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Fondo Sanitario, l’appello di Graziano ad Oliverio, “Più risorse alla ricerca oncologica”

REGGIO CALABRIA- «Il Governo Oliverio sfrutti parte delle risorse della ripartizione del Fondo sanitario nazionale per creare una nuova ed efficiente rete per la cura del cancro. Gli ultimi dati sull’emigrazione dei pazienti oncologici calabresi, costretti ad andare via dalla nostra regione per curarsi, sono allarmanti. Conta circa 52mila persone il popolo degli ammalati che durante lo scorso 2016 dalla Calabria è partita verso le solite strutture sanitarie del Nord per effettuare le terapie antitumorali. Dopo la Campania siamo la Regione con il trend più negativo d’Italia! E questo non perché da noi manchino medici e professionisti di eccellenza capaci di far fronte alle esigenze degli utenti. Tutt’altro. Manca, invece, quella buona organizzazione che renda efficiente il sistema sanitario e che, attraverso le risorse necessarie e la fornitura di idonee strumentazioni, ponga i medici delle strutture pubbliche nelle migliori condizioni di operare ed intervenire». È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Graziano che sulla ripartizione del Fondo sanitario nazionale assegnato alla Calabria per il 2016 ha presentato un’interrogazione al Governo Oliverio per sapere come la Giunta regionale intenda destinare le risorse. «I dati emersi dal rapporto dell’Associazione italiana di oncologia medica – dice Graziano – sono a dir poco allarmanti e dimostrano, ancora una volta e semmai ne fosse servita conferma, che le politiche economiche del Governo nazionale, soprattutto quelle varate negli ultimi anni, sono a netto appannaggio delle regioni del Nord: interessate ogni anno da nuovi interventi o comunque sempre foraggiate con finanziamenti raddoppiati e triplicati rispetto a quelle del Sud. Questo con la conseguenza che nel 2016 sono stati 800mila gli ammalati, solo quelli oncologici, che dal Meridione sono emigrati al Nord, principalmente in Lombardia, per trovare le cure idonee alle loro patologie. Spendiamoli bene, allora, questi soldi  tracciando una lista di priorità e di servizi che mirino a limitare la spesa sanitaria destinata al pagamento delle parcelle per le prestazioni offerte dalle altre regioni italiane ai nostri ammalati. Si crei, da subito, un’efficiente rete oncologica che dia strumenti e risorse necessarie ai tanti bravi medici che operano nelle strutture ospedaliere calabresi e che ad oggi, in mancanza di idonee e moderne attrezzature, non sono messi nelle migliori condizioni di operare. Diamo un taglio alle spese folli per opere e interventi inutili e investiamo le poche risorse che abbiamo per rimettere in sesto la rete ospedaliera, fornendola di medici e nuove tecnologie».

Sanità, Oliverio: fallimentari le gestioni commissariali

CATANZARO – “La Corte dei Conti certifica quanto da me affermato in questi mesi circa il fallimento del Piano di Rientro e delle gestioni commissariali che, da sette anni, hanno la responsabilità del governo della sanità calabrese”. E’ quanto si legge in una dichiarazione del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio. “Il progressivo aumento dell’emigrazione sanitaria passiva, l’allungamento delle liste di attesa, il depauperamento dei servizi sono la risultante della mancata assunzione del processo di riqualificazione e di riordino dei servizi sanitari che avrebbe dovuto essere la bussola nell’azione dei commissari proposti alla gestione del Piano di Rientro. Niente di tutto ciò. Al contrario – prosegue il Governatore – solo tagli lineari ed impostazioni ragionieristiche che hanno prodotto un progressivo peggioramento dell’offerta sanitaria. Per ultimo, il 24 marzo scorso, abbiamo avuto modo di evidenziare tale situazione e di chiedere una riflessione proprio sulle esperienze delle regioni commissariate, a partire dalla nostra, nella Conferenza dei Presidenti di Regione alla presenza del Ministro Lorenzin che, non a caso, ha annunciato una iniziativa legislativa capace di individuare tempi e modalità certe per la fuoriuscita dai Piani di Rientro, condividendo le nostre preoccupazioni. La Corte dei Conti conferma, altresì, la necessità di utilizzare ingenti risorse non spese rinvenenti dall’ex art. 20 in direzione dell’edilizia ospedaliera e sanitaria. E’ proprio in tal senso- conclude Mario Oliverio – che abbiamo chiesto al Ministero della Sanità la definizione di un apposito Accordo di Programma Quadro sugli investimenti per nuove strutture ospedaliere, per riqualificazione e ristrutturazione”.