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Oliverio: «No all’autorizzazzione di nuove trivellazioni nel Mar Ionio»

CATANZARO – Il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio ha chiesto al  Ministero dell’Ambiente di sospendere subito le autorizzazioni concesse alla Global Med o ad eventuali altri soggetti. Ci opporremo anche in sede legale.

«Il nostro mare – si legge in una lettera inviata al Ministro – è una risorsa da salvaguardare e valorizzare. Una risorsa per alimentare lo sviluppo sostenibile».

Giovani Udc a Vibo contro le trivellazioni

VIBO VALENTIA – Vibo Marina sarà luogo della prima uscita del neo coordinamento nazionale guidato da Marco Martino. Il tema scelto per l’incontro è quello più attuale, il referendum del 17 aprile sul tema delle trivellazioni. L’ iniziativa è volta a sollecitare la gente ad andare a votare, e votare si, come già promosso da iniziative in tutta italia volute dal segretario nazionale Lorenzo Cesa.
Ad aprire i lavori il coordinatore nazionale Marco Martino. Interverranno Mino De Pinto (coordinatore Vibo Valentia), Stefano Luciano, presidente del consiglio di Vibo Valentia, i consiglieri comunali (alleanza per Vibo, Vibo unica), Luigi Saeli, presidente Pro Loco Vibo Valentia, Giovanni di Bartolo, portavoce Nazionale Consulta Studenti, Francesco Basile, ingegnere, Pino Paolillo (WWF Calabria). Modera il dibattito Michele Guerrieri, responsabile nazionale comunicazione Giovani Udc.

Confesercenti Cosenza organizza “La Festa del Mare” per dire no alle trivelle nel Mediterraneo

Cosenza ( Cs) – Una “Festa del mare” per dire SI al referendum sull’abrogazione della legge che consente le trivellazioni a breve distanza dalle nostre coste. A organizzarla è Confesercenti Cosenza, che intende sensibilizzare i cittadini a partecipare al referendum per difendere l’ambiente, la salute e l’economia del nostro territorio. La Festa del mare, che avrà luogo domenica 10 aprile in piazza 11 settembre a Cosenza, è stata presentata questa mattina in conferenza stampa nella sede di Confesercenti Cosenza. Erano presenti il presidente provinciale di Confesercenti e regionale di Assoturismo Vincenzo Farina, il consigliere regionale e delegato alla campagna referendaria Arturo Bova, il direttore regionale di Confesercenti Pasquale Capellupo e il professor Tullio Romita, docente Unical e presidente dell’Associazione Mediterranea di Sociologia del Turismo. «Il mare è il grande attrattore di questa regione – ha spiegato Vincenzo Farina – e fino a prova contraria il sistema del turismo balneare pesa al 90%. Non ci possiamo permettere di avere delle piattaforme in mare. Eravamo la culla della cultura e adesso abbiamo le trivelle?». E sulla Festa del Mare il presidente di Confesercenti Cosenza precisa: «La festa del mare al centro di Cosenza è una provocazione. Tutti i cittadini dell’area urbana devono comprendere l’importanza di questo referendum referendum. Noi per i gap strutturali che abbiamo perderemmo qualsiasi possibilità». E se il presidente Renzi si è augurato che il referendum fallisca, l’onorevole Arturo Bova ribatte: «La posizione del governo in questo momento non è giustificata. Io sono uno di quelli che ha chiesto il referendum. I tempi della politica, ad ogni modo, hanno impedito ai cittadini di conoscere bene il tema». Ed è, inoltre, anche un problema di tempi: «Si tratta di adeguarsi al fatto che le concessioni debbano avere una scadenza. Le durate delle concessioni sono state previste per prevenire i gravi problemi di tutela e sicurezza ambientale. La Calabria è la regione a più alto rischio sismico e idrogeologico. I costi di smantellamento, poi, sono altissimi: smontaggio e riempimento delle caverne che rimangono una volta tolte, vanno riempite con materiale particolare». Il prof. Romita, invece, ha detto: «Non capisco quale sia il modello di sviluppo di questa nazione. Credo che siamo ancor più sudditi dell’economia. È normale che intorno alle piattaforme c’è inquinamento. Sono problematiche note, una cosa così ovvia deve essere oggetto di discussione, in altri paesi i ministri sono stati costretti a dimettersi. Lo smantellamento delle piattaforme, poi, ha un costo notevole. Il problema ambientale c’è e noi dovremmo chiedere con forza alle società petrolifere lo smantellamento o, comunque, si potrebbe studiare una soluzione a metà e far in modo che vengano rivisitate come obiettivi. Ci sono due approcci allo sviluppo, il cosiddetto approccio sostenibile che viene definito dello sviluppo economico a ogni costo che si regge sulla teoria che il danno prodotto, per rientrare, diventa un nuovo business. Ma abbiamo ormai visto che ognuno si fa il suo guadagno e sui danni non si fa nulla». Il direttore Pasquale Capellupo ha citato Papa Francesco, nella sua introduzione. «La chiesa calabrese si è schierata con il sì. Io credo sia stato commesso un grave errore a voler buttare in politica un argomento di questo tipo. Il quesito è poca cosa rispetto alla battaglia. Si fa un ragionamento di tipo economico, culturale e ambientalista. Noi non possiamo tornare indietro. A Parigi l’anno scorso abbiamo detto che bisogna abbassare l’innalzamento della temperatura del pianeta, e poi si lavora per decidere altro. Il problema è raggiungere il quorum. Chi si sente impegnato in questa battaglia culturale deve manifestare il suo impegno e la sua militanza cercando di far conseguire i risultati».

 

Trivellazioni nello Ionio, la provincia di Cosenza dice no

COSENZA – Il Vice Presidente della Provincia Franco Bruno ha firmato la Disposizione Presidenziale con la quale vengono presentate osservazioni alla procedura VIA (Valutazione di impatto ambientale), inerente il Progetto di perforazione del Pozzo Esplorativo Liuba 1 Or in Comune di Cassano allo Ionio, opponendosi in sostanza alla realizzazione dell’intervento stesso.

Secondo le osservazioni di Franco Bruno, il previsto impianto si colloca in una zona ad altissima valenza turistica rinomata non solo a livello nazionale ma anche internazionale con numerose strutture ricettive, nel tratto di costa che va da Rossano Calabro ai confini regionali con la Basilicata, che sono fonte di sostentamento per molti operatori del Settore. L’intervento ricade altresì nel maggiore comprensorio agricolo e zootecnico della Provincia di Cosenza, che vede produzioni di altissima qualità impiegando innumerevoli imprese agricole che sostengono l’economia del territorio dando reddito a migliaia di operatori;

Ma vi è di più. L’insediamento industriale, difatti, si colloca nella ben nota area archeologica della sibaritide – sito di rilievo mondiale – scoperta solo in piccolissima parte, che vide il sorgere, lo sviluppo, l’espansione e poi il declino della grande polis di Sibari. In quest’area sono stati rinvenuti reperti di notevole valore storico, che la classificano come uno dei siti più estesi e importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica.

Nel dispositivo presidenziale si sottolinea, ancora, che la Provincia di Cosenza ha promosso “il contratto di .fiume Crati per l’intera  valle del Crati, ivi compresa la zona della foce, al fine di programmare la realizzazione di interventi ambientalmente sostenibili in armonia con le vocazioni delle aree di pertinenza fluviale e in ossequio alle direttive comunitarie di riferimento; e consapevole delle notevoli risorse ambientali presenti sul suo territorio, oltre che attento alle problematiche di salvaguardia ad esse connesse, l’Ente ha aderito al protocollo d’intesa per la costituzione del partenariato di progetto per la riserva mondiale della biosfera denominato “Riserva Area MAB Sila”, promosso dall’UNESCO.

Il Progetto in questione – puntualizza quindi Franco Bruno nel dispositivo di opposizione – deve essere sottoposto all’approvazione preventiva della Provincia ai fini della verifica di conformità al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Inoltre qualora risultasse non conforme urbanisticamente al P.T.C.P. e ricadente in aree tutelate paesaggisticamente, questo Ente, titolare di delega dell’Autorizzazione Paesaggistica, sarebbe impossibilitato al rilascio del prescritto Nulla Osta Paesaggistico.

Pertanto, considerato che l’insediamento industriale, previsto in un contesto come quello anzi descritto, potrebbe determinare squilibri dal punto di vista ambientale e avere ricadute negative nel contesto sociale ed economico; considerato altresì che in materia ambientale è sempre auspicabile applicare il principio di precauzione, la Provincia di Cosenza «dispone di opporsi alla realizzazione dell’intervento proposto dalla società Apennine Energy s.p.a., presentato al Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare in data 28/01/2016, relativamente al progetto “perforazione del pozzo esplorativo D.R.74.AP/1-LIUBA 10R”».

Il dispositivo di opposizione è stato trasmesso al Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, a valere come osservazioni della Provincia di Cosenza.

 

 

Referendum del 17 aprile, Cassano Democratica a favore del SI

Cassano allo Jonio ( Cs) – “Il movimento civico Cassano Democratica che fa capo a Luigi Garofalo si schiera apertamente per il voto al SI al referendum del 17 aprile prossimo per dire NO allo spregiamento del nostro territorio che ha fondamentalmente una vocazione turistica.
Già da assessore all’ambiente nella giunta guidata dal Sindaco uscente Gianni Papasso, Luigi Garofalo aveva apertamente opposto il parere sulla questione delle trivelle”. Questo quanto riportato in un comunicato.
“Accorato l’appello del capolista di Cassano Democratica per evitare uno sbaglio che andrebbe a gravare sia sulla natura turistica della costa jonica ma anche sulla salute dei cittadini andando ad inquinare maggiormente un territorio che già negli anni 80 è stato violentato dall’interramento delle ferriti di zinco”.
Quindi a nemmeno un mese dal voto referendario Luigi Garofalo e la sua Cassano Democratica invitano tutti ad andare al voto e a barrare il SI per dire NO al progetto di trivellazione sia in mare che sulla terra ferma da parte della Società proponente Appennine Energy S.p.A. Come assessore all’ambiente Garofalo aveva supportato in toto il primo cittadino ad esporre alcune osservazioni a supporto di tale presa di posizione. “In riferimento al progetto per la perforazione del pozzo esplorativo proposto dalla società Appennine Energy S.p.A., prospiciente il litorale sibarita, il comune di Cassano All’Ionio”, si scriveva nei mesi scorsi si ribadisce il “no” ed esprime contrarietà alle attività di ricerca ed estrattive di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mare Jonio”. Va ribadito che la presa di posizione contro le trivellazioni non è storia di questi giorni ma è una presa di posizione che lo stesso ente comunale aveva già espressa unanimemente dall’assise civica, che aveva espresso parere sfavorevole all’effettuazione di indagini impegnando si legge nel verbale di consiglio “il Presidente della Giunta Regionale, il Presidente della Giunta Provinciale, i Comuni del comprensorio e tutti i parlamentari calabresi a mobilitarsi esercitando il loro peso politico ed istituzionale per scongiurare le ricerche e l’eventuale installazione di piattaforme finalizzate alla ricerca di idrocarburi. Va rimarcato che le aree individuate per la realizzate delle attività di prospezione, sono localizzate nei pressi di siti della Rete Ecologica Europea “Natura 2000” e, cioè, a meno di 500 metri dalla Riserva Naturale Regionale “Foce del Fiume Crati”, nelle cui vicinanze si trovano due siti di interesse comunitario (SIC): “Foce del Crati” e “Casoni di Sibari” di grande rilievo naturalistico per la presenza di uccelli acquatici migratori di notevole interesse, molti dei quali nidificanti, come la Cicogna bianca, simbolo della Riserva. Le spiagge di Sibari, ricordano dal movimento Cassano Democratica sono un patrimonio naturalistico, tanto è vero che sono state scelte anche dalla tartaruga Caretta Caretta per deporre le sue uova, a testimonianza dell’integrità delle acque e dell’ecosistema marino di questa parte di Calabria, nonché per la presenza del giglio di mare.

Scrutatori, Rinascita per Pentone si rifiuta di nominarli: basta con questo metodo clientelare, vogliamo il sorteggio

Da sx Vincenzo Marino e Domenico D'Agostino
Da sx Vincenzo Marino e Domenico D’Agostino

PENTONE (CZ) – Rinascita per Pentone, gruppo di minoranza del Comune di Pentone, non ci sta: si rifiuta di nominare gli scrutatori per il Referendum sulle trivellazioni e ribadisce la richiesta di mettere fine a questo metodo clientelare e di sorteggiare gli scrutatori tra inoccupati e disoccupati presenti nelle liste specifiche. «Mentre i 5 stelle e altri gruppi sorteggiano gli scrutatori – dichiara il capogruppo Vincenzo Marino – il sindaco di Pentone, che pure dice di appartenere ai 5 Stelle, continua a seguire il metodo della nomina che alimenta i bacini elettorali».

La richiesta di procedere con il sorteggio degli scrutatori era stata avanzata già un anno fa, ma la proposta non fu presa in considerazione: il gruppo fu costretto, suo malgrado, a seguire un metodo, quello dell’indicazione, discriminatorio e frutto del clientelismo. Nell’incontro tra i capigruppo del 21 marzo c.a., il gruppo ha ricevuto una disponibilità a cambiare metodo. Ieri, però, Domenico D’Agostino, consigliere di Rinascita e membro della commissione elettorale, nella riunione della stessa commissione, si è trovato di fronte al vecchio metodo della nomina. Perciò, appoggiato dal capogruppo, si è rifiutato di nominare gli scrutatori e ha presentato una nota nella quale ribadisce la richiesta di fare il sorteggio.

I membri della maggioranza hanno comunque proceduto con la nomina degli scrutatori e il sindaco ha prodotto una nota nella quale sostiene che la richiesta non può essere accolta perché tardiva. Ma di quale ritardo parla se già un anno fa Rinascita per Pentone aveva proposto di cambiare sistema e di passare al sorteggio degli scrutatori? «Sorteggiarli sarebbe stato semplice e normale, ma avrebbe dato l’ennesimo segnale di voler cambiare a partire dalle piccole cose – conclude Vincenzo Marino –  Speriamo che nel prossimo Futuro ci sarà un Cambiamento!».

 

 

 

Rossano, ordinanza di divieto trivellazioni

ROSSANO (Cs) – L’Ordinanza, la numero 13/2016, a firma del Commissario straordinario Aldo Lombardo, è stata pubblicata stamani (Mercoledì 9 Marzo) sull’Albo pretorio dell’Ente ed ha valore permanente fino ad eventuale revoca.

Il decreto, che reitera e rafforza altri provvedimenti sindacali emessi nei mesi scorsi, trova spiegazione nellegiustificate e condivise preoccupazioni espresse, ormai da tempo, da tutto il territorio in merito alla campagna di esplorazione e trivellazione per la ricerca di idrocarburi, anche attraverso la tecnica dell’air-gun, lungo le coste ioniche e sotto lo specchio d’acqua del Golfo di Taranto.

L’ordinanza commissariale richiama il principio di precauzione previsto dalla Legge 52/2006, secondo il quale, al fine di garantire la protezione di beni fondamentali, come la salute o l’ambiente, è necessaria l’adozione o l’impostazione di determinate misure di cautela, anche in situazioni di incertezza scientifica. L’applicazione del principio, pertanto, consente di adottare misure preventive in caso di pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e per l’ambiente.

Non solo. Il provvedimento rammenta anche il protocollo relativo alla protezione del Mare Mediterraneo dall’inquinamento derivante dall’esplorazione e dallo sfruttamento della piattaforma continentale, del fondo del mare e del suo sottosuolo certifica la pericolosità delle trivellazioni. Nel caso particolare delle trivellazioni nello Jonio, sussiste un rischio altamente probabile che si può manifestare a seguito di preliminare valutazione scientifica obiettiva e può verificarsi proprio a seguito della costruzione delle piattaforme con trivellazione nello specchio di mare antistante l’intera fascia della costiera ionica.     

No alle Trivelle: Calabria deposita referendum

CATANZARO – La Calabria è tra le Regioni i cui rappresentanti hanno depositato stamani in Cassazione i sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia e sul territorio.  Il Consiglio regionale della Calabria aveva infatti formalizzato la sua adesione venerdì scorso. download (3)

Insieme a quello della Calabria, a promuovere l’iniziativa sono stati i Consigli regionali di Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Liguria, Campania e Molise. Capofila dell’iniziativa è la Basilicata.

Graziano: “Contro le trivellazioni si chieda un referendum”

ROSSANO (CS) – Un referendum per dire no alle trivellazioni. È il duro monito lanciato dal consigliere regionale Giuseppe Graziano che a proposito della prevista e prossima campagna di ricerca di idrocarburi nel mare Jonio ha presentato una specifica mozione consiliare per impegnare la Regione Calabria a chiedere al Presidente del Consiglio di vietare l’utilizzo dell’air-gun per il settore delle attività estrattive.Rossano

Sarebbe opportuno – dichiara Graziano – che il Governatore Oliverio si faccia carico di questa iniziativa, perorando l’iniziativa referendaria, così come già fatto dal collega della Basilicata, Marcello Pittella, ed al vaglio di altri Consigli regionali, per chiederel’annullamento di tutte le autorizzazioni che consentono la ricerca e la prospezione di idrocarburi ad appena 12 miglia dai nostri litorali. Una scelta cervellotica e colonialista del Governo Renzi che, tra l’altro, per consentire questo scempio, probabilmente fomentato e sponsorizzato dai grandi centri di interesse, ha addirittura semplificato le procedure di attuazione, esautorando le Regioni da un ruolo centrale nella gestione delle politiche energetiche. L’unico strumento che ci rimane – scandisce il Consigliere – per opporci a questo scempio ai danni dell’ecosistema è dare la parola ai cittadini, proprio attraverso la scelta delle urne. Ma anche in questo caso non abbiamo molto tempo per decidere. Per presentare laproposta referendaria, già in itinere e a buon punto in molte Regioni italiane che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, abbiamo tempo fino al prossimo mercoledì 30 Settembre. È opportuno, pertanto, che il presidente Oliverio si adoperi da subito a programmare attraverso gli uffici tutti gli opportuni passaggi così da portare in tempo utile il punto all’approvazione dell’Assemblea. Mai nella storia della Repubblica i Consigli Regionali hanno convocato un referendum come questo che coinvolge tutte le regioni del sud e, concretamente, la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Questa sarebbe la prima volta che potrebbe determinare un momento di svolta per il Paese. Dare l’opportunità agli italiani e ai calabresi di poter votare per un futuro con sempre meno trivelle è l’unica opportunità che rimane alle Regioni e ai cittadini di contrastare una politica energetica che non guarda al futuro.

Nel frattempo – questa poi l’ulteriore proposta di Graziano – sarebbe opportuno coinvolgere le altre Regioni, soprattutto quelle del Meridione, nella predisposizione di una proposta di legge di iniziativa parlamentare che regolamenti, nello scenario più ampio delle strategie energetiche, il settore delle trivellazioni, tutelando così le aree più a rischio. Contestualmente sarebbe opportuno – aggiunge il Consigliere della Cdl –  predisporre adeguati strumenti normativi, compatibilmente con la legislazione nazionale, che consentano alla Regione di partecipare, dal punto di vista tecnico, con maggiori poteri nell’iter autorizzativo e nella valutazione di impatto ambientale.

“Giu’ le mani dal nostro mare”: la campagna del M5S contro le trivellazioni

giù_mani_mareSabato 1 agosto a partire dalle ore 11.00 presso Piazza Diaz (di fronte alla rotonda del lungomare di Bari) si terrà la Conferenza Stampa di “apertura” del Tour 2015 “GIU’ LE MANI DAL NOSTRO MARE”. Anche quest’anno parte la campagna del M5S contro le trivellazioni nei mari calabresi e di tutto il Sud Italia. “Giù le mani dal nostro mare”, quest’anno avrà 22 tappe (il 2 agosto si terrà il NOTRIV DAY) in 4 regioni (Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) . Saranno presenti, in rappresentanza delle quattro regioni nelle quali si “svolgerà” il tour Mirella Liuzzi, Portavoce alla Camera, eletta in Basilicata, Claudia Mannino, Portavoce alla Camera, eletta in Sicilia, Paolo Parentela, Portavoce alla Camera, eletto in Calabria, Giuseppe Brescia e Giuseppe L’Abbate, Portavoce alla Camera, eletti in Puglia. Saranno inoltre presenti i neo eletti portavoce alla Regione Puglia, i Portavoce al Comune di Bari e non potranno mancare i tanti attivisti del M5S, tutti insieme a difesa del nostro mare. Saremo presenti inoltre con 3 Gazebo informativi dalle ore 10:00 alle ore 20:00 per informare i cittadini su quanto sta avvenendo nei nostri mari. “Sono sempre più numerosi i permessi di prospezione accordati dal Ministero dell’Ambiente alle multinazionali del petrolio in tutti i mari della Calabria; permessi che consentono- ha affermato il deputato Paolo Parentela – l’uso di tecniche sismiche invasive e distruttive che faranno da preludio alle piattaforme petrolifere che occuperanno il nostro mare con la funesta possibilità di devastarlo. Per questo il M5S si opporrà con forza affinché questo non avvenga. Il futuro dell’energia è altrove, investire ancora nell’energia fossile è un errore storico, culturale, economico e ambientale.” –