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Strage cani Santa Sofia d’Epiro, il sindaco Ceramella: «Condanniamo gesto ma anche attacchi contro la nostra storia»

SANTA SOFIA D’EPIRO (CS) – Dopo la notizia diffusa dall’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) dell’avvelenamento di 15 cani, la cittadina di Santa Sofia d’Epiro è stata letteralmente assalita. Social o non social, la questione dei cani ha toccato davvero tutti nel piccolo borgo italo-arbëreshë e tutta Italia ha letto, visto e sentito della strage avvenuta. Finalmente è arrivata ora di fare chiarezza attraverso le parole del primo cittadino di Santa Sofia d’Epiro, Gianfranco Ceramella: «Siamo devastati e indignati da quello che è successo nella nostra tranquilla comunità e condanniamo, senza alcun se e ma, ciò che è accaduto. Ma è arrivata ora di far chiarezza. Innanzitutto c’è da precisare che i cani erano all’interno di una proprietà privata in quanto animali custoditi da una signora, tant’è che il ritrovamento è stato fatto proprio all’interno della proprietà recintata dalla proprietaria. La vicenda è stata subito segnalata e denunciata ai carabinieri e a tutti gli organi competenti (i quali tra circa 40 giorni comunicheranno l’esito degli esami tossicologici effettuati dall’istituto di zooprofilassi di Cosenza per comunicare il tipo di veleno utilizzato) dalla proprietaria dei cani in primis e successivamente dall’amministrazione comunale. La stessa amministrazione si è occupata poi di collaborare con l’Oipa, con l’Asl, con i carabinieri e la stessa ha immediatamente emesso un’ordinanza con divieto a chiunque di utilizzare in maniera improprio, preparare, miscelare e/o abbandonare esche e bocconi avvelenati o anche contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastiche e metalli. Infine, tengo a precisare che, trattandosi di denuncia contro ignoti, nessuno allo stato attuale delle cose può affermare che il colpevole sia all’interno della nostra comunità, e quindi, da rappresentante e primo cittadino di Santa Sofia d’Epiro, respingo fortemente gli attacchi e le offese piovute sulla nostra comunità attraverso i media ed i social, da chi non conosce affatto la storia e la cultura del nostro meraviglioso territorio».