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Tesi, annullate condanne a Spataro e Vigna, la gioia di Occhiuto

COSENZA – «Una buona notizia che mi riempie di gioia. La Suprema Corte di Cassazione ha annullato le condanne del processo Tesi a Luciano Vigna e a Michelangelo Spataro, due fra i miei più validi collaboratori ma, soprattutto, miei amici carissimi».

È ciò che afferma il sindaco Mario Occhiuto in una nota stampa

«Questo dimostra, ove ci fosse bisogno, come debba essere sempre rispettato il principio della presunzione di innocenza fissato dalla Costituzione.

E dimostra inoltre come pure lontano dai riflettori e dai condizionamenti della (mala) politica le vicende si chiariscono in modo più sereno e secondo giustizia. Sono quindi veramente felice – conclude Occhiuto – e faccio ai miei due buoni e vecchi amici gli auguri più sentiti e affettuosi. Naturalmente ho conservato il posto in Giunta per Michele, che ora rientrerà subito nell’esecutivo, perché è giusto e perché ci può dare una grande mano».

Morra (M5S): «Vigna, dopo la condanna, da assessore a consulente. Su Cosenza solo ombre»

COSENZA – «L’Amministrazione guidata da Mario Occhiuto sembra distribuire nomine, incarichi e lavori con affidamenti diretti in barba a numerose inchieste della magistratura che hanno attenzionato il Comune, tutto prosegue come se giocasse a carte in un tavolo da Casinò. Quello che sta accadendo al Comune di Cosenza, non conosce vergogna! Sembra una rincorsa al saccheggio della città». La denuncia è del portavoce al Senato Nicola Morra sul caso Vigna che tiene banco in città.

L’attacco di Morra su Vigna

«Sono molteplici, per esempio, i numerosi incarichi distribuiti a  collaboratori dell’ex studio professionale del Sindaco e le nomine presso la propria segreteria – prosegue il pentastellato – che vede tra le fila parenti di politici di Forza Italia ed  ex sindaci che hanno fatto campagna elettorale per tutto l’arco costituzionale».

Morra continua parlando quindi dell’ex assessore Vigna: «Tutto questo, purtroppo, è nulla paragonato a quello che negli ultimi giorni è successo e che ha visto come protagonista un assessore al bilancio, Luciano Vigna, condannato in secondo grado per bancarotta fraudolenta e in palese conflitto con la legge Severino, che dapprima si dimette quasi a dimostrare un briciolo di buon costume, salvo subito dopo pentirsi, quando il Sindaco lo richiama con un incarico quale “uomo di fiducia” a “soli” 30.000 euro l’anno. Tutto questo a spese dei cosentini» – ricordiamo che le dimissioni di Vigna sono consequenziali alla condanna in appello a due anni e due mesi, in merito al processo “Tesi”. Condanna arrivata anche per l’ancora assessore alla “Mobilità” Michelangelo Spataro.

Morra su Spataro

Il Senatore pentastellato ne ha anche per Spataro: «Un altro Amministratore comunale, Michelangelo Spataro, con delega alla pianificazione urbana ed edilizia privata, anche lui condannato per lo stesso reato, continua indisturbato a fare l’assessore mentre per la Legge dovrebbe tornare a casa» – Morra conclude – «Credo sia inopportuno continuare ad abbagliare i  cittadini con luci e festicciole quando si violano i più elementari principi di buona condotta e di buon governo della Città. Per tutti questi motivi, preparerò molto presto un’interrogazione parlamentare e una segnalazione all’Anac sul caso Cosenza che deve trovare nelle Istituzioni un comportamento fermo e una reazione decisa a questa propensione al malcostume»

Vigna replica a Guccione: «Orgogliosi dell’inversione di rotta che sta rimettendo i conti in equilibrio»

COSENZA – «Appare paradossale che Guccione si preoccupi per  2.8 milioni di euro dopo aver lasciato,  in dote ai cosentini,  insieme al suo Partito,  130 milioni di euro di debiti». È quanto afferma l’Assessore al bilancio Luciano Vigna in risposta alle dichiarazioni diffuse alla stampa dal consigliere comunale del PD Carlo Guccione.
«Per questi  e altri motivi – sottolinea l’Assessore Vigna nella sua replica -concordo con il Consigliere Guccione su un aspetto: il metodo utilizzato da questa Amministrazione nella gestione della finanza comunale è assolutamente agli antipodi con quello cui fa riferimento l’esponente  del PD.
Sono circa 1800 gli euro che ogni cosentino sta pagando a causa delle scellerate politiche finanziare portate avanti da un’intera classe dirigente. Con una ristrutturazione della mole debitoria – afferma ancora Luciano Vigna – siamo riusciti a dilazionare in 30 anni il peso che grava sull’intera comunità.
Il comune di Cosenza è attualmente in pre-dissesto e sta portando avanti un’efficace opera di risanamento prevista dal Piano di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti.
Vi sono dei contenziosi, quasi tutti ereditati dal passato, ai quali abbiamo trovato comunque copertura in bilancio e che saranno oggetto di soluzione nei prossimi mesi.  Il debito cui si fa riferimento, relativo ai servizi degli asili nido, riguarda – precisa ancora l’Assessore Vigna – attività finanziate quasi totalmente con fondi comunitari che ancora devono essere erogati agli Enti e ciò ha determinato i ritardi nei pagamenti.
Per fortuna, il disastro ereditato è ormai dietro le spalle e Cosenza affronta quotidianamente le difficoltà che tutti i comuni italiani stanno fronteggiando in un periodo di estrema crisi.
Siamo consci – conclude Vigna – delle difficoltà che il nostro Comune deve quotidianamente affrontare,  ma siamo orgogliosi dell’inversione di rotta che sta rimettendo i conti in totale equilibrio».

Cosenza, nuova delega alle politiche sociali per Luciano Vigna

COSENZA – Il Comune di Cosenza si posiziona al livello dei ben più ricchi enti locali del nord per quanto riguarda le percentuali di denaro pubblico spese per il sostegno alle emergenze, alle povertà vecchie e nuove, ai disagi e alle sofferenze. Ha così ottenuto già importanti risultati, ma non intende riposare sugli allori, bensì operare una nuova svolta. Ed il primo tassello consiste nell’assegnazione della delega alle Politiche sociali all’assessore al Bilancio Luciano Vigna, cui spetterà indirizzare al meglio l’altro strumento messo sul tavolo da Occhiuto, due nuove Porte sociali. L’annuncio della delega a Vigna è arrivato a sorpresa da parte del Sindaco Mario Occhiuto nel corso della conferenza stampa indetta per illustrare alla città quanto è stato fatto e quanto ci si propone di fare nella delicatissima materia. Con il Sindaco erano lo stesso Luciano Vigna, l’assessore alla Scuola Matilde Spadafora Lanzino, la consigliera delegata per il Welfare Alessandra De Rosa, i dirigenti al Welfare e Cultura Mario Campanella e al Blancio Giuseppe Nardi, il Capo di Gabinetto Antonio Molinari. 

Palazzo dei Bruzi, la relazione di Vigna sul bilancio di previsione

COSENZA – «E’ un bilancio dai numeri veri e reali. I numeri di un Comune che negli ultimi anni ha inteso voltare pagina. Un bilancio connotato sicuramente da sacrifici e da tagli di spesa notevoli. Ma un bilancio prudente, per evitare di inserire partite che non si trasformano in entrate. Così come non abbiamo inserito entrate derivanti da evasione fiscale. Anche se, da qui a breve, non appena comincerà l’attività del nuovo affidatario del servizio di riscossione, partirà una fase importante volta proprio ad intraprendere azioni di recupero dell’evasione Pur operando in un contesto difficile, crediamo di aver fatto le cose perbene. Nonostante la situazione di predissesto in cui versava il Comune, siamo riusciti a realizzare il nostro programma amministrativo e il bilancio di previsione che il Consiglio comunale si appresta ad approvare ci consentirà di realizzare le linee programmatiche che il Sindaco Occhiuto ha illustrato questa mattina. Per questo non chiederemo ulteriori sacrifici ai cittadini. Possiamo pertanto ritenerci fieri e soddisfatti, perché il risultato è positivo e credo che sia stato fatto un ottimo lavoro. Tanti enti locali non riescono a chiudere il bilancio di previsione. Noi non soltanto lo abbiamo chiuso, ma ci accingiamo ad approvarlo ora, a marzo, mentre gli altri anni si arrivava addirittura a settembre». Non nasconde la sua soddisfazione l’Assessore al bilancio Luciano Vigna nella sua relazione che ha aperto la ripresa pomeridiana dei lavori dell’odierna seduta del Consiglio comunale di Cosenza chiamato ad approvare il bilancio di previsione 2017.
«Abbiamo raggiunto un equilibrio sostanziale – ha detto ancora Vigna- ringraziando gli uffici e i revisori dei conti che – ha aggiunto – hanno esaminato con puntiglio e serenità il documento contabile senza esprimere alcun rilievo di sorta». Dopo aver dato conto della modifica e delle integrazioni al regolamento della Imposta Unica Comunale (IUC) adeguandola alle nuove normative, ricordando anche, per le famiglie che versano in situazioni di particolari difficoltà, la possibilità di richiedere dilazioni per importi superiori, l’Assessore Vigna ha sottolineato nel suo intervento come nel bilancio di previsione 2017 si registri «una inversione di tendenza sulle aliquote che rappresenta un importante segnale della diminuzione della pressione fiscale dopo che per 15 anni il nostro Comune ha registrato l’applicazione massima delle tariffe di ICI, TARSU ed IRPEF. Assicuriamo il mantenimento dei livelli di tassazione dell’anno scorso,  che sono i più bassi della regione e non raggiungono picchi di applicazione elevate. La TARI – ha detto ancora l’Assessore al Bilancio – merita una più approfondita analisi. Il costo d’opera di tutte le procedure di affidamento della nuova gestione del Piano dei rifiuti è di 13 milioni e 370 mila euro . Ci siamo riservati di variare questo costo ed eventualmente di diminuire la quota a carico dei cittadini. E’ un dato, questo, importante per fare chiarezza. Basterebbe un mero esercizio cognitivo per percepire che non abbiamo aumentato la pressione fiscale sui cittadini.  Sulla TARI tanti osservatori di prezzi hanno analizzato il costo medio di una famiglia,  che è pari a 280 euro. A Cosenza si paga di meno, 260 euro, contro i 460 euro di Reggio Calabria.  Dire che la tassa sui rifiuti è alta equivale, dunque, a dire una bugia. Anche per le utenze idriche è vero l’esatto contrario. A Cosenza si pagano 171 euro, mentre a Firenze costa 550 euro. Siamo tra i 10 comuni d’Italia in cui le tariffe idriche sono più basse. Non abbiamo elevato i costi e la spesa per i cittadini, nonostante l’acqua sia aumentata del 30 %. Le economie di bilancio hanno permesso questo. Sulla TARI vanno, inoltre, ricordate – ha aggiunto l’Assessore Vigna –  le politiche di esenzione. Chi ha oggi un reddito ISEE di 6 mila euro non paga la TARI. E’ questo un elemento di assoluta importanza che va incontro ai bisogni dei cittadini, in una situazione di grande crisi economica.Tutte queste esenzioni sono somme, che si aggirano intorno a 500 mila euro, che l’ente deve recuperare diversamente».
Un altro elemento messo in luce da Luciano Vigna è stato il piano delle alienazioni. «Il nostro patrimonio – ha detto Vigna – è un patrimonio di valore che consta di 42 milioni di euro, più 17 milioni di terreni. Nell’attuale contesto di crisi socio-economica, le procedure di alienazione non sono state seguite dalla vendita dei beni comunali, tranne qualche modesta eccezione. Le somme ricavate dalla vendita non influenzano il bilancio e saranno destinate a finanziare opere pubbliche. A breve partiranno – ha detto ancora Luciano Vigna –  i bandi per l’alienazione del Caffè Letterario e dell’Albergo Bologna, quest’ultimo finalizzato alla realizzazione di una struttura ricettiva».
Vigna ha poi ricordato la discussione in commissione bilancio del regolamento di contabilità, aggiornato in base ai principi del decreto legislativo n.118 del 2011, «strumento importante – ha detto Vigna – che migliora la fase procedurale e le fasi di impegno e liquidazione, centrali nelle dinamiche di un ente». Il titolare della delega al Bilancio ha anche ricordato la procedura negoziata per il servizio di tesoreria, senza la previa pubblicazione di un bando di gara. «E’ l’ennesimo tentativo che facciamo, tenendo conto che le gare tendono ad andare deserte perché le banche non intendono più accollarsi i rischi di un default che dovesse colpire gli enti. Questo passaggio autorizzato dal Consiglio è utile per avviare le fasi della gara ad evidenza pubblica e, nel caso di gara deserta, di arrivare ad una licitazione privata». Con riferimento alle entrate, l’Assessore al bilancio ha sottolineato ancora che «la parte corrente rappresenta un volume di entrata molto simile a quella della passata annualità e che potrà migliorare con la fase di recupero dell’evasione». Vigna ha poi evidenziato alcuni elementi di novità come l’obbligo di effettuare, per le entrate di dubbia e difficile esazione, un accantonamento in un Fondo di crediti di dubbia esigibilità nel bilancio di previsione. «Questo crea – ha detto Vigna nella sua relazione – i presupposti per un bilancio più solido, per una stabilità maggiore rispetto ad eventi negativi. Il Fondo in questione è un Fondo rischi nel quale vengono accantonate somme che restituiscono la fotografia di un bilancio prudente, in caso, ad esempio, di contenziosi od altre evenienze passive. Altro elemento importante sottolineato da Luciano Vigna  nell’analisi delle spese, è, nel bilancio di previsione 2017, il mantenimento dei livelli di spesa. «Nella parte relativa alla spesa – ha detto – il nostro bilancio è un bilancio rigido e le leve su cui agire sono ben poche. Il 26%, infatti, è occupato dai costi del personale. Altra parte consistente è quella che riguarda le spese contrattuali: per i Rifiuti, la Sorical, le Cooperative, ecc. Per l’85% il bilancio è un bilancio strutturato. Nonostante tutto, è prevista una serie di modifiche rispetto agli anni precedenti. Nonostante la difficoltà di alienare immobili, il Comune ha previsto 800 mila euro per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, dando alla macchina comunale la possibilità di trovare l’immediata copertura per effettuare questi interventi. Per altre tipologie di opere è poi previsto l’accesso ad altre forme di finanziamento quando permettano di ridurre i tempi di raggiungimento degli equilibri di bilancio. Un ulteriore investimento è poi previsto per l’ulteriore riefficientamento delle reti idrica e fognaria. Altri interventi straordinari riguarderanno poi gli immobili, di edilizia residenziale pubblica, di via Popilia e via degli Stadi. Altro aspetto su cui si è soffermato Vigna, le politiche sociali. «Intanto – ha detto Vigna – anche la riduzione della pressione fiscale rientra a pieno titolo nel welfare (5 milioni di euro di esenzione). La Spesa sociale è pari a dieci milioni di euro. Si può agire per migliorare l’efficienza e l’efficacia, ma i numeri hanno il crisma dell’oggettività. La rete di servizi offerti, sia con fondi propri che con il sostegno di fondi europei, è una rete ampia che va dai disabili, agli anziani, all’infanzia, alle cooperative di tipo B. Si tratta di un contesto variegato e ramificato. Abbiamo, inoltre aumentato, del 30%, le poste di bilancio per fronteggiare l’emergenza casa. Così come abbiamo aumentato il capitolo generico, prevedendo interventi a tutela dei più bisognosi, con 100 mila euro per dare avvio ad una serie di progetti. Manteniamo inalterati gli impegni contrattuali per garantire i servizi nel campo sociale. Un quadro oggettivo, insomma, che ci tranquillizza. I livelli attuali sono più che soddisfacenti. L’aspetto relativo agli eventi e manifestazioni  culturali – ha aggiunto Vigna -rimane intatto (un milione e settecentomila euro è la posta prevista in bilancio, tra politiche turistiche ed eventi di varia natura). Le somme spese sono inversamente proporzionali ai successi ottenuti. Si spende di meno e si migliora la qualità. L’aspetto fondamentale del raggiungimento degli obiettivi prefissati è legato all’aumento delle percentuali di riscossione. La sfida è il raggiungimento di livelli più elevati. Abbiamo aumentato di 6 punti e mezzo il livello di riscossione. Per il raggiungimento degli equilibri bisogna arrivare a percentuali che si aggirino intorno al 65% nel 2017. Con i residui attivi ci siamo attestati al 20%. Bisogna arrivare al  25%».

Vigna replica a Guccione: «Voi scellerati»

L’assessore al Bilancio di Palazzo dei Bruzi, Luciano Vigna, replica alle ultime esternazioni del consigliere comunale del Pd, Carlo Guccione: «Se vuole conoscere cosa sia una scellerata luciano-vignagestione delle risorse dei cittadini – afferma Vigna – si vada a leggere la deliberazione della Corte dei Conti (97 del 2012) con la quale, analizzando il conto consuntivo 2010, aveva dato avvio alle procedure di dissesto dopo anni di maldestra gestione delle casse comunali da parte del suo partito. Ricordo ancora una volta a Guccione che i debiti che i cosentini stanno pagando e che continueranno a pagare per i prossimi anni sono i 170 milioni di euro che il Centrosinistra ha lasciato in eredità alla nostra città. Relativamente alle questioni sollevate, ribadisco l’assoluto rispetto degli equilibri di bilancio, così come attestato anche dai revisori contabili. Rispetto a quanto evidenziano le sue dichiarazioni – precisa ancora Vigna – ribadisco che non vi è stato alcun mancato adeguamento del fondo crediti dubbia esigibilità che essendo pari a circa 40 milioni compre circa la metà dei crediti iscritti in bilancio. Tra l’altro i dati sulla riscossione dei residui, che entro fine anno dovrebbero raggiungere una percentuale pari al 20%,  rappresentano un risultato in linea con quanto previsto nel piano di riequilibrio. Ricordo a Guccione che il Centrosinistra aveva lasciato in eredità alla città 160 milioni di crediti con percentuali di riscossione che non superavano il 5% e senza alcuna previsione di fondi a garanzia dei crediti stessi.  Sulle politiche di alienazione siamo assolutamente convinti del rispetto delle previsioni di incasso pari a 2,5 milioni di euro. Infatti, nei prossimi giorni, saranno pubblicati i vari bandi di vendita per un ammontare superiore ai 6 milioni di euro. In riferimento alle anticipazioni di cassa, mi preme ricordare che questa Amministrazione ha drasticamente abbattuto l’esposizione finanziaria nei confronti delle banche. Al 31 dicembre 2010 il saldo finanziario registrava  un meno 28 milioni di euro. Al 31 dicembre 2015 le nostre casse hanno segnato un dato positivo e le previsioni di entrata  ci permetteranno di confermare il dato anche nel 2016. Il maldestro tentativo di alimentare preoccupazioni nei cittadini si scontra con l’oggettività dei numeri sui quali la classe dirigente che Guccione rappresenta, in altri contesti, per tutti i danni che ha prodotto, non avrebbe nemmeno diritto di tribuna».

Elezioni Cosenza, Vigna: «Con noi il comune ha risparmiato» (AUDIO)

COSENZA – Il dibattito politico a Cosenza non risparmia l’amministrazione uscente ed i presunti abusi compiuti sui conti di Palazzo dei Bruzi. Per questo l’ex vicesindaco con delega al bilancio, Luciano Vigna, ha chiarito la propria posizione a margine di una conferenza stampa ospitata nei locali della lista Cosenza Positiva, la formazione che si richiama alle posizioni di Fausto Orsomarso, alla quale era presente anche Mario Occhiuto. Ecco l’intervista:

 

 

Processo Tesi: condannati Vigna e Spataro. Assolto Perugini

Cosenza ( Cs) – Nove condanne e sette assoluzioni. Si chiude con la sentenza di primo grado il processo “Tesi”. L’inchiesta riguarda i rapporti tra la societa’ “Tesi”, operante nel settore dell’informatica e Fincalabra, la finanziaria della Regione Calabria. Negli anni scorsi il filone dell’indagine era stato stralciato dall’inchiesta Why Not e inviato al tribunale di Cosenza – dove si e’ appena concluso – perché competente per territorio. Il collegio (presieduto dal giudice Angela Lucia Marletta, a latere Claudia Pingitore e Giusi Ianni) questa mattina ha condannato Filomeno Pometti (4 anni di carcere), Luciano Vigna, ex vicesindaco di Cosenza (2 anni e 8 mesi), Michelangelo Spataro, già consigliere comunale di Cosenza (4 anni), Francesco Capocasale (4 anni), Michele Montagnese (4 anni), Gianluca Bilotta (4 anni), Luigi Vacca (4 anni), Antonio Gargano (2 anni e 8 mesi) e Antonio Viapiana (2 anni e 8 mesi). Il Tribunale ha, invece, assolto l’ex sindaco Salvatore Perugini, Nicola Costantino, Renato Pastore, Saverio Fascì, Francesca Gaudenzi, Pietro Macri’ e Pasquale Citrigno (amministratore della società) assolto per non aver commesso il fatto. Citrigno era l’unico per il quale già  il pm Giuseppe Visconti aveva chiesto l’assoluzione. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di bancarotta. Pometti, Vigna, Spataro, Capocasale, Montagnese, Bilotta, Vacca, Gargano e Viapiana sono stati condannati anche all’inabilitazione all’esercizio di una impresa commerciale e all’incapacita’ di esercitare uffici direttivi per la durata di dieci anni. Pometti, Spataro, Capocasale, Montagnese, Bilotta e Vacca sono stati, inoltre, interdetti dai pubblici uffici per cinque anni. Tutti i condannati dovranno pagare le spese processuali e risarcire le parti civili. Gargano, Viapiana, Pometti, Spataro, Capocasale, Montagnese, Bilotta, Vacca sono stati assolti da alcuni capi di imputazione perchè il fatto non costituisce reato. Non si procede per i reati relativi al capo e per intervenuta prescrizione.

Vigna risponde punto per punto all’interrogazione parlamentare del PD sui debiti fuori bilancio

“Riguardo all’interrogazione parlamentare di alcuni deputati del PD, occorre innanzitutto sottolineare che i numeri dicono ben altro. Se prendiamo in considerazione i dati definitivi dei bilanci 2010 e 2014 il dato è quanto mai chiaro. In relazione ai lavori nel 2010 il 61% veniva assegnato attraverso affidamenti diretti (cottimi fiduciari) mentre il restante 39% con procedure che variano dalla licitazione privata all’evidenza pubblica. Nel 2014  il 48% dei lavori è stato assegnato con affidamenti diretti, il 52% attraverso le altre procedure. E’ importante sottolineare – si legge nel comunicato-  che nel 2010 tutte le attività riguardanti le Cooperative sociali di tipo B erano affidate direttamente, mentre da marzo 2014 si è dato avvio a procedure ad evidenza pubblica. Se teniamo conto di questo aspetto il rapporto percentuale si modifica radicalmente. Nel 2010 l’82,50% delle attività veniva assegnato con affidamenti diretti, il restante 17,50%  con procedure negoziate o con evidenza pubblica. Nel 2014 il 34% delle attività è stato assegnato con affidamenti diretti mentre il restante 66% attraverso le altre procedure. In merito alla gestione delle coop sociali nessuno si è chiesto come abbia fatto l’amministrazione perugini ad affidare lavori per 7 milioni di euro all’anno frazionandoli in affidamenti sotto soglia e, cosa ancora più grazie, eludendo colpevolmente i controlli anti mafia. Siamo intervenuti per rompere questa evidente collusione richiedendo le certificazioni anti mafia e predisponendo gli avvisi di gara che hanno reso legale e trasparente tutte le attività delle coop sociali. Inoltre: l’unica indicazione trasmessa agli uffici ha riguardato l’obbligo di favorire un processo di rotazione negli affidamenti. le illazioni avanzate dagli esponenti del Pd siano facilmente smentibili attraverso una mera verifica dei numeri e degli atti.  Un elemento da sottolineare riguarda un dato di fatto oggettivo: i volumi di spesa per investimenti nel corso delle ultime due consiliature non ha subito consistenti variazioni.  Appare evidente, agli occhi di tutti i cittadini, l’azione di miglioramento  di tutto il tessuto urbano attraverso opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Nasce spontanea la domanda su come venissero impiegate le stesse risorse all’epoca della giunta Perugini. Il totale dei debiti approvati nel corso di questa consiliatura – continua la nota-  è pari ad euro 5.249.211,68 di cui solo circa 65 mila euro sono riconducibili alla nostra Amministrazione. Nei cinque anni di governo del PD, nonostante i ripetuti solleciti che gli interessati rappresentavano a Sindaco e Assessori, questa mole debitoria veniva colpevolmente lasciata nascosta nei cassetti dei vari uffici comunali. Il risultato è stato l’ingente peso di oneri finanziari (circa 2 milioni di euro) maturati a causa di tale irresponsabile gestione della cosa pubblica. Infine, qualche breve cenno sulla situazione economica dell’Ente: abbiamo ereditato il Comune in dissesto economico finanziario, certificato più volte dalla Corte dei Conti. Il dato di bilancio evidenziava un’esposizione debitoria che superava i 150 milioni di euro a cui si aggiungevano altri 20 milioni privi di alcuna copertura finanziaria. In termini di liquidità l’ente registrava un’esposizione verso la banca di tesoreria di 18 milioni di euro ed in più aveva richiesto un’ulteriore anticipazione ad Equitalia per 10 milioni interamente utilizzata. In pratica non si riusciva a far fronte ai pagamenti correnti accumulando anni di ritardo nelle liquidazione delle utenze, dei lavori pubblici e delle cooperative sociali. Abbiamo approvato un piano di riequilibrio pluriennale che condurrà l’Ente al completo risanamento. Nel corso di questi anni si è provveduto a liquidare tutti i debiti pregressi riducendo al minimo la mole debitoria. L’ente Comune oggi paga puntualmente i servizi essenziali, le Coop sociali e le utenze. Oggi la cassa municipale registra un saldo attivo netto di circa 1 milione di euro, che rappresenta la fotografia più chiara di cosa significhi risanare i conti di un Comune!”

Anche l’azienda di trasporti della città dei Bruzi risponde all’interrogazione parlamentare avanzata dai deputati cosentini del Pd Stefania Covello, Enza Bruno Bossio, Ferdinando Aiello ed Ernesto Magorno, che hanno evidenziato ombre sulla gestione dei conti pubblici dell’Amaco. In calce il testo integrale del documento.

«E’ motivo di grande rammarico – si legge nella nota – il fatto che la Società stia subendo, in conseguenza dell’ispezione del MEF strumentalmente utilizzata,  una ingiusta e dannosa gogna mediatica, alla quale ora si aggiunge anche una interrogazione parlamentare, quando l’Organo amministrativo della Società aveva anche provveduto, nel corso di una conferenza stampa a chiarire tutti i punti oggetto di rilievi”.  In primis, preme sottolineare che il sindaco Mario Occhiuto e il presidente dell’Amaco Spa, Mario Capalbo, risultano essere stati soci in uno studio professionale vent’anni fa, pertanto saranno adoperate misure legali contro chi divulga notizie false e diffamatorie a tal riguardo. E’ ancora importante precisare che anche la Procura della Repubblica competente per territorio aveva avviato una indagine, in conseguenza di una denuncia, praticamente sugli stessi argomenti sopra citati e che, nel febbraio dello scorso anno, aveva archiviato il procedimento con la seguente motivazione: “Non ricorrono i presupposti del reato in esame”.

 

Sulle Primarie Magorno glissa: deciderà l’assemblea

COSENZA – Il Pd vuole chiarezza nei conti di palazzo dei Bruzi. Per questo i deputati democrat di Cosenza hanno presentato una interrogazione parlamentare chiedendo un’operazione trasparenza ai ministri della Funzione Pubblica e degli Affari Regionali. Intanto però Ernesto Magorno non conferma lo svolgimento delle Primarie ma rimanda all’appuntamento con l’assemblea che deciderà in che modo affrontare la campagna elettorale. Queste le dichiarazioni raccolte per il Gr di Radio Sound

Intanto Luciano Vigna ha immediatamente replicato alle affermazioni dei deputati del Partito Democratico, in particolare per quanto riguarda i debiti fuori bilancio.