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Intelligence, all’Unical la prima alternanza scuola – lavoro

RENDE (CS) – Senz’altro i Servizi Segreti. Ma non solo. L’idea suona piuttosto trasgressiva nella didattica italiana: far studiare l’intelligence anche ai ragazzi delle scuole superiori. Trasgressiva, tuttavia, non vuol dire peregrina, come tiene a chiarire il professor Mario Caligiuri, docente universitario e direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, la prima iniziativa sullo studio scientifico dell’Intelligence.

La sfida: intelligence oggetto di insegnamento diffuso

«Questa disciplina – spiega Caligiuri – in passato riservata ad organi specializzati dello Stato (certamente i Servizi Segreti, ma anche parte della Polizia giudiziaria) oggi deve essere oggetto di insegnamento diffuso, perché la gestione delle informazioni è la vera sfida del futuro prossimo, che in parte è già presente». «Infatti – prosegue il prof dell’Unical – assistiamo già a un uso massiccio di strumenti digitali nella vita quotidiana, dai pc agli smartphone alle videocamere digitali e sono usciti dalla fase sperimentale i dispositivi di tracciamento e riconoscimento facciale: tutto ciò significa che la partita per la sopravvivenza si sposta dall’economia al settore dell’informazione». E l’Intelligence, intesa soprattutto come metodo di conoscenza in grado di coniugare le tecniche e i sistemi del sapere scientifico con i contenuti dei saperi umanistici, è la chiave per acquisire quella capacità di lettura delle informazioni in profondità.

Unical teatro del primo laboratorio di alternanza scuola-lavoro sull’Intelligence

Da un primato all’altro: dopo l’inaugurazione dello studio scientifico dell’Intelligence, avvenuta lo scorso decennio anche con l’aiuto dell’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, l’Unical sarà il teatro del primo laboratorio di alternanza scuola-lavoro sull’Intelligence a partire da lunedì. Le attività didattiche, collegate al Master in Intelligence e svolte da professionisti ed esperti del settore, riguarderanno due classi, la 4°B e la 4°D del Liceo classico “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria. Quest’iniziativa fa parte di un progetto didattico più esteso, in cui si è impegnato il Liceo reggino a partire dal 2016, in seguito a un protocollo d’intesa sottoscritto a novembre 2016 tra l’allora sottosegretario alle Informazioni ed ex ministro degli Interni Marco Minniti e Stefania Giannini, la ministra dell’Istruzione dell’epoca.

Le lezioni

Da questo protocollo è sorto il progetto complessivo di alternanza scuola-lavoro svoltosi finora nei locali reggini del “Campanella”, a cui hanno partecipato relatori di alto livello, tra cui il già menzionato Caligiuri, Roberto Di Palma, sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Tito Lucrezio Rizzo, consigliere dell’Organo centrale di Sicurezza della Repubblica, Luciano Romito, direttore del Laboratorio di Linguistica dell’Unical, Luciano Violante, ex magistrato e già presidente della Camera, e altri.

Le lezioni teoriche dell’alternanza scuola – lavoro, in programma da domani e fino al 6 luglio, dopo l’introduzione del prof. Caligiuri, saranno curate dagli studiosi del Comitato tecnico operativo del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria, Pasquale Cariati, Valentina Cuzzocrea, Andrea Sberze, Angelo Zicca e dal giornalista Saverio Paletta.

FAI, studenti del “Nitti-Da Vinci” a lavoro tra i Giganti della Sila

COSENZA – Da una collaborazione tra l’Ente Parco della Sila, il Corpo Forestale dello Stato e il Da vinci Nitti di Cosenza prende il via un percorso formativo di tre anni per ventitré studenti cosentini

Nel Parco nazionale della Sila c’è un maestoso bosco monumentale con alberi ultracentenari che formano la riserva naturale di Fallistro. In questo meraviglioso scenario lavoreranno per tre anni, ventitré studenti dell’indirizzo biotecnologie sanitarie dell’istituto “Nitti – Da Vinci” di Cosenza. Un percorso  di alternanza scuola lavoro studiato insieme al Fai (Fondo ambientale italiano) per individuare un addetto naturalistico ambientale.  Nel corso delle attività gli studenti impareranno a svolgere una funzione fondamentale nell’ambito delle aree naturali impegnandosi nella salvaguardia de i Giganti della Sila, sessanta esemplari di pini larici con trecentocinquanta anni di vita alle spalle.

«Le attività prevedono interventi sul campo dei ragazzi – ha spiegato Simona Lo Bianco responsabile della riserva naturale “I Giganti della Sila” di Fallistro, unico bene Fai in Calabria – che con strumenti alla mano avranno modo di analizzare particelle e campioni vegetali, supportati da i tutor didattici Maria Sprovieri e Gianluca Cardamone. Nello specifico si alterneranno  giorni nei laboratori dell’istituto con giornate sull’Altopiano silano».

Il progetto scuola-lavoro è il primo che si realizza e che gode della partnership del Parco Nazionale della Sila e del Corpo Forestale dello Stato che attraverso la dotazione di strumenti tecnici consentirà agli studenti del Nitti di proseguire il percorso nelle migliori condizioni.

 

«Questo progetto di alternanza scuola lavoro è più che mai coerente non solo con la vocazione del luogo, i Giganti della Sila sono un bosco monumentale conosciuto in tutta Europa – prosegue  la responsabile Fai Lo Bianco – ma anche con il fatto che il Fai che gestisce questo bene  è riconosciuto dal ministero dell’Ambiente come associazione di tutela ambientale. Non per niente nel 2016, in seguito alla segnalazione della delegazione Fai di Cosenza, si è deciso di gestirlo e valorizzarlo nel rispetto della sua biodiversità che tra l’altro rappresenta una delle leve principali della neo candidatura dell’ente parco della Sila a divenire patrimonio dell’umanità».

Alla presentazione del percorso erano presenti il dirigente scolastico del Da Vinci  – Nitti, professore Giorgio Clarizio, il responsabile dell’alternanza dell’istituto, Bruno Masottini,  nonché il tutor interno Flavia Tenuta, che accompagnava gli studenti della classe III A del Nitti di piazza Cappello.

«L’idea di questo progetto nasce da una esigenza di formare per i Giganti della Sila una figura professionale – ha sottolineato il dirigente Giorgio Clarizio –  in grado di interpretare e comprendere appieno ogni singolo aspetto dell’ecosistema considerato che al suo interno sopravvive un tipo di albero endemico, cioè il pino nero calabro. I nostri studenti avranno una occasione unica per acquisire competenze lavorative spendibili alla fine del loro ciclo di studi»