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A Cosenza il Festival della prevenzione e innovazione oncologica

COSENZA – Sarà ospitato nell’Auditorium “A. Guarasci” della Provincia di Cosenza l’incontro organizzato per venerdì 10 marzo 2017 dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), a partire dalle ore 11:00, con gli studenti delle scuole medie e superiori per spiegare le regole della prevenzione in oncologia e sensibilizzare soprattutto i giovani su un corretto stile di vita. L’evento è parte integrante del “primo festival itinerante della prevenzione e dell’innovazione in oncologia”, un progetto lanciato proprio dall’AIOM sul modello del festival della letteratura. L’iniziativa spazia dalla prevenzione primaria (corretti stili di vita), agli screening, alle armi innovative come l’immuno-oncologia che permette di migliorare la sopravvivenza a lungo termine in neoplasie difficili da trattare, fino alla riabilitazione e al “ritorno alla vita”. La manifestazione itinerante, partita da Reggio Emilia lo scorso dicembre prevede sedici tappe in 16 città italiane, con eventi che durano tre giorni per tappa: Cremona, Brindisi, Cosenza, Palermo, Napoli, Frosinone, Cagliari, Firenze, Arezzo, Bergamo, Brescia, Vicenza, Verona, La Spezia e Torino. Un roadshow che utilizza un motorhome adeguatamente personalizzato, cioè un pullman che si sposta nelle varie tappe. La tappa cosentina – unica in Calabria – è prevista nelle date 10-12 marzo 2017. In ognuna delle 16 tappe sono previsti incontri nel motorhome dove giovani oncologi spiegheranno le regole della prevenzione, l’importanza degli screening e l’impatto delle nuove armi che allungano la sopravvivenza con una buona qualità di vita, con un focus particolare sull’immuno-oncologia. All’interno del motorhome verranno distribuiti opuscoli sui vari aspetti della prevenzione oncologica. Tutta la città sarà però coinvolta con incontri nelle scuole, convegni e passeggiate della salute. «Un’iniziativa importante – ha dichiarato il Presidente della Provincia, Franco Iacucci – che  intendo sostenere con forza, nell’interesse dei cittadini di questo territorio e soprattutto dei più giovani, ai quali va il sostegno delle Istituzioni in direzione della prevenzione sanitaria». Secondo Iacucci, infatti, dare ai cittadini informazioni utili per la prevenzione di malattie gravi significa favorire in generale il miglioramento dello stato di salute delle persone, soprattutto dei gruppi vulnerabili come i minori, perché “più informati significa essere più sani”.

 

 

Fondo Sanitario, l’appello di Graziano ad Oliverio, “Più risorse alla ricerca oncologica”

REGGIO CALABRIA- «Il Governo Oliverio sfrutti parte delle risorse della ripartizione del Fondo sanitario nazionale per creare una nuova ed efficiente rete per la cura del cancro. Gli ultimi dati sull’emigrazione dei pazienti oncologici calabresi, costretti ad andare via dalla nostra regione per curarsi, sono allarmanti. Conta circa 52mila persone il popolo degli ammalati che durante lo scorso 2016 dalla Calabria è partita verso le solite strutture sanitarie del Nord per effettuare le terapie antitumorali. Dopo la Campania siamo la Regione con il trend più negativo d’Italia! E questo non perché da noi manchino medici e professionisti di eccellenza capaci di far fronte alle esigenze degli utenti. Tutt’altro. Manca, invece, quella buona organizzazione che renda efficiente il sistema sanitario e che, attraverso le risorse necessarie e la fornitura di idonee strumentazioni, ponga i medici delle strutture pubbliche nelle migliori condizioni di operare ed intervenire». È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Graziano che sulla ripartizione del Fondo sanitario nazionale assegnato alla Calabria per il 2016 ha presentato un’interrogazione al Governo Oliverio per sapere come la Giunta regionale intenda destinare le risorse. «I dati emersi dal rapporto dell’Associazione italiana di oncologia medica – dice Graziano – sono a dir poco allarmanti e dimostrano, ancora una volta e semmai ne fosse servita conferma, che le politiche economiche del Governo nazionale, soprattutto quelle varate negli ultimi anni, sono a netto appannaggio delle regioni del Nord: interessate ogni anno da nuovi interventi o comunque sempre foraggiate con finanziamenti raddoppiati e triplicati rispetto a quelle del Sud. Questo con la conseguenza che nel 2016 sono stati 800mila gli ammalati, solo quelli oncologici, che dal Meridione sono emigrati al Nord, principalmente in Lombardia, per trovare le cure idonee alle loro patologie. Spendiamoli bene, allora, questi soldi  tracciando una lista di priorità e di servizi che mirino a limitare la spesa sanitaria destinata al pagamento delle parcelle per le prestazioni offerte dalle altre regioni italiane ai nostri ammalati. Si crei, da subito, un’efficiente rete oncologica che dia strumenti e risorse necessarie ai tanti bravi medici che operano nelle strutture ospedaliere calabresi e che ad oggi, in mancanza di idonee e moderne attrezzature, non sono messi nelle migliori condizioni di operare. Diamo un taglio alle spese folli per opere e interventi inutili e investiamo le poche risorse che abbiamo per rimettere in sesto la rete ospedaliera, fornendola di medici e nuove tecnologie».