Archivi tag: un filo per la vita

L’Everesting in Calabria, Paolo Mazzei sfida se stesso per “Un filo per la vita”

COSENZA – Il prossimo 30 Agosto – per la prima volta in Calabria – appuntamento con l’”Everesting con IICB”, avvincente iniziativa sportiva ai limiti del possibile, organizzata da Reventino Bike Team in collaborazione con “Un Filo per la Vita Onlus”.

Protagonista dell’iniziativa sarà Paolo Mazzei, sportivo e ciclista affetto da IICB (Insufficienza intestinale cronica benigna), che percorrerà in bici da corsa il tratto di salita sul Monte Reventino (CZ), nel lametino.

Una sfida sicuramente impegnativa per qualsiasi ciclista professionista, quasi proibitiva per un atleta affetto da patologia. Ma non sarà questo a fermare Paolo Mazzei.

COS’È L’EVERESTING?

Nel 1994 George Mallory (nipote dell’omonimo alpinista britannico) ha conquistato in bici per 10 volte di seguito il Mount Donna Bouang, raggiungendo gli 8.848 metri. Ispirati da questa impresa, un gruppo di ciclisti di Melbourne, conosciuti come l’HELLS 500 club, ha reso la sfida ufficiale nel 2014. Andy vanBergen, fondatore dell’HELLS 500, ha creato il sito everesting.cc per mettere in contatto tutti gli “Everester”, regolamentare ogni scalata, e immortalare i successi nella Hall of Fame. 

IN BICI DA CORSA CON UNA PATOLOGIA RARA

Per fare in modo che il proprio Everesting venga approvato è necessario registrare 8848 metri di ascesa totale verso quell’unica cima, scendere per lo stesso percorso da cui si è saliti e completare il tutto in un singolo tentativo ininterrotto. 

La prova è assolutamente ardita: per compiere l’Everesting è infatti necessario accumulare 8,848 m di ascesa su qualsiasi collina, picco o montagna del mondo. Bisogna farlo in un solo tentativo (e solitamente ci si impiega 24 ore). Sono permesse delle pause, ma solo per mangiare, bere, ricaricarsiPer raggiungere quindi quell’altezza pari alla cima dell’Everest, Paolo dovrà percorrere il tratto di salita sulla cima, tra le 24 e 25 volte, e raggiungere la cima ogni volta. 

Al termine della prova il team del club HELLS 500 verificherà e approverà il tentativo, controllando scrupolosamente la performance confrontandola con il regolamento vigente.

LA STORIA DI PAOLO MAZZEI

Paolo Mazzei è un ciclista calabresi di 28 anni affetto da IICB dovuta a Sindrome da intestino corto dovuta. La sua storia l’abbiamo precedentemente raccontata (leggi qui) ma di seguito la riproponiamo brevemente.

Paolo è un soldato del 17° Reggimento Artiglieria Controaerei Sforzesca di Sabaudia e una promessa del ciclismo ad un passo dal professionismo quando una sera di aprile di cinque anni fa arriva il suo incontro con il destino. Sta per iniziare il suo turno di Strade Sicure quando viene colto da un malore: un dolore lancinante prima a livello dorsale e poi anche all’altezza dello stomaco che si scoprirà essere dovuto a un infarto massivo del tenue mesenteriale. Sottoposto ad un intervento di resezione di un’ampia parte dell’intestino tenue (che si traduce in sindrome dell’intestino corto, malattia neppure riconosciuta a livello previdenziale), Paolo per quasi un anno deve portare la sacca per stomia. Deve lasciare l’Esercito e torna a vivere in Calabria, ricominciando dall’affetto della sua famiglia e soprattutto dal grande amore per il ciclismo. Così non ha mai smesso di fare sport, fin dai primi mesi dopo l’intervento quando andava da solo in bicicletta con la sacca addosso e faceva rulli liberi in casa. Dopo un secondo intervento di allungamento dell’intestino, ha ricominciato la sua carriera ciclistica, anche se a livello amatoriale. Ma la passione e la determinazione sono sempre quelle di un tempo. Partecipa a gare lunghe e ardue: nel 2018 ha affrontato anche la Sila Epic ma i successi ed i risultati più importanti ora sono senz’altro quelli personali. Ha riformulato i suoi traguardi da atleta sano ad atleta affetto da patologia. I suoi compagni di squadra ora sono tutti i ragazzi e le ragazze che hanno la sua stessa patologia, quelli di “Un filo per la vita”, associazione italiana IICB sulla nutrizione artificiale domiciliare, e tutti quelli che arrancano in pista ma che con la testimonianza contribuisce a motivare per spingere di più.

Come intende fare anche stavolta, fra poco più di un mese, con la nuova avventura dell’Everesting! Ad accompagnarlo in questa prova di “ultra” resistenza tutto il sostegno della Reventino Bike Team, la squadra ciclistica di cui è presidente, e l’amico e compagno di squadra Michele Torchia che tenterà l’intera prova al suo fianco.