Acri e l’acqua che non c’è!

ACRI (CS) – Il comune di Acri è in ginocchio, fortemente provato dall’emergenza idrica e dagli incendi. Lo spaventoso incendio divampato ieri alle porte della città, e non ancora completamente domato, ha messo ancor di  piu in risalto gli innumerevoli disagi e le problematiche causate dalla carenza idrica in città. Pochi giorni fa in una conferenza stampa il neo sindaco Pino Capalbo ha parlato di rete idrica del territorio comunale vecchia di 40 anni  e compromessa da perdite ma soprattutto delle responabilità della Sorical che da quest’anno ha notevolmente diminuito la portata idrica in città e nel vasto territorio comunale, passando dai 45 litri dello scorso anno ai 38 di que’anno da distribuire fra Acri e i comuni dell’Arberia. Diminuzione idrica che fa sentire i suoi effetti però soprattutto nel comune di Acri considerata la grande debsità abitativa. E mentre ci sono frazioni in ginocchio (Duglia, Pertina, Sorbo, San Giacomo, solo per citarne alcune, non ricevono acqua da settimane per via della diminuzione del 70% dell’erogazione dell’acqua da parte della Sorical), dal comune ieri hanno fatto sapere che è stata accolta dalla Sorical la richiesta del sindaco di temporaneo aumento della portata idrica. Da oggi le contrade di Settarie, San Giacomo, Cotura, Pertina, Sorbo dovrebbero ricevere una portata di 27 litri al secondo. Tuttavia, mentre vi scriviamo non tutte queste zone hanno ancora ricevuto una sola goccia d’acqua. Domani dovrebbe essere la volta della popolosa frazione di Duglia e di altre zone servite dalla Sorical che saranno interessate da distribuzione a giorni alterni, soluzione questa che il comune starebbe pensando di adottare anche per Serralonga, Sorbo e Pertina.

E mentre in alcune frazioni passa l’auotobotte comunale per le primarie necessità della popolazione, sono ancora tantissimi i cittadini a denunciare una situazione ormai diventata insostenibile, specie per i soggetti piu deboli, anziani e bambini che soffrono anche le elevate temperature registrate in questi giorni.

Questione di acqua, bene primario per la sopravvivenza. Anzi di serbatoi e cisterne!

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