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Al collasso la Chirurgia d’Urgenza dello Spoke, il reparto rischia la chiusura

CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – A rischio chiusura la chirurgia d’urgenza dello Spoke di Corigliano-Rossano. Una nuova tegola potrebbe abbattersi sul territorio della Sibaritide se non verranno assunti, nell’arco di poche ore, provvedimenti urgenti per garantire ad alcune unità operative la copertura di personale medico e professionale al momento mancante. È l’allarme che lancia il coordinatore cittadino de Il Coraggio di Cambiare l’Italia di Corigliano-Rossano, Vincenzo Scarcello, alla luce di alcune e gravi defezioni di personale che si sarebbero palesate presso il Centro trasfusionale dell’ospedale di Rossano. «Ci risulta – dice Scarcello – che il direttore dell’Unità operativa del centro trasfusionale del “Giannettasio” abbia inoltrato una comunicazione urgente al direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, sulla chiusura del reparto nei giorni festivi e nelle ore notturne, a causa della persistente carenza di personale medico. Tradotto, significa che lo spoke di Corigliano-Rossano e quindi l’utenza di un comprensorio che conta circa 250mila abitanti rischia di perdere la chirurgia d’urgenza e di mettere a serio rischio il punto nascita di Corigliano che a quel punto potrebbe assistere partorienti solo in fase programmata e comunque né di notte tantomeno nei fine settimana. Una situazione folle, purtroppo, determinatasi a causa della cecità amministrativa e organizzativa in cui al momento versa la sanità calabrese e particolarmente quella della provincia di Cosenza e ancor più il territorio della Sibaritide».

LE RICHIESTE

«Chiediamo pertanto – aggiunge l’autorevole esponente istituzionale del CCI, movimento che anche sulle problematiche della Sanità è da sempre in prima linea – al commissario straordinarioScura e al governatore Oliverio un intervento deciso ed urgente per rimediare alle criticità evidenziate dal direttore del centro trasfusionale di Rossano ed evitare l’ennesimo e grave disservizio alla sanità territoriale. Constatiamo, altresì, che siffatta situazione emergenziale è l’ennesimo contraccolpo pericoloso alla rete ospedaliera che interessa l’area ionico-sibarita che ancora attende di conoscere le sorti del nuovo ospedale. La percezione chiara – aggiunge il coordinatore civico de Il Coraggio di Cambiare l’Italia – è che mentre si litiga su chi debba gestire la sanità in Calabria, e quindi anche gli interessi che girano attorno ad essa, la gente continua ad emigrare, ormai anche per curarsi e ricevere servizi che prima venivano regolarmente erogati dalla rete assistenziale territoriale».

«Le festività natalizie – avverte Scarcello – sono alle porte e, con esse, anche il periodo in cui gli ospedali, ahinoi, sono sottoposti ad un maggiore flusso di utenza. Evitiamo, allora, che un abominevole disguido possa trasformarsi in una condizione di disagio gravissimo per la popolazione. Attendiamo le prossime 48 ore per avere riscontri concreti su come la Regione e l’Azienda sanitaria vorranno risolvere l’ennesima questione palesatasi dopodiché il movimento, interessando anche la segreteria nazionale e le altre realtà associate presenti sul territorio, avvierà le azioni legali e di protesta a tutela del diritto alla salute dei cittadini di quest’area – conclude – che continua ad essere mortificata e maltrattata».

Parere negativo all’accorpamento dei presidi ospedalieri di Acri e Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Domenico Lo Polito, sindaco di Castrovillari, ha annunciato che il Tavolo Massicci, deputato presso il Ministero dell’Economia e Finanza per il disavanzo della spesa sanitaria in Italia, ha espresso parere negativo sul decreto del Presidente della Regione Calabria n.191 che voleva l’accorpamento, in un unico spoke, dei presidi ospedalieri di Castrovillari ed Acri.

Un parere che dà ragione a chi si era espresso contro questa illogica “unificazione” degli Ospedali di Castrovillari ed Acri in un unico Spoke che non onorava, tra l’altro, le indicazioni del decreto del Presidente della Giunta Regionale n.18 del 2010, inerente le funzioni proprie configurate allo Spoke di Castrovillari, e del decreto, sempre del Presidente della Giunta Regionale, n.106 del 2011 nel quale si prevedono i 223 posti letto oltre i servizi che lo Spoke deve possedere.

Una battaglia che è stata svolta e procede senza perdere di vista, pure, l’allarmante riduzione dell’attività di servizi importanti quali Ortopedia, Broncopneumologia e Pronto Soccorso, e dei posti letto, scippati alla Chirurgia di Castrovillari per essere trasferiti presso dell’Ospedale di Acri e che la determinazione inequivocabile del Tavolo Massicci rimetterà sicuramente in ordine nel rispetto delle legittime attese.

 

Protesta all’Asp di Cosenza contro l’accorpamento dei presidi di Castrovillari e Acri

COSENZA -Sindaci,rappresentanti istituzionali provinciali, regionali e sindacali del comprensorio Pollino – Sibaritide, operatori sanitari, cittadini e associazioni stanno manifestando davanti alla sede dell’Azienda sanitaria di Cosenza per dire no all’accorpamento dell’ospedale spoke di Castrovillari con quello di Acri. I manifestanti, che hanno proclamato lo stato di agitazione del territorio, annunciano ”che si attiveranno per il ritiro del decreto 191 del 2012”.