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Sanità, ministro Schillaci in Calabria: “situazione complessa ma siamo sulla strada giusta”

CATANZARO – “Sono qui oggi con grande piacere assieme al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e mi rendo conto degli sforzi che lui ha dovuto compiere avendo trovato una situazione complessa. Credo però che oggi la Calabria sia sulla strada giusta e mi fa piacere che qui sia stata creata una squadra giusta e di grande competenza”.

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USB, il sindacato della ‘Dulbecco’ pronto a proclamare lo stato di agitazione aziendale


“Venerdì 6 ottobre 2023 era prevista una fondamentale riunione delle RSU della “Renato Dulbecco”. Un incontro che doveva avere come tema centrale il pagamento della produttività 2021 per i lavoratori del “Pugliese-Ciaccio”. Oltre a questo fondamentale tema si doveva discutere sull’allineamento retributivo tra i lavoratori delle due aziende oramai fuse, partendo dal nodo del riconoscimento economico del tempo di vestizione anche per i lavoratori del Pugliese e avviando la discussione inerente ai buoni pasto. Purtroppo tale riunione non si è potuta svolgere per l’assenza del numero legale, numero che non si è raggiunto perché molti degli eletti in seno alle RSU, appartenenti alle Organizzazioni Sindacali firmatarie di Contratto, non si sono presentati alla riunione”. Così scrive in una nota USB Sanità Renato Dulbecco

Ribadiamo che gli istituti del tempo di vestizione e dei buoni pasto, inseriti nel CCNL dal 2018, attualmente non sono riconosciuti ai lavoratori (per i dipendenti ex Mater Domini il tempo di vestizione è stato introdotto pochi mesi fa) perché i sindacati che hanno firmato la contrattazione aziendale decentrata (CGIL, CILS, UIL, FIALS, NUSID e NURSING UP) non li hanno fatti inserire; troviamo poco rispettoso nei confronti di tutti i lavoratori boicottare e far fissare “a data da destinarsi” una riunione che avrebbe potuto sbloccare almeno il pagamento della produttività 2021 per il lavoratori del Pugliese. In questo momento secondo i dati forniti da Mediobanca i salari di tutti i lavoratori hanno perso il 25% del potere di acquisto. È come se un quarto dello stipendio fosse sparito nel nulla, mangiato dai rincari di carburanti, bollette e beni di prima necessità. In questo quadro sbloccare la produttività del 2021 avrebbe dato un minimo di ossigeno ai lavoratori e alle loro famiglie, che oramai da molto tempo non riescono più ad arrivare a fine mese. Per questi motivi è ancora più grave l’assenza del numero legale, ed è ancora più grave che alcuni lavoratori che si sono candidati e sono stati eletti nelle RSU non rispettino il mandato datogli dai loro colleghi, cercando di tutelarli il più possibile e facendogli riconoscere immediatamente quello che gli spetta per legge.

Come ribadito più volte per l’USB della Renato Dulbecco in questo momento non sono più rinviabili i temi che riguardano la produttività 2021, l’erogazione PER TUTTI del tempo di vestizione e dei buoni pasto, con il recupero immediato degli arretrati maturati su questi 2 istituti PREVISTI PER LEGGE oramai dal 2018. Per combattere un carovita che sta spingendo sul lastrico il lavoratori della Sanità oltre che pretendere, come stiamo facendo a livello nazionale, la ridiscussione di un CCNL firmato già scaduto, come USB continuiamo a chiedere che GLI ISTITUTI CONTRATTUALI GIÀ RICONOSCIUTI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE vengano resi validi anche per l’AOU “Renato Dulbecco”, riconoscendo anche i relativi arretrati. Il momento di emergenza retributiva e sociale che stiamo vivendo ci impone la massima velocità e serietà; per tale motivo non possiamo più tollerare inutili balletti all’interno delle RSU e non possiamo rischiare che anche la prossima riunione salti per mancanza del numero legale. A tal scopo se le richieste fatte su Produttività 2021, tempo di vestizione e buoni pasto, non verranno accolte al più presto, inizieremo le opportune procedure presso l’Ispettorato del Lavoro e per l’indizione dello Stato di Agitazione”.

Sanità, arrivati altri 120 medici cubani in Calabria: 42 nel Cosentino

RENDE (CS) – Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, insieme al rettore Nicola Leone, ha accolto questa mattina presso l’Università della Calabria, a Cosenza, i 120 medici cubani giunti stanotte all’aeroporto di Lamezia Terme.
 
I nuovi 120 camici bianchi caraibici si sommano ai 51 medici arrivati a dicembre 2022, e che da gennaio 2023 prestano servizio, con grande soddisfazione dei cittadini calabresi, presso 4 ospedali della provincia di Reggio Calabria.
 
“Un caloroso benvenuto a tutti voi, e grazie, grazie davvero per essere qui”, ha detto il governatore Occhiuto accogliendo i medici cubani nelle aule della Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche.
“In questi mesi i vostri colleghi giunti in Calabria lo scorso dicembre hanno dato alla nostra Regione un contributo fondamentale per tenere aperti gli ospedali e per dare risposte ai pazienti, sono certo che anche voi vi integrerete benissimo e che anche questa sarà un’esperienza di successo.
All’inizio fui criticato per questa mia iniziativa, per aver portato in Calabria dei medici cubani. Oggi tutti vorrebbero ripeterla anche nelle altre Regioni. 
Lo scorso mese di agosto, quando firmai l’accordo presso l’ambasciata cubana a Roma, sostenni che questi medici non avrebbero rubato alcun posto di lavoro agli italiani. 
E infatti nell’ultimo anno e mezzo abbiamo assunto in Calabria 2.500 unità di personale sanitario.
Purtroppo sul reclutamento di alcune specializzazioni abbiamo difficoltà, in Calabria ancor più che nel resto d’Italia. 
E i medici cubani arrivati oggi sono specializzati, ad esempio, in emergenza urgenza, in ortopedia, in cardiologia, in quelle specializzazioni difficili da trovare per tutte le Regioni. E dunque ci daranno un grande aiuto.
Ringrazio il Ministero degli Esteri che ci ha aiutato in queste settimane a superare qualche problema burocratico, e ringrazio l’Università della Calabria e il rettore Nicola Leone che ha riaperto l’Ateneo ad agosto per far svolgere a questi medici il corso intensivo d’italiano. Studieranno anche di sabato e domenica ed entro questo mese saranno nelle corsie dei nostri ospedali. 
Ma il grazie più grande va a tutti voi – ha concluso il presidente Occhiuto, salutando i camici bianchi caraibici – perché avete deciso di venire in Calabria a darci una mano, lasciando a Cuba le vostre famiglie e i vostri affetti. Grazie davvero di cuore”.
 
I 120 medici cubani appena arrivati seguiranno, come già avvenuto per i loro colleghi giunti in Calabria 7 mesi fa, un corso intensivo di italiano presso l’Unical, e tra qualche settimana saranno a disposizione del servizio sanitario regionale calabrese.
 
Ecco dove andranno a lavorare:
 
42 presso l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza;
– 22 presso l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro;
– 17 presso l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone;
– 17 presso l’Azienza ospedaliera di Cosenza, 
– 9 presso l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia;
– 6 presso l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria;
– 5 presso il Gom di Reggio Calabria;
– 2 presso l’Azienda ospedaliera Dulbecco di Catanzaro.
 

Sanità: abbattimento liste di attesa, ok alla proposta di legge in Commissione

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – «In Terza Commissione abbiamo approvato a maggioranza la proposta di legge che prevede l’abbattimento delle liste di attesa nel sistema sanitario regionale calabrese. Si tratta di una norma fondamentale che tutti i cittadini stanno aspettando da tempo e che permetterà di avere più celerità nello scorrimento delle liste garantendo un migliore servizio alla cittadinanza».

Lo annuncia con un comunicato Pasqualina Straface, presidente della Terza Commissione regionale Sanità, Attività sociali, culturali e formative. La proposta di legge recante “Misure per il recupero e l’abbattimento delle liste d’attesa per l’accesso a prestazioni sanitarie” è stata approvata nella seduta odierna. «Registriamo – continua – un risultato importante, per una norma che segue gli indirizzi nazionali sull’abbattimento delle liste di attesa incidendo in maniera migliorativa sulla qualità dei nostri servizi sanitari».

Nel comunicato bacchetta anche la consigliera del Pd, Amalia Bruni, rea di aver «deciso di abbandonare l’aula prima della discussione ponendosi in una posizione di opposizione a prescindere che non tiene conto dei contenuti ma solo della provenienza dell’agire politico». «Alla sua obiezione – conclude – sull’inopportunità da parte di una Regione sottoposta a piano di rientro di poter adottare un atto del genere rispondono i fatti: Sicilia e Puglia hanno già fatto questo passo, e dunque quella che stiamo portando avanti è un’azione amministrativa del tutto legittima e confacente a quelli che sono i bisogni della popolazione. Che, vorrei ricordare alla Bruni, non hanno colore politico ma sono materia da affrontare con la massima condivisione di intenti e unendo le energie di tutti».

Sanità, Occhiuto: “alla Calabria 26mln in più da Fondo Ssn e 36mln in più da Pnrr”

CATANZARO – “La Conferenza delle Regioni nella riunione odierna ha dato il via libera al riparto del Fondo per il servizio sanitario nazionale per il 2022 e ai criteri per quello del 2023.
Alla Calabria andranno, per l’anno che sta per concludersi, 26 milioni di euro in più rispetto a quelli preliminarmente stanziati.
Per il 2022 avremo, dunque, 3.690 milioni di euro, 15 milioni in più rispetto ai 3.675 che la Regione aveva avuto, con più abitanti, nel 2021.
Un risultato importante, per nulla scontato, e che ci riporta in linea con l’incremento pro capite medio nazionale.
Ma oggi è arrivata anche un’altra buona notizia.
Il Ministero dell’Economia e delle finanze ci ha comunicato che la Calabria avrà ulteriori 36 milioni di euro per le Case di Comunità, per gli Ospedali di Comunità, per le Centrali Operative Territoriali e per gli interventi di adeguamento sismico degli ospedali, ad integrazione dei circa 204 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza già previsti per queste linee d’investimento dal Contratto Istituzionale di Sviluppo sottoscritto lo scorso maggio con il ministro della Salute.
Queste nuove risorse, previste per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, ci consentiranno di affrontare con maggiore fiducia lo sviluppo dei progetti degli interventi Pnrr e la loro effettiva realizzazione, sulla base di una dotazione finanziaria aggiornata e coerente con gli attuali costi dell’energia e delle materie prime”.

Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Sanità “Faremo ricognizione del debito, risultati già dalla prossima settimana”

CATANZARO – “La volontà di fare la ricognizione del debito del settore sanitario è più forte di qualsiasi interesse. Per 12 anni i commissari non hanno avuto la possibilità o la capacità di fare la ricognizione. Noi, invece, stiamo procedendo anche molto velocemente, con la Guardia di finanza che ci dà una mano, a valutare tutti i titoli di credito”. Così  Roberto Occhiuto, a margine della presentazione del libro “Amara verità” di Carlo Guccione, ex consigliere regionale del PD e responsabile Sanità per il Mezzogiorno del partito, che si è tenuta nella Cittadella regionale. “Dimostreremo – ha aggiunto Occhiuto – che la sanità in Calabria può essere governata e può avere i conti in chiaro. Il lavoro produrrà dei risultati già a partire dalla prossima settimana”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Occhiuto ha negato che ci sia stata una scarsa adesione da parte dei fornitori, come sostenuto da più parti, all’iscrizione come debitori alla piattaforma creata dalla Regione proprio ai fini della ricognizione del debito. “Quando avremo i dati – ha detto il Presidente – tutti si renderanno conto che non c’è una scarsa adesione. Ad oggi hanno risposto 730 fornitori. Mancano le società di factoring che hanno acquisito gran parte dei crediti, ma tutto procede secondo le previsioni. Ci sono fornitori iscritti nei bilanci delle Aziende sanitarie, come debitori delle aziende stesse, i quali, poiché abbiamo specificato che la ricognizione sarà fatta insieme alla Guardia di finanza, hanno comunicato alla piattaforma di non avere alcun credito nei confronti della sanità. Il fatto che ci siano 730 società iscritte alla piattaforma dimostra che molti hanno capito che in Calabria è passato il tempo in cui chiedeva di essere pagato anche chi non doveva avere nulla dal sistema sanitario”.

Per quanto riguarda la sentenza della Corte costituzionale riguardo la possibilità di intraprendere azioni esecutive a carico degli enti del servizio sanitario regionale, Occhiuto ha detto di avere “chiesto al Governo ed al Parlamento di intervenire. E credo che questo sarà fatto già nei prossimi giorni in sede di conversione del ‘Decreto Calabria’. C’è un emendamento che fissa il termine al 31 dicembre 2023. Un termine che non lede le prerogative dei creditori, ma ci consente di valutare anche il contenzioso. Molti non si sono iscritti alla piattaforma, ma hanno avuto decreti ingiuntivi pagati, spesso, due o tre volte. Oltre a fare, una valutazione sui titoli di credito, quindi, faremo con la Guardia di finanza una valutazione, con i dati del tesoriere, anche sulle somme pagate per decreti ingiuntivi. Se una clinica privata ha fatturato X, deve essere pagata X. Ma se ha ricevuto X più Y più Z, significa che qualcosa non ha funzionato”. Temi in sinergia con quelli trattati nel libro di Carlo Guccione, secondo il quale “parliamo di un disavanzo e di un debito sanitario che producono una sottrazione delle risorse destinate a curare i calabresi. Risorse che in realtà vengono utilizzate per pagare doppie o triple fatture e interessi di mora. Poi ci sono i casi delle gare in proroga. Ciò che ne scaturisce è un debito che rischia anche di fare fallire il Pnrr. Io ho apprezzato l’approccio del presidente Occhiuto di risolvere le difficoltà con la collaborazione della Guardia di finanza. Perché se non si quantifica il debito non si capirà mai la reale situazione della Calabria sotto questo aspetto. Fatto questo, capiremo chi ha prodotto il debito, chi ci ha guadagnato e chi ha tenuto la Calabria in queste condizioni. Perché c’è qualcuno che non vuole che si quantifichi il debito. Un sistema che non conviene solo alla Calabria, ma anche a pezzi dello Stato”.

«Senza programma operativo no Tavolo Adduce»

“Ho avuto modo di parlare a lungo dei problemi complessivi della Sanità con il ministro Schillaci. Col ministro Giorgetti, che conosco da 15 anni, no. In ogni caso, né con l’uno né con l’altro ho parlato del Tavolo Adduce. Spero, comunque, che i funzionari che compongono l’organismo ministeriale ci restituiscano entro qualche settimana, con la loro approvazione, il Programma operativo per la sanità che abbiamo elaborato e presentato come Regione”.

“In caso contrario – ha aggiunto Occhiuto – parlerò con Schillaci e Giorgetti per dire loro che il Presidente della Regione Calabria e Commissario della Sanità non è più disponibile a sedere al Tavolo Adduce. A quel punto si dovrà sostituire il presidente della Regione e commissario della Sanità della Calabria o i funzionari del Tavolo Adduce”.

Sanità, ok del Consiglio dei Ministri alla proroga del Decreto Calabria

CATANZARO – “Il Consiglio dei ministri ha approvato la proroga del decreto Calabria.
Questa decisione rappresenta un segno di attenzione vera da parte del governo nei confronti della nostra Regione e soprattutto nei confronti del diritto alla salute dei calabresi.
Ringrazio il premier Meloni, il vice premier Tajani, i ministri Giorgetti e Schillaci, e tutto l’esecutivo per la sensibilità dimostrata.
Con l’intera struttura commissariale avremo così la possibilità di proseguire quell’imponente lavoro di riorganizzazione e razionalizzazione avviato in questi mesi e finalizzato a due obiettivi principali: porre ordine al piano contabile e alla ricostruzione del debito, e imprimere una svolta nell’ambito delle risorse umane e del superamento del precariato.
Ci siamo posti un orizzonte d’azione impegnativo, quello di una sanità che operi nel segno dell’efficienza, del giusto equilibrio fra costi-benefici, che ponga al centro la tutela della salute dei calabresi e i doverosi livelli di assistenza, e per realizzare tutto ciò abbiamo bisogno del tempo e degli strumenti necessari.
La proroga di sei mesi del decreto Calabria va sicuramente in questa direzione ed è doveroso da parte nostra dare atto di una preziosa sinergia d’intenti e d’azione fra Regione Calabria e governo nazionale”.

Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Occhiuto al “Tavolo Adduce”: “3 ospedali in più, 2.500 assunzioni, riforma del 118”

CATANZARO – “Ieri pomeriggio – insieme al sub commissario alla sanità, Ernesto Esposito, e al direttore generale del Dipartimento Salute della Regione, Iole Fantozzi – sono stato al Ministero dell’Economia e delle finanze per il ‘Tavolo Adduce’.
La Calabria, lo rivendico con orgoglio, ha presentato dopo anni di immobilismo il suo nuovo Programma operativo sanitario regionale, contenente le linee guida di ciò che abbiamo in mente di realizzare, con il supporto concreto del governo, nei prossimi anni.
Adesso i Ministeri dell’Economia e dalla Salute faranno le loro osservazioni, e successivamente il Programma sarà definitivamente approvato, determinando lo sblocco del contributo di solidarietà di 60 milioni di euro contenuto nel decreto Calabria.
Nel Programma operativo abbiamo previsto, così come avevamo promesso, tra le altre cose, l’inserimento nella rete ospedaliera regionale dei presidi di Praia a Mare, Trebisacce e Cariati.
Nella riunione odierna abbiamo illustrato il Piano di investimenti – anche legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza – per rafforzare il sistema di assistenza territoriale, con case della comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali.
Abbiamo evidenziato che in Calabria si possono assumere 2.500 nuovi operatori sanitari, rispettando il tetto di spesa. In questi anni le Asp e le Ao non sono state in grado di bandire i concorsi; per questo motivo abbiamo chiesto di poter procedere alle selezioni e alle successive assunzioni usufruendo della collaborazione del Formez, istituto preposto del Dipartimento della Funzione pubblica.
Nel Programma operativo è prevista anche la riforma del sistema di emergenza/urgenza, con una radicale riorganizzazione del 118 e dei pronto soccorso.
Abbiamo detto, infine, ai tecnici del Mef e della Salute che entro il 31 dicembre, grazie ad un Piano di ricognizione già predisposto, saremo in grado di accertare – anche con l’ausilio degli agenti della Guardia di Finanza (misura prevista da un apposito emendamento approvato al decreto Fiscale) – il debito sanitario della Regione.
Il lavoro di questi mesi della struttura commissariale ha fatto emergere alcune novità: la Calabria non ha un problema di deficit sanitario, le risorse ci sono. Il vero problema è l’enorme difficoltà che le Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere hanno nello spendere queste risorse, trasformandole in servizi per i cittadini.
Non abbiamo deficit sanitario, ma i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) non sono garantiti: un controsenso che va sanato al più presto.
Conoscevo queste difficoltà del sistema sanitario regionale, e proprio per questo ho voluto con forza l’istituzione di Azienda zero, un centro operativo per programmare capacità di spesa e investimenti, e che possa coordinare il lavoro di Asp e Ao: presto, con la nomina del relativo commissario, questa struttura sarà pronta a operare.
Ci sono tantissime cose da fare, queste sono solo alcune evidenze che abbiamo sottoposto all’attenzione del governo. La Calabria è stata ferma per 12 anni, abbiamo un credito da riscuotere, che rivendichiamo e che vogliamo essere bravi ad utilizzare nel modo giusto, per dare anche ai calabresi la sanità di cui ciascun cittadino dovrebbe disporre.
Intanto, in pochi mesi, questa l’evidenza dell’ultimo esercizio, i conti della nostra sanità stanno migliorando: so che non è un risultato immediatamente tangibile, ma dobbiamo partire anche da qui per migliorare e traghettare la Calabria verso la normalità.
Con i tecnici del ‘Tavolo Adduce’, invece, ci rivedremo a metà maggio per nuovi approfondimenti relativi alla situazione finanziaria della sanità nella nostra Regione. Sono soddisfatto della giornata odierna: dopo quasi cinque ore di riunione posso affermare che abbiamo intrapreso la strada giusta”.

Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Sanità in Calabria, Laghi propone la legge per ritornare alle 11 Asl

CATANZARO – E’ stata ufficialmente presentata, in Terza Commissione Sanità della Regione Calabria, la proposta di legge del consigliere regionale Ferdinando Laghi (DMP), in merito al “Riordino dell’assetto territoriale delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale della Calabria e disposizioni ordinamentali concernenti l’attribuzione ai Sindaci delle funzioni di indirizzo, programmazione, verifica e controllo in materia di tutela della salute”.

Una proposta già illustrata a tanti operatori della salute, a sindaci e portata in giro in diverse strutture sanitarie della Calabria, nelle quali il consigliere regionale del polo civico ha raccolto ampio sostegno ma anche evidenziato e ascoltato tante criticità organizzative condite dagli sfoghi dei cittadini e del personale sanitario, sfinito, demotivato e senza le risorse necessarie per un’adeguata gestione del lavoro quotidiano.

L’obiettivo della proposta di legge è quello di ritornare agli ambiti territoriali delle 11 Asl. Laghi, che è anche medico e già primario del reparto di Medicina allo spoke di Castrovillari, conosce bene le dinamiche delle strutture sanitarie che, dopo il Covid, sono andate ulteriormente via via peggiorando. 

“Sono rimasto un po’ sorpreso dalle perplessità sollevate da qualcuno – ha commentato il consigliere Laghi dopo la seduta – sull’eventuale irricevibilità della legge, con riferimento al regime di commissariamento della sanità calabrese. Se così fosse, questa norma avrebbe dovuto essere valida anche per la legge Azienda Zero, licenziata dal Consiglio Regionale solo poche settimane fa. E’ evidente che la regola o vale sempre – per leggi aventi uno analogo oggetto- o non vale mai, ed è per questo motivo che non ho alcuna intenzione di ritirare la mia proposta di legge.”

“Continuo a ritenere che questa legge sia fondamentale per ridare il diritto alla salute ai calabresi – conclude Laghi – e che debba essere considerata e valutata nel merito e non in relazione all’appartenenza di chi la propone, se cioè sia di maggioranza o di minoranza”.

Della proposta di legge si discuterà ancora nella prossima seduta della Commissione Sanità, per valutare eventuali emendamenti e successivamente in Consiglio Regionale per la discussione d’Aula.

 

Sanità, Occhiuto “pronti ad aggiornare il piano operativo fino al 2026”

CATANZARO – “Dal Tavolo Adduce, al quale ho preso parte al Ministero dell’Economia e delle finanze, sono emerse le ormai arcinote criticità strutturali della sanità in Calabria. In 12 anni i commissari mandati di volta in volta, senza un reale supporto da parte del governo, non hanno risolto alcun problema: lo ha detto la Corte Costituzionale, lo ha ripetuto venerdì scorso la Corte dei Conti”. Lo afferma Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria che parla di una situazione “estremamente complicata, i bilanci di quasi tutte le aziende sanitarie e ospedaliere non sono stati addirittura neanche approvati negli ultimi anni. Altri mancano del tutto”.

Non solo bilanci, manca piano Covid e altri

“Nella relazione che la Regione Calabria ha illustrato ai tecnici del Mef, è stato evidenziato come, ancora oggi, manca il Piano Covid, manca il Piano della prevenzione, manca il Programma Operativo, con l’esercizio che inizia tra 17 giorni (e per le annualità successive), mancano gli Atti Aziendali approvati, manca la correlata dotazione organica agli atti aziendali, mancano – tra le altre cose – gli inventari delle attrezzature sanitarie e i piani degli investimenti, mancano gli inventari dei beni immobili e la loro situazione attuale”.

 

“In questi anni di pandemia, inoltre – prosegue il governatore calabrese – le risorse stanziate per il Covid sono state spese poco e male, e molti fondi sono rimasti inutilizzati, con le assunzioni al palo e le strutture ospedaliere non adeguate ad uno scenario pandemico. Da neo commissario alla sanità non cerco alibi, ma è chiaro che il governo – che di fatto ha governato questo settore in Calabria negli ultimi 12 anni – non può far finta di nulla, ma dovrà partecipare, supportandoci operativamente, al riscatto del nostro territorio. Per tentare di dare risposte immediate ai calabresi, ci renderemo protagonisti di un profondo aggiornamento del piano operativo 2022/2023, andando anche oltre questo biennio, e allineandolo al Pnrr, fino dunque al 2026. Per fare tutto questo, però, ci vogliono risorse e soprattutto personale qualificato”.

“Quanto previsto con il decreto fiscale – cinque esperti a supporto del commissario – non è sufficiente: chiediamo all’esecutivo uno scatto in avanti. In questi anni ci sono stati ritardi anche nella trasmissione dei dati contabili e di quelli relativi ai livelli essenziali di assistenza. Agirò da subito per recuperare il terreno perduto e per far in modo di evitare penalità in termini di minori trasferimenti, legati ai Lea e al risultato economico per gli anni 2018/2019. C’è moltissimo da fare, e il lavoro certamente non ci spaventa. Ma in Calabria vogliamo essere messi nelle condizioni di fare bene e di poter rilanciare la sanità regionale avendo gli strumenti adeguati per farlo. Confido nel fatto che i primi risultati dell’azione che svolgeremo potranno essere visibili nel giro di pochissimi mesi”.