Sindaci e amministratori PD chiedono le dimissioni di Mirabello

VIBO VALENTIA – Non sono i renziani a essere fuori dalla lista del Pd, è il Pd vibonese e il suo segretario provinciale che sono fuori dal Partito democratico. Ciò che è accaduto con la presentazione delle liste dei candidati per le elezioni provinciali di secondo livello ha dell’incredibile. Il segretario vibonese Mirabello, ha consentito l’utilizzo del simbolo del Partito per la presentazione di una lista nella quale ci sono 4 esponenti del centrodestra su 10 candidati in totale, spacciando questa scelta per apertura ad “amministratori indipendenti”.
Nonostante ciò, la parte politica cuperliana, che Mirabello rappresenta insieme all’On Brunello Censore, accusa la componente renziana di ”inciucio”. Sin dall’inizio Mirabello ha fatto un uso strumentale della propria carica, confondendo le acque e evitando di convocare l’Assemblea degli amministratori del Pd, ma limitandosi ad organizzare due riunioni, una sabato scorso, ad appena 48 ore dalla presentazione delle liste, e l’altra, la seconda e ultima, addirittura domenica sera alle 22, a circa 12 ore dal termine ultimo di presentazione.
Nel corso di questi surreali incontri, ai quali non sono stati  invitati neppure gli unici due sindaci vibonesi eletti a suo tempo con liste del Pd, quelli di Filadelfia e Rombiolo, Mirabello ha lanciato un improbabile appello all’unità e alla presentazione di una lista comune, ben sapendo che le liste non erano più modificabili per ovvi motivi di tempo (ogni candidatura deve essere sostenuta per legge dalle firme autenticate di 80 consiglieri comunali).
Nonostante ciò, la nostra parte politica si è dimostrata comunque pronta a sostenere un candidato presidente di superamento, sul quale far convergere le due anime del partito, quella renziana e quella conservatrice. La tempistica, sebbene risicata, questo lo avrebbe consentito. Ma da parte di Mirabello e della sua area c’è stato un netto rifiuto che ha palesato definitivamente la sua strategia dilatoria e strumentale. Si è quindi giunti alla presentazione oggi di due liste civiche contrapposte e due diversi candidati alla presidenza, ma per salvare la faccia e cercare di confondere ulteriormente l’opinione pubblica, Mirabello ha usato come foglia di fico il simbolo del Pd. Simbolo che non poteva essere utilizzato. In realtà, nessuno avrebbe potuto farlo, per il semplice motivo che stiamo parlando della composizione di un ente di secondo livello, la nuova Provincia post-riforma, per la quale a votare sono soltanto consiglieri e sindaci, in stragrande maggioranza eletti a suo tempo in liste civiche.
In questo modo Mirabello e la sua area espongono il Pd al rischio di una clamorosa sconfitta, oltre a perpetrare una scandalosa strumentalizzazione del ruolo di segretario provinciale del Partito.
Per questi motivi, chiediamo a Mirabello di prendere atto senza ipocrisie di quanto accaduto e rassegnare immediatamente le sue dimissioni.
Comune di Vibo Valentia – Consiglieri Russo, De Sossi, Talarico, Pelaggi
Comune di Filadelfia – Sindaco De Nisi
Comune di Mileto – Sindaco Crupi
Comune di Pizzo – Capogruppo Pulitano
Comune di Briatico – Sindaco Niglia
Comune di Rombiolo – Sindaco Navarra
Comune di Vallelonga – Sindaco Servello
Comune di Zaccanopoli – Sindaco Caparra
Comune di Drapia – Sindaco Vita
Comune di Polia – Sindaco Bova
Comune di Vazzano – Sindaco Villì
Comune di Sorianello – Vice Sindaco Mangiardi
Comune di Francavilla Angitola – Capogruppo Nobile
Comune di San Nicola da Crissa – Sindaco Condello
Comune di Monterosso Cal. – Vice Sindaco Bellissimo
Comune di Stefanaconi – Sindaco Disì

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