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Nuovo PSR su zootecnia e salvaguardia della biodiversità animale

CATANZARO – Il Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione ha organizzato un altro incontro settoriale per discutere di nuova programmazione dei fondi comunitari. Questa volta l’attenzione sarà puntata sulla zootecnia e sulla salvaguardia della biodiversità animale.

L’incontro, al quale interverranno l’assessore Michele Trematerra, il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, l’autorità di Gestione del PSR Calabria Alessandro Zanfino ed il commissario di Arcea Maurizio Nicolai, è fissato per le ore 10 di domani, venerdì 9 maggio, presso il “Centro Visita Cupone”, nel comune di Spezzano della Sila (Cs). All’evento, che rientra nel ciclo “1 miliardo e 103 milioni di euro. Verso il nuovo PSR 2014/2020… scriviamolo insieme”, sono invitati a prendere parte gli imprenditori ed i lavoratori del settore zootecnico, le associazioni di categoria ed i rappresentanti istituzionali.

“Come Regione Calabria – ha affermato Trematerra – abbiamo da poco aderito al finanziamento di un Pon sulla biodiversità animale, certi che avrà un’importante ricaduta anche sul territorio regionale. Il comparto zootecnico, che ha effettivamente avuto poco spazio nelle passate programmazioni, sarà invece centrale nel PSR 2014/2020, non solo perché la difesa e la valorizzazione della biodiversità animale sono una delle priorità indicate dalla Commissione Europea, ma anche perché si tratta di un settore molto importante per l’economia di una regione come la nostra, principalmente vocata alle attività rurali. Questo incontro – ha concluso l’esponente della giunta regionale – è finalizzato all’ascolto degli addetti ai lavori e dei portatori d’interesse del settore, in modo che il Dipartimento Agricoltura possa indagare a fondo sulle problematiche e le necessità del mondo zootecnico calabrese”.

Coldiretti, la zootecnia calabrese dice basta a inadempienze, indifferenza e ritardi

“La situazione sui piani di eradicazione delle epizozie nella nostra zootecnia- brucellosi bovina, tubercolosi brucellosi ovi-caprina, leucosi, blu tongue e vescicolare suina – ci consegnano un quadro ulteriormente peggiorato e questo significa che complessivamente nella zootecnia sono ormai a forte rischio 10.189 aziende con 529mila capi allevati , circa 10mila posti di lavoro per un valore economico-patrimoniale oltre 206milioni di €uro, insomma un vero e proprio spreco di capacità produttive.” Pietro Molinaro presidente della Coldiretti Calabria non ci sta più e lancia un ennesimo allarme sulle inadempienze della politica e della struttura burocratica/amministrativa preposta che stanno letteralmente affossando quello che è il terzo comparto del nostro sistema agroalimentare. Da decenni si naviga a vista e questo, oltre a risvolti sociali enormi, ha indebolito tutto il sistema penalizzando fortemente le filiere zootecniche di latte, carni, salumi e formaggi.

Non è possibile continuare a sprecare enormi risorse pagate con soldi pubblici per alimentare una infernale e nei fatti incapace macchina amministrativa pubblica che tra l’altro penalizza l’esportazione di alcune produzioni della filiera zootecnica. La stragrande maggioranza degli allevatori, è disponibile a collaborare ai piani definitivi per l’eradicazione delle epizozie, ma su questo purtroppo vi è l’insensibilità della politica, che nonostante i dati certificati dal Ministero della salute e dalla Commissione Europea continua nell’indifferenza a consegnare la zootecnia calabrese ad un tragico destino.  “Una situazione illogica, che ormai è davvero intollerante e assurda e sulla quale ,voglio ripeterlo, pende la spada di Damocle sia del Ministero della Salute che dell’Unione Europea. Il presidente della Regione Scopelliti, che  ha la delega alla Sanità nonché è commissario al piano di rientro sulla  Sanità, tra cui fa parte quella veterinaria, deve dare un segnale molto forte nella direzione indicata, altrimenti, come sta avvenendo, continuerà ad alimentare la catena di errori, inefficienze,  sottovalutazioni e sperpero di denaro pubblico che può essere facilmente accertato dalla magistratura competente.