Monsignor Galantino sull’arresto dei presunti assassini del piccolo Cocò

Nunzio Galantino“Quando, grazie all’opera meritoria della magistratura e delle forze dell’ordine, si arriva alla conclusione, o almeno alla presunta conclusione, di una vicenda che ha scosso così tanto non solo il territorio di Cassano allo Jonio, ma tutta l’Italia, non dimentichiamo che anche il Santo Padre ricordò il piccolo Cocò soltanto qualche giorno dopo l’omicidio, rimane l’amarezza, ma almeno riusciamo a capire qualche cosa di più e si può intervenire di più”. Sono le parole di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana e Vescovo Emerito di Cassano allo Jonio, rilasciate in esclusiva per ottoetrenta.it a commento dell’operazione che ha portato i carabinieri ad individuare i presunti responsabili della morte del piccolo Nicola “Cocò” Campolongo.

“Non guardo solo al fatto penale che deve avere la sua rilevanza – ha aggiunto il presule – non guardo solo al discorso della responsabilità che va accertata. Guardo alla conoscenza delle cause da cui possono scaturire certe barbarie. La conoscenza delle cause ci portano a impegnarci di più nella testimonianza della fede e nell’educare, perché certe realtà e certe situazioni trovano spazio dove c’è poca educazione, dove manca la formazione, dove non c’è la sensibilità e dove c’è poca vita di fede seriamente vissuta”.

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