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Scuola, Spirlì e Savaglio incontrano dirigenti e insegnanti: «Pronti a ottimizzare ordinanza regionale»

CATANZARO – Dirigenti scolastici, insegnanti, insegnanti e associazioni si sono confrontati, oggi pomeriggio, nella Cittadella “Jole Santelli” di Catanzaro, con il presidente della Giunta regionale Nino Spirlì, sulla situazione nel mondo della scuola calabrese, alla luce della grave emergenza sanitaria legata al Covid-19.All’incontro ha preso parte anche l’assessore regionale all’Istruzione Sandra Savaglio.

Al centro dei vari interventi, l’esigenza di contemplare il diritto alla salute degli studenti e del personale scolastico con quello legato all’istruzione.

Un confronto sulle problematiche più urgenti, tra cui il tracciamento dei contagi, le regole sulla sicurezza negli istituti scolastici, l’ampliamento dei trasporti pubblici ma anche sulle sfide da affrontare a breve termine, come le vaccinazioni e la tenuta del sistema sanitario.Il presidente Spirlì ha anche esposto le ragioni che hanno indotto la Regione a emanare la recente ordinanza che prevede la presenza in aula al 50% e la didattica digitale integrata per tutti gli studenti delle scuole superiori le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta.Nonostante la diversità di vedute che si sono registrate nei vari interventi, i partecipanti hanno apprezzato lo sforzo delle istituzioni nel voler dialogare con tutte le componenti del mondo della scuola.

SPIRLÌ: «NO A PRESENZA AL 100%»

«Incontrare i rappresentati del mondo della scuola – ha dichiarato il presidente Spirlì – è stato di vitale importanza. Un confronto richiesto da me a cui hanno aderito tanti dirigenti, insegnanti, studenti e genitori di alunni. Quasi quattro ore di dibattito, seguito in rete da migliaia di cittadini calabresi, in cui sono stati espressi vari punti di vista. Indicazioni da cui partirò per ottimizzare la nostra ultima ordinanza sulla scuola, laddove ce ne fosse la necessità. Molte sono state le richieste pervenute: ne studieremo la fondatezza, dopodiché andremo ad accontentare tutti i territori e tutte le categorie, perché il problema della scuola si è posto in un momento in cui siamo a una svolta. La Calabria finora è riuscita a contenere bene i numeri del contagio e non vedo per quale motivo dovremo metterli a rischio proprio adesso».«L’ultima ordinanza che abbiamo emanato – che prevede, qualora sia messa in atto dai dirigenti scolastici, di poter richiedere la didattica a distanza – può andare avanti così com’è, ma ho anche dovuto registrare le lamentele di tanti genitori e alunni che si vedono negati alcuni diritti, garantiti dall’ordinanza. Mi riferisco al fatto – ha aggiunto il presidente – che noi abbiamo previsto una presenza massima del 50%, mentre alcune scuole stanno insistendo in alcune classi con il 100%. Questo non va bene, non lo possiamo permettere. Per cui, se ancora c’è qualche dubbio, passeremo dal consiglio all’ordine».«Dove non siamo arrivati col garbo istituzionale – ha concluso Spirlì –, lo faremo con i poteri che ci dà la legge. Per quanto mi riguarda, sono dell’idea che bisognerebbe fermare la presenza nelle scuole per qualche settimana, perché sarebbe opportuno in modo da fare abbassare il numero dei contagi. Non andremo certo a forzare la mano ma, laddove i numeri mi dovessero richiedere, col loro aumento, di prendere una decisione, non mancherò di prenderla, non c’è dubbio».

SAVAGLIO: «SOLUZIONI NEL RISPETTO DI TUTTI»

«Siamo di fronte – ha dichiarato l’assessore Savaglio – a preoccupazioni comuni: da un lato il rispetto per la crescita culturale dei nostri studenti, dall’altro il diritto alla salute di intere comunità. È chiaro che spetta alle istituzioni la responsabilità delle decisioni. Il nostro impegno è quello di triplicare ogni sforzo per offrire le soluzioni più giuste e nel rispetto di tutti».

Morte Santelli, Spirlì: «Porteremo avanti suo progetto politico». Savaglio: «Ha illuminato Calabria come cometa»

CATANZARO – «Con Jole perdo un’amica fraterna, una parte della mia famiglia, una meravigliosa complice di tanti progetti, di tanti sogni per questa nostra Calabria. Sogni che condividevamo fin dal primo giorno della nostra amicizia. Perdo il presidente della Regione che ho sempre desiderato. Perdo una parte di me. Con Jole dico addio a una parte del mio entusiasmo, perché con lei abbiamo imparato a condividere tutto, come buoni fratelli, a volte litigando un po’, ma il più delle volte sorridendo. Era una donna ironica, curiosa, simpatica, eccentrica, artistica, fantasiosa, lungimirante. La Calabria perde un grande governatore». Così il vicepresidente della Regione Calabria, Nino Spirlì. «Mi auguro che, oggi – continua –, tutti i calabresi siano uniti in questo immenso dolore. È morta una guerriera, una politica che ha fatto della tutela dei diritti delle donne una bandiera e che non si è mai piegata a strapoteri di alcun genere. Noi, per quanto nelle nostre possibilità, lavoreremo senza sosta per portare a termine il progetto politico di Jole. Non sarà facile, senza di lei. Non saranno giorni semplici quelli che ci vengono incontro, ma faremo di tutto per non disperdere il suo patrimonio umano, politico e amministrativo».

Sandra Savaglio: «Ha illuminato la Calabria come una stella cometa»

Alle parole di Spirlì, chiamato ora alla reggenza della Regione fino a nuove elezioni, fanno eco le parole dell’assessore regionale a scuola e università Sandra Savaglio: «Oggi la Calabria ha perso una vera leader, una donna che, passo dopo passo, stava rivoluzionando l’intera regione. Mi piaceva tutto quello che stava facendo, ma proprio tutto. E lo faceva a una velocità vertiginosa, si faceva davvero fatica a starle dietro. È stata come una cometa, che ha illuminato per poco tempo il nostro cielo buio. Ci aveva fatto capire che era lecito sognare, puntare in alto. Invece se n’è andata all’improvviso, proprio come fanno le comete. Era la persona che questa regione aspettava da tempo, una visionaria. E ora siamo orfani, Jole ci ha lasciati soli. È un giorno triste per tutti».

 

L’astrofisica Sandra Savaglio al Festival “Leggere & Scrivere”

VIBO VALENTIA – È stata il simbolo dei cervelli in fuga dall’Italia: nel 2004 la rivista americana Time le ha dedicato la copertina, dal titolo “Come l’Europa perde i suoi talenti della scienza”. Oggi Sandra Savaglio insegna astrofisica e astronomia al dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria, dove ha cominciato i suoi studi e da dove è partita per fare ricerca all’estero. Savaglio sarà ospite del Festival Leggere & Scrivere 2017 di Vibo Valentia: appuntamento venerdì 13 ottobre, Palazzo Gagliardi, ore 17. Intanto, ci ha accolto al campus dell’Università della Calabria, ad Arcavacata di Rende, per raccontarci qualcosa di sé. È arrivata nel 2014 all’Unical dopo “chiamata diretta per chiara fama”, un provvedimento governativo. Alla luce della sua carriera internazionale, com’è stato rientrare nella sua Calabria dopo una lunga esperienza all’estero? «Sono passati tre anni e sono contenta per diversi fattori: il cibo, il clima, la componente umana. Lavoro in un ateneo che contribuisce alla crescita dell’intera regione: i laureati dell’Unical sono professionisti affermati nel resto d’Italia e del mondo. Un contesto internazionale molto alto. Questo non tutti lo sanno».

 Cosa l’ha spinta a tornare in Italia, in particolare in Calabria?

«Ho ricevuto la richiesta di rientrare al dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria. Ho detto di sì, inviando il curriculum, e dopo un anno e mezzo mi hanno richiamata. Era un momento particolare della mia vita perché ero in crisi con il Max Planck, l’istituto tedesco in cui lavoravo allo studio della fisica extraterrestre. All’Unical mi hanno offerto una cattedra da professore ordinario. All’inizio non ci credevo, invece sono qui e felice di esserci».

Essere donna e del sud, cosa significa per una docente e una ricercatrice del suo livello?

«Le donne sono state da sempre discriminate, se del sud ancora peggio. Le cose, però, ora sono migliorate. Se potessi tornare indietro avrei più coscienza dei miei mezzi, anche se io ci ho già creduto molto. Spesso non è così per le altre donne. Le opportunità qui sono diverse rispetto a Parigi, Londra, New York. Ma le donne in Calabria: basta vedere le sportive del Cus (Centro universitario sportivo), se la giocano eccome! Quello che mi colpisce positivamente è che gli studenti sono molto interessati: hanno voglia di imparare e sono preparati. Danno valore al tuo tempo».

Lei sarà ospite del Festival Leggere & Scrivere 2017, giunto alla sesta edizione, per raccontare la sua storia. Può la cultura rappresentare una risorsa per lo sviluppo del territorio calabrese?

«Sì, la cultura è un volano di progresso per ogni luogo e per ogni tempo. La ricerca scientifica in Italia, però, è fortemente penalizzata».

 

 

 

 

 

 

“Un vino da Signore”, negli scritti del Rinascimento le ottime qualità dei vini di Calabria

Cosenza ( Cs) – Stappare una bottiglia di vino è un’esperienza sensoriale che abbraccia sapori, profumi, colori, ma anche cultura, storia, tradizione e dedizione. Ogni bicchiere di buon vino è un viaggio a ritroso nel tempo che racconta le evoluzioni del territorio, di un sapere antico e dell’amore che gli uomini, per esso, hanno tramandato. Un percorso capace di far scoprire le peculiarità dei prodotti appartenenti all’enogastronomia locale. Tra i tanti che saranno presentati, i salumi pregiati di suino nero di Calabria, delle cui carni si apprezzano i profumi e i sapori intensi del sottobosco. Animali che, grazie alla loro rusticità, possono essere allevati all’aperto per tutto il periodo dell’anno e si adattano molto bene a qualsiasi tipo di alimentazione, a partire da quella che proviene dal pascolo. Ne deriva una razza ad accrescimento lento. Un allevamento non intensivo che serve a generare prodotti trasformati di nicchia. E ancora il pane di Cuti di Rogliano, a lievitazione naturale con lievito madre, cottura in forno a legna profumata, una sapiente miscela di farine ed il sapere della tradizione che lo hanno reso negli anni, insieme al pane di Cerchiara, leader sulle tavole e base per la degustazione di piatti poveri e raffinati. La migliore tradizione agroalimentare calabrese, rivista secondo i nuovi trend del mercato sarà quindi protagonista del Vinitaly, e consentirà al grande pubblico di conoscere il meglio della produzione olivicola ed agroalimentare di qualità: tutti i migliori oli extravergine di oliva e le eccellenze gastronomiche, dai  salumi, alle specialità dolciarie, ai formaggi e le conserve della provincia cosentina. Grazie alla sinergia tra la Camera di Commercio di Cosenza e il Consorzio Terre di Cosenza Dop, saranno ulteriormente apprezzati, non solo per la qualità intrinseca che li ha promossi ad eccellenze, ma anche per il rinnovato gusto del packaging e per la capacità stessa dei produttori di informare con dovizia gli avventori. Ad ognuna delle eccellenze gastronomiche sarà abbinato un vino del Consorzio Terre di Cosenza Dop. La produzione vinicola cosentina rivela agli estimatori la storia di una curata produzione, che unisce tradizione e innovazione.  Vini prodotti in Calabria, la regione più vocata all’agricoltura in grado di offrire, già da alcuni anni, standard di qualità altamente competitivi e vini di riconosciuta eccellenza, certificata anche dall’Associazione Italiana Sommelier, proprio per la valorizzazione dell’antico vitigno calabrese Magliocco in grado di dare vini di grande colore, eleganti, con finezza gusto olfattiva costante, con un tannino ben espresso nell’equilibrio complessivo del vino e capace di proporsi con longevità. Vini con profumi molto spiccati di frutta a bacca nera ben matura, quale la ciliegia, la mora e la prugna; spezie dolci per via del passaggio in barrique e un vago finale di oliva nera secca e di corteccia di pino mediterraneo.La cultura vitivinicola cosentina vanta una storia lunghissima, che vide il suo massimo splendore nel Cinquecento, quando il vino bruzio conquistò un indiscusso prestigio presso le classi dominanti italiane ed europee, trovando sempre più spazio sulle ricche mense aristocratiche. Sante Lancerio, bottigliere di papa Paolo III Farnese, presentava i vini calabresi, decantandone le qualità e le varietà, in una lettera al cardinale Ascanio Sforza. Papa Paolo III Farnese amava bere il clarellum  (vino prodotto da uve di bacca bianca) preferibilmente in primavera e durante l’estate, “forse perché poco alcolico e idoneo a non alterare l’equilibrio termico del corpo nei giorni caldi, come prescriveva la farmacopea”.Nel 1535 l’uva e il vino delle campagne di Bisignano (Cosenza) furono serviti nei ricevimenti preparati in onore di Carlo V dal principe Pietro Antonio Sanseverino. L’Imperatore del Sacro Romano Impero, Re di Napoli e Duca di Borgogna giudicava la qualità dei vini delle “terre” di Cosenza superiore ai vini spagnoli. Notizie, aneddoti e curiosità contenute nel testo “Un vino da Signore – La viticoltura nelle “terre” di Cosenza tra Cinquecento e Settecento” di Antonello Savaglio, storico dell’antico regno di Napoli e delle famiglie egemoni. Il volume sarà pubblicato la prossima primavera, ma al Vinitaly sarà presentata una prima parte dell’interessante e minuziosa ricerca. Il prof. Savaglio sarà ospite del Consorzio Terre di Cosenza e della Camera di Commercio di Cosenza, che unitamente, hanno organizzato l’evento dal titolo “Terre di Cosenza dop, il mondo del Magliocco. Presentazione del territorio e dei suoi prodotti”. Un dibattito che coinvolgerà operatori e stampa di settore, durante il quale sarà presentato il territorio attraverso i prodotti di eccellenza della provincia cosentina: il vino di Terre di Cosenza, il caciocavallo silano Dop, l’olio bruzio Dop, il pane di Cerchiara di Calabria e di Cuti, la patata della Sila Igp, i salumi di suino nero, il fico dottato cosentino Dop, le clementine di Calabria Igp, il limone di Rocca Imperiale Igp, il cedro e la liquirizia di Calabria Dop.A guidare gli ospiti nel percorso sensoriale sarà Gennaro Convertini direttore tecnico del Consorzio Terre di Cosenza Dop. Il momento istituzionale è affidato al presidente della Camera di Commercio di Cosenza Klaus Algieri e al presidente del Consorzio Terre di Cosenza Dop Demetrio Stancati.  L’appuntamento è per domenica 10 aprile, ore 15, spazio istituzionale Regione Calabria, padiglione 12 Area A5.