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Rende, il Tribunale vieta a Manna di partecipare alla presentazione di un libro. E viene installata una sagoma

RENDE (CS) – Una sagoma a tratteggiare i contorni di una vicenda: “che pare coniugare malagiustizia e interessi politici”. Aggirato l’incomprensibile diniego, l’avvocato Marcello Manna è intervenuto in video-collegamento alla presentazione del libro di Roberto Castagna “Leader al contrario. Libertà, giustizia sociale e tutela dei lavoratori” scritto a dal leader sindacale con il giornalista Francesco Kostner. 
 
Il Tribunale di Cosenza aveva infatti impedito all’avvocato di poter presenziare all’evento. Citando Antoine Garapon sulle libertà fondamentali e lo stesso volume di Castagna e Kostner in cui si parla di magistratura condizionante il libero esercizio della democrazia, Manna parla di: “una scelta incomprensibile visto che il convegno a cui si chiedeva di partecipare come relatore riguardava l’attività professionale e non già quella amministrativa.
 
L’applicazione della misura in atto è esclusivamente relativa alla funzione di sindaco e la scelta della misura è stata effettuata tenendo conto della c.d. Legge Severino”, aggiungendo: “da quando le attività culturali sono considerate pericolose e non essenziali a tal punto da far decidere per il diniego?”. L’avvocato, ha poi confermato che nei prossimi giorni indirà una conferenza stampa: “per mostrare gli atti che dimostrano l’accanimento giudiziario con finalità politiche che l’inchiesta sottende”.

Rinviato a febbraio il processo del piccolo Giancarlo Esposito

COSENZA – Si è svolta oggi, al tribunale di Cosenza, l’udienza del processo per la morte del piccolo Giancarlo Esposito che ha perso la vita in una vasca delle piscine di Campagnano il 2 luglio 2014.
Sul banco degli imputati i gestori della piscina comunale e diversi istruttori. Davanti al giudice Marco Bilotta hanno deposto il dottore Cristiano Quiriconi, consulente del Pubblico Ministero, presidente di un’associazione di nuoto e maestro di salvamento, ed il professore Francesco Vinci dell’ Università di Bari, che ha effettuato l’autopsia sul corpo del bambino.
Il processo è stato rinviato al 27 febbraio, quando deporranno la madre di Giancarlo, Alessandra Gozzi, e alcuni testi della parte civile.

Cosenza, inflitti 18 anni di carcere all’assassino di Stanislao Sicilia

COSENZA – La Corte d’Assise di Cosenza ha condannato a 18 anni di carcere Carmine Cristini. Il 31enne di Montalto Uffugo, noto alle forze dell’ordine e già collaboratore di giustizia, è accusato di aver ucciso Stanislao Sicilia, il 29enne freddato nel dicembre del 2014 nella piazza del centro dell’area urbana cosentina. L’ex pentito è stato giudicato con rito abbreviato e ha sin da subito confessato le sue responsabilità. Il pm Giuseppe Cozzolino aveva chiesto la pena di 20 anni di reclusione. Cristini, nella precedente udienza, aveva rilasciato dichiarazioni spontanee in cui ha ribadito di aver sparato perché era stato aggredito. Sarebbe stata, quindi, legittima difesa. Per questo i suoi legali gli avvocati Elena Montesano e Giuseppe Manna avevano chiesto il minimo della pena tenendo conto della confessione e della legittima difesa. Il presidente della Corte, Giovanni Garofalo, al termine della camera di consiglio ha emesso la sentenza di condanna a 18 anni di carcere e al pagamento di 30mila euro a favore dei familiari della vittima.

La tutela morale e materiale del minore al Tribunale di Cosenza

Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di separazione dei genitori e per l’affidamento dei figli, attraverso l’approvazione della Legge 8 febbraio 2006 n. 54, l’opzione tra affido condiviso ed esclusivo dipende dalla giudiziale verifica della rispondenza dell’uno o dell’altro genitore all’interesse del minore. La valutazione della rispondenza all’interesse del minore dell’affido condiviso dev’essere compiuta, però, ponendo il minore al centro dell’attività istruttoria del giudicante, anche attraverso l’ascolto del minore stesso. Delle nuove norme e della mediazione familiare si parlerà nell’incontro “L’art. 155 sexies del Codice Civile: la tutela dell’interesse morale e materiale del minore” che la Sezione Distrettuale di Catanzaro degli Avvocati Matrimonialisti Italiani ha organizzato per giovedì 11 luglio 2013, con inizio alle ore 17, presso la sala della Biblioteca Arnoni del Tribunale di Cosenza. L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Cosenza, registrerà in apertura i saluti di rito del Presidente dell’Ordine degli Avvocati del foro bruzio, Oreste Morcavallo, e l’introduzione ai lavori della Presidente dell’AMI Calabria, Margherita Corriere. Seguiranno le relazioni del Presidente di Sezione del Tribunale di Lamezia Terme (CZ), Giuseppe Spadaro, e dello psicologo e criminologo Marco Pingitore. L’importante evento formativo sarà moderato dall’addetto stampa dell’AMI, Valerio Caparelli. “Se l’audizione è considerata uno strumento essenziale per la formazione del convincimento del giudice – dichiara l’avvocato Corriere nella nota di presentazione del convegno – possiamo certamente affermare che essa è principalmente uno strumento di attuazione del diritto del minore, che può così esprimere liberamente la propria opinione. Questa dinamica, infatti, attraverso la voce del bambino, consente al giudice di percepire le esigenze di tutela dei suoi primari interessi. Una percezione che, però, può seguire percorsi un pò più complessi e che non si limita solo all’ascolto del minore nel corso di un’udienza istruttoria. Ad ogni modo, il giudice può avvalersi di supporti che gli consentono un’effettiva percezione della volontà del minore, una volontà che non sempre traspare dalle parole o dai silenzi del bambino: mi riferisco, in particolare, alle consulenze tecniche psicologiche, opportunamente estese anche ai genitori in conflitto, ma anche all’attività degli operatori dei servizi sociali, sempre pronti a monitorare la situazione familiare del minore ed a costruire percorsi di sostegno indispensabili per addivenire ad una condivisione della genitorialità”. Da tenere molto in considerazione, inoltre, l’efficacia della mediazione: uno strumento di negoziazione per la risoluzione dei conflitti, che esiste da sempre in quanto la capacità di mediare è profondamente radicata nella vita dell’uomo. La storia della mediazione familiare riconosce agli avvocati la capacità di avere intuito per primi come il concetto di mediazione possa estendersi anche all’ambito delle problematiche familiari, avendo essi stessi maturato la convinzione che gli strumenti a disposizione dei giudici non erano sufficienti a risolvere adeguatamente le divergenze familiari, soprattutto in casi di separazione coniugale.