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Rende, Idee in circolo a sostegno del centro storico

RENDE (CS) – «Rende rischia di dimenticare se stessa. Non mi riferisco solo alla rimozione della sua storia, ma anche a quella della sua unicità e diversità; e in quest’ottica va inquadrato anche il problema dell’impoverimento del centro storico.
Continuare a considerarlo parte a se stante della città significherebbe consegnarlo a un inevitabile ed irrimediabile isolamento. Tuttavia, sarebbe quanto meno ingenuo pensare siano sufficienti singoli “interventi-spot” – sicuramente tardivi e opportunamente sincronizzati con appuntamenti elettorali imminenti». E’ quanto scrive in una nota Mariarosalba Bernaudo, di Idee in Circolo.
«Bisogna invece ripensarlo alla luce della sua storia e del suo recente sviluppo; analizzare le scelte che sono state operate e che hanno determinato quello che è – si legge nella nota -, lasciando incompiuto nell’immaginario quello che sarebbe potuto essere.
La bellezza del centro storico – con la sua storia, la sua cultura, le sue memorie – è patrimonio della collettività: pensare di valorizzarlo esclusivamente con la monocultura del turismo sarebbe riduttivo e limitante.
È fondamentale, invece, puntare anche sulla ricostituzione di un tessuto sociale stabile, capace di esprimere le proprie identità e unicità».
«Diventa pertanto prioritario – conclude la nota – promuovere la “prossimità fisica” del centro storico con l’intera area urbana, attraverso una razionale ed efficace politica delle reti e dei trasporti. Con la consapevolezza che uguali attenzione e cura debbano essere prestate a tutto il territorio – quindi, anche al centro storico: al fine di promuovere una crescita omogenea, che abbia una ricaduta positiva sulla comunità rendese e sull’intera area urbana».

Rotatoria Lorenzon, Idee in Circolo auspica miglior gestione del disagio

RENDE (CS) – «La progettazione di un’opera pubblica richiede una attenta valutazione dei costi e dei benefici per l’intera comunità. Nel caso della rotatoria in prossimità dello stadio Marco Lorenzon, i benefici in termini di sicurezza e viabilità sono evidenti e oggettivi. Un discorso a parte merita la valutazione dei costi». Sono le valutazioni del gruppo Idee in Circolo di Rende in merito al cantiere di lavori pubblici. 

«Oltre all’impatto economico, che non incide sulle casse comunali e sarà sicuramente calibrato e misurato in tempi di spending review, una amministrazione attenta dovrebbe prevedere e intercettare gli inevitabili disagi che la costruzione di tale opera crea alla comunità tutta. Per l’amministrazione Manna – si legge ancora nella nota – è stata la dimostrazione, l’ennesima, di un approccio “work in progress”, “andando vedendo”. E’ stata stabilita la data dell’inizio del cantiere e solo in concomitanza dell’apertura dello stesso (?) si sono analizzate le ripercussioni e i disagi. Con fughe in avanti e imbarazzanti dietrofront. Ci auguriamo che in seguito al tardivo ascolto delle istanze dei cittadini si possa arrivare a una migliore gestione del disagio. Siamo altresì molto preoccupati, considerato l’approccio, per quelle che possono essere le ricadute sulla comunità vista l’imminente apertura dei cantieri della metropolitana leggera. Restiamo in trepidante e preoccupata attesa».

Rende, l’appello di Idee in circolo al centrosinistra: «Uniti si vince»

RENDE (CS) – «La storia che si ripete e la necessità di ritornare alla politica. Le dimissioni del segretario Adamo: atto sofferto per chi, come lui e come noi, ha creduto di poter costruire il sogno dell’unità all’interno di una struttura partitica oramai esautorata da ogni possibile e reale spazio d’azione. La caparbietà del segretario Adamo ha dovuto cedere di fronte alle posizioni granitiche di chi crede che il partito democratico serva soprattutto ad alimentare divisioni nascondendosi dietro aree di appartenenza che fanno da specchietto per le allodole a chi non ha la forza per credere che i partiti debbano essere soprattutto sintesi, unità ed azione». E’ quanto si legge nella nota del gruppo di Idee in circolo di Rende a seguito delle ultime novità che hanno investito il centro-sinistra rendese.

Idee in circolo non ci sta.

«Occorre – si legge nella nota – ripartire da un rinascimento politico che possa unire sui grandi temi che interessano la visione della città del futuro. Costruire un nuovo urbanesimo attraverso il recupero delle centralità della persona e della casa comunale, un luogo che deve raccogliere istanze e rappresentare un punto di riferimento per tutti. Un luogo che possa consentire di recuperare ragioni e diritti, che sia in grado di realizzare quella necessaria interazione tra volontà collettiva ed apparato istituzionale senza fare ricorso a schemi di crescita ormai politicamente superati. La società va di corsa e la politica deve mantenere il passo abbandonando schemi rigidi e promesse mai mantenute di rinnovamento ma adeguandosi e proponendo contenuti condivisi che ritrovino, nell’egemonia della cultura e dei centri di diffusione della stessa, il loro naturale slancio verso la costruzione di un nuovo modello amministrativo. Una vera e propria operazione di rigenerazione che riguardi il metodo ed il merito e che abbandoni un modello di politica elitaria e di apparato dove decide “l’uomo solo al comando” a scapito della coscienza collettiva che, per noi militanti di idee in circolo, oggi rappresenta la via più difficile ma al contempo affascinante che abbiamo davanti».

L’appello di Idee in circolo.

«Questo percorso può esistere, può unire, può continuare con il contributo di chi vorrà investire energie, idee e cuore aggregando tutte le forze politiche, le associazioni e i cittadini che vogliono dare il loro contributo per costruire l’archetipo della Rende di domani. Senza guerre di posizione sul terreno politico o attacchi di bassa lega che non interessano ne arricchiscono il dibattito sui grandi temi. Ma con una consapevolezza necessaria: uniti si vince. Questo il nostro appello, a voi il coraggio di raccoglierlo. Il futuro in circolo».