluso – che cosa abbiamo imparato dalla prima guerra mondiale? Anche la nostra comunità spesso diventa una polveriera».

Salvatore Bullotta ha fatto una ricostruzione articolata e appassionante, dalle cause remote e prossime del conflitto ai fenomeni che nelle conseguenze della Grande Guerra affondano le loro radici come il fascismo e il nazismo. Il suo quadro ha dato spazio anche alle storie e alle sofferenze dei singoli, che non volevano partire per la guerra, con la lettura di una lettera che restituisce la terribilità della vita di trincea. Il giovane storico ha fatto notare che l’identità nazionale non è qualcosa di naturale, ma viene costruita dalle élite. Si è soffermato anche sul rapporto degli italiani con le commemorazioni, considerate, negli anni passati, come occasioni per cadere nella retorica tipica del fascismo.

L’incontro ha dato rilievo anche alla storia locale con l’intervento di Saverio Capicotto sui 90 anni della costruzione del Monumento ai Caduti. Il sindaco Michele Merante è intervenuto con ricordi personali e riferimenti al contesto attuale.