Acri e la contesa dell’acqua. Comune costretto a razionalizzare

ACRI (CS) – E’ sfociata con la diffida da parte del sindaco Pino Capalbo alla Sorical l’ormai carenza idrica nel territorio comunale che sta accompagnando i cittadini acresi in queste roventi giornate di fine luglio. «La decisione di erogare l’acqua a giorni alterni è una soluzione non accettabile da questa Amministrazione in quanto crea un situazione di grave disagio all’utenza». Questa la motivazione della diffida che ribadisce che «il criterio di suddividere i due gruppi dei comuni serviti senza tenere conto della distribuzione territoriale e della consistenza degli agglomerati urbani introduce una discriminazione iniqua e non opportuna (Acri ha un territorio di 200 kmq densamente abitato). (…). La Sorical, soggetto gestore, dovrebbe risolvere il potenziamento della rete ed effettuare i controlli sull’uso corretto delle fonti di approvvigionamento». Nella missiva del Comune, datata 26 luglio, «si reitera la richiesta di conoscere la capacità di acqua trattata e attualmente immessa in rete ed il quantitativo che si eroga in assenza di emergenza idrica», mentre ferma rimane la posizione dell’Ente di «sospendere i pagamenti in favore della Sorical Spa qualora non si avvieranno attività mirate alla riduzione del disagio ed al miglioramento del servizio».

Intanto per cercare un argine – si fa per dire – alla situazione, il Sindaco, con l’ordinanza n.3254/2021, si è visto costretto a razionalizzare l’acqua potabile. Così è stato disposto che «l’erogazione dell’acqua nelle varie zone del territorio comunale sarà effettuata secondo turni predisposti dagli uffici» competenti. Turni che verranno resi noti a breve». L’ordinanza viete inoltre l’impiego dell’acqua per il lavaggio di aree cortilizie e aiuole, oltre che dei veicoli provati, per l’irrigazione di giardini, orti e prati per riempire piscine, fontane ornamentali e vasche da giardino.

 

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