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Reggio, Oliverio elogia Falcomatà, «Un percorso costruito sui fatti»

REGGIO CALABRIA – «Reggio Calabria è la più grande città della Calabria e merita di riconquistare il ruolo che le spetta».  Lo ha detto il Presidente della Regione Mario Oliverio nel corso del suo intervento all’incontro conclusivo della tre giorni denominata “S’intesi, il villaggio delle idee per una città che cambia”.

Una manifestazione che ha registrato un notevole afflusso di cittadini e che è servita a fare il punto sul “lavoro” svolto dall’amministrazione comunale in questi anni.

«Quando nel 2014 Giuseppe Falcomatà fu eletto sindaco -ha detto Oliverio- questa città era letteralmente in ginocchio, sia dal punto di vista amministrativo che morale. Chi tenta di rimuovere questo dato vorrebbe far dimenticare la verità ai cittadini. Falcomatà e la sua giunta in questi quattro anni hanno fatto il lavoro delle formiche, intervenendo a 360 gradi su problematiche che, per troppo tempo, erano state messe nella marginalità e nel dimenticatoio. A prevalere era l’effimero e non le condizioni di vita reale della città e dei cittadini. E’ davvero paradossale che oggi i responsabili di quella situazione, i carnefici si rappresentino come vittime. Questioni strutturali di grande importanza sono state affrontate e risolte. Prima fra tutte l’approvvigionamento  idrico».

«Erano 40 anni che non si metteva mano alla diga del Menta»

«Nel 2015 andammo sul Menta insieme al sindaco per fare un sopralluogo e trovammo una situazione desolante, con un cantiere chiuso dal 2010. Le strutture erano abbandonate, i vetri rotti, gli ingressi divelti, importanti macchinari lasciati incustoditi. Abbiamo convocato immediatamente una riunione, abbiamo chiesto una relazione dettagliata da cui emerse che per completare l’opera erano necessari 25 milioni di euro. Abbiamo individuato e messo a disposizione le risorse necessarie per avviare i lavori che abbiamo costantemente monitorato, con sopralluoghi costanti. Ogni sei mesi, insieme al sindaco Falcomatà, siamo tornati sul Menta per controllare il prosieguo dei lavori e abbiamo portato a compimento l’opera. Oggi l’acqua è alle porte della città e posso dire, dopo aver sentito il direttore dell’Asp, che entro il mese di settembre, l’acqua arriverà nelle case dei reggini.  Chiudere i pozzi significa non solo dare acqua di qualità alla città ma anche evitare un abbassamento delle falde e contribuire ad un migliore assetto idrogeologico della città. Questo è un fatto importante. Potremmo parlare di altri tantissimi fatti: del sistema della mobilità, dei parcheggi, della metropolitana su cui abbiamo investito risorse pari a 100 milioni di euro, della depurazione, del sistema delle fiumare, degli interventi di difesa idrogeologica del territorio, del grande progetto di messa in sicurezza degli edifici scolastici, dell’ammodernamento infrastrutturale della mobilità che accomuna Calabria e Sicilia, a partire dallo studio di Alta Velocità da Salerno a Reggio Calabria a cui abbiamo destinato sei milioni di euro. Ci sarebbero ancora altri interventi e altre opere da ricordare, ma non voglio tediarvi oltre. Su tutte voglio solo ricordare la triste vicenda di Cardiochirurgia. C’era stato un investimento importante, strumenti all’avanguardia erano stati acquistati e per quattro anni erano rimasti sotto la polvere, inutilizzati.  Ci fu un’ispezione della Guardia di Finanza. Si gridò allo scandalo. La vicenda venne sbattuta in prima pagina su tutti i giornali nazionali e regionali. Il giorno dopo mi recai agli ospedali “Riuniti” per fare un sopralluogo e quì incontrai e conobbi il dott. Frank Benedetto. Ritornai a Catanzaro e il giorno dopo nominai quest’ultimo, che ringrazio per il lavoro svolto in questi anni, direttore generale affidandogli la “mission” di attivare cardiochirurgia e di portare a buon fine quell’investimento. Quell’obiettivo, agitato, proclamato per anni, noi lo abbiamo realizzato con il supporto e l’apporto dell’Amministrazione comunale con la quale siamo andati oltre, perché abbiamo creato le condizioni per realizzare il nuovo Grande Ospedale Metropolitano per il quale sono state già acquisite le risorse necessarie attraverso una interlocuzione con Inail».

«Questo -ha concluso Oliverio- è il percorso che abbiamo realizzato in questi anni. Un percorso costruito sui fatti e che ha prodotto risultati importanti. Dobbiamo continuare in questa direzione senza farci intimidire o scoraggiare dalle forze che non amano la città e che vorrebbero utilizzarla per affermare altri interessi e che tendono a sollevare polveroni e a spostare l’attenzione rispetto al merito dei problemi. I fatti sono più duri delle pietre e alla fine prevalgono sempre sul fumo e sulle chiacchiere. I cittadini, ne sono certo, sapranno valutare e apprezzare il lavoro che è stato compiuto a Reggio Calabria in questi anni per rialzarla dalle macerie in cui era stata posta e per riscattare la sua storia, che è nobile e alta. Noi, come Regione, abbiamo fatto e continueremo a fare la nostra parte. Sfido chiunque a verificare il volume di investimenti realizzato dalla Regione in questi anni rispetto a quelli che sono stati realizzati nel quinquennio o negli anni precedenti. Ci si renderà conto che la Città di Reggio Calabria ha ottenuto dalla Giunta Oliverio l’attenzione e lo spazio che meritava grazie ad una visione che ha sempre ispirato la nostra azione di governo secondo la quale o la Calabria cresce insieme o è destinata all’involuzione e all’immobilismo».

 

 

Diga del Menta, Oliverio: «Dopo 35 anni si chiude la telenovela»

REGGIO CALABRIA – «Sin dall’inizio della nostra esperienza di governo ci siamo posti l’obiettivo di chiudere la triste telenovela della diga del Menta».
Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione, Mario Oliverio, nel corso di un sopralluogo al potabilizzatore della grande infrastruttura ubicato in località Pendola di Armo, a pochi chilometri dalla città di Reggio Calabria. All’incontro con le imprese, le maestranze e lo staff tecnico, a cui il Presidente della Regione ha rivolto un sentito ringraziamento per il lavoro compiuto, hanno partecipato anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e il Commissario regionale di Sorical, Luigi Incarnato.
«I lavori -ha ricordato- sono iniziati negli anni ’80 e sono stati interrotti nel 2011. Noi abbiamo ripreso questo cantiere nel 2015, subito dopo la mia elezione, con l’obiettivo di portare l’acqua del Menta al servizio della città di Reggio Calabria. In questi anni abbiamo lavorato in silenzio. Dopo 35 anni possiamo finalmente dire che l’obiettivo è stato realizzato e siamo qui per dire che l’acqua è arrivata al potabilizzatore. Adesso ci vorranno poche settimane per espletare tutte le procedure previste dalla legge necessarie che devono essere esperite dagli organi sanitari competenti che dovranno certificare la potabilità dell’acqua che, peraltro, è eccellente. Naturalmente non spetta a me definire date. Io posso solo dire che noi abbiamo fatto quanto dovevamo fare, portando l’acqua alle porte della città, pronta ad essere immessa nei serbatoi e nella rete e messa a disposizione dei cittadini che potranno così godere di un’acqua pura, cristallina e non salina. Ora tutte le opere sono state eseguite e completate. L’impianto è, quindi, pienamente disponibile».
“E’ un fatto -ha rimarcato il presidente della Giunta regionale- che possiamo definire, senza alcuna esagerazione, storico perché la città di Reggio Calabria ha patito per decenni la mancanza di acqua di qualità. Ai cittadini voglio solo dire che gli impegni che si assumono vanno rispettati e questo è uno dei tanti impegni che noi abbiamo assunto e rispettato.
Per quanto riguarda la rete idrica della città di Reggio Calabria -ha aggiunto Oliverio, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti- abbiamo già impegnato consistenti risorse per la ingegnerizzazione della rete e sono già in corso i lavori. Ci siamo mossi, insomma, su due binari: da una parte mettere a disposizione dei cittadini l’acqua del Menta e, dall’altra, rendere efficiente la rete per una distribuzione ottimale. Realizzati questi fondamentali obiettivi, penseremo anche ad un utilizzo della risorsa idrica a fini energetici, per abbattere ulteriormente i costi del servizio e utilizzare al meglio questa grande risorsa. È un altro tassello -ha concluso Oliverio- che va in direzione di quella che io ho più volte definito “la rivoluzione della normalità”, cioè rendere normale quello che in questa regione non lo è mai stato».