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Cosenza, martedì consegna alla città della nuova Piazza Tommaso Campanella

COSENZA – Martedì 9 aprile alle 17,30 alla presenza del vescovo Francesco Nolè verrà inaugurata la nuova piazza Tommaso Campanella, opera di riqualificazione frutto della visione urbanistica del sindaco Mario Occhiuto.

Il bellissimo luogo in cui sorge la chiesa medievale di San Domenico e tutto il complesso monumentale con il chiostro e le sale capitolari, viene così riconsegnato alla comunità nel segno di una più ampia fruizione sociale, in un contesto di estesa rivitalizzazione. Basti pensare che laddove prima c’era una stradina adibita a parcheggio, oggi c’è un suggestivo scenario a cielo aperto, che oltre all’aggregazione tra persone potrà essere ideale anche per le foto di rito dei matrimoni civili e religiosi che qui vengono abitualmente celebrati, tra   il chiostro e la chiesa appunto.

Non semplicemente dunque la riqualificazione di una piazza, bensì un progetto di valorizzazione dell’intero complesso di San Domenico, della sua facciata. Un luogo che oggi unisce contemporaneo e antico, con una naturale vocazione all’arte e alla storia, dal suo BoCs Art Museum al suo chiostro medievale e alla chiesa del XV secolo con un rosone gotico davvero unico.

La consegna alla città della nuova piazza Tommaso Campanella è significativa anche nell’ottica dell’impegno dell’Amministrazione comunale per il Centro storico.

“Incontri d’Autunno” al Festival Euromediterraneo di Altomonte

ALTOMONTE (CS) – Il Festival Euromediterraneo di Altomonte presenta due giorni dedicati al teatro e alle nuove generazioni con “Incontri d’autunno” che si terranno al Salone Razetti, nel Chiostro di San Domenico, giovedì 29 e venerdì 30 e che avranno per protagonista indiscusso Tommaso Campanella e la sua storia.

Il Festival Euromediterraneo ha fortemente voluto che alle scuole venisse raccontata la figura del filosofo di Stilo che ad Altomonte ha trascorso alcuni anni della sua vita. Tommaso Campanella , infatti, non è solo una figura che trasmette valori positivi come l’integrità morale e il coraggio di perseguire le proprie idee e valori ma è anche un attrattore turistico per Altomonte e tutto il suo territorio.

A raccontare la vita, le opere e il soggiorno altomontese di Tommaso Campanella per “Incontri d’autunno” ci penserà il teatro con lo spettacolo “Il senso delle cose e la magia di Fra Tommaso”, a cura del Parco letterario Tommaso Campanella di Cosenza che andrà in scena giovedì 29 novembre al Salone Razetti a partire dalle ore 10. Venerdì 30, sempre il Parco letterario Tommaso Campanella, continuerà a spiegare agli alunni la grandezza del filosofo paragonandolo ad un altro personaggio positivo come Federico II grazie alla rappresentazione teatrale di “Federico II, Stupor Mundi”.

A Cosenza un polo culturale d’avanguardia nel segno di Bernardino Telesio, Giordano Bruno e Tommaso Campanella

RENDE (Cs) – “Un polo d’eccellenza culturale destinato a sfidare i grandi atenei di Harvard, Cambridge e Oxford”: inizia così, l’articolo pubblicato oggi da Andrea Milanesi sull’inserto “Sette” del Corriere della Sera, sul Centro Internazionale di Studi dedicato alle figure di Telesio, Bruno e Campanella, presieduto da Nuccio Ordine e diretto da Roberto Biondi, docenti dell’Università della Calabria.

“Un riferimento obbligato già oggi”, sottolinea ancora il giornalista del prestigioso settimanale, “per chiunque intenda approfondire la conoscenza dei maggiori protagonisti del Rinascimento europeo”.

Una valutazione più che positiva, accolta con comprensibile soddisfazione dai protagonisti di questa iniziativa: “Stiamo raccogliendo l’opera omnia di questi tre grandi autori”, spiega Bondì, “e dopo il generoso contributo dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, nostro socio fondatore, che ha donato quasi 500 riproduzioni digitali di testi di Bruno, stiamo microfilmando 700 volumi di Telesio sparsi per l’intero pianeta, per dedicarci infine al corpus di Campanella, che risulta essere molto più vasto. E poi acquisiremo la bibliografia secondaria, cioè gli studi critici e le traduzioni in altre lingue”.

Un evento culturale destinato a proiettare un’immagine positiva della Calabria nel mondo: “A partire dal cosentino Bernardino Telesio, da Francis Bacon definito “il primo dei moderni” – aggiunge Nuccio Ordine, Presidente del Centro Studi – “la natura va studiata “iuxta propria principia”, secondo i principi che le sono propri, operando una netta separazione tra indagine scientifica e teologia. Un tema di schiacciante attualità, che ci porta a riflettere ulteriormente sul concetto di tolleranza, oggi messo in pericolo dal fanatismo religioso; la continua ricerca della verità anima questi filosofi, in contrasto con chi, rifiutando il dialogo, si elegge a unico interprete della verità assoluta. Le biblioteche, non dimentichiamolo, sono infatti anche granai di democrazia e legalità”.

Nell’articolo si annuncia, tra l’altro, la creazione di una grande biblioteca, prestigioso polo di attrazione internazionale in grado di richiamare chiunque voglia studiare questi filosofi, avvalendosi anche di una rete attiva di collaborazioni internazionali di alto livello scientifico. “Una realtà virtuosa resa possibile dall’apporto fondamentale di tre grandi istituzioni”, aggiunge il vice-presidente del Centro, Miguel Angel Granada dell’Università di Barcellona, “tra le migliori per quanto riguarda gli studi rinascimentali, come il Warburg Institute di Londra e il Max-Planck-Institut für Wissenschaftsgeschichte di Berlino (i cui direttori sono vicepresidenti del Centro) e il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance di Tours”.

“Un circuito di scambi”, conclude Bondí, “che si apre al resto del mondo, grazie soprattutto al sostegno economico della Fondazione Carical e della Banca Carime; nell’augurio che Mario Oliverio, attuale Governatore della Regione Calabria, continui a sostenere il Centro come ha fatto a capo della Provincia di Cosenza”.

Scoperta la strada percorsa da Tommaso Campanella

STILO (REGGIO CALABRIA) – Fu la strada che Tommaso Campanella percorse per recarsi fino al al convento dei Domenicani. Oggi i resti vengono riesumati e mettono in luce una strada tardo-medievale.  A darne notizia è l’archeologo Francesco Cuteri, autore della scoperta, che annuncia con la direttrice Maria Teresa Iannelli, grazie alla disponibilità di Italgas, il prosieguo degli scavi per portare alla luce una porzione più ampia della strada.

Immagini e poesia e teatro su Tommaso Campanella, un seminario all’Università della Calabria

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Domani si terrà un seminario su Tommaso Campanella, organizzato da Sandra Plastina, coadiuvata da Germana Ernst, sulle poesie e il teatro di Campanella, in collaborazione con Carlo Fanelli.

Interverranno, Germana Ernst, Franc Ducros, traduttore e curatore dell’edizione francese delle Poesie edite da Belles Lettres, Gisèle Pierra, (Université Paul-Valéry Montpellier) Anne Staquet (Université de Mons), Manlio Perugini (Roma-La Sapienza) e Jean-Paul De Lucca (University of Malta).

Il seminario si concluderà con la rappresentazione della Città del Sole, adattamento teatrale di Anne Staquet, regia di Carlo Fanelli e una tavola rotonda su Teatro e insegnamento.

 

Di seguito il programma dettagliato

 

9.30-12.30
Tommaso Campanella e la Calabria: gli anni giovanili
L’iconografia campanelliana
Le Poesie: lettura e commento
15.30-19.00
Rappresentazione della Città del Sole,
adattamento teatrale di Anne Staquet, messa in voce di Deborah Rocco, regia di Carlo Fanelli. Letture di Francesco Fotia, Emilio Prezioso, Francesco Staino.
Tavola rotonda su Teatro e insegnamento

Tommaso Campanella, sulle orme di Bernardino Telesio.

Nato a Stilo nel settembre del 1568, in provincia di Reggio Calabria, Campanella fu un ragazzo prodigio. Figlio di un calzolaio povero ed illetterato, prese gli Ordini Domenicani non ancora quindicenne sotto il nome di frate Tommaso in onore di San Tommaso d’Aquino. Studiò teologia e filosofia con diversi maestri. Venne in contatto con le idee sull’ortodossia aristotelica da cui si allontanò subito, attratto invece dall’empirismo di Bernardino Telesio il quale gli insegnò che la conoscenza è sensazione e che tutte le cose naturali ne possedevano. Campanella scrisse la sua prima opera, Philosophia sensibus demonstrata (Filosofia dimostrata dai sensi), pubblicata nel 1592, nella quale difese Telesio. Nello stesso anno subì un processo da parte del suo stesso ordine e tra il 1594 e il 1595. Venne inquisito e torturato a Padova e a Roma. Il processo inquisitoriale si concluse con l’abiura e la condanna per sospetto veemente di eresia da parte della Congregazione del Sant’Uffizio. A Napoli venne in contatto con l’astrologia e i riferimenti astrologici che sarebbero diventati una caratteristica costante nei suoi scritti. Le concezioni non ortodosse di Campanella, fortemente in contrasto con l’autorità di Aristotele, lo portarono in conflitto con la Chiesa. Denunciato all’Inquisizione e citato presso il Sant’Uffizio a Roma, fu confinato in un convento fino al 1597. Dopo la sua liberazione, Campanella tornò in Calabria e si fece portatore di una cospirazione contro il potere spagnolo a causa della quale fu ordinata la chiusura, per decreto del vicario Pedro di Toledo, dell’Accademia Cosentina. Lo scopo di Campanella era quello di formare una società basata sulla comunità dei beni e delle mogli, somiglianza con lo stato ideale di Platone. Tradito da due compagni cospiratori fu preso ed incarcerato a Napoli. Riuscì a sfuggire alla pena di morte fingendosi pazzo, “Che si pensavano che io era coglione, che voleva parlare?” disse Campanella stesso ad un aguzzino riferendosi agli inquisitori, ma fu condannato all’ergastolo. Campanella trascorse 27 anni in prigione a Napoli. Durante la prigionia scrisse le sue opere più importanti: La Monarchia di Spagna“(1600), Aforismi Politici (1601), Atheismus triumphatus“(1605-1607), Quod reminiscetur (1606 ca), Metaphysica (1609-1623), Theologia (1613-1624), e la sua opera più famosa, La città del sole (1623) in cui vagheggiava l’instaurazione di una felice e pacifica repubblica universale retta su principi di giustizia naturale. Egli addirittura intervenne nel primo processo contro Galileo Galilei con la sua coraggiosa “Apologia di Galileo” (1616). Fu infine scarcerato nel 1626 grazie a Papa Urbano VIII che personalmente intercedette presso Filippo IV di Spagna. Campanella fu portato a Roma e tenuto per qualche tempo presso il Sant’Uffizio e fu liberato definitivamente nel 1629. Visse per cinque anni a Roma dove fu il consigliere di Urbano VIII per le questioni astrologiche. Nel 1634 una nuova cospirazione in Calabria, portata avanti da uno dei suoi seguaci, gli procurò nuovi problemi. Con l’aiuto del Cardinale Barberini e dell’ambasciatore francese de Noailles fuggì in Francia dove fu benevolmente ricevuto alla corte di Luigi XIII. Protetto dal Cardinale Richelieu e finanziato dal Re passò il resto dei suoi giorni al convento parigino di Saint-Honoré. Il suo ultimo lavoro fu un poema che celebrava la nascita del futuro Luigi XIV, l’ Ecloga in portentosam Delphini nativitate. Morì a Parigi il 21 maggio del 1639.

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