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Sulla rotta della consapevolezza: il turismo responsabile di Sos Rosarno

COSENZA – Ci sono luoghi che nascondono la loro bellezza dietro veli di omertà e indifferenza. Ci sono rotte che non vengono incrociate dalle consuete mete turistiche per il pregiudizio che le circonda. Ci sono persone che, nonostante l’asprezza della terra e la durezza delle situazioni in cui quotidianamente ci si trova a vivere, continuano ad amare i posti in cui sono nate Un amore che è soprattutto voglia di riscatto.

Il progetto dell’associazione Sos Rosarno nasce proprio dall’incontro di persone appassionate, che conoscono la bellezza della loro terra oltre l’immagine stereotipata di criminalità e di sfruttamento. Che non negano la complessità e gli ostacoli della condizione del lavoro agricolo nel loro territorio, ma che vogliono essere parte attiva di un cambiamento fatto di buone occasioni e opportunità. Una festa – come gli stessi animatori del progetto amano definire – che comincia “negli agrumeti e negli uliveti della piana di Gioia Tauro, dove contadini cocciuti e migranti speranzosi coltivano insieme un futuro nuovo per la nostra terra” e che continua nelle piazze in cui i protagonisti di questa storia vanno per raccontare e discutere come a Rosarno e dintorni si prova a costruisce un’altra società. Una rete che è cresciuta nel tempo coinvolgendo molte altre realtà regionali e che è arrivata in diverse città d’Italia con le arance solidali.

Accanto ai prodotti agricoli, realizzati da piccoli proprietari che assumono regolarmente la manodopera impiegata nella raccolta, per oltre il 50% immigrata, in questi giorni sta partendo una nuova iniziativa. Sono pacchetti turistici settimanali per famiglie o piccoli gruppi che avranno la possibilità di conoscere direttamente le realtà inerenti al circuito dell’associazione. Una settimana per liberarsi dai ritmi frenetici della quotidianità, per recuperare un rapporto pieno con la natura, per stringere nuove amicizie, assaporare nuove fragranze, imparare nuovi mestieri. Un’idea di vacanza che è anche condivisione, solidarietà, incontro, partecipazione, accoglienza.

Nelle cornici naturali di Serrata, San Giorgio Morgeto, Cinquefrondi, Riace, Briatico, Serra San Bruno sono previste numerose attività volte ad incuriosire il visitatore, ma soprattutto a coinvolgerlo in un avvincente percorso culturale e sensoriale. Dai pranzi realizzati con prodotti biologici locali alle visite dei laboratori artigianali, dai tuffi nel mare dei Bronzi all’incontro con i braccianti coinvolti nelle cooperative agricole, dalle passeggiate sui sentieri montani d’Aspromonte al viaggio nel tempo attraverso le viuzze del borgo medievale di Nicotera e molto altro ancora.

Una proposta di vacanza alternativa che riesce a regalare emozioni al viaggiatore, ma che nello stesso tempo apre gli occhi sulle realtà e i territori che lo ospitano. Un viaggio inteso nel senso più autentico del termine, cioè come scoperta, osservazione, coinvolgimento.

 

Mariacristiana Guglielmelli