Incontro istituzionale tra il Comitato di Rappresentanza dei Sindaci e l’ASP di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Si è tenuta nella mattinata di oggi la riunione del Comitato di Rappresentanza dei Sindaci presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, presieduto da Pasquale Caratozzolo (Sindaco di Scilla) – presenti il vicepresidente Giuseppe Varacalli (Sindaco di Gerace), Giuseppe Quartuccio (delegato del Prefetto Vincenzo Panico, Commissario Straordinario del Comune di Reggio Calabria), Alessandro Cannatà (Sindaco di Cittanova) e Agostino Zavettieri (Sindaco di Roghudi) –, incentrata sulla vicenda relativa all’Atto Aziendale licenziato dalla direzione generale dell’ASP reggina il 3 dicembre scorso.

Per l’occasione, la seduta del Comitato di Rappresentanza è stata allargata anche ai presidenti delle assemblee dei sindaci della provincia reggina, Gesualdo Costantino (Sindaco di Melito Porto Salvo – Area Grecanica), Giorgio Imperitura (Sindaco di Martone – Locride), Emanuele Oliveri (Sindaco di Melicuccà – Area della Piana) e Roberto Vizzari (Sindaco di San Roberto – Area dello Stretto).

L’incontro, come detto, ha riguardato l’ultimo Atto Aziendale redatto dal Direttore Generale dell’ASP reggina, Rosanna Squillacioti; in proposito, il diffuso malcontento dei componenti del Comitato di Rappresentanza riguarda sia il merito – relativamente alla tutela della qualità e della quantità dell’offerta sanitaria su scala territoriale, ma non in un’ottica meramente campanilistica –, che il metodo adottato dall’Azienda Sanitaria Provinciale n. 5 nella redazione dell’Atto, ossia il mancato coinvolgimento del Comitato nella programmazione in campo sanitario nel territorio provinciale, così come previsto dalla normativa.

Tra le diverse strade percorribili prese in esame durante la seduta, anche l’eventuale ricorso dinanzi al TAR. Nel contempo, il Comitato ha formalmente rivolto alla dottoressa Squillacioti la richiesta di un incontro urgente al fine di confrontarsi sulle varie proposte del Comitato in direzione di una revoca dell’Atto Aziendale, o di una revisione basata su un proprio maggiore contributo alla pianificazione sanitaria provinciale.

 

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