Il sindaco di Cassano e il Congresso Nazionale Socialista a sostegno dei lavoratori precari calabresi

Su iniziativa del Sindaco di Cassano Allo Ionio, Giovanni Papasso, l’Assemblea nazionale del Partito Socialista Italiana, riunita a Venezia per il Congresso nazionale, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno di sostegno ai lavoratori precari calabresi LPU/LSU. Il Sindaco di Cassano Allo Ionio, infatti, fortemente preoccupato della drammatica situazione che stanno vivendo in Calabria i  Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità e  ritenendo che la vicenda stia assumendo il carattere di una vera e propria emergenza sociale, ha proposto un ordine del giorno, in cui l’assemblea socialista all’unanimità ha stabilito di:

1. di esprimere l’incondizionata solidarietà ai 5.200 lavoratori LSU/LPU Calabresi , che da circa un ventennio garantiscono servizi essenziali negli Enti Locali e che, in questi ultimi tempi, con forme di proteste forti ed eclatanti, nei confronti  della Regione Calabria, che da mesi non riesce a garantire il pagamento dei sussidi e delle integrazioni salariali e del Governo centrale,  stanno rivendicando  il diritto al lavoro stabile e sicuro, con tutte le garanzie previdenziali;

2. di sostenere la giusta protesta dei precari, nella consapevolezza che la loro astensione dal lavoro provoca disservizi e, quindi, disagi per le comunità,  essendo questi lavoratori pienamente e praticamente inseriti nell’organizzazione della macchina amministrativa, sopperendo a carenze di organico, con la competenza e la professionalità acquisita nel corso degli anni;

3) esprimere insoddisfazione per l’insufficienza delle risposte date con il DDL stabilità, approvato in Senato,  alla vertenza dei precari calabresi, essendo state soppresse alcune misure che prevedevano finalmente l’avvio dei percorsi di stabilizzazione con risorse ad hoc per il 2014 ed il 2015, atte a porre fine alla grave ed annosa situazione di precariato, che ha orami assunto i connotati del lavoro nero istituzionalizzato;

4)  di impegnare  i parlamentari socialisti ad attivarsi, insieme a quelle forze politiche che hanno sostenuto la causa dei precari calabresi, a compiere ogni sforzo affinché nel prosieguo dell’iter parlamentare di approvazione del maxiemendamento vengano reinserite la misure contenute negli abrogati commi 133-134-135-136-137, per affrontare  in maniera concreta  il problema della contrattualizzazione del bacino storico istituzionalizzato dei lavoratori LSU ed LPU,  al fine di mettere definitivamente fine al dramma di centinaia di padri e madri di famiglia, che da troppo tempo ormai sono sospesi  nell’angosciante limbo della precarietà, in una Regione già troppo oppressa dalla piaga della disoccupazione e della mancanza di sviluppo.

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