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Si è conclusa la prima fase del progetto “Tèmenos- arte contemporanea tra archeologia e territorio”

SIBARI – Si è conclusa la prima fase del progetto “Tèmenos- arte contemporanea tra archeologia e territorio” a cura di Giovanni Viceconte, anteprima del Festival Internazionale della Sibaritide. Domenica 6 luglio, l’ultima giornata della residenza artistica, a Francavilla Marittima (Cs), per Michela Pozzi e la coppia Fonte&Poe (Alessandro Fonte e Shawnette Poe). Una sorta di viaggio tra passato e presente per i videoartisti, alla scoperta dei luoghi sacri, dei miti e delle tappe più significative dell’incontro tra la popolazione degli Enotri e i Greci. “Un’operazione Témenos – spiega nelle sue note il curtore Viceconte – che mostra come l’archeologia sia per la Calabria una risorsa di indiscussa centralità, sul piano culturale e per la potenziale attrattiva turistica – e aggiunge – Abbiamo tentato di individurae un punto di incontro tra l’antico e il contemporaneo, collegando i temi e i luoghi con i linguaggi dell’arte”.

Quattro giornate, dal 3 al 6 luglio, per i video artisti Michela Pozzi e Fonte &Poe per raccogliere, nella Piana di Sibari, gli imput e l’ispirazione per poter poi realizzare un’opera di videoarte per la rassegna 2video. Accompagnati da studiosi e guide del luogo, gli artisti hanno visitato: la Necropoli di Macchiabate (conosciuto per gli i numerosi reperti, oggi conservati all’interno delle sale del Museo Nazionale della Sibari); i borghi di Francavilla Marittima e Civita, l’Area archeologica dell’Acropoli – Timpone della Motta (al suo interno il Santuario della Dea Athena), il Parco Archeologico di Sibari e il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide.

Michela Pozzi, Alessandro Fonte e Shawnette Poe, hanno concluso la quarta giornata con le riprese video. In seguito, le loro opere saranno proiettate durante le tre giornate del Festival Internazionale della Sibaritide (Francavilla Marittima, 22-23-24 agosto 2014).

Fonte&Poe Sul letto del fiume Raganello, si definisce l’opera dedicata alla dea dell’acqua,del duo Fonte & Poe. Nell’azione gli artisti hanno coinvolto un gruppo di 8 figuranti del luogo (Diego Barone, Vincenzo Barone, Antonio Cerchiara, Pierfranco Lucente, Paola Marino ,Claudia Oriolo, Valerio Ruscelli Yukiko Saito, Emanuele Serrano), entusiasti di prendere parte al progetto artistico. Utilizzano diversi linguaggi espressivi: installazione, performance, video. Attraverso la loro ricerca artistica si interrogano sulla posizione e significato dell’identità contemporanea in una realtà instabile e ridefinita dal crollo continuo dei punti di riferimento, sulla trasformazione del concetto di appartenenza e sulla mutevolezza della memoria.

Michela Pozzi si è lasciata ispirare dal culto tributato alla “Dea del Telaio” Enotria. La sua poetica è in gran parte incentrata sulla connessione, sentimentale e insieme esistenziale con lo spazio. Infatti, attraverso l’installazione, il video e la fotografia, concentra la sua attenzione sulle emozioni comunicatele dal luogo scelto, che diviene il punto di partenza per una riflessione profonda sulla possibilità che l’uomo ha di personalizzare lo spazio nel quale vive.