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Reggio, scomparso nel mese di febbraio. Rinvenuta la sua auto

CarabinieriREGGIO CALABRIA – Rinvenuta dai carabinieri un’automobile risultante di proprietà di Donato Alvaro, 49 anni, scomparso il 20 febbraio scorso. La vettura è stata data alle fiamme ed abbandonata in una profonda scarpata nelle campagne tra Sinopoli e San Roberto. A causa della fitta vegetazione è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per il recupero del veicolo. Poco distante vi sono alcuni terreni che erano coltivati da Donato Alvaro. I militari dell’arma hanno avviato gli accertamenti tecnici sull’auto per rilevare elementi che consentano di accertare i motivi della scomparsa di Alvaro.

PD Cosenza, Aiello commissario cittadino. Volano stracci tra Magorno e Guglielmelli

Ernesto-MagornoCOSENZA – Ernesto Magorno se l’è legata al dito. Non ha digerito la partecipazione del segretario provinciale del Pd di Cosenza all’interpartitica organizzata da Incarnato con tutte le altre sigle della coalizione di centrosinistra. Eppure Magorno era stato chiaro nell’imporre il suo veto.  Ma questa circostanza non ha scoraggiato Guglielmelli, accentuando così la frattura che agita da tempo le stanze bruzie del Partito Democratico, proprio in prossimità delle amministrative di primavera. Adesso Magorno ha gettato sul tavolo il carico pesante. Ha nominato un commissario cittadino, e non uno qualsiasi, ma il parlamentare Ferdinando Aiello, eletto nelle file di Sel e approdato nell’ala renziana, alla corte del cosentino Ernesto Carbone. Il motivo ufficiale? E’ spiegato in una comunicazione che Magorno ha inviato allo stesso Guglielmelli e ai segretari dei circoli di CosenzLa missiva recita, tra l’altro: “Nella città di Cosenza sono costituiti diversi Circoli ma, ad oggi, non è mai stata istituita l’Unione comunale e, di conseguenza, il PD non ha un segretario cittadino, né un’Assemblea. Tale situazione non è più sostenibile, anche alla luce delle imminenti elezioni amministrative che non possono essere affrontate senza una guida politica”. Poi Magorno aggiunge: “Vi comunico dferdinando aielloi aver nominato Commissario cittadino del Pd di Cosenza l’on. Ferdinando Aiello che avrà il compito di svolgere le funzioni proprie di Segretario cittadino e di avviare, nei tempi e nei modi che riterrà congrui, un percorso condiviso che consenta di aprire l’iter congressuale che vedrà l’elezione del nuovo Segretario cittadino”. A stretto giro ha risposto, in maniera a dir poco piccata, Luigi Guglielmelli: “Il provvedimento è palesemente contrario alle norme statutarie e pertanto è da ritenersi illegittimo, inefficace e comunque nullo. A norma di Statuto, infatti, il Segretario regionale può, sentito il Segretario provinLuigi-Guglielmelliciale, commissariare i circoli territoriali. Nella fattispecie ho appreso solo a cose fatte della tua nomina. La cosa ancor più grave è che non vengono commissariati i circoli locali, ma viene nominato un nuovo organismo con il compito di aprire la fase congressuale cittadina”. Quindi arriva l’affondo di Guglielmelli: “Ti ricordo che da luglio ti sto chiedendo le tessere per avviare la fase di tesseramento provinciale 2015 e che ad oggi nessuna tessera mi è stata consegnata”. Insomma nel Pd cosentino è guerra aperta con l’ala renziana, rappresentata da Magorno e Aiello che tenta di mettere all’angolo quella bersaniana, che ha in Oliverio la sua massima espressione in Calabria, ma anche in parlamentari di peso come Enza Bruno Bossio che su facebook commenta in maniera caustica: “Bisogna spiegarmarco-ambrogioe a qualcuno che le regole democratiche si rispettano, non si calpestano”. Intanto, mentre Mario Occhiuto viaggia spedito nella costruzione della sua coalizione, il Partito Democratico è a pezzi, ostaggio di una lotta interna che determina continui rallentamenti nell’individuazione del candidato alla poltrona di primo cittadino. Ancora non è chiaro se la scelta passerà dalle primarie o se giungerà infine un personaggio calato dall’alto. I nomi che si rincorrono sono noti: dallo stesso Guglielmelli a Marco Ambrogio che rivendica una chance in forza delle quattromila preferenze ottenute alle regionali 2014, di cui circa 1.100 in città; da Maria Francesca Corigliano, gradita ad Oliverio, proveniente dalla gavetta e dai suoi ruoli di assessore comunale e assessore provinciale, fino a sfiorare l’ingresso a Palazzo Campanella, a Carlo Guccione. Proprio la figura di Guccione appare la più autorevole eGuccioned il suo trasferimento a Palazzo dei Bruzi risolverebbe una serie di problemi. Intanto il Psi entrerebbe in consiglio regionale con il primo dei non eletti Franz Caruso, poi Oliverio si libererebbe di una scomoda presenza nell’assise regionale. Ma Guccione, che non è uno sprovveduto, sente aria di trappolone e accetterebbe di scendere in campo soltanto se dovesse percepire che la coalizione si ricompatti concretamente e unitariamente su di lui. Infine da segnalare la frase sibillina di Lucio Presta: “Ho la sensazione che nessuno dei nomi fin qui circolati risponde a quello del prossimo candidato della coalizione guidata dal Partito Democratico”. Solo un’ipotesi o Presta, che vanta rapporti stretti con Renzi ed il suo cerchio magico, ha saputo qualche notizia in anteprima? Il manager dei vip, che ha ufficializzato la sua candidatura alla guida di “Amo Cosenza”, ci sperava Lucio Presta ci sperava, e in fondo continua a sperarci, che il centrosinistra alla fine, convergesse sul suo movimento civico. “Se dovesse arrivarmi questa proposta sarei pronto ad accettarla”, ha detto, ammettendo subito dopo  “So che questa proposta non arriverà mai”. Lucio presta new

64 tonnellate di materiale tossico sequestrato dalla Guardia di Finanza

traversine legno trenoCOSENZA – Il rinnovo della rete ferroviaria calabrese, cofinanziato anche dall’Unione Europea, sta comportando la rapida e costante sostituzione delle vecchie traversine in legno, utilizzate come supporto per i binari, in particolare lungo la dorsale tirrenica. Il materiale rimosso e sostituito tuttavia, è fortemente cancerogeno, poiché trattato con sostanze altamente nocive della salute, ed andrebbe correttamente smaltito. Invece la Guardia Finanza di Cosenza, nel corso di un’attività di controllo, di queste traversine ne ha rinvenute e poste sotto sequestro ben 64 tonnellate. Sono tutte accatastate nel piazzale di una stazione ferroviaria di un comune della provincia bruzia. Secondo quanto si è appreso, tale materiale sarebbe stato trattato con il creosoto, la cui pericolosità è attestata da studi scientifici che dimostrano la sua incidenza nell’aumento di forme tumorali e che hanno spinto l’Unione europea a decretarne l’estrema nocività e a vietarne l’utilizzo. Rilevata la pericolosità per la salute pubblica e le condizioni di abbandono e trascuratezza in cui versano le traversine, poggiate direttamente sul terreno sottostante, a rischio di infiltrazione, i “rifiuti speciali pericolosi” e l’area sovrastante sono stati immediatamente sottoposti a sequestro penale. L’ispezione dell’area consentiva infine di rilevare anche il vagone di un  treno abbandonato e cumuli di materiale edile depositati in prossimità dei binari, tutti rifiuti oggetto di sequestro. Si indaga per individuare i responsabili di tali condotte illecite che rischiano l’arresto da 6 mesi a 2 anni e l’ammenda fino a 26.000 euro.

Cosenza, necessaria la costruzione del nuovo ospedale

annunziata-ospedaleCOSENZA – Cosenza ha bisogno di un nuovo ospedale. E’ questa la conclusione cui è giunta l’Azienda ospedaliera che, è scritto in una nota, “a seguito dell’incontro tenutosi il 28 settembre scorso alla presidenza della Giunta regionale, ha avviato l’iter tecnico amministrativo nel quale sono state evidenziate le carenze strutturali, impiantistiche e tecnologiche dell’attuale ospedale dell’Annunziata, centro Hub di secondo livello. Nello studio – prosegue la nota – è stata rilevata e dettagliatamente documentata la necessità di procedere alla realizzazione di un nuovo ospedale, strategico per colmare le serie carenze degli edifici, ormai vetusti, che attualmente compongono l’Annunziata”. Il Commissario straordinario dell’Azienda Achille Gentile ha affermato che “la realizzazione di un nuovo ospedale determinerà indubbi vantaggi non solo per quanto concerne l’operatività, la funzionalità’ e il comfort alberghiero, ma anche e soprattutto avrà miglioramenti sul fenomeno della migrazione sanitaria, avendo la possibilità’ di acquisire nuove tecnologie, nuovi spazi per nuove sale operatorie, al fine di incrementare l’attività chirurgica. E’ nostro dovere – ha aggiunto – offrire ai cittadini cosentini e calabresi un’assistenza sanitaria adeguata ai tempi e con la massima sicurezza. Sono certo che con l’aumento delle unità di personale medico e dell’area del comparto e con una nuova struttura, la nostra sanità’ potrà competere con i migliori ospedali nazionali. Spetta alle istituzioni competenti compiere gli ulteriori passaggi per rendere attuabile quello che la città’ aspetta ormai da tempo”.

Tendopoli Rom, Marco Ambrogio (Pd): “Voto di scambio”, Vincenzo Trotta (FI): “Risolto problema ventennale”

Tendopoli RomaCOSENZA – Continua ad alimentare il dibattito politico cittadino la decisione dell’amministrazione comunale di Cosenza di incentivare l’esodo dei rom dalla tendopoli di Vaglio Lise attraverso l’erogazione di un contributo una tantum di una somma di denaro che, nelle intenzioni di Palazzo dei Bruzi, doveva servire alle famiglie sfollate a trovare un alloggio alternativo o a rientrare in Romania. In realtà parte di tali famiglie avrebbe abusivamente occupato alcuni edifici abbandonati del centro storico. Inoltre questo provvedimento ha alimentato il malcontento delle famiglie disagiate di cosentini che si sono sentiti discriminati. Sulla vicenda il vicecapogruppo Pd in consiglio comunale Marco Ambrogio, ha espresso profonde critiche nei confronti del sindaco Mario Occhiuto. In una nota l’esponente del Partito Democratico, denuncia “i tanti retroscena di questa storia che di certo sta indignando e non poco l’intera collettività. Se l’intento era quello di deportare quella gente dalle tendopoli – ha aggiunto Ambrogio – ciò si è rivelato un vero e proprio flop: nessuno e dico nessuno degli occupanti l’area di Vaglio Lise ha lasciato la nostra città. Ma la cosa più deplorevole è che in molti pensano che Occhiuto abbia optato per la soluzione della liquidazione economica – prosegue Ambrogio – con l’intento di tenerli in città, poiché gli stessi, una volta lasciata la tendopoli, occupando abitazioni civili, con la residenza avrebbero pieno diritto di voto, essendo loro cittadini della comunità europea. Dunque un’ottima trovata pre elettorale degna della più vecchia e becera politica. Se così fosse, si prefigurerebbe – conclude Marco Ambrogio – un reato di voto di scambio tra sindaco e comunità rom”.

A difendere l’operato di Mario Occhiuto è però giunta la replica del vice-coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Cosenza, Vincenzo Trotta. “A chi sostiene che l’amministrazione sperpera dei soldi destinati ai cosentini basta ricordare che a fronte di una spesa di 130 mila euro, che non intacca il welfare per i quali sono programmati 10 milioni di euro, si conclude un problema che per la gestione delle emergenze gravava alle casse comunali tra i 150 mila e i 200 mila euro all’anno – spiga il rappresentante azzurro – Alle tante polemiche strumentali susseguitesi nel corso degli ultimi mesi, seguono dei dati oggettivi: il campo Rom in riva al Crati, degradato e pericolante, insicuro sia per i rom stessi che per l’igiene ambientale, non c’è più. In seguito al trasferimento temporaneo nelle tende, sorvegliato da telecamere e forze dell’ordine, diversi individui hanno deciso di allontanarsi spontaneamente. Con un incentivo economico, di gran lunga inferiore alla spesa, gran parte dei cittadini rom, senza alcuna azione coercitiva o cruenta, hanno deciso di abbandonare la città, il che vuol dire un risparmio futuro e la scomparsa del fenomeno. Ciò che stupisce è l’atteggiamento politico della sinistra cosentina nei confronti di chi attraverso operazioni di legalità e sicurezza risolve problemi ventennali della città, dalla legalizzazione delle cooperative allo smantellamento, appunto, del campo Rom, nonostante tali operazioni siano state fatte attraverso il rispetto totale dei diritti del singolo”.

Caso Isital, la provincia di Cosenza chiarisce: nessun danno erariale

Palazzo della provincia di CosenzaCOSENZA – “In merito alla vicenda che vede coinvolta la Provincia di Cosenza in una transazione con la Isital srl, oggetto di interrogazione parlamentare da parte del senatore Marcello Gualdani, l’ufficio legale della Provincia di Cosenza specifica che la transazione è stata messa in atto per non incorrere in un grave danno erariale nei confronti dell’ente pubblico”. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Piazza XV marzo. Sulla vicenda il senatore Gualdani aveva presentato una interrogazione parlamentare al ministro del Tesoro e al ministro della Semplificazione, sollevando dubbi sulla convenienza economica di questa transazione. Le medesime perplessità son state espresse nelle scorse ore anche dal senatore Antonio Gentile. L’ufficio legale della Provincia di Cosenza la pensa diversamente e precisa: “Tra Isital e la Provincia pendevano due giudizi: il primo per la validità del recesso del contratto di locazione di un immobile di proprietà della società destinato ad un istituto superiore di Rossano, e l’altro per ottenere un risarcimento dei danni all’immobile stesso. Per quest’ultimo giudizio, il Ctu dinanzi al Tribunale di Rossano aveva già riconosciuto un risarcimento quantificando i danni in circa 501.000 euro, oltre ad interessi legali e rivalutazione. Nell’altro giudizio, relativo alla locazione, la Provincia rischiava la condanna del pagamento dei canone, per ulteriori 1.777.597 euro. Posto che i 501.000 euro erano già stati riconosciuti dal Ctu alla Isital e che la Provincia rischiava di doverne aggiungere altri 1.777.597 euro per i canoni, per un totale complessivo di oltre 2.278.597 euro (oltre agli interessi legali); l’ufficio legale ha quindi accettato una transazione vantaggiosa, per complessivi 800.000 euro, che rappresenta per l’amministrazione un risparmio di circa 1.500.000 euro. Transazione accettata dalla Provincia anche in virtù del fatto – precisa ancora l’ufficio legale della Provincia di Cosenza – che per analogo caso, l’ente è già’ stato condannato a pagare somme di gran lunga superiori ad altri proprietari di immobili, proprio perché non ha accettato prima accordi transattivi proposti dai locatori. In tali casi – conclude la nota – la mera resistenza in giudizio, senza cercare la transazione, attesi gli orientamenti giurisprudenziali consolidati in materia di restituzione degli immobili, comporta realmente la possibilità di danno erariale. In sostanza, dunque, la transazione effettuata con la Isital, alla luce di quanto illustrato, è da ritenersi oltremodo vantaggiosa, poiché ha evitato alla Provincia un eventuale danno erariale di un milione e mezzo di euro”.

Sequestrati oltre sessantamila addobbi natalizi irregolari

guardia di finanzaCOSENZA – Nel corso di alcune operazioni di controllo condotte dalla Guardia di Finanza in provincia di Cosenza, lungo la strada statale 106 sono stati individuati e sequestrati oltre sessantamila addobbi natalizi irregolari, che stavano per essere introdotti sul mercato. In particolare, le fiamme gialle hanno rilevato che tali prodotti erano privi del marchio di sicurezza CE (Comunità Europea) e dei contenuti minimi di informazione al consumatore e, pertanto, potenzialmente  nocivi e insicuri. Il rinvenimento è stato effettuato durante il controllo del carico di un autoarticolato. Sul mezzo, accanto a merce destinata alla vendita, apparentemente accompagnata da regolare documentazione, sono stati ritrovate numerose confezioni di addobbi natalizi risultati di fabbricazione cinese, privi dell’indicazione dei materiali di realizzo, nonché dei contenuti minimi di sicurezza previsti dalla normativa nazionale e comunitaria. L’operazione si è conclusa con il sequestro e la contestazione delle relative sanzioni.

Serie D, Rende sconfitto di misura sul terreno del Noto

Noto-Rende 1-0

NOTO (4-3-1-2): Ferla 6,5; Gallipoli 6 Peluso 6 Pizzoleo 6 Cerra 6; Cozza 6 Arena 5 (1’ st Grasso 6,5) Lupo 6,5; Ficarrotta 6,5 (36’ st Butera sv); Assenzio 6 Manfrè 6 (44’ st Caruso sv). In panchina Vizzi, Napoli, Cannone, Lentini, Musumeci, Sciliberto. All: Cacciola

RENDE (4-2-3-1): De Brasi 6; Ruffo 6 Marchio 6,5 Scarnato 6 Mallamaci 5,5 (25’ st Bruno sv); Benincasa 6 Fiore 6,5; Azzinnaro 5 Papa 6 Falbo 5 (41’ st Piromallo sv); Actis Goretta 5,5. In panchina Mirabelli, Cristofaro, La Gioia, Licciardi. All: Trocini

ARBITRO: Rasia di Bassano del Grappa

MARCATORI: 6’ st Grasso

NOTE: Spettatori 300 circa. Ammoniti Peluso (N), Fiore (R), Scarnato (R), Manfrè (R), Gallipoli (N), Falbo (R), Lupo (N), Actis Goretta (R), Grasso (N). Angoli 6-3 in favore del Noto. Recuperi 0’ pt e 7’ st

PALAZZOLO ACREIDE (SR) – Il Noto fa il minimo sindacale e si porta a casa tre punti pesanti contro un Rende falcidiato dagli infortuni che ancora una volta paga un conto salato alla sfortuna. Cacciola azzecca la mossa Grasso che segna il gol della vita decidendo una partita sempre in bilico e tuttosommato piacevole.

Una immagine del match
Una immagine del match

I due tecnici si sono studiati con estrema attenzione. Cacciola opta per un 4-3-1-2 con Ficarrotta alle spalle della coppia Assenzio-Manfrè. Trocini, in piena emergenza, risponde con tre trequartisti (Azzinnaro, Papa, Falbo), alle spalle dell’unica punta Actis Goretta.

Il match parte al piccolo trotto con le due squadre attente a chiudere gli spazi e sfruttare le ripartenze. Rende pericoloso al minuto 15 con Azzinnaro bravo a trovare la profondità palla in mezzo per l’accorrente Papa che si allunga troppo la palla favorendo l’intervento di Ferla. Gioco particolarmente spezzettato nella fase centrale del primo tempo con troppi lanci lunghi a scavalcare la mediana. Ficarrotta da una parte e Azzinnaro dall’altra cercano di dare brillantezza e qualità alla giocata ma non vengono supportati dai compagni. Il Rende si affaccia ancora una volta dalle parti di Ferla con una combinazione Ruffo-Falbo ma anche questa volta un controllo impreciso vanifica tutto. Noto pericoloso al minuto 38: angolo di Ficarrotta Assenzio trova l’impatto buono ma la mira è imprecisa. Inizio ripresa con un Noto più intraprendente con Ficarrotta punto di riferimento di ogni giocata. La pressione della squadra di Cacciola viene ripagata al minuto 6: angolo di Ficarrotta e il neo entrato Grasso va a colpire di testa tutto solo sul secondo palo non lasciando scampo a De Brasi. Il match adesso si anima anche perché il Rende cerca il pari. L’occasione arriva al minuto 11 con Papa che disegna un preciso diagonale che però esalta le doti di Ferla bravo a deviare. Il duello si ripete 120 secondi dopo: ancora Papa da dentro l’area, ancora Ferla a dirgli no. La pressione del Rende mette in difficoltà la retroguardia del Noto che al minuto 15 viene salvata dal palo dopo un colpo di testa di Fiore imbeccato dalla bandierina da Azzinnaro. Il Noto fallisce clamorosamente il colpo del ko al minuto 26 quando Ficarrotta si fa respingere da Scarnato sulla linea un tiro a colpo sicuro. La partita viaggia veloce senza soluzione di continuità con continui capovolgimenti di fronte. Questa volta tocca al Rende sprecare l’ennesima palla-gol con Azzinnaro che con il piattone sfiora il palo. Il Noto cerca di calare i ritmi il Rende ci mette tanto cuore ma poca lucidità. Non bastano alla formazione di Trocini i sette minuti di recupero per rimettere in carreggiata la partita.

Due bunker scoperti dai carabinieri nella Piana di Gioia Tauro

Un bunker nella locrideSAN FERDINANDO (RC) – Due bunker, apparentemente inutilizzati e realizzati all’interno di due ville disabitate, sono stati scoperti dai carabinieri a San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro. Secondo quanto si è appreso, i due nascondigli erano stati costruiti in edifici costruiti abusivamente sul demanio marittimo. Sarebbero riconducibili alla cosca dei Bellocco. La scoperta dei due bunker è avvenuta nel corso di un servizio di controllo del territorio coordinato dalla Compagnia di Gioia Tauro, con il supporto di personale della Capitaneria di porto, e finalizzato proprio al ritrovamento di rifugi utilizzati da latitanti. Nei due bunker, muniti entrambi di impianto elettrico e di aerazione, sono state trovate varie suppellettili tra cui sedie e ventilatori, oltre a ritagli di giornali locali. Nei nascondigli si accedeva tramite una botola in cemento armato, a scomparsa, scorrevole su binari metallici.

Suicida di Pietrafitta, il dolore dei compagni di scuola

Liceo Fermi 1COSENZA – Cancelli chiusi e volti sgomenti al Liceo Fermi di Cosenza. La notizia del suicidio del diciassettenne di Pietrafitta per gli studenti è stato un pugno nello stomaco. Increduli, con lo sguardo perso nel vuoto o rigato dalle lacrime, hanno partecipato al dolore per la morte improvvisa del ragazzo, continuando a chiedersi il perché. Perché un giovane apparentemente solare, ben voluto da tutti, con ottimi voti a scuola, abbia deciso di farla finita in un pomeriggio apparentemente normale, come tutti gli altri. Secondo quanto si apprende da alcune indiscrezioni, una spiegazione potrebbe essere contenuta in una lettera che l’autore dell’insano gesto avrebbe lasciato ai genitori. Il diciassettenne era uscito domenica 11 ottobre verso le 15 per andare in cerca di funghi. Probabilmente aveva già in mente di togliersi la vita. Liceo Fermi 3Secondo quanto si è appreso, il corpo senza vita sarebbe stato ritrovato proprio da un suo ex docente che stava partecipando alle ricerche, dopo l’allarme scattato al calar della sera. Il telefono che squillava a vuoto aveva fatto presagire una disgrazia, ma nessuno poteva immaginare un epilogo così tragico.