Cosenza – Lupa Roma, le pagelle dei Lupi (Rossoblu’)

Saracco voto 4,5: alla sua prima nei Pro il portierino scuola Toro inizia bene con una gran risposta su una punizione dopo otto minuti, e continua abbastanza bene con uscite che danno la giusta sicurezza alla difesa, comandando i quattro dietro con personalità. Peccato che sia un suo errore a far raddoppiare gli ospiti, quando Perrulli, non ostacolato da Ciancio, lo vede fuori dai pali e trova lo spazio giusto per segnare. Rammarico per una prestazione positiva rovinata da un errore.

Ciancio voto 3,5: pessimo, pessimo, pessimo. Mette dentro due cross due, spingendo per la maggior parte del tempo a vuoto. Viene atterrato (?) in occasione del vantaggio ospite e non contrasta l’avversario sul raddoppio. Nelle ultime due partite, cinque gol subiti e tutti dalla sua fascia. La media è impietosa.

Blondett voto 4,5: ancora non hanno trovato l’affinità, forse gli manca Guidi, ma vedere giocare così Edo dopo il maestoso campionato dello scorso anno è una tristezza. Non ne becca una che sia una anche se oggi, forse, è stato meglio di Barletta. Ma leggermente, senza variazioni di voto.

Magli voto 5: poco più positivo per un paio di chiusure che trova col tempo giusto, altrimenti avrebbe fatto la solita fine. Non c’è intesa, e non si capisce l’ostinazione del Mister a lasciare Tedeschi in panchina dopo averlo provato tutta la settimana.

Bertolucci voto 6: l’avevo detto che la situazione odierna è stata trascendentale. Preso come secondo terzino, il buon Berto oggi è il migliore dei quattro e raggiunge la sufficienza. Perché non vuole strafare, si limita al compitino ma lo fa bene, anche sudando e trovando un paio di sovrapposizioni interessanti.

Arrigoni 4,5: invocarlo non serve a nulla. Uscito malconcio dall’allenamento del martedì, il neo papà perde palloni, i lanci si possono contare sulle dita di una mano e quello che più fa rabbia è che gioca ancora col freno a mano. Viene da chiedersi se questo sia il vero Arrigoni.

Corsi voto 4,5: anche lui oggi non riesce ad ingranare. Dopo un inizio tutto sommato positivo, perde la bussola alla pari di Arrigoni e, quando si tratta di dover giostrare la palla, non sa che pesci prendere. In Angelo abbiamo fiducia, è un gladiatore, ma il suo retropassaggio su Blondett a pochissimo dal termine della partita fa esplodere la rabbia dei tifosi.

Criaco voto 6: Come in tutte le prime partite di questa stagione si mette in risalto per capacità di corsa e per abnegazione. Il reggino ormai adottato e cosentinizzato cerca di prendere per mano la squadra dando e ricevendo calci e finendo l’ossigeno. Cappellacci lo sostituisce inspiegabilmente con Tortolano, s.v.: perché lui non gioca mai? Perché?

Sassano voto 4: non si può, come fatto giustamente osservare, provare tutto un precampionato un giocatore mezzala, facendogli cambiare ruolo, e poi schierarlo nella sua posizione naturale di esterno alto. La prestazione non potrà essere delle migliori. E così l’ex Teramo non riesce a fare nulla di buono, ma la colpa non è sua. Lo rileva Cori voto 3,5: non riesce a prendere un pallone che sia uno di testa. Non c’è altro da aggiungere.

Calderini voto 5: prova qualche spunto ma si incaponisce troppo. Non si può sempre fare affidamento sui soliti, perché le giornate no arrivano per tutti, ed Elio non è esente da questa regola semi – matematica. Si incaponisce in troppi uno contro uno perdendo palloni a iosa. Lo rileva Alessandro, s.v.: un po’ meglio delle altre volte ma poco per poter giudicare

Mosciaro voto 6,5: la partita è da sei, perché nel torpore generale almeno prova ad inventare qualcosa. Mezzo voto in più per aver dimostrato di essere il leader dello spogliatoio chiamando a raccolta i compagni sotto la Curva a parlare con i tifosi: un atteggiamento da Capitano vero, che ha preso finalmente le redini della squadra. Avremmo voluto festeggiare il suo primo gol in stagione in giornate più felici.

Cappellacci voto 3: stravolge i ruoli dell’attacco, non inserisce Tedeschi, lascia Fornito ancora in panchina e (cosa più grave) resta al suo posto pur invocato a più riprese dalla curva. Certo, non si deve giudicare dopo quattro partite, ma il nostro compito di giornalisti – ahinoi, ingrato – ci mette in condizione di dover giudicare a 360° ciò che accade. Ed oggi il Mister ha sbagliato tutto.

Francesco La Luna

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