Presso la chiesa di Santa Maria del divin soccorso realizzata l’esposizione de “Le Muse”

REGGIO CALABRIA – Una collettiva d’arte ricca di significati che legano l’umano ed il divino. Questo il senso delle tantissime opere esposte presso le navate della Chiesa di Santa Maria del Divin Soccorso, mostra inaugurata domenica scorsa e visitabile fino a sabato 26 aprile.

 Un’ esposizione aperta al pubblico in occasione della Messa degli Artisti, Domenica delle Palme. Una tradizione che unisce all’interno della chiesa del Soccorso, ribadisce Giuseppe Livoti – presidente delle Muse ed organizzatore di tale evento, artisti e gente comune in un momento di fede, poiché fare cultura, vuol dire anche creare delle esperienze per lo spirito. E l’invito rivolto agli artisti della città di Reggio Calabria è stato accettato quest’anno dai ragazzi del Liceo Artistico guidato dalla dirigente prof.ssa Rita Cananzi e dai bambini dell’Istituto Comprensivo Alvaro – Gebbione con la dirigente prof.ssa Margherita Nucera. Una mostra all’interno di una celebrazione voluta da Mons. Giorgio Costantino.

 

Tantissima gente ha animato tale funzione in cui monsignore, ha ricordato a tutti il grido di Gesu’ Cristo al Padre, paragonabile all’urlo del nostro tempo, alla crisi di valori, alle malattie del contemporaneo, alla solitudine dell’uomo moderno. Un inno liturgico latino del poeta del V secolo Venanzio Fortunato, poeta che esalta il mistero e che ha posto la croce come vittima del nostro riscatto –ha continuato Costantino-, possa servire a fare memoria della grandezza di Dio verso l’uomo e le tante croci esposte in questa mostra, vogliano essere simbolo del riscatto dell’uomo nuovo. L’arte deve parlare agli uomini anche di Dio, ricorda il sacerdote e, voi artisti siete la più grande risorsa che la città ha in questo momento. Un offertorio simbolico ha animato la celebrazione: dall’uovo aureo, emblema della rinascita per l’artista Mimma Gorgone, alla serigrafia sul mistero della croce per il prof. Giuseppe Gattuso, alla crocifissione pittorica di Adele Canale ed all’incisione del prof. Antonio Palmenta, ai dolci simbolo della Pasqua consegnati da Anna Ferrara, Lina Tropiano, Domenico Romeo, Maria Teresa Marafioti e Mimma Casciano. Livoti, spiegando le scelte della mostra si è soffermato sulla presenza del Liceo Artistico “Preti – Frangipane” con le opere che riproducono i capolavori del grande Mattia Preti, realizzate dagli alunni Valentina Megali, Pasquale Ferrara, Gabriella Mallamace, Pasquale Fotia. Questi giovani, saranno gli aspiranti artisti del domani e la loro partecipazione dimostra la forza e l’abilità dell’ agenzia di formazione per eccellenza che è la Scuola.

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I ragazzi della media Gebbione (foto 1 ), inoltre, hanno letto poesie estrapolate da scritti di Madre Teresa di Calcutta, e dalla letteratura contemporanea, dimostrando, insieme ai docenti prof.sse Calarco, Barbieri, Falcomatà, come anche scolasticamente i ragazzi vengono educati alla pace, alla fede ed alla solidarietà. La realizzazione di tale evento, ha commentato Livoti è stata l’aver letto, una frase di San Francesco ovvero “…Una profonda compassione per Gesu’ sofferente ed una vera partecipazione ai suoi dolori”. Nelle opere esposte si evince: il senso del mistero della croce divenuta -insieme di mani – per Pino Gattuso, la croce in trame ed ordito con ricami della tradizione per Antonella Laganà, il senso della resurrezione in informali pennellate per Adriana Repaci, il mistero della Pasqua nelle culture orientali ed occidentali per Eleonora Barbaro, la resurrezione in aurea icona per Luciana Ruggeri, una struggente  crocifissione per Adele Canale, il mistero della natura per Lorenzo Aliperta, l’uomo contemporaneo – crocifisso nel sociale per Silvana Longo, il mistero della santità per Domenico De Lorenzo, l’ecce homo in figurativismo monocromatico per Antonella Minasi, il mistero dell’universo per Angelo Meduri, il volto di Cristo per Anna Maria Neri, la discesa dello Spirito Santo per Adele Leanza, le architetture delle chiese d’oriente e di occidente per Mimma Gorgone, il volto della donna –madre per Manuela Lugarà, il corpo deriso e drammatico nelle sculture di Giuseppe Parrello, la croce simbolo dell’unione dei popoli per lo scultore Pino Gattuso, le riproduzioni dal forte segno cromatico nelle opere degli alunni del Liceo Artistico di Reggio Calabria.

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