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Scala Coeli, sulla discarica Parentela attacca Oliverio

SCALA COELI (CS) – “La verità è che Oliverio non ha il coraggio di andare contro chi ha interesse affinché la discarica di Scala Coeli continui a ricevere rifiuti, ed allora decide di andare contro la legge”. E’ quanto afferma il deputato M5S Paolo Parentela, a seguito dell’incontro tra gli imprenditori agricoli di Scala Coeli ed il Prefetto di Cosenza. “Oliverio e la sua giunta – prosegue – calpestano l’agricoltura di qualità in Calabria, consentendo il conferimento in una discarica che è contro legge, perché costruita in un’area a marchio Dop per la produzione dell’olio di oliva. Una politica che non ha ragioni, tranne quella di difendere gli interessi di chi lucra sui rifiuti. Le nostre lettere ad Oliverio e le nostre interrogazioni parlamentari sono rimaste inascoltate e senza risposta, esattamente come le ragioni di cittadini ed imprenditori che quella discarica non la vogliono. Tutto questo ci lascia presupporre che il PD sia impotente davanti a quei grandi centri d’interesse che gli hanno fornito sostegno per governare. La continuità della Giunta Oliverio con i vecchi governi regionali – conclude Parentela – è sconcertante. Il PD si ostina ad inseguire politiche di gestione dei rifiuti preistoriche e lo fa senza rispetto per le regole e per il territorio. La Calabria è in regime di suicidio assistito”.

paolo parentela
paolo parentela

 

Raffaella Aquino

Rende, cinque persone denunciate dal Corpo Forestale

corpo-forestaleRENDE – Avevano realizzato un grosso scavo all’interno di un’area boschiva di Rende, in località Silvi, per realizzare una strada ed un piazzale, ma tali lavori erano privi di autorizzazione. Per questo cinque persone sono state denunciate da personale del Corpo forestale di Cosenza. L’opera ha richiesto la movimentazione di diverse centinaia di metri cubi di terreno vincolato. l’intera area è adesso sottoposta a sequestro.

Cosenza, presidio sindacale davanti la Prefettura

Foto 1COSENZA – Come preannunciato, anche a Cosenza le organizzazioni sindacali hanno dato vita ad un presidio di protesta davanti alla sede della Prefettura. Cgil, Cisl e Uil intendono così richiamare l’attenzione delle istituzioni sull’ennesimo blocco dei pagamenti degli ammortizzatori in deroga. Il problema riguarda migliaia di lavoratori che da mesi aspettano quanto dovuto. “Dopo il pagamento della mensilità di marzo 2014 – si legge in una nota della triplice – tutto si è inspiegabilmente bloccato. Nonostante le annunciate disponibilità finanziarie, il decreto di pagamento è ancora fermo ma i lavoratori non possono più attendere. Una situazione di incomprensibile indeterminatezza, da parte del Governo Nazionale che, di fatto, impedisce il percepimento della mobilità in deroga a migliaia di lavoratori, e che riguarda anchefoto 3 LSU e LPU per i quali occorre che nella legge di stabilità nazionale vengano inserite le risorse necessarie a garantire il rinnovo dei contratti in scadenza al 31 dicembre, superando anche ogni ostacolo normativo alla contrattualizzazione”. Al Governo regionale Cgil, Cisl e Uil “hanno già chiesto di aprire subito il cantiere del piano per il lavoro e l’occupazione che, integrando risorse comunitarie e regionali, realizzi un sistema di politiche attive serie e praticabili finalizzati al reinserimento occupazionale ed allo svuotamento del bacino, perché la Calabria che appare ormai in ginocchio dopo i tanti annunci e le promesse del Governo deve avere possibilità  di rialzarsi”.

L’azienda intasca i contributi, ma le attrezzature non sono mai entrate in funzione

guardia di finanzaCROTONE – Ha ottenuto un finanziamento di 16 milioni di euro per realizzare un insediamento industriale, ma parte delle attrezzature, nonostante la documentazione prodotta, non erano mai entrate nei capannoni. A scoprirlo sono stati i finanzieri della Compagnia di Crotone, che hanno denunciato il legale rappresentante di un’azienda per truffa e falso e segnalato il caso alla Corte dei conti. Il Ministero ha avviato la procedura per recuperare i contributi. Avviata anche la procedura di fallimento.

Bisignano, anche elicotteri e cani molecolari per fare luce sulla sparizione di Alexandra

Alexandara Radac nella foto di Chi l'ha visto
Alexandara Radac nella foto di Chi l’ha visto

COSENZA – Non si fermano le ricerche di Alexandra Roxana Radac, la ventenne di origini rumene, scomparsa da Bisignano lo scorso 19 settembre. Nel corso di una riunione svoltasi presso la Procura di Cosenza, cui hanno partecipato il pm Antonio Bruno Tridico, che sta seguendo le indagini assieme al procuratore capo Dario Granieri e all’aggiunto Marisa Manzini, e i carabinieri del comando provinciale di Cosenza guidati dal comandante del Reparto operativo il tenente colonnello Milko Verticchio, è stato deciso di predisporre in questa settimana almeno altri tre sopralluoghi a Bisignano e dintorni alla ricerca di qualsiasi elemento utile a ritrovare la ragazza o a far luce sulla sua improvvisa sparizione. Secondo quanto si è appreso, nelle ricerche saranno impiegati anche elicotteri e cani molecolari. Inoltre gli inquirenti sentiranno nuovamente conoscenti, vicini di casa e amici della ragazza che sono stati già ascoltati.

Omicidio Cocò, gli indagati negano ogni addebito

MACCHINABRUCIATACASTROVILLARI (CS) – Hanno negato ogni addebito Cosimo Donato, 38 anni e Faustino Campilongo 39 anni. I due presunti responsabili della morte di Giuseppe Iannicelli, della sua compagna marocchina Ibtissam Touss e del piccolo Nicola “Cocò” Campolongo, uccisi a Cassano il 16 gennaio 2014 i cui corpi sono poi stati dati alle fiamme, rispondendo alle domande degli inquirenti hanno dichiarato la loro estraneità alla vicenda. Donato e Campilongo sono indagati per omicidio premeditato e distruzione di cadavere. I provvedimenti di custodia cautelare gli sono stati notificati in carcere a Castrovillari dove sono detenuti per altra causa.

Regione, approvato il piano di liquidazione dell’Arssa. Convocata conferenza stampa sul trasporto pubblico locale

regione-CalabriaCATANZARO – Su proposta del Presidente, Mario Oliverio, e del Vicepresidente, Antonio Viscomi, la Giunta regionale ha approvato il piano di liquidazione dell’ARSSA. La delibera – informa una nota dell’Ufficio stampa – è stata preceduta da un complesso lavoro di ricostruzione e di valutazione attenta della situazione debitoria e creditoria dell’ARSSA e dei tempi necessari a realizzare il trasferimento e la vendita del patrimonio immobiliare. Sulla base di tale valutazione, la soluzione tecnica apparsa più adeguata e coerente con i principi di economicità è di prevedere l’affidamento all’ARSAC, come gestione stralcio, della prosecuzione delle attività di liquidazione e la rivendita del patrimonio, al fine esclusivo del ripianamento dei debiti ed inoltre il trasferimento in ARSAC del personale proveniente dall’ARSSA, da impegnare, fermi restando i trattamenti economici e normativi, sulle attività della gestione stralcio nonché sulle attività ordinarie della stessa acquedotti rurali sarà trasferito presso i Consorzi di bonifica, nell’attesa della piena operatività dell’ambito territoriale ottimale. Per agevolare il processo di ripianamento dei debiti è stato approvato un disegno di legge che semplifica ed adegua le procedure già previste dalle norme in vigore. Nel corso della stessa seduta, tra gli altri provvedimenti, è stato approvato il Piano annuale della cultura per l’anno 2015. Inoltre su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno è stato approvato un disegno di legge su “norme per i servizi di trasporto pubblico locale” che passerà adesso all’esame del Consiglio regionale. Tale proposta sarà illustrata nei dettagli da Oliverio e Musmanno nel corso di una conferenza stampa convocata per le ore 12 di mercoledì 14 ottobre.

Semina il panico al Santuario di Pizzo, bloccato dai carabinieri

Santuario madonna di piedigrottaPIZZO CALABRO (VV) – Ha fatto irruzione armato di coltello nel Santuario della Madonna di Piedigrotta, a Pizzo Calabro, per rapinare la biglietteria, ma i carabinieri lo hanno bloccato poco dopo, sorprendendolo sul tratto di spiaggia prospiciente il luogo sacro. Si tratta di Ercole Facciollo, 46 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo ha minacciato l’impiegata della società appaltatrice che si occupa, per conto del comune, della vendita dei biglietti per l’ingresso al Santuario. Si è impadronito di un centinaio di euro quindi, brandendo il coltello, si è fatto largo tra i turisti in preda al panico presenti in quel momento nel sito. Nella fuga ha prima colpito l’impiegata con un calcio e poi ha sferrato un pugno al volto di un tedesco intervenuto in soccorso della donna. I carabinieri di Pizzo, raccolti i primi elementi e compresa la direzione di fuga del bandito, lo hanno rintracciato subito dopo. Addosso gli sono stati trovati il coltello utilizzato per la rapina e le banconote portate via poco prima. Facciollo è accusato di rapina, lesioni personali e porto abusivo di arma.

 

A. Gentile, rilanciare Ferrovie della Calabria

Ferrovie della CalabriaRoma – Antonio Gentile guarda alle Ferrovie della Calabria come il soggetto che potrebbe rendersi interprete di una nuova fase di efficienza dei trasporti nella nostra regione. Il senatore, in una nota, si esprime in favore di un loro rilancio poiché, si legge nel comunicato “sarebbero in grado di sostituire Trenitalia nella convenzione sulle linee regionali”. Il coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra ricorda che la convenzione con Trenitalia costa alla Calabria “80 milioni annui, a fronte di treni obsoleti, linee interrotte e continui ritardi. Le Ferrovie della Calabria hanno la concessione Rfi e in un quadro di rilancio possono tranquillamente arrivare a gestire questo servizio e, in futuro, la linea delle metropolitane che dovranno sorgere. Il fatto che la società oggi appartenga interamente alla Regione – conclude Gentile – può determinare un’inversione positiva nella valorizzazione delle sue risorse”.

Taurianova, Rigoli ritira la candidatura a sindaco

Comune TaurianovaTAURIANOVA – Due lettere di minacce, la prima indirizzata personalmente a lui, la seconda giunta alla madre, hanno indotto Giuseppe Rigoli a ritirare la propria candidatura alla carica di sindaco di Taurianova. Nel centro della provincia reggina le elezioni sono in programma domenica 15 novembre. Rigoli ha formalizzato alla polizia una denuncia contro ignoti e poi ha annunciato la propria rinuncia a correre per il ruolo di primo cittadino. Secondo quanto si è appreso, nelle lettere di minacce Rigoli viene invitato a ritirare la candidatura “per evitare dispiaceri alla sua famiglia”. Lo stesso Rigoli si era già candidato a sindaco nel 2012 ma era stato battuto da Domenico Romeo, la cui amministrazione era stata sciolta successivamente per infiltrazioni mafiose. Nei giorni scorsi si era registrata la rinuncia di un altro candidato, Giuseppe Macrì, per “improvvise sopravvenienze di natura familiare”.