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Parco Nazionale della Sila, monitoraggio fauna

SILA (CS) Un monitoraggio sulla fauna selvatica nel Parco Nazionale della Sila è stato realizzato grazie all’utilizzo di una rete di foto trappole indolore e non invasive sparse in 21 località dislocate sull’intero territorio del Parco.

Un lavoro realizzato per la tutela della biodiversità nelle aree protette silane in collaborazione con il Comitato Italiano per la Protezione degli uccelli rapaci (CIPR) e con l’Università della Calabria, finanziato dal Dipartimento Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria.

Bosco della sila

Ma sotto l’occhio vigile delle fotocamere sono pure passati dei cercatori di funghi ed escursionisti, alcuni dei quali hanno pensato bene di creare un danno al sistema di monitoraggio asportando l’apparecchiatura o danneggiandola.

L’esame dei dati ha rilevato la cattura fotografica di mammiferi ed uccelli selvatici, cani e vacche al pascolo portando alla luce che la presenza umana e il verificarsi della transumanza con il conseguente pascolo, in alcune zone abbiano contribuito a determinare la diminuzione accentuata di specie selvatiche. Infatti, dagli ultimi giorni di maggio in poi si è notato una diminuzione di catture di animali selvatici, anche in quelle aree in cui in precedenza la frequenza era elevata. I risultati ottenuti da questo lavoro di monitoraggio della fauna selvatica nel Parco Nazionale della Sila sono stati oggetto di analisi nel corso di un apposito incontro, presieduto ed introdotto dal Commissario del Parco, Sonia Ferrari, svoltosi presso il Centro di accoglienza “Cupone” di Camigliatello Silano, con relazioni di Mauro Tripepi e Nicoletta Boldrini, rispettivamente presidente e naturalista del Comitato Italiano per la Protezione degli Uccelli Rapaci; del direttore dell’Ente Parco, Michele Laudati; nonché del prof. Pietro Brandmayr, docente del dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria; mentre le conclusioni sono state tratte dall’Assessore alla Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria, Antonella Rizzo.

 In conclusione – è stato rilevato – il progetto sperimentato per la prima volta nel Parco della Sila ha dimostrato che la tecnica è sicuramente la più idonea per rilevare la presenza di specie selvatiche ed attuare un progetto di censimento completo raccogliendo dati utili anche alla definizione dei corridoi ecologici delle varie specie rare e protette presenti nel territorio silano, per il quale la Regione Calabria in questo momento è impegnata nella definizione di intereventi di salvaguardia e promozione culturale oltre che di attrazione turistica sapendo utilizzare al meglio il riconoscimento Unesco di decima Riserva della Biosfera Italiana (Programma MaB) in attesa di ottenere sempre dall’Unesco il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità, per il quale nello scorso mese di luglio è stato presentato all’apposita Commissione il dossier definitivo. Sarebbe una straordinaria occasione per la Calabria nel mondo, come per la conservazione della Natura e dell’Ambiente, una opportunità grande di sviluppo sociale ed economico per le popolazioni che vi gravitano.

Per le TV interviste: Mauro Tripepi, presidente CIPR; prof. Pietro Brandmayr, docente di Ecologia UniCal ; Antonella Rizzo, Assessore Tutela dell’Ambiente Regione Calabria