Capigruppo consiliari di Catanzaro sul bilancio

cATANZAROCATANZARO – I capigruppo consiliari del Comune di Catanzaro Lorenzo Costa – Partito democratico, Antonio Giglio – Psi-Pse, Rosario Mancuso – Bene Comune, Domenico Iaconantonio – Italia dei Valori, Marco Polimeni – Catanzaro da Vivere e Sergio Costanzo – Gruppo Misto, insieme con gli altri componenti del Gruppo Misto, Oreste Cosentino, Domenico Concolino, Manuel Laudadio e Franco Leone, prendono atto della posizione espressa dal presidente del consiglio comunale di Catanzaro, Ivan Cardamone, in merito alla votazione del bilancio di previsione dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro. Cardamone anticipa il voto negativo parlando di “una posizione seria e ragionata” ma esclusivamente con se stesso. Riteniamo, infatti, che considerata l’importanza del documento in discussione nell’assemblea dei sindaci della provincia convocata per domani mattina, e del fatto che il sindaco Abramo ha deciso di delegare il presidente del Consiglio comunale in rappresentanza dell’intero consesso e non già di una singola parte politica, sarebbe stato quanto meno opportuno da parte del presidente Cardamone, la convocazione di una conferenza dei capigruppo per la messa in discussione dell’atto e quindi l’individuazione di una posizione di sintesi di tutte le forze politiche rappresentate nella massima assemblea democratica. Viene a configurarsi, quindi, una pericolosa e immotivata contrapposizione istituzionale che rischia di compromettere il percorso di collaborazione virtuosa avviato tra Comune e Provincia, individuato oltre gli steccati ideologici contrapposti che caratterizzano le formazioni politiche rappresentate nelle assemblee, nell’interesse esclusivo delle comunità amministrate, soprattutto in questa fase di trasformazione dell’Ente intermedio, le cui conseguenze non mediate potrebbero ricadere sulla qualità dei servizi e quindi a discapito della vivibilità del territorio. Vorremmo anche chiedere a Cardamone come mai il presidente del consiglio comunale del Capoluogo si preoccupa di lamentarsi della mancata assegnazione della vice presidenza della Provincia a Lamezia Terme anzichè rivendicare il ruolo per il Comune di Catanzaro che vanta ben tre consiglieri provinciali.

Contrapporre posizioni strumentali e immotivate, dettate da una patologica miopia che diventa scorrettezza istituzionale, suggerita da incomprensibili resistenze di  cui non riusciamo ad individuare la natura, mette in secondo piano le ragioni che ci hanno portato a sedere tra i banchi dell’aula rossa di Palazzo de Nobili: l’interesse dei cittadini e la realizzazione del bene comune, che si concretizzano rispettando il ruolo degli amministratori democraticamente eletti e instaurando corretti rapporti interistituzionali. Il sindaco Abramo ci ripensi: forse sarebbe il caso di affidare la delega ad una figura equilibrata e realmente di garanzia, e non già al presidente del Consiglio comunale che ha già dimostrato in più occasioni di non essere assolutamente super partes.

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