Sicurezza alimentare, ecco come deve tutelarsi il consumatore

ROMA – l’ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), tramite il suo segretario Primo Mastrantoni, mette in guardia i consumatori su dove mangiamo quando siamo fuori casa. Come puo’ tutelarsi il consumatore? specialmente quando mangia in un locale pubblico (ristorante, bar, rosticceria, ecc.), sia per necessita’ (pausa pranzo) che per piacere. Salmonella, Stafilococco e Listeria sono microrganismi pericolosi e sempre in agguato.  La prima cosa per capire quanto l’igiene stia a cuore al gestore, e’ fare una visita al bagno: un lavaggio alle mani fa sempre bene e serve a constatare l’igiene di quello che dovrebbe essere il posto pulito per eccellenza. Da verificare se nel locale e’ affisso il certificato HACCP (Hazard Analysis on Critical Control Points), che prevede l’applicazione di corrette prassi igieniche. Spesso nei ristoranti o nei bar-tavola calda, assistiamo ad un tripudio di prodotti che, pero’, devono essere ben conservati:

>Carpaccio di carne, pesci o crostacei o a base di maionese devono essere
collocati in banchi refrigerati a +4 gradi.
>I salumi e formaggi per i panini devono stare  tra +4 e +6 gradi.
>Verdure e insalate a +10 gradi.
>I cibi caldi (es. lasagne e arrosti) a +60 gradi.

Un termometro consentira’ di verificare la temperatura di legge.
Insomma, anche se fastidioso, ognuno di noi dovra’ improvvisarsi “ispettore di igiene”. Meglio cosi’ che un pericoloso e fastidioso mal di pancia.

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